sabato 13 maggio 2017

pc 13 maggio - Il volantino di proletari comunisti/PCm contro il G7 di Bari punto di denuncia e riferimento dell'opposizione proletaria e rivoluzionaria al G7

pc 13 maggio - A Bari prove generali di Taormina - ampiamente riprese le parole d'ordini di proletari comunisti/PCm Italia dai resoconti stampa

Corteo a Bari diverse centinaia  di manifestanti


Corteo Bari, prove generali Taormina
"A Bari prove generali per il G7 di Taormina". È scritto su un volantino distribuito dagli organizzatori del corteo di protesta contro il G7 Finanze partito a Bari dal Parco 2 Giugno, in una zona distante dal castello dove si tiene il vertice dei ministri dell'Economia e dei governatori delle banche centrali.

"Contro il g7 di Taormina - si legge sul volantino - è giusto ribellarsi. Mandiamo in frantumi la vetrina dell'imperialismo. Si blindano perché hanno paura. Assediamoli senza paura". L'appuntamento è per il 26 maggio ai Giardini Naxos in Sicilia. A Bari organizzatori e fonti della Questura parlando di circa 400 manifestanti in marcia.

Lungo il percorso della manifestazione sono schierati circa 200 fra poliziotti e Carabinieri.
C'è anche un insegnate di Martano (Lecce) del Movimento 'No Tap', Pati Luceri, 65 anni, in sciopero della fame da 15 giorni, al corteo di Bari contro il G7.
È salito sul furgoncino che apre la marcia urlando con il megafono ai manifestanti «solidarietà a tutti popoli che lottano per la libertà. Studenti e disoccupati: nessuno vi toglierà il diritto di parola».
«Loro sono 7 - ha detto Luceri riferendosi ai ministri del vertice sull'Economia in corso a Bari - noi tutto il mondo, 7 miliardi di persone costrette a subire le loro politiche contro ambiente, salute e lavoro». Dopo alcuni minuti sotto il sole, Luceri ha avvertito un piccolo malore ed è stato accompagnato all’ombra.

pc 13 maggio - Opuscolo per la lotta degli operai della logistica di Brignano - Bergamo

pc 13 maggio - Altre immagini dal corteo anti G7 di Bari



pc 13 maggio - Torino - Appendino con la polizia e la santa inquisizione anti-Notav, contestata a Torino

Serata non facile quella che è toccata all’assessora ai Trasporti Maria Lapietra e alcuni consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle. Gli esponenti della maggioranza pentastellata sono stati infatti contestati alla Circoscrizione 5 dove si svolgeva un incontro sui lavori di corso Grosseto e degli interventi relativi ad AxTo.
Il blitz, da quanto si apprende, è anche la risposta alla sindaca Chiara Appendino (protagonista suo malgrado negli slogan dei contestatori), per i ringraziamenti rivolti alle forze dell’ordine e al pubblico ministero Antonio Rinaudo (titolare di molti fascicoli relativi al Movimento No Tav), dopo gli arresti di otto anarchici di alcuni giorni fa.

pc 13 maggio - Prime immagini dalla manifestazione contro il G7 di Bari


pc 13 maggio - Minniti come Kossiga - ricordando Giorgiana Masi alla manifestazione contro il G7 di Bari

pc 13 maggio - India - Varavara Rao: la valutazione del PCI (Maoista) sul 50° anniversario di Naxalbari

“In India, la rivolta armata contadina di Naxalbari, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario, fu influenzata e ispirata dalla Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina. Sotto la guida del compagno Charu Majumdar - uno dei due grandi dirigenti, maestri e fondatori del PCI (Maoista) insieme a Kanhai Chatterjee - Naxalbari fu un evento che aprì una strada, segnando un nuovo inizio nella storia della rivoluzione democratica del Paese”.
Questa è la valutazione del Comitato Centrale del PCI(Maoista), contenuta nel suo appello a celebrare i quattro grandi eventi della storia per l’edificazione del socialismo a livello mondiale, tra cui il cinquantesimo anniversario di Naxalbari.
È ovvio che i Maoisti, e ancor più il PCI (maoista), oltre ad alcuni gruppi e singoli rivoluzionari in

pc 13 maggio - A Bari in piazza contro il G7 economico - ore 9 largo 2 giugno

E' giusto ribellarsi!

Tre giornate, con Bari trasformata in "zona militarizzata"
I rappresentanti dei padroni del mondo stanno in un castello e in tre giorni consumano quanto decine di lavoratori, precari hanno in anni di lavoro. Per la "sicurezza" di Ministri, e i loro mega staff, che decidono piani di miseria, sfruttamento, peggioramento delle condizioni di vita di milioni di proletari, giovani, donne, masse popolari. Usano fondi sociali per rafforzare la repressione, per le guerre, contro i popoli, contro i migranti, e per questo violano ogni regola democratica, di libertà collettiva e personale. Si attrezzano con micidiali gas lacrimogeni tossici, manganelli, armi a rispondere, reprimendo ogni legittima manifestazioni di lotta 

PRETENDONO CHE NON CI SIANO PROTESTE VERE, che non si disturbi il manovratore, che ci si limiti a innocui controvertici e manifestazioni fuori dalla zona del conflitto, con il consenso attivo di chi nel movimento propugna la pace senza giustizia, la repressione senza ribellione, ma così possono lavorare in pace I PADRONI DEL MONDO E I LORO MINISTRI, PER ETERNIZZARE IL SISTEMA IMPERIALISTA, I LORO GOVERNI, I LORO STATI, IL LORO POTERE ECONOMICO, POLITICO, MILITARE

proletari comunisti /PCm Italia

pc 13 maggio - Sostegno a Milano ai prigionieri politici palestinesi

SOSTENIAMO I PRIGIONIERI PALESTINESI IN SCIOPERO DELLA FAME!     

Internazionalismo Csa Vittoria
  
Oggi siamo al  25esimo giorno di sciopero della fame nelle carceri israeliane. 1500 compagni e compagne palestinesi stanno protestando per vedere riconosciuti i loro più elementari diritti che lo stato israeliano nega sistematicamente e ottenere la fine della detenzione amministrativa, arma usata da israele per incarcerare senza motivo e senza capi d’accusa chiunque si opponga alla presenza militare dell’occupante sionista, detenzione amministrativa che può essere rinnovata di sei mesi in sei mesi rendendola di fatto una detenzione senza fine.
Israele, nel più meschino silenzio dei media occidentali e con l’appoggio incondizionato dei paesi europei e degli USA sta rispondendo con l’alimentazione forzata, la tortura e la repressione delle manifestazioni di sostegno ai detenuti che si stanno svolgendo in tutta la Palestina occupata.
CONTRO L’OCCUPAZIONE SIONISTA E TUTTI I SUOI SOSTENITORI!
A FIANCO DELLA RESISTENZA PALESTINESE!
A FIANCO DEI PRIGIONIERI IN LOTTA!

pc 13 maggio - Gramsci a Tunisi - una corrispondenza

Tunisi: presentazione del libro "Pensare la Transizione con Gramsci (Tunisia 2010-2014)

In occasione dell'80esimo anniversario della morte di Gramsci, l'Istituto Dante di Tunisi ha organizzato con la presenza dell'autore la presentazione del libro "Penser la transition avec Gramsci. Tunisie (2011-2014)" scritto da Baccar Gherib, preside della Facoltà di Economia dell'Università di Jendouba.
La platea era composta principalmente da membri della comunità italiana di Tunisi e qualche accademico e studente universitario tunisino, l'incontro si è svolto in italiano dato che l'autore ha studiato in passato in Italia e seppur scusandosi del suo italiano "arrugginito" ha sfoggiato un'ottima padronanza linguistica.
Siamo andati all'incontro con molto scetticismo, innanzitutto a causa del titolo stesso del libro che utilizza il termine "transizione" riferendosi alla situazione politica tunisina.

Infatti in Tunisia è molto diffusa la locuzione "transizione democratica" sia in ambiti istituzionali che tra "l'intellighenzia" della sinisitra parlamentare e movimentista indigena e straniera residente.

pc 13 maggio - La classe operaia ha bisogno del sindacato di classe e di massa, uniamoci sulla base di parole d'ordini giuste

Non vogliamo più pagare la crisi dei padroni italiani, europei, mondiali che produce più sfruttamento, più disoccupazione, miseria e oppressione
Contro l’attacco ai posti di lavoro, ai salari, alle condizioni di vita e di lavoro
Contro il jobs act che cancella i diritti e precarizza tutti i lavoratori
Contro la mancanza di case, il caro sanità e il caro scuola
Per il lavoro e il salario garantito a precari e disoccupati
Per la sicurezza e la difesa della salute sui posti di lavoro e sul territorio
Per l'unità operai italiani-operai immigrati contro schiavismo e razzismo
Per l'unità internazionale dei lavoratori contro i padroni del mondo
contro imperialismo, guerra imperialista, oppressione dei popoli
Lottiamo per rovesciare ogni governo dei padroni
Contro i sindacati confederali collusi con i padroni e il governo
per un sindacato di classe basato sui cobas e nelle mani dei lavoratori
Contro la repressione poliziesca verso le lotte proletarie, giovanili e popolari, per la libertà di manifestazione, di sciopero e di organizzazione

Il potere deve essere operaio !

slai cobas per il sindacato di classe – slaicobasta@gmail.com

pc 13 maggio - Commento critico di un operaio della Fiat Melfi alla trasmissione ''operai'' di Gad Lerner

di Donato Auria

Carissimo Gad Lerner abbiamo visto la sua trasmissione “operai” di domenica 7 maggio 2017, su Rai Play.
Sa, noi operai alla Fiat Melfi, oggi Fca, lavoriamo il sabato e la domenica notte, per cui il reportage in diretta non l’abbiamo potuto vedere e come noi anche tanti altri operai che lavorano nelle tante fabbriche dell’indotto.
Dopo la lettura di alcuni brani di Marx, facendo riferimento anche al tempo trascorso e al riposo della buonanima di quella vecchia talpa di Karl presso il cimitero Highgate a Londra, lei ha detto che “gli operai non se la passano molto bene”. Se avesse detto il contrario lì, proprio dove è sepolto Marx, lo avrebbe fatto sicuramente rivoltare nella tomba. Noi per primi sappiamo che “non ce la passiamo bene” e sappiamo che pochissimi non operai in questa società comprendono cosa questo concretamente significhi.
Vogliamo dire qualcosa affrontando solo la questione che riguarda la Fiat. Troppo lunga sarebbe la

venerdì 12 maggio 2017

pc 12 maggio - INTERVISTA AL RESPONSABILE DELLO SLAI COBAS SC DI BERGAMO

sulla manifestazione del 9 maggio contro i licenziamenti dei lavoratori della logistica di Brignano

Come è andata la manifestazione del 9 maggio?
La manifestazione di Bergamo è andata bene soprattutto dal punto di vista del passaggio unitario tra i lavoratori della logistica di varie realtà lavorative e dei sindacati di base che sono presenti nella lotta della logistica.
La partecipazione – tieni conto che era un giorno lavorativo e vi erano altre iniziative sindacali nella regione – non è stata grossa, vi erano un centinaio di lavoratori.
Era presente una buona delegazione di lavoratori del Si.Cobas, una rappresentanza dell'Usb regionale; poi altre delegazioni di lavoratori della logistica di altri posti di lavoro presenti nell'area milanese. Purtroppo non c'erano altri sindacati di base e alcune forze solidali che pur avevano detto che sarebbero stati presenti, anche se vi era la difficoltà del giorno feriale e di altri impegni.
Tra i lavoratori vi sono anche dei problemi, timori dopo i licenziamenti, azione dell'azienda di discriminazione-ricatto dell'azienda.

Nella manifestazione è stato molto positivo il clima tra i lavoratori delle diverse organizzazioni sindacali, proletario, unitario: la necessità di unirsi è stata ribadita da tutti, in particolare dai lavoratori del Si.Cobas.
Durante il percorso del corteo, molti sono stati gli interventi dei lavoratori.
Oltre la solidarietà verso gli 11 lavoratori licenziati, gli interventi hanno sottolineato la necessità della risposta unitaria alla repressione. Ha detto un lavoratore che se i padroni cercano la repressione, neanche loro devono sentirsi sicuri.
Durante la manifestazione si è ricordato il lavoratore morto qualche giorno prima – era autista dell'Italtrans; i lavoratori di Brigano hanno detto che lo conoscevano perchè lo vedevano spesso in magazzino, e che la sua morte è stata molto sentita tra di loro.

Voi avevate fatto una richiesta di incontro alla Prefettura
Alla Prefettura ci hanno fatto trovare una sorta di “zona rossa”, non hanno fatto arrivare il corteo fino alla prefettura. Il Prefetto (che tra pochi giorni va via) non c'era e la polizia ha informato che il viceprefetto ci avrebbe risposto per lettera.
Ma chiaramente già la “risposta” del mancato incontro del 9 conferma l'atteggiamento negativo che ha assunto da tempo la prefettura, dopo un iniziale periodo in cui è sembrato che il Prefetto si volesse assumere la responsabilità di realizzare un tavolo effettivo di vertenza con la cooperativa.
Ora attendiamo al varco il nuovo prefetto per tornare alla carica.

Che valutazione dai della giornata?
Alla fine della manifestazione, con i lavoratori degli altri sindacati di base, e in particolare con quelli del Si.Cobas, ci si è lasciati con l'accordo di rivedersi a breve, per fare altre iniziative comuni.
La valutazione comune era positiva. Noi pensiamo che la manifestazione del 9 maggio è stata un inizio, un primo passo importante lungo la strada dell'unità delle lotte della logistica, e della necessità di muoverci in maniera coordinata a fronte soprattutto degli attacchi repressivi dei padroni.
I lavoratori stanno cominciando a capire e a prendere in mano questa strada e questo dà più fiducia rispetto alla possibilità di strappare risultati, vincere sui licenziamenti; e costituisce nei fatti una alternativa, una risposta concreta all'atteggiamento di lavoratori, anche nostri, che pensano che non c'è più niente da fare.

Prevedete nuove iniziative?
Le iniziative di lotta e varie mobilitazione ci sono quasi tutti i giorni, e sono riprese subito dopo la manifestazione. Rispetto ad altre iniziative, noi abbiamo lanciato subito l'organizzazione e il sostegno alla “Cassa di resistenza”; il 9 maggio abbiamo consegnato ai lavoratori licenziati che non hanno altro reddito, un primo contributo raccolto;
sabato 13 maggio vi sarà una cena solidale organizzata da compagni di Seriate per la cassa di resistenza;
si sta cercando di preparare un concerto a Milano, ma stiamo ancora trovando il posto.
All'appello che abbiamo fatto agli avvocati, stanno cominciando a rispondere alcuni, che non solo danno la propria disponibilità legale ma sostengono la linea di opposizione che noi vogliamo portare avanti.

pc 12 marzo - Dopo lo sciopero delle donne dell'otto marzo RICCO DOSSIER "TANTEDIPIU'" MFPR

Richiedetelo a: mfpr.naz@gmail.com
Sommario
Editoriale
- Dalla scintilla ai fuochi
- La piattaforma proletaria, di lotta dei bi/sogni delle donne
- La proclamazione dello sciopero dei sindacati di base e di classe
- La lotta tra le due linee e due prassi nel movimento delle donne
- La condizione delle donne proletarie: contro padroni, governo, Stato borghese, uomini che odiano le donne

- La Cgil è contro lo sciopero delle donne
- Il combattivo sciopero delle operaie nelle fabbriche dal nord al sud
- La manifestazione proletaria a Palermo
- Dalle città, dalle piazze: lavoratrici, precarie, immigrate, studentesse... 40mila in sciopero
- Sul separatismo

- La dichiarazione internazionalista del Mfpr su 8 marzo
- Lo sciopero delle donne e le manifestazioni nel mondo
- Canti di lotta delle donne

pc 12 maggio - Al G7 di Bari lo Stato borghese fa le prove generali per il G7 di Taormina

G7 come una guerra contro le masse popolari e di occupazione del territorio

Tre giornate, con Bari trasformata in "zona militarizzata"
 I rappresentanti dei padroni del mondo stanno in un castello e in tre giorni consumeranno quanto decine di lavoratori, precari hanno in anni di lavoro; è chi per la "sicurezza" di Ministri, e i loro mega staff, che decidono piani di miseria, sfruttamento, peggioramento delle condizioni di vita di milioni di proletari, giovani, donne, masse popolari, di usare fondi sociali per rafforzare la repressione, per le guerre, contro i popoli, contro i migranti, e per questo viola ogni regola democratica, di libertà collettiva e personale; è chi si attrezza con micidiali gas lacrimogeni tossici, manganelli, armi a rispondere, reprimere  ogni legittima manifestazioni di lotta.

PRETENDONO CHE NON CI SIANO PROTESTE VERE
CHE POSSANO LAVORARE IN PACE  PER ETERNIZZARE IL LORO MONDO IMPERIALISTA 


pc 12 maggio - a 50 anni dalla rivolta di Naxalbari - manifesto e campagna internazionale -info csgpindia@gmail.com



pc 12 maggio - Roma 19 maggio - la grande rivoluzione culturale proletaria ieri oggi domani


pc 12 maggio - la rivoluzione culturale a Taranto - se ne parla il 18 a Taranto



Cosa è stata la Rivoluzione culturale proletaria in Cina? Quale la sua influenza negli
avvenimenti del ‘68 e degli anni 70, nel mondo e nel nostro paese? Perchè ancora oggi
‘è giusto ribellarsi’? Perchè ancora oggi è necessaria una via originale a una società
alternativa che vedano protagoniste le masse studentesche, operaie, femminili e
intellettuali che diano ‘l’assalto al cielo’’? 

Il libro, utilizza testi originali cinesi di quei giorni, nel linguaggio di quei giorni per riassumere i punti caratterizzanti degli anni iniziali della RCP, dal 1966 al 1968. Saranno presentate immagini della RCP e testimonianze di quegli anni nella nostra città. 
In occasione della presentazione del libro ricorderemo l’editore Sergio Manes de “La citta del sole” che ci ha lasciato da poco.

pc 12 maggio - 12 maggio 1977-2017 - contro lo stato di polizia ora e sempre



pc 12 maggio -Taranto contestare Renzi e i suoi parlamentari megafono è giusto e necessario - la repressione non passerà!


Fissato per il 9 novembre il processo per i 15 denunciati per la manifestazione a Taranto contro Renzi del 29 luglio scorso.

Non abbiamo nulla da cui "difenderci"! Trasformeremo il processo in un atto di accusa verso Renzi, il suo governo, il loro Stato, che era venuto a vantarsi di aver fatto "tanto per Taranto", ma giustamente trovò la denuncia e la protesta degli operai Ilva, di tanti altri lavoratori, di donne dei quartieri inquinati, di giovani, dello Slai cobas sc che aveva chiamato quel giorno a manifestare uniti contro quella che era una provocazione e un ennesimo attacco per lavoratori e masse popolari di Taranto: 10 decreti solo per salvare i profitti di vecchi e nuovi padroni dell'Ilva, nessuna bonifica, nessuna difesa dei posti di lavoro e sicurezza all'Ilva; a questi nemici si aggiunsero i servi parlamentari, il "sempre in televisione", Pelillo, che vuole mantenere ben salda la sua poltrona in parlamento calpestando i diritti fondamentali di lavoro e salute; questi il 29 pensava di fare il gradasso tra la gente, ma ebbe la dovuta "risposta".  

Questo processo deve trovare uniti i 15 denunciati, e avere il sostegno concreto, politico di tutte le realtà sociali, tutti coloro che il 29 c'erano e anche di quelli che non c'erano.
Questo processo deve vedere uniti anche gli avvocati, perchè vi sia un'unica voce, un'unica battaglia, quella che serve, anche nelle grige aule del Tribunale.

pc 12 maggio - il maxi processo Ilva comincia per davvero? dalla prossima settimana vedremo - serve la presenza operaia e popolare - da Taranto contro


pc 12 maggio - quello di Roma è comunque un rogo fasciorazzista - quello che è in corso è comunque un depistaggio di stato - sabato corteo

 Angelica, Elisabeth e Francesca uccise in un rogo a Centocelle, 

100celle antirazzistaIeri notte è stata lanciata una bottiglia incendiera su un camper abitato da una famiglia di 11 persone tre delle quali sono morte arse nell'incendio. Il camper sostava nel parcheggio del centro commerciale di Viale della Primavera nel quartiere di Centocelle alla quale si può accedere a piedi o attraverso il cc stesso. Un fotogramma delle telecamere del parcheggio hanno immortalato una persona mentre lanciava la bottiglia incendiaria verso le 3.20 di notte. Subito dopo è scoppiato l'incendio che ha causato la morte di tre bambine. Angelica di 20 anni, Francesca di 4 e Elisabeth di otto anni. Nel pomeriggio in tanti e tante hanno dato vita ad un presidio, ad un blocco stradale ed un corteo che ha raggiunto il luogo di questa orribile morte dove gli abitanti del quartiere si sono riuniti per portare fiori e la propria vicinanza ai familiari sopravvissuti. Lo striscione recitava: centocelle antirazzista.
dopo si è lasciato posto all'interpretazione secondo cui i possa trattare di un regolamento di conti tra famiglie rom.
...non c'è dubbio che prima di tutto le condizioni materiali in cui vivono migliaia di persone in questa città siano il primo motivo di razzismo. Lasciare che più di 5000 persone vivano nei campi o in posti di fortuna, parcheggi, parchi, sotto i ponti è una barbarie. Un razzismo che è prima di tutto creato dalle istituzioni che permettono che questo avvenga quotidianamente dai campi rom alle baraccopoli che si creano spontanee perchè non ci sono politiche sociali adeguate. A Roma e non solo, c'è stata e persiste ancora una volontà politica precisa di mantenere questo stato di disagio per poter speculare sulle emergenze sociali; una volontà che ha lo scopo di mantenere le disuguaglianze delle condizioni per poter costruire profitto e poter costruire le proprie politiche securitarie: dalla logica della ruspa di Salvini ai decreti sicurezza targati Pd. Si può dire, infatti, che veniamo dalla settimana della vergogna nella quale la morte di Maguette, i rastrellamenti a Milano e Roma, il suicidio di un ragazzo in piazza ed ora le morte di tre ragazzine rom non sono che il frutto della costruzione di un clima di intolleranza generale che mette in campo la guerra tra simili piuttosto che la solidarietà tra chi deve subire dall'alto il mantenimento scientifico della povertà. A destra e a “sinistra” si contendono il primato di mettere in campo il discorso più razzista e xenofobo possibile. Abbiamo analizzato a fondo il decreto Minniti e rimane incontrovertibile che la sicurezza di cui la classe dirigente, tutta, si riempe la bocca serve esclusivamente a difendere i privilegi di chi sta in alto. Come d'altronde ci restituisce la stampa nazionale complice di questa deriva politica e sociale che si vive nel nostro paese. Giornali, radio e blog mainstream, in queste ore, parlano esclusivamente di un problema tra clan, di delinquenza e di regolamento di conti nonostante nulla ancora è dato per certo, mentre alla base c'è uno strato spesso di merda fatta di interessi, speculazione e razzismo istituzionale che ai giornalisti dalla penna facile non interessa indagare.
.... Intanto, le realtà cittadine e i singoli che hanno sfilato per le strade di Centocelle ieri, si sono date appuntamento a sabato a Piazza dei Mirti alle ore 16 per un nuovo appuntamento di solidarietà alla famiglia colpita da questo infame gesto, consapevoli che questo non è sufficiente, che la situazione richiede lo sforzo di pensieri più articolati e ragionati ma che allo stesso tempo, occorre stare nelle strade, attraversare i quartieri, prendersi la responsabilità, per quanto difficile sia, di rappresentare un punto di vista antagonista a questa deriva.

pc 12 maggio - Il commissario Calabresi responsabile della morte di Pinelli in procinto di essere beatificato dal Vaticano

Roma, un concerto in basilica rilancia la beatificazione del commissario Calabresi
Città del Vaticano – Un concerto nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, per rilanciare l'iter della beatificazione per martirio - «in odium fidei», in odio della fede - del commissario Luigi Calabres considerato dalla Chiesa Servo di Dio, martire per la giustizia. Qualità cristiane che furono riconosciute a suo tempo da Paolo VI e Giovanni Paolo II (lo definì «Testimone del Vangelo ed eroico difensore del bene comune»). Nel 2007 il cardinale Camillo Ruini concesse il nulla osta per l'avvio della fase preliminare della causa di beatificazione. L'autorizzazione riguardava la raccolta di documenti e testimonianze promossa da un sacerdote, don Ennio Innocenti, un sacerdote noto per le sue posizioniclerico-fasciste

pc 12 maggio- Argentina - in centinaia di migliaia scendono in piazza per contrastare l 'offensiva reazionaria del governo che concede impunitá ai torturatori della dittatura fascista che causó 30.000 desaparecidos


“Mai più terrorismo di Stato, mai più impunità per i torturatori”:

Cinquecentomila in piazza a Buenos hanno risposto dal basso alla sentenza della Corte Suprema che ha riconosciuto applicabili i benefici dello sconto di pena ad un condannato per crimini di lesa umanità. La mobilitazione di ieri, lanciata solo quattro giorni prima dalle Madres di Plaza de Mayo, ha travalicato ogni immaginazione e previsione, fiumi di persone arrivavano per ore e ore da qualunque parte della città occupando interamente il centro della capitale. Mezzo milione di persone in piazza nella sola Buenos Aires hanno trasformato una violenta offensiva reazionaria in una sconfitta politica durissima per il governo.

 Mentre grandi mobilitazioni stanno contrastando la politica antioperaia e antipopolare del governo  una sentenza della Corte Suprema fa esplodere nel paese lo scontro politico su un tema assolutamente centrale per l’Argentina come la verità e la giustizia rispetto ai crimini dell’ultima dittatura civico-militare (1976-1983).



La scorsa settimana infatti la Corte Suprema, con la votazione decisiva di due giudici nominati dal presidente Macri, ha riconosciuto applicabile il beneficio dello sconto di pena ad un condannato per crimini di lesa umanità. Stabilendo l'applicazione del cosiddetto 2x1 per Luis Muiña, condannato nel 2011 a 13 anni di carcere per crimini di lesa umanità per la sua partecipazione al gruppo paramilitare di sequestratori SWAP che operava presso l’Ospedale Posadas, ha segnato un precedente inedito e pericoloso. Il beneficio del 2x1 si concede in base ad una legge vigente tra il 1994 e il 2001, oggi derogata, applicabile per reati comuni, e prevede la commutazione di due anni di pena per ogni anno di carcerazione preventiva.

Non era mai stato applicato nei casi di condannati per crimini di lesa umanità: fino ad ora ogni richiesta di applicazione di tale beneficio era stata rifiutata da tribunali minori, ed era la prima volta che la Corte Suprema veniva chiamata a pronunciarsi. L’indignazione nel paese è stat enorme: è in gioco la riduzione della pena per altri 750 repressori condannati per delitti di lesa umanità, è in gioco la valenza a politica di una lotta che da quaranta anni le Madres e le organizzazioni per i diritti umani,  portano avanti per la memoria e contro l’impunità del terrorismo di Stato.

Il referente per i diritti umani Perez Ezquivel ha definito una "aberrazione giuridica” voluta dal governo la sentenza votata da tre giudici su cinque della Corte Suprema di Giustizia (due dei quali per nomina di Macri, poi ratificata dal Senato), le Madres hanno chiesto la destituzione dei tre giudici che hanno emesso questa sentenza. Intanto il governo ha dovuto fare marcia indietro e poche ore prima della manifestazione il Senato ha votato con una maggioranza schiacciante (211 voti a favore, 1 contrario e 1 astenuto) una legge che rende inapplicabile il beneficio 2x1 per i condannti per crimini contro l’umanità. Il fatto che la votazione sia avvenuta poche ore prima del corteo che già si annunciava immenso segnala la protesta popolare


Nora Cortiñas, come tutte le Madres che parlano dal palco, viene accolta da un canto immenso che dice “Madres de la plaza, el pueblo las abraza”: “Vogliono distruggere quanto abbiamo faticosamente conquistato con la lotta popolare, ma noi diciamo: memoria, verità, giustizia. Mai più terrorismo di Stato, mai più repressione, mai più silenzio né oblio. Non si torna indietro. Vogliono liberare quelli che hanno desaparecido 30mila figli nostri, quelli che hanno stuprato, ucciso, torturato, vogliono far tornare in libertà questi assassini genocidi, vogliono che camminino liberamente con noi nelle strade, per metterci ancora paura. Noi non accettiamo, non ci stiamo. Questo governo disconosce il terrorismo di Stato, vuole screditare le lotte per i diritti umani. Ma oggi tutti assieme diciamo che non si torna indietro, hasta la victoria siempre!”.

In silenzio si ascolta parlare le Madres dal palco, con gli occhi lucidi e la determinazione che si sente nell’aria, poi si leva un coro infinito che si ripete ad ondate sulla piazza e nelle cinque vie piene di fiumi di persone che continuavano ad arrivare dopo ore da qualunque parte della città: “el pueblo unido jamas serà vencido”, e poi un boato immenso risponde alle Madres: “30mil detenidos desaparecidos, presentes, ahora y siempre”. Sul palco con i loro fazzoletti bianchi, queste donne immense, che da quaranta anni senza sosta non si arrendono all’impunità e alla violenza,
Una piazza che non chiede, afferma. Che non dimentica, ricorda. Che non vuole tornare indietro, ma lottare per cambiare il presente. Con i 30mila desaparecidos sulle foto, sui cartelli, mano nella mano con il ricordo e una promessa che vibra tra i corpi, un coro si alza dalle centinaia di migliaia di persone nella piazza, e continua a ripetersi nelle strade limitrofe, senza sosta, e ripete una promessa: “Como al los nazis, le va a pasar, adonde vayan los iremos a buscar” (“finirete come i nazisti, ovunque andrete vi verremo a prendere”). Mai più nessun repressore impunito, dicono le Madres. Mai più, rispondono centinaia di migliaia di persone.

Galleria fotografica tratta da Notas Periodismo Popular*:

giovedì 11 maggio 2017

pc 11 maggio - Report ufficiale dall'assemblea di Napoli contro il G7 di Taormina - Contro il G7 di Taormina, itivinni!


foto di Damiano Cucè.
REPORT ASSEMBLEA INTERNAZIONALE CONTRO I G7 DEL 7 MAGGIO A NAPOLIProprio per questo la scelta di costruire per il 26 Maggio un'assemblea pubblica e iniziative nei territori e per il 27 un grande corteo, abitato dai comitati in difesa dei territori, dal sindacalismo di base, dagli studenti, e dai movimenti sociali, a Giardini Naxos. Manifestare già a ridosso della zona rossa, a pochissimi chilometri da Taormina, significa non solo scegliere di far sentire il nostro fiato sul collo dei potenti del mondo, ma significa soprattutto sfidare da subito i dispositivi di limitazione della liberta di movimento e contenimento del dissenso che si stanno mettendo in campo per il vertice.
La partecipazione al corteo è dunque centrale, come è necessario che chiunque aderisca da fuori la Sicilia possa raggiungere Giardini-Naxos sfidando i dispositivi di repressione del dissenso messi in campo dal governoLa scelta di riunirci a Napoli non è stata casuale, nasceva infatti dalla necessità di costruire un appuntamento assembleare esterno alla Sicilia che si ponesse l'obiettivo di agevolare una partecipazione nazionale alle giornate di contestazione al G7 di Taormina.
Dunque, potremmo leggere il primo dato politico nell'assemblea in sé stessa: da domenica scorsa il controvertice di Taormina ha assunto un carattere visibilmente nazionale e, con l'intervento degli attivisti che stanno costruendo la contestazione al G20 di Amburgo, internazionale. Da questo punto di vista anche il G7 economico di Bari del 13 Maggio assume un ruolo di particolare rilevanza.
Creare connessioni tra i due vertici, allargare l'adesione alle giornate di Taormina, costruire una

pc 11 maggio - sabato a Milano - storie di rivoluzionarie - al punto libreria militante Metropolis -


pc 11 maggio - Alla Kamila di Brignano (BG) operai scendono in sciopero spontaneo per la sicurezza sul lavoro

Sciopero spontaneo x la sicurezza 
questa mattina al magazzino Kamila

Un infortunio frutto del clima di pressione e intimidazione nel magazzino instaurato per spingere i ritmi di lavoro oltre i limiti della tolleranza fisica e del rispetto della salute.

I lavoratori che non si piegano vengono sanzionati, gli altri si rompono la schiena.
Molto alta nei magazzini la percentuale di lavoratori che ricorre ai medicinali x ignorare il dolore alla colonna o agli arti ed essere comunque presenti ed efficienti al lavoro.

I lavoratori nello sciopero chiedono un intervento degli organi competenti per accertare queste reali condizioni di lavoro oltre alle irregolarità amministrative.
Condizioni di lavoro senza limiti che sono la vera ragione della morte di Cesare Battaglia travolto da un muletto a Bonate.
Molti dei lavoratori di Brignano lo hanno conosciuto direttamente quando caricava e scaricata nel magazzino Kamika e parteciperanno al funerale.


slai cobas per il sindacato di classe - Bergamo

pc 11 maggio - Ecco il piano del Pentagono per l'Europa in vista del vertice Nato di Bruxelles e G7 di Taormina

Manlio Dinucci | ilmanifesto.it

09/05/2017

In preparazione della visita del presidente Trump in Europa - il 24 maggio a Roma, il 25 al Summit Nato di Bruxelles, il 26-27 al G7 di Taormina - il Pentagono ha presentato il suo piano strategico per il «teatro europeo».

Lo ha fatto per bocca del generale Curtis Scaparrotti che, essendo a capo del Comando europeo degli Stati uniti, è automaticamente a capo della Nato con la carica di Comandante supremo alleato in Europa. Al Senato degli Stati uniti, il 2 maggio, il generale ricorda che «il teatro europeo resta d'importanza cruciale per i nostri interessi nazionali» e che «la Nato ci dà un vantaggio unico sui nostri avversari». Tale vantaggio viene però ora messo in pericolo da «una Russia risorgente, che cerca di minare l'ordine internazionale a guida occidentale e di riaffermarsi quale potenza globale».

Il Comandante supremo chiama gli alleati europei a serrare i ranghi attorno agli Stati uniti per difendere con ogni mezzo l'«ordine internazionale» - quello fondato sulla supremazia economica,

pc 11 maggio - Nostra dichiarazione per l'anniversario della morte di Antonio Gramsci esce in arabo in Tunisia, per iniziativa di compagni maoisti tunisini

فكر غرامشي للدرس وللتطبيق الآن

توفي غرامشي قبل 80 سنة في السجون الفاشية 

مؤسس و قائد الحزب الشيوعي، ذلك الحزب الحقيقي وليس الحزب البرلماني الواهي الذي تواجد في مرحلة ما بعد المقاومة ليقودنا من حكم تولياتي إلى حكم رانزي.

لكن أطروحات وأفكار غرامشي لا تزال حية أكثر من أي وقت مضى، ولا زالت تشكل مرجعية تعتمد اليوم  لتأسيس حزب شيوعي من نوع جديد، ضروري لتقوية الصراع الثوري من أجل الاشتراكية والشيوعية .
 فلنأخذ بعين الاعتبار غرامشي مؤسس وقائد الحزب الشيوعي في إيطاليا.
ولنتمعن في تجربة افتكاك المصانع التاريخية و حراك المجالس، منشأ الصراع من أجل السلطة في إيطاليا
لنفكر في "أطروحات ليون" التي تطبق اللينينية على الواقع الإيطالي و الصراع على طريقة بورديغا، تجربة تاريخية في مجال الصراع ضمن خطين اثنين معترف بقيمتهما عالميا.
 لنأخذ بعين الاعتبار ، غرامشي كمرجعية بالنسبة إلى خط الحزن الشيوعي الإيطالي خلال مقاومة الفاشية.
  و لنأخذ بعين الاعتبار غرمشي و المجهود المهم جدا الذي قام به فيما يتعلق بتحليل وتطوير الاستراتيجية الثورية في البلدان الرأسمالية.

تم توظيف غرامشي خلال فترة ما بعد الحرب من قبل تولياتي صاحب التوجه الإصلاحي من أجل ترسيخ  الإشتراكية ضمن التوجه البرلماني الإيطالي وذلك في تعارض مع فكر و حياة غرامشي الغير ممكن تنسبهما إلى النظرية الإصلاحية.
استعادت مختلف تيارات الحراك الثوري 68/69 وخصوصا تلك التي إختارت وجهة الصراع المسلح، فكر غرامشي .
لكن و في ضوء المستجدات الثورية، عاد   حراك "الأمليستا" إلى توظيف غرامشي ضمن السياق الإصلاحي الجديد.
 لذلك كانت مكافحة ذلك التوظيف و بيان إرتباط  فكر غرامشيبالبراكسيس والنظرية الثورية المستجدة
نعتقد اليوم من زاوية نظر البراكسيس  أن فكر غرامشي غير مكتمل  وجب تطبيقه و استكماله
درس، وتطبيق فكر غرامشي ضمن مسار بناء الحزب الشيوعي الماوي، في قلب نار الصراع الطبقي، بشكل ملتصق بالجماهير وفي ضوء توجهات، إستراتيجيات وتكتيكات الصراع الثوري من أجل الاشتراكية والشيوعية

pc 11 maggio – Svolta autoritaria in Tunisia: Essebsi mobilita l'esercito "a difesa dei siti produttivi" contro le proteste sociali

Qualche giorno fa il presidente della repubblica Essebsi aveva annunciato che avrebbe fatto un discorso alla nazione ieri, mercoledi 10 maggio alle ore 11:00.
Molti pensavano a diverse opzioni come la destituzione dell'attuale governo Chahed che fa acqua da tutte le parti con il dinaro tunisino in continua svalutazione, rivolte e scioperi nei quattro angoli del paese e crisi interna con alcuni ministri licenziati dallo stesso Chahed nel difficile equilibrio della compagine governativa tra i suoi due principali esponenti: Nidaa Tunes (rappresentante l'ancient regime) ed Ennahda ( la branca tunisina del movimento dei Fratelli Musulmani).

Un'altra opzione temuta era una svolta presidenzialista con l'assunzione di più poteri da parte dello stesso Essebsi, ipotesi prevista dalla nuova Costituzione del 2014 e che prevede come passo

pc 11 maggio - Imperia polizia in stile razzista e migranti vessati e deportati

Imperia, giro di vite della questura: pregiudicati stranieri scortati fino ai loro Paesi d’origine

Imperia - Giro di vite sull’immigrazione clandestina e sui rimpatri di soggetti pregiudicati e socialmente pericolosi. Su impulso del neo questore di Imperia, Cesare Capocasa, si sono strette le maglie intorno al crimine diffuso con particolare attenzione ai decreti di espulsione: in particolare, nell’ultima settimana, sono stati rimpatriati nei rispettivi Paesi di origine sette stranieri, irregolari sul territorio nazionale, tutti pluripregiudicati. Sono stati scortati e “consegnati” alle autorità del loro Paese d’origine: dopo Genova la Questura di Imperia è la più coinvolta in questo tipo di attività.
In questa ultima operazione chiamata “Sempre in guardia”, nei dettagli, un tunisino di 45 anni,

pc 11 maggio - Cuneo - gruppo di abitanti feccia subumana razzista e medico progressista

Cuneo, gli abitanti della frazione non vogliono migranti. E il medico replica: "Io non vi curo più"

Un cartello fuori dallo studio: "Rivolgetemi a me solo se siete in pericolo di vita"
“Comincia così la mia resistenza. Agli abitanti della frazione cuneese che hanno esposto il cartello “Noi i negri non li vogliamo”, comunico che non intendo prestar loro alcun intervento sanitario se non in caso di immediato rischio di vita o qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato di omissione di soccorso. Siete pertanto pregati di rivolgervi a un altro più qualificato professionista”. Il post è stato diffuso dal dottor Corrado Lauro, che opera anche in chirurgia generale all’ospedale Santa Croce di Carle di Cuneo. Il messaggio su facebook è rivolto agli abitanti delle frazioni di Roata Canale e Spinetta dopo la polemica scoppiata per i manifesti anonimi comparsi nelle vie di questi paesi. I cittadini protestavano aspramente contro l’ipotesi che la Casa delle opere parrocchiali ospitasse 24 migranti o richiedenti asilo. Ma il comitato che sostiene la candidatura a sindaco di Giuseppe Menardi  per il centrodestra, vuole denunciare il medico per aver violato il "giuramento di Ippocrate".
La polemica sui migranti aveva coinvolto anche il vescovo di Cuneo monsignor Piero Delbosco, che aveva incontrato circa 400 cittadini in un'assemblea pubblica il 30 aprile. Ma tutti gli avevano risposto quasi all’unisono: “Non li vogliamo”, dopo due ore e mezza di un dibattitto dai toni accesi in cui il vescovo aveva cercato di spiegare il progetto di accoglienza dell’associazione Ubuntu di Cuneo, una onlus che rientra nell’ambito dell’organizzazione internazionale Lvia.

pc 11 maggio - Verso il G7 di Taormina: assemblea pubblica oggi a Palermo

G7 di Taormina: perché si riuniscono e cosa decideranno i potenti del mondo?
In preparazione della partecipazione alla manifestazione del 27 maggio a Taormina

Assemblea 11 maggio ore 16,00
Presso la sede dello Slai cobas sc di via G. del Duca, 4 Palermo

…Il 26 e 27 maggio a Taormina, in Sicilia, i paesi imperialisti che fanno parte del cosiddetto G7 (USA, Giappone Germania, Francia Gran Bretagna, Italia, Canada) si incontreranno per discutere la loro “agenda” che formalmente prevede la discussione sui problemi “caldi” del mondo.
La scelta della Sicilia non è casuale visto che si trova al centro del Mediterraneo e sempre più in questi ultimi decenni ha acquisito una posizione strategica per i paesi imperialisti che vogliono e devono controllare tutta l’area calda dei paesi che si affacciano su questo mare, nuovo cimitero di popoli; paesi che sono sempre più uno dei centri della tormenta dello scontro tra imperialismo e paesi oppressi e della tendenza alla guerra inter-imperialista, in questo momento storico di crisi economica mondale….
Invitiamo tutti, lavoratori, giovani, donne… ad analizzare, discutere e decidere sulla partecipazione alle manifestazioni
Invitiamo anche i rappresentanti dei mezzi di comunicazione di massa a partecipare e ascoltare le ragioni di tutti coloro che saranno il vero “oggetto” delle politiche dei potenti del mondo.

pc 11 maggio - Solidarietà con i prigionieri politici palestinesi

pc 11 maggio - Minniti, Milano non ti vuole

Migranti, contestazione a Minniti dopo il blitz in Centrale: tensione in centro tra forze dell'ordine e antagonisti

Il ministro in città per l'inaugurazione della nuova sede della Dia, ospite di un incontro nell'Auditorium San Fedele. Gli antagonisti con uno striscione contro il Pd. Corpo a corpo con le forze dell'ordine, spuntano i manganelli
di SIMONE BIANCHIN
10 maggio 2017
Dopo il blitz della polizia in stazione Centrale a Milano, durante la quale decine e decine di migranti sono stati identificati e portati in questura, e le polemiche dei centri sociali e dei movimenti antirazzisti che hanno contestato l'operazione, la tensione è salita in centro a Milano, dove il ministro dell'Interno Marco Minniti - in città per l'inaugurazione della nuova sede della Dia - è ospite nel pomeriggio di un incontro organizzato nell'Auditorium San Fedele.
Qui, tra via Hoepli e piazza Meda, una trentina di antagonisti sono arrivati con uno striscione "Pd peggior destra" e fumogeni. A quel punto sono entrati in contatto con le forze dell'ordine e sono partite le manganellate. Dopo poco il corteo dei manifestanti si è allontanato per dirigersi verso piazza Duomo, come testimoniato immagini e video pubblicati sulle pagine Fb di alcuni collettivi come il Lambrettta.