Le forze armate statunitensi impegnate in Afghanistan hanno sganciato per la prima volta “la madre di tutte le bombe” nella zona di Nangarhar, ad est del Paese, con l’obiettivo di distruggere una postazione dell’Isis. Si tratta di un ordigno convenzionale, chiamato GBU-43 Moab (Massive ordnance air blast), ma è stata ribattezzata dagli stessi americani “Mother of all bombs”. La bomba pesa quasi 10 tonnellate e ha una potenzialità esplosiva in grado di distruggere qualsiasi cosa nel raggio di un centinaio di metri: è l’ordigno non nucleare più potente al mondo. “Un’altra missione di successo, sono molto orgoglioso dei nostri militari”, ha commentato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, specificando che dal suo punto di vista i militari hanno carta bianca.
È la prima volta che viene utilizzata in un raid. La bomba era stata realizzata durante la guerra dell’Iraq iniziata nel 2003. Il primo test fu fatto l’11 marzo dello stesso anno, poi un secondo 8 mesi dopo. A parte le due esercitazioni, non si avevano notizie di altre esplosioni della Gbu-43 Moab. La bomba era stata prodotta in altri 15 esemplari presso il McAlester Army Ammunition Plant. Il dipartimento della difesa americano ha diffuso il video del secondo test, datato 21 novembre 2003.