sabato 4 febbraio 2017

pc 4 febbraio - Cariche della polizia al corteo logistica Si.Cobas a Modena

4 / 2 / 2017
Questa mattina la Questura di Modena ha vietato, senza alcun preavviso e motivazione, il corteo nazionale indetto oggi nella città emiliana dal sindacato di base Si.Cobas, contro i nuovi dispositivi repressivi adottati dalla magistratura che stanno colpendo le lotte nel settore della logistica. Il corteo è stato indetto in seguito all'arresto per "estorsione" di Aldo Milani, oggetto di una vera e propria montatura messa in campo da magistratura e sistema mediatico, che tende a screditare chi da anni lotta contro mafia e sfruttamento nel mondo del lavoro. La vicenda è scaturita all’interno di una difficile vertenza fatta dal sindacato con l’azienda Levoni, leader nel settore carni in cui, soprattutto nel modenese, vigono condizioni di sfruttamento estremo.
Nonostante la grave intimidazione della Questura, i Si Cobas hanno rilanciato l'appuntamento per le 15 in Piazza Sant'Agostino, al quale si sono presentati tantissimi lavoratori, realtà del sindacalismo di base ed attivisti sociali provenienti da tutta Italia.

Dopo essere rimasti bloccati dalla polizia per oltre un'ora sul luogo del concentramento, i manifestanti hanno iniziato ad invadere le strade della città emiliana e si sono diretti, in corteo selvaggio, verso la stazione ferroviaria. Aggirando il blocco della polizia, hanno invaso i binari e bloccato per circa un’ora il traffico ferroviario.
Le forze dell’ordine sono intervenute sgomberando i binari ed allontanando i manifestanti dall’ingresso della stazione, con alcune cariche. 
Il corteo si è immediatamente ricompattato e si è riversato vero il centro storico, militarizzato all’inverosimile proprio per tentare il più possibile di isolare il corteo dal resto del tessuto cittadino. Un tentativo malriuscito, vista l’internità che hanno le lotte della logistica, in particolare nel settore della macellazione, rispetto alle contraddizioni sociali che si vivono quotidianamente nei territori dove sfruttamento padronale e poteri locali si intrecciano in maniera indissolubile.
globalproject.info 

pc 4 febbraio - L'imperialismo italiano si lancia alla conquista dell'Africa stanziando un fondo di 200 milioni, con la scusa di voler fermare il traffico di esseri umani

In contemporanea all'accordo fascista tra Italia e Libia (leggi articolo: pc 3 febbraio - LA "SVOLTA" DELL'ACCORDO TRA IL GOVERNO ITALIANO E IL GOVERNO LIBICO... UN NUOVO ATTACCO PESANTE FASCISTA E RAZZISTA CONTRO I MIGRANTI CON IL PLAUSO DELL'UE),  ecco che Alfano l'ancia il fondo per l'Africa (appoggiato sempre da l'UE) di ben 200 milioni di euro che verranno dati a Libia, Nigeria e Tunisia per diminuire l'immigrazione, (dicono loro) "aiutandoli" nel loro paese. 
Ma sappiamo bene che questa è solo una scusa del governo italiano per fare la sua parte come stato imperialista, sfruttando quei territori. Qui entrano in gioco le due contraddizioni principali di questo sistema, quella tra stati imperialisti e popoli oppressi e quella tra stati interimperialisti dove soffiano venti di guerra. Nella prima lo stato Italiano vuole impedire il fenomeno naturale dell'immigrazione dei popoli oppressi dall'imperialismo, costringendoli a morire nelle loro terre tra guerra e sfruttamento che li porta alla fame, ma nella seconda, all'interno dei contrasti interimperialisti, ecco che l'Italia si avvia all'obbiettivo di conquista dell'Africa per accaparrarsi una fetta della torta che già in gran parte ha la Cina e dove tutti gli stati imperialisti vogliono mettere mano, tra cui gli USA con Trump. Con la scusa dell'immigrazione, vuole impiantare le proprie multinazionali sfruttando il territorio, sfruttando in maniera selvaggia la classe proletaria di quei paesi, quindi per fare profitto. Con i soldi che danno in cambio chiedono che gli stati di questi paesi si attrezzino meglio per reprimere chi vuole partite verso l'Europa, bloccandoli nelle frontiere, con una manovra fascista di militarizzazione del territorio. Come dice in forme più "gentili", nell'articolo che di seguito alleghiamo, «Noi diamo una mano nel finanziare sviluppo e attività di controllo, ma in cambio chiediamo una mano per diminuire le partenze».

Di seguito, alleghiamo l'articolo di EDDYBURG

Alfano lancia il Fondo per l’Africa, 200 milioni per fermare i migranti

«Libia, Niger e Tunisia i primi paesi a beneficiare dei soldi: Ma in cambio frontiere sicure». L'obiettivo del governo renzista (e dell'UE) è obbligare chi vive nell'inferno provocato dallo "sviluppo". a morire là dove si trova. il manifesto, 2 febbraio 2017
Mezzi, tecnologie e addestramento delle forze di sicurezza di Libia, Niger e

pc 4 febbraio - CENTINAIA DI BAMBINI E ADOLESCENTI CONTINUANO A FUGGIRE DA SOLI

DA GUERRA E MISERIA MA MOLTI NON CE LA FANNO MORENDO SOFFOCATI NEI BARCONI O ANNEGANDO... MENTRE IL GOVERNO ITALIANO FIRMA SCHIFOSI ACCORDI PER CONTINUARE AD UCCIDERLI... ASSASSINI! ESSERE AL FIANCO DEI MIGRANTI SIGNIFICA LOTTARE PER LA CADUTA DI QUESTO GOVERNO RAZZISTA

Sbarchi a raffica in Sicilia nelle ultime 24 ore, centinaia di minori da soli

Otre 1600 persone soccorse nelle stesse ore in cui Europa e Libia firmano l'accordo per non far partire i barconi. Forti critiche dalle organizzazioni umanitarie. Msf: "Accordo cinico e ipocrita"

pc 4 febbraio - VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE DELL' 8 MARZO - INDIZIONE DELLO SCIOPERO NAZIONALE DELLO SLAI COBAS S.C. E LA PIATTAFORMA DELLE DONNE

Slai Cobas per il sindacato di classe
Sede legale v. Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086 – 3475301704 – slaicobasta@gmail.com
TA. 16/01/2017
  
 All. 1

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Coord. Amm.vo
Al Dipartimento Funzione Pubblica
Al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali
AL MIUR – Ministero Istruzione Università e Ricerca
Alla Commissione di Garanzia
Alla Confindustria -Roma
Alla Confcommercio – Roma
Alla Confesercenti- Roma
Alla Confcooperative – Roma
Alla Lega Cooperative – Roma Alla Confagricoltura – Roma

epc Al Dipartimento per le pari opportunità
Alla Presidente della Camera, Laura Boldrini

OGGETTO: PROCLAMAZIONE SCIOPERO GENERALE NAZIONALE
                    IN DATA 08 MARZO 2017

 Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, comunica con la presente nota la proclamazione dello sciopero generale che si svolgerà a livello nazionale e per l'intera giornata del 08 Marzo 2017, in coincidenza con la giornata internazionale delle donne, in tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi e riguarderà tutte le lavoratrici a tempo indeterminato, a tempo determinato, con contratti precari e atipici.
La motivazione dello sciopero riguarda l'attacco sempre più pesante alla condizione generale di vita delle donne nei confronti delle quali la questione della violenza è un'emergenza sociale che investe tutti gli ambiti, lavorativo, sociale, familiare.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, accetta le limitazioni imposte dalle leggi e dai contratti di lavoro. Si fa presente che ai sensi dell'art. 28 L. 300/70 nessuna lavoratrice o lavoratore che aderisca allo sciopero deve subire limitazioni o essere oggetto di interventi disciplinari per aver esercitato questo diritto tutelato da leggi e Costituzione.
Si precisa che la denominazione della Ns. Organizzazione Sindacale, secondo il Ns. Statuto è la seguente: SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE.
Quanto sopra allo scopo di non creare equivoci rispetto ad un’altra O.S. già esistente denominata semplicemente “SLAI COBAS”.

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

coordinatrice nazionale
Calderazzi Margherita

per com. 74121 Taranto via Rintone, 22 – slaicobasta@gmail.com pec slaicobassc@pec.libero.it - T/F 0994792086 – 347530170

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LA PIATTAFORMA DELLE DONNE, DELLE LAVORATRICI, DELLE PRECARIE, DELLE DISOCCUPATE, DELLE MIGRANTI, DELLE BRACCIANTI...


Noi donne lavoratrici, precarie, disoccupate, braccianti, migranti… lottiamo ogni giorno per il lavoro, il salario, contro le discriminazioni, lottiamo nelle cooperative contro contratti vergognosi che ci offendono, contro le violenze e molestie che spesso dobbiamo subire nei luoghi di lavoro, lottiamo nelle fabbriche contro chi vuole ridurre la nostra vita a macchina per il suo profitto e ogni giorno toglie un pezzo della nostra vita; lottiamo nel commercio, nei pubblici esercizi, contro il lavoro nero, i licenziamenti, i ricatti; lottiamo come disoccupate contro l'umiliazione di trovare lavoro; lottiamo contro la schiavitù e le violenze sessuali di caporale e padroni nelle campagne, lottiamo nella scuola, nei call center, nelle lotte per la casa, nelle lotte sul territorio per la salute, ma questa nostra voce e soprattutto le nostre lotte restano inascoltate, anzi vengono silenziate, oscurate.
Noi donne subiamo quotidianamente la vergognosa violenza sessuale e la catena infinita di femminicidi e nessuno, o pochissimi, lega questa violenza alla nostra condizione generale fondata sull'oppressione, che produce le violenze sessuali e i femminicidi.

Da queste condizione che si vive quotidianamente, dalle diverse lotte e battaglie, sono emerse diverse esigenze, necessità, bi/sogni  delle lavoratrici, precarie, disoccupate ecc, che si sono trasformati in punti vivi e concreti di una  piattaforma che ha accompagnato l’eccezionale primo sciopero delle donne, avvenuto in Italia il 25 novembre del 2013, e su cui in questi due anni è proseguito il lavoro diretto e indiretto, individuando ulteriori obiettivi presenti nelle denunce e mobilitazioni più recenti delle donne proletarie, dalle operaie, alle precarie, alle braccianti, alle lavoratrici immigrate, alle disoccupate ecc.

Questi obiettivi vanno raggiunti perché più che giusti e legittimi in un paese che non può essere affatto definito “civile” se la condizione della maggioranza delle donne, dal Sud al Nord del paese, di lavoro/non lavoro, precarietà, disoccupazione, sfruttamento oppressione intrecciata inevitabilmente alla generale condizione di vita non cambia realmente.

- Lavoro per tutte le donne
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari – No Jobs act
- NO a discriminazioni salariali, pari salario per pari lavoro
- Aumento delle pause nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro
- Riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, come difesa anche della nostra salute
- Riposo sabato e domenica o 2 gg consecutivi nelle aziende a turnazione continua
- Turni che non aggravino la condizione delle donne
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici, richiesta agli Enti ispettivi di una verifica generale, sotto il nostro controllo!
- Donne dappertutto, nelle Rsu, Rls, decise dalle lavoratrici
- Assemblee sindacali retribuite delle operaie in più rispetto a quelle stabilite, perchè hanno doppi problemi;
- Salario minimo garantito per tutte le donne
- Nei passaggi di appalti o ditte, automaticità del passaggio delle lavoratrici con conservazione dei diritti acquisiti – nei rapporti part time, orario non al di sotto di 30 ore settimanali

- NO al caporalato in agricoltura
- Trasporto gratuito verso e dalle campagne
- passaggio da salario a cottimo al salario orario - applicazione del CCNL, parità salariale con gli uomini
- No all'uso di prodotti tossici durante il lavoro nei campi, strutture mediche vicino ai luoghi di lavoro

- Diritto di residenza, cittadinanza, casa, reddito per tutte le migranti, uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le immigrate che lavorano
- NO alla detenzione nei Cie, hotspot luoghi di violenza, stupri da parte delle forze dell'ordine
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al salario minimo garantito

- Allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni, ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti, tutela delle lavoratrici denuncianti
- Interventi immediati contro i denunciati per violenze, stalking, maltrattamenti
- Divieto di permanenza in casa, se familiari o conviventi
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con patrocinio gratuito per le donne.

- Divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, nelle assunzioni o licenziamenti
- NO a discriminazioni sul lavoro legate allo stato familiare, di maternità, di razza
- Abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Estensione dei permessi retribuiti per malattia dei figli oltre i 3 anni di vita dei bambini, per entrambi i genitori.
- Socializzazione e gratuità dei servizi domestici essenziali, asili, servizi di assistenza per anziani, ecc, aumento dei nidi e scuole per l'infanzia e vicino ai luoghi di lavoro

- Difesa e ampliamento del diritto di aborto
- Obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza
- Consultori laici gestiti e controllati dalle donne
- Accesso gratuito per le donne ai servizi sanitari

- Abolizione nella pubblicità, nei giornali, nelle Tv, nei testi scolastici, ecc. di ogni contenuto offensivo, discriminatorio, fascista, sessista, razzista, contro le donne.

venerdì 3 febbraio 2017

pc 3 febbraio - Continua la lotta dei facchini Slai cobas s.c. contro il sistema neo schiavista delle cooperative al servizio dei profitti della grande distribuzione

SLAI COBAS
per il Sindacato di Classe
via Marconi 1
Dalmine
Comunicato stampa
Corteo a Calcinate venerdì 3 febbraio 2017 ore 8.30 da via degli Olmi, ancora un tentativo per sbloccare la lunga vertenza dei facchini dell'appalto Kamila di Brignano e di Calcinate, che da mesi difendono un lavoro con i diritti e la tutela per la salute e sicurezza, dal sitema senza regole delle cooperative che controllano i magazzini della logistica, molto aggressivo verso i lavoratori e le condizioni di lavoro.
I lavoratori chiedono un incontro ai vertici della società BB Holding spa, che recentemente ha conquistato il 100% di Kamila srl, e quindi il controllo totale sul magazzino di Brignano.
Un incontro doveroso per sbloccare questa vertenza, vista la chiusura totale delle coperative alle richieste sindacali.

I lavoratori chiedono anche un incontro ai vertici di Auchan, per la responsabilità sociale che hanno nei confronti della 'filiera', ovvero dei lavoratori che tutti i giorni, nella sede di Calcinate, lavorano, nell'area chiamata 'centro di distribuzione Auchan' (anche google la definisce così) per preparare le merci che finiscono sugli scaffali dei loro supermarket.
I lavoratori chiamano in causa Auchan, perché le cooperative da dicembre non rispondono alle richieste sindacale sul destino di oltre 60 lavoratori che rischiamo di trovarsi in mezzo ad una strada il 28 febbraio 2017 quando scadrà l'appalto con Auchan.
Dalmine 02.02.2017

per il sindacato sergio caprini 3407226074 



pc 3 febbraio - Altro che ricostruzione. Per i terremotati solo deportazione e repressione

Pescara del Tronto: arrestato terremotato che non voleva lasciare il suo paese
febbraio 02, 2017
Dopo il danno (del sisma) anche la beffa.
In questo si riassume la storia assurda vissuta dall’ultimo abitante di Pescara del Tronto, uno dei paesi nei quali si è verificato il sisma del 24 Agosto scorso, che ha raso al suolo l’intera località. Faceva parte di tutte le migliaia di persone che tragicamente hanno perso la casa, era stato soccorso ed ospitato in una delle tende

pc 3 febbraio - Nella sanità lombarda crescono "medici" razzisti. Ma di peggio fa l'azienda ospedaliera, che anziché radiarlo lo "ammonisce"...

...contravvenendo allo stesso giuramento di Ippocrate


"Rimettiamoli tutti sui barconi", gli insulti razzisti in ambulatorio del medico di Monza al nuovo paziente
L'uomo, cittadino italiano originario dello Sri Lanka, da 22 anni nel nostro Paese, ha denunciato il medico di base dopo il primo appuntamento e le frasi con cui è stato accolto. L'azienda sanitaria costretta a inviare una lettera di scuse
di GABRIELE CEREDA

02 febbraio 2017
"Bisogna riempire i barconi e rimandarli indietro". A pronunciare queste parole, rivolte a un cittadino originario dello Sri Lanka, un medico di base di Monza. A raccontare la vicenda è Mosaraf Mozumder, 48 anni, che ha denunciato l'uomo per insulti razziali e ha scritto alla Ats (ex Asl) per informarla dell'accaduto. In

pc 3 febbraio - LA "SVOLTA" DELL'ACCORDO TRA IL GOVERNO ITALIANO E IL GOVERNO LIBICO... UN NUOVO ATTACCO PESANTE FASCISTA E RAZZISTA CONTRO I MIGRANTI CON IL PLAUSO DELLA UE

LA "SVOLTA" DI QUESTO INFAME ACCORDO TRA IL GOVERNO ITALIANO E IL GOVERNO LIBICO, A FIRMA GENTILONI-FAYEZ, E' SOLO UN ALTRO PESANTE ATTACCO CONTRO I MIGRANTI CUI SARA' IMPEDITO DI FUGGIRE DA GUERRE E MISERIA E CHE ANCOR DI PIU' DIVENTERANNO CARNE DA MACELLO BLOCCATI NELLE CARCERI LAGER LIBICHE.


UN ACCORDO FASCISTA E RAZZISTA CHE DIETRO LA SCUSA DEL "CONTRASTO AL TRAFFICO DI ESSERI UMANI..." IMPONE MISURE DI SEMPRE PIU' REPRESSIONE E OPPRESSIONE CONTRO I MIGRANTI, VEDI "IL RAFFORZAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA" SU CUI  IL GOVERNO ITALIANO SI VANTA CHE FARA' LA SUA PIENA PARTE,  SENZA NASCONDERE PIU' DI TANTO TUTTO IL PROPRIO INTERESSE ECONOMICO IMPERIALISTA IN QUELLA ZONA.

L'UE RESPONSABILE DI MIGLIAIA DI  MORTI DI MIGRANTI, VEDI L'ACCORDO CON IL FASCIO DITTATORE ERDOGAN/TURCHIA PER BLOCCARE I FLUSSI DEI MIGRANTI, NATURALMENTE APPLAUDE. 
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«Una giornata di svolta che autorizza speranza per il futuro della Libia». È questa la definizione utilizzata dal premier Paolo Gentiloni dopo la firma con il collega libico Fayez

pc 3 febbraio - In memoria di Franca Salerno, militante comunista

Per me il carcere è presente, come sono presenti i compagni e le compagne che sono ancora dentro, a scontare una pena che non ha fine. In nessun modo disposti però a barattare dignità e rispetto di se stessi in cambio di libertà. Abbiamo rincorso l’utopia di un mondo migliore e mai l’interesse personale. Non lo faremo adesso.
Franca Salerno.
In ricordo di Franca, a 6 anni dalla sua morte (Roma, 3 febbraio 2011)

pc 3 febbraio - PER QUESTO STATO BORGHESE I POLIZIOTTI ASSASSINI SONO "VITTIME DEL DOVERE"

Per la Corte dei Conti i poliziotti che uccisero Aldrovandi “vittime del dovere"

La Corte dei Conti d’appello riconosce agli agenti pregiudicati l’indulto amministrativo
Chi ha ucciso Federico Aldrovandi è “vittima del dovere” e come tale ha diritto ai benefici di una legge pensata per quegli appartenenti alle forze dell’ordine caduti o rimasti invalidi nella loro lotta alla criminalità organizzata o al terrorismo.
Lo si evince leggendo le sei scarne pagine con le quali la seconda sezione giurisdizionale d’appello della

pc 3 febbraio - TENSIONE TRA POLIZIA E PRECARI COOP SENZA LAVORO E MAMME DI STUDENTI PRIVATI DA PIU' DI UN MESE DI ANDARE A SCUOLA... MA A MARZO LA SITUAZIONE PUO' COINVOLGERE MIGLIAIA DI LAVORATORI E STUDENTI IN TUTTA LA SICILIA

Il Sindaco Orlando a seguito delle continue proteste delle precarie e dei precari Coop Sociali e di mamme di studenti disabili dentro Palazzo Comitini,  che digos e polizia non hanno potuto impedire, scrive in presenza dei rappresentanti dello  Slai Cobas s.c. e dei genitori, che hanno imposto l'incontro, una lettera da indirizzare con urgenza al Presidente Crocetta  per far fronte alla "nuova" emergenza sociale che investe studenti disabili e assistenti che a Palermo da un mese e mezzo ormai non vanno più a scuola e non lavorano...



MA LA SITUAZIONE E' ESPLOSIVA, DA MARZO INFATTI TUTTI I SERVIZI DI ASSISTENZA SI FERMERANNO IN TUTTE LE CITTA' SICILIANE, COMA HA DICHIARATO IERI L'ASSESSORATO REGIONALE ALLA FAMIGLIA, PER MANCANZA DI RISORSE E 2000 OPERATORI SARANNO DI NUOVO TUTTI SENZA LAVORO...LA NUOVA LEGGE APPROVATA A DICEMBRE ALL'ARS CHE HA DATO LE COMPETENZE ALL'ASSESSORATO REGIONALE ALLA FAMIGLIA E' UNA NUOVA VERGOGNA! 
E A QUESTO SI AGGIUNGONO LE GRAVI E REAZIONARIE LEGGI-DELEGA  DEL GOVERNO FEDELI/GENTILONI, TRA CUI QUELLA CHE RIFORMA IL SOSTEGNO, CHE SARA' DISCUSSA A MARZO IN PARLAMENTO, UN PESANTE A ATTACCO A TUTTO IL MONDO DELLA SCUOLA, DAI DOCENTI, AL PERSONALE ATA, AGLI ASSISTENTI, AGLI STUDENTI...

SERVE CHE TUTTI GLI ASSISTENTI PRECARI SICILIANI SI MOBILITINO... 


IN TAL SENSO I PRECARI DI PALERMO HANNO INCONTRATO SABATO SCORSO UN GRUPPO DI PRECARI A MESSINA PER CONFRONTARSI E DISCUTERE SU COME RILANCIARE LA LOTTA A LIVELLO REGIONALE.

SLAI COBAS S.C. PALERMO






giovedì 2 febbraio 2017

pc 2 febbraio - Firenze - PRESIDIO SOTTO LA SEDE DI LEONARDO/FINMECCANICA MORETTI DIMETTITI



CONTESTIAMO FINMECCANICA/LEONARDO
CHIEDIAMO CON FORZA LE DIMISSIONI DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO MORETTI,
CONDANNATO A 7 ANNI PER RESPONSABILITÀ' NELLA STRAGE FERROVIARIA DI
VIAREGGIO

BOICOTTIAMO L'ECONOMIA DI GUERRA, CONTRO IL COMMERCIO DI MORTE DELLE
ARMI, CONTRO IL SOSTEGNO POLITICO E MILITARE DELL'ITALIA ALLA TURCHIA
DI
ERDOGAN,

SABATO 4 FEBBRAIO PRESIDIO SOTTO LA SEDE DI LEONARDO/FINMECCANICA DI
CAMPI BISENZIO PER CONTESTARE IL RUOLO CHE QUEST'AZIENDA STATALE E
PUBBLICA SVOLGE NELLE POLITICHE DI GUERRA IN MEDIO ORIENTE E NON SOLO.

LEONARDO rappresenta oggi la punta più avanzata delle nostre produzioni
belliche, elemento centrale nella definizione delle politiche di guerra
italiane.

Nel 2015 la vendita di ARMI ITALIANE all'estero è TRIPLICATA e sono
aumentate le forniture verso Paesi in guerra. L'aumento per le
autorizzazioni all'esportazione definitiva di armamenti il cui valore
complessivo è salito a 7,9 MILIARDI dai 2,6 miliardi del 2014, è stato
del 200%.

Come si legge nella relazione annuale del parlamento, "i settori più

pc 2 febbraio - CISL = PORTAVOCE DI GOVERNO E PADRONI, di cui condivide i profitti. Sono da cacciare a pedate



Furlan, la disoccupazione giovanile impone un’assunzione di responsabilità da parte di tutti
"I dati diffusi oggi dall'Istat sull'aumento della disoccupazione giovanile impongono una assunzione di responsabilità da parte di tutti". Lo ha sottolineato oggi la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento al consiglio generale della Cisl riunito a Roma, commentando i dati dell'Istat.
"Siamo d’accordo con il presidente di Confindustria, Boccia: il lavoro dei giovani deve diventare la priorità del Governo, delle forze economiche e sociali e di quanti hanno responsabilità istituzionali a tutti i livelli".
"Non possiamo aspettare le elezioni o le consuete alchimie della politica. Di fronte alla gravità della situazione occupazionale del paese, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno, è indispensabile un Patto sociale per lo sviluppo e la crescita incentrato sulla decontribuzione permanente per le assunzioni stabili, la detassazione degli investimenti in innovazione, ricerca e formazione, far decollare subito le politiche attive del lavoro e l'alternanza scuola-lavoro, attivare il piano di industria 4.0".
31 Gennaio 2017
Redazione operai contro,
Sono un ragazzo di 26 anni, iscritto alla Cisl e da tre mesi disoccupato.
Da quando sono entrato nel mondo del lavoro ho sempre avuto contratti a somministrazione o a tempo determinato con rinnovi su rinnovi ma mai a tempo

pc 2 febbraio - Sanità lombarda: ennesimo regalo a padron Rocca (Tenaris Dalmine)

Sanità Milano, scontro su vendita dello Ieo. No dei primari, la vedova di Veronesi: "Umberto l'avrebbe voluta"
Il tentativo di scalata dell'Istituto dei tumori e del cardiologico Monzino da parte dell'Humanitas e del gruppo San Donato. Favorevole anche il figlio dell'oncologo scomparso, ma i medici sono sul piede di guerra: "A rischio la nostra indipendenza"
di ALESSANDRA CORICA

01 febbraio 2017
La vedova e il figlio d'accordo. Contro, i primari dello Ieo, l'Istituto europeo dei tumori, creatura di Umberto Veronesi, al centro del tentativo di scalata insieme al cardiologico Monzino da parte dell'Humanitas di Gianfelice Rocca e del gruppo San Donato guidato da Paolo Rotelli. "La sinergia tra questi due poli - ha