venerdì 22 dicembre 2017

pc 22 dicembre - Germania - ancora sulla caccia alle streghe dopo la ribellione del G20 di Amburgo - da infoaut e da un documento dei compagni tedeschi

La polizia tedesca cerca nuova legittimazione dopo i fatti del G20 ma l'invito alla delazione via web le sfugge di mano.
È di pochi giorni fa la notizia di oltre 20 perquisizioni nelle case private e nei punti di ritrovo di compagni e compagne tedeschi sospettati di aver partecipato agli scontri in occasione del G20 di Amburgo.Le perquisizioni sono state annunciate dalla SonderKommission (commissione d’inchiesta straordinaria) “Blocco Nero“, organo investigativo della polizia di Amburgo incaricato di fare piazza pulita di chiunque abbia partecipato alle giornate di luglio contro il vertice. La SoKo ha emesso gli ordini di perquisizione lunedì, e le “visite“ si sono verificate martedì mattina: sono stati perquisiti spazi sociali e abitazioni private a Berlino, Amburgo, Stoccarda e Bonn. Il centro sociale “Rote Flora“, epicentro secondo la stampa degli scontri di luglio, non è stato toccato. Con grande sconcerto della polizia tedesca, si è riusciti a sapere in anticipo della retata permettendo ad alcuni compagni di non farsi trovare a casa: il loro “colpo grosso al drago rosso“ si è concluso infatti con il sequestro di materiale, ma senza arresti.
Lo scorno e l’umiliazione subiti dalla polizia tedesca, che pochi giorni prima aveva annunciato 3000 procedimenti di indagine per gli scontri a Sternschanze, Altona e Rondenbarg, nell’aver bruciato una retata nazionale conclusasi con un nulla di fatto si sono subito tramutati in vendetta. Sono state pubblicate dalla SoKo oltre 100 fotografie e video di partecipanti agli scontri - fermi immagine di compagni e compagne, a volto più o meno coperto, di cui la polizia vuole scoprire identità, residenza e appartenenza politica per rovesciare su di loro la vendetta giudiziaria per lo scacco di Amburgo.
g20 krawalle verdaechtige hinweise
La polizia tiene molto a mostrare la violenza dei partecipanti al corteo nei confronti degli agenti, senza lesinare in vittimismo: filmati al rallentatore di poliziotti colpiti da sampietrini che collassano inanimati, le urla di panico di una squadra sotto fitto lancio di sassi, unite alle dichiarazioni del portavoce della polizia di Amburgo Timo Zill che non spreca occasione per incensare gli agenti feriti nell’intervento al G20. La polizia tedesca prova a incastrare qualche manifestante imbastendo un'enorme impresa di delazione via web ma cerca principalmente una nuova legittazione.
Le autorità tedesche vorrebbero ribaltare e confutare mesi e mesi di controinchieste militanti sulla
violenza della polizia di Amburgo durante il G20. Le immagini dell’attacco da parte dei reparti al corteo “Welcome To Hell“ e grandi numeri di testimonianze, visive e orali, degli abusi della polizia hanno trovato largo spazio anche sui media nazionali, mettendo la SoKo e il commissariato di Amburgo sotto la luce scomoda dei riflettori.
Le reazioni del movimento a questo attacco diretto della SoKo non si sono comunque fatte attendere: una grande parte ha replicato alla pubblicazione delle foto, che hanno costretto svariati compagni trovatisi improvvisamente sulla pagina web della polizia di Amburgo a prendersi un “periodo di ferie“ per evitare di incappare nella macchina della repressione, rispondendo colpo su colpo. Quando gli account twitter della polizia chiedevano indicazioni sull’identità di chi lanciava bottiglie ad Altona, decine e decine di risposte pubblicavano i video famosi degli abusi in divisa sui manifestanti a terra: “Anche noi vogliamo contribuire a smascherare i violenti: ecco un video che li ritrae in azione“. Insomma il dibattito pubblico sulla violenza è divampato nuovamente rimettendo all'angolo la polizia tedesca e assumendo il carattere di un dibattito sulla Deutungshoheit, la prerogativa interpretativa: chi si è reso più violento gli autonomi o la polizia?
Un terreno scivoloso per tutti. La polizia ha lanciato un boomerang ma anche la legittimità politica della resistenza al vertice è stata nuovamente ricondotta al tema della condanna della violenza in un dibattito facilmente controllato dall'alto nonostante l'importante lavoro di denuncia e documentazione militante dei compagni tedeschi contro i comportamenti polizieschi. Pochi giorni dopo la pubblicazione delle “taglie“ da parte della polizia di Amburgo un nuovo colpo di scena ha mutato ancora una volta lo scenario, sprofondando nella difficoltà le autorità e restituendo a questa vicenda il suo carattere più autentico: la vulnerabilità degli apparati di polizia dalle giornate del G20 a oggi.
Qualcuno ha infatti deciso di indispettire ancora di più gli zelanti investigatori della SoKo, pubblicando su internet le foto di diverse decine di agenti di polizia e resisi protagonisti di violenze durante lo sgombero dell’occupazione berlinese Rigaer94 l’anno scorso. La polizia ha gridato al terrorismo e reagito scompostamente, ritirando gli agenti dal servizio e pensando bene di annunciare misure protettive nei loro confronti. Gunter Krings, esponente della CDU e segretario di Stato presso il Ministero degli Interni ha dichiarato guerra all'estremismo di sinistra sostenendo che “internet non è uno spazio dove non vige il diritto“, giustappunto infatti solo le autorità hanno la prerogativa, a detta di Krings, aprire su internet una caccia all'uomo associando a una campagna politica la violazione della sfera privata dell'individuo. Come si dice, princeps legibus solutus: su chi comanda non valgono le leggi.

25552957 10213462223744393 112952427 o

Ma si sa, i poliziotti, che sono uomini del mestiere (sic), spesso ci vedono più chiaro dei politici che provano a rubarglielo il mestiere. Il presidente del sindacato di polizia di Berlino (DpolG) Bodo Pfalzgraf ha dichiarato che "ogni attacco alla polizia è da considerarsi come un attacco alla società intera“. Sì, Bodo, un attacco a quest'ordine di società.
Dichiarazioni di solidarietà nei confronti dei compagni e delle compagne che hanno subito perquisizioni, sono tuttora in carcere ad Amburgo con o senza condanna o hanno visto le loro foto pubblicate dalla polizia di Amburgo si sono susseguite negli scorsi giorni.
Il movimento, e in particolare le strutture organizzative del controvertice di luglio e i coordinamenti anti-repressione attivi in Germania, hanno rilasciato un comunicato congiunto - sotto la sigla United We Stand - in cui si esortano tutti a rimanere tranquilli, a non denunciare e a non collaborare con le inchieste della polizia. Il sostegno legale viene messo a disposizione dalla Rote Hilfe mentre manifestazioni di solidarietà spontanee si sono avute in tutta la Germania.

Witch-hunt in the FRG

traduzione non ufficiale
19 dicembre, 2017
Oggi durante una conferenza della polizia della “Libera Città di Amburgo”, sono state mostrate le foto di 104 presunti “criminali” e 5 video.
La lista degli incidenti:
„Elbchaussee“: 5 foto di 5 persone. „G 20 Not Welcome!“: 43 foto di 13 persone. „Plünderungen“: 80 foto di 46 persone. „Stein- und Flaschenbewurf“: 32 foto di 17 persons. „Rondenbarg“: 44 foto di 25 persone.

Il link anonimo alle foto della polizia:  https://anon.to/wGv9tn
quotidiani reazionari sono pieni di queste immagini. Di seguito un breve commento sulla questione:

Oggi la polizia di Amburgo ha lanciato una caccia all'uomo su larga scala, denunciando sospetti “criminali” – termine della giustizia di classe borghese, noi diremmo ribelli.
Questa iniziativa non è affare di qualche funzionario di polizia locale ma una della questioni decisive

per la borghesia nella lotta di classe in questo paese. La questione è il mantenimento della dittatura borghese attraverso il monopolio esclusivo dell'esercizio della violenza. La questione è l'alto livello di scontro  raggiunto dalla battaglia contro il Vertice del G20 e, per noi come per il nemico, il problema è che hanno perso il controllo. Il cuore del problema e che i 30.000 gendarmi dell'imperialismo schierati, armati dalla testa ai piedi, nonostante turni di 24 ore e sbirri in marcia fino allo sfinimento, si sono dimostrati incapaci di tenere sotto controllo una massa relativamente male organizzata ma combattiva. Quei giorni di inizio luglio hanno dimostrato l'impotenza dell'imperialismo, quando il popolo si unisce, si solleva, osa lottare e osa vincere. È per questo che oggi vogliono regolare i conti. La pubblicazione delle foto di 104 persone, in situazioni diverse, di proveninenze diverse, non ha lo scopo di confermare la precisione dei tedeschi, ma gioca un ruolo specifico dentro la lotta tra rivoluzione e contro-rivoluzione in questo paese. Pensiamo che questa azione abbia principalmente cinque obiettivi.
  1. Seminare terrore nel movimento rivoluzionario in Germania
  2. Dividere gli "insorti" tra manifestanti buoni e cattivi.
  3. Mostrare il braccio armato della repressione dello stato imperialista tedesco come vittime.
  4. Stabilire un precedente, di linciaggio legale e ondata di denunce di massa, che si ritrova solo nel Terzo Reich.
  5. Cercare di coprire la profonda crisi della borghesia imperialista tedesca, in particolare a fronte dello scandalo per l'anniversario dell'attacco al mercatino di Natale sulla Breitscheidplatz a Berlino e dell'incapacità della borghesia tedesca di formare un nuovo governo.
Per quanto riguarda il primo punto, è ovvio che l'obiettivo è creare terrore, diffondere terrore. Perché altrimenti pubblicare queste 104 foto senza specificare imputazioni e indiziati? Sembrerebbe un pessimo scherzo, far credere che chi ha portato via una bottiglia da un supermercato aperto a forza riceverà la stessa punizione di chi ha "lanciato pietre di tre o quattro chili di peso sulla testa di un poliziotto". Ma questo è esattamente ciò che sta accadendo. "Tutto ha la stessa gracità". Di conseguenza, chi non ha una posizone di classe, si allontanerà presto dai "veri criminali violenti". Così iniziano le delazioni.

Proseguiamo. La composizione delle immagini non è casuale. È opera della polizia politica. Persone di ogni tipo vengono confuse insieme, nella speranza che i "deboli" - secondo la classificazione degli esperti di guerra psicologica dello Stato imperialista - denuncino i forti. A quale scopo? Per mettere a nudo l'organizzazione. Questo è il problema della reazione. Dividere i rivoluzionari dalle masse. Questo principio si applica a ogni guerra di tipo controrivoluzionaria. Anche se non siamo in "condizioni da guerra civile" (quelli che lo dicono non hanno mai visto una guerra), la reazione usa lo stesso metodo, gli esperti di guerra psicologica dello stato tedesco sanno esattamente quali corde devono toccare.
Punk ubriachi, giovani che incendiano auto, rivoluzionari organizzati, masse in generale e persone di ogni i tipi di vengono tutti mischiati insieme, così "la sinistra", vale a dire i partiti, le organizzazioni e i gruppi revisionisti e opportunisti, possono iniziare a prendere le distanze. Le masse che hanno lottato sono divise tra buoni e cattivi. I "saccheggiatori", i "brucia-macchine" e i "manifestanti/attivisti" vanno messi gli uni contro gli altri. Perché "non può essere che questa sia stata una guerra di classe". Il ruolo del revisionismo è chiaro: gruppi german-nazionali, come il cosiddetto Jugendwiderstand e altri dello stesso tipo si sono allontanati dalle lotte delle masse da mesi. E così deve essere sempre più. Non ci deve essere solidarietà con le masse in lotta. Occorre dividere i ribelli "corretti" da quelli "scorretti". Solo degli intelettualini piccolo borghesi lo possono fare. Le masse in lotta hanno lanciato un messaggio differente. Crediamo sia oggi ancora più necessario ripeterlo: "Non ci dividerete! Siamo contro di voi, il vostro Stato e tutto ciò che rappresentate!"

Quale deve essere l'atteggiamento dei rivoluzionari? Prima di tutto: non cadere nel gioco della reazione. Restare calmi. Secondo: non mettere la testa nella sabbia come uno struzzo ma unirsi ancora di più alle masse. Solo chi pensa solo a se stesso può farsi prendere dal panico. Solo chi dimentica perché ci sono state le lotte contro il G20 può farsi prendere dal panico. Sì, il popolo si è sollevato. Sì, il popolo ha infranto la legge borghese. Per la semplice ragione che tutto ciò che il G20 rappresenta è reazione, saccheggio, genocidio, guerra e spoliazione. È stato ed è giusto.

Diventa tutto più chiaro se si guardano i video dei "poveri ufficiali di polizia tedeschi". Quanti di loro sono stati bruciati vivi? Dalla nostra parte c'è Oury Jalloh, chi tra voi? Volete parlare delle vittime? La reazione tedesca è in grado di mostrare solo pochi secondi di immagini tagliati da una intera settimana (non 3 giorni, come pretendono alcuni turisti), che dimostrerebbero che solo loro le vittime. Dovremmo compatirli? Aevano armature integrali, armi da fuoco ed erano in strada per difendere l'imperialismo tedesco. E dovremmo compatirli? Ma certo! Naturalmente, i loro video istigano l'odio nella piccola borghesia. Il bravo tedesco alza subito la voce, come quello che scattava in piedi nel fango per salutare il suo imperatore.

Rispetto al quarto punto. Creano un precedente. D'ora in poi contro le masse che si ribellano ci saranno le denunce di massa. Tutto un esercito di agenti di polizia, difensori della costituzione, agenzie di intelligence, informatori e polizia segreta in generale non basta per arrestare pochi teppisti? Quella che è una vecchia tradizione viene oggi ripresentata come nuova. La delazione. Il vicino potrà di nuovo dire: "Lo conosco, è un rosso!" seguendo quella che ci si aspetta sia "l'anima del popolo tedesco". "So chi è, devo denunciarlo. È così che servo il mio padrone ". Questa è la musica, questa la "modernità del 21° secolo". Delazione, tradimento. La negazione di ogni dignità umana. È questo che vogliono imporci. Se è possibile sbattere un "taccheggiatore" ubriaco su tutti i media del paese, perché qualcuno non dovrebbe lanciare pietre? O anche solo resistere all'arrestato?

Persino i media borghesi scrivono in proposito: "Questa presentazione di accusati, reali o presunti, non ha nulla a che fare con i manifesti che mostrano i ricercati. È un appello generale alla popolazione, perchè giochi a fare il vice sceriffo. È un appello a dare la caccia a una moltitudine di persone, le cui azioni o partecipazione ad azioni è del tutto indimostrata. Questo tipo di caccia all'uomo va di gran lunga oltre ciò che il l'art. 131b del codice di procedura penale consente. Gli investigatori estendono questo paragrafo fino a stravolgerlo. Non distinguono tra indiziati e non indiziati. Questa forma di internet-gogna è contro la legge. Il fine non giustifica i mezzi. Questo vale anche per gli eccessi al vertice del G20. "5.

La borghesia imperialista tedesca è in una profonda crisi politica. Non avevano mai avuto problemi a formare un governo dalla nascita della Repubblica Federale, succeduta al Terzo Reich. Non possono continuare come prima senza subire gravi conseguenze. L'attenzione è ora concentrata sui "teppisti di sinistra/terroristi di sinistra" invece che sul problema della formazione di un governo. Sono soprattutto i tempi della conferenza stampa della polizia di Amburgo incredibilmente sincronizzati con la debacle e lo scandalo legato all'attacco del mercatino di Natale a Berlino un anno fa. Sembra essere pura coincidenza, che sia avvenuta nell'anniversario dello stesso, come notato dall'"Abendblatt". Proprio mentre il cancelliere incontra le vittime dell'attacco, si convoca questa conferenza stampa. Il messaggio: che l'opinione pubblica si concentri su qualcos'altro dal come il governo Merkel ha favorito il cosiddetto attacco in un aspetto dopo l'altro. Ricordiamo Lenin, che ci insegna che non esistono coincidenze in politica. Proprio ora, quando occorre serrare i ranghi tra CDU e SPD, ecco che lo stato di Amburgo, saldamente nelle mani della SPD, fa sentire la sua voce.

Che fare, allora? La cosa più importante è: nessuno si faccia prendere dal panico. Lo scopo dell'iniziativa della polizia è:
a) Far paura alle masse, così che credano la via più semplice sia presentarsi alla polizia.
b) che gente in preda al panico inizi a chiamare amici, inviare e-mail, sms o whatsapp.

Ciò mostra come funziona il sistema. Ciò siginifica che questo è esattamente ciò che non si deve fare. Se i poliziotti potessero montare un solo caso, non avrebbero avviato questo tipo di caccia all'uomo. Vi avrebbero già sfondato la porta di casa. I poliziotti non hanno nulla. Ecco perché agiscono così. Ciò che vogliono è soprattutto che le persone si presentino e poi che inizino a parlare. E allora non varrà la famosa frase dei telefilm poliziechi americani "tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te", ma "tutto ciò che dirai sarà usato contro di te e contro i tuoi compagni!". Chiunque creda di parlare solo per sé, non denuncerà solo se stesso, ma tutti gli altri. Tutti quelli che sono stati portati in tribunale per le lotte contro il G20 non sono sotto processo per la loro individualità. Sono processati perché si sono opposti a questo Stato. E saranno trattati di conseguenza.

La cosa più importante, ripetiamo, è che tutti mantengano la calma. In più, naturalmente, ogni rivoluzionario deve sempre applicare misure generali. Vale a dire non permettere che nulla, che possa essere collegato a una lotta rivoluzionaria, che si tratti di note, materiali, ecc., cada mani del nemico di classe. Buoni consigli si trovano anche online. Raccomandiamo di leggere alcuni testi.

Infine, riteniamo sia importante sottolineare che questa grande caccia all'uomo lanciata dallo stato imperialista tedesco è soprattutto una cosa: una prova di debolezza. Dell'umiliante sconfitta subita nel luglio 2017. Pensano di poter dare la caccia ai ribelli. Pensano di potersi vendicare. Ma noi abbiamo un'idea diversa. E sappiamo che, alla fine, vinceremo noi. Per concludere, vogliamo esprimere il nostro stato d'animo di oggi con un pezzo in una lingua che molti comprenderanno.

Nessun commento:

Posta un commento