giovedì 9 novembre 2017

pc 9 novembre - Ostia - Casapound e mafia/Spada sono due sinonimi! - Vanno stroncati con le leggi e la repressione, combinata con l'antifascismo militante e la lotta sociale autorganizzata

La finta indignazione del mondo mediatico e istituzionale contro Casa Pound di queste ore è ridicola. Ancor più ridicola dei due giorni dedicati ad Anna Frank, già dimenticati...
I fascisti li avete nutriti, dandogli spazi e agibilità - il centrodestra gli passava i soldi e li candidava, i 5 Stelle ci interloquivano, quanto al PD...
Ogni scorreggia che fanno 4 fascisti diventa un'impresa epica, ogni border line con una celtica che sbraita contro gli immigrati si prende le copertine dei giornali, mentre la TV non parla di cittadini e associazioni di volontariato che ogni giorno si fanno il mazzo per migliorare il proprio territorio.
Ogni volta che aggrediscono qualcuno solo perché ha una maglietta di sinistra, la reazione della stampa è parlare di "opposti estremismi". Quella della magistratura è di indagare tutti per rissa, anche se i fascisti erano in agguato con i coltelli...
Fanno diventare fenomeni delle persone mediocri, che esistono solo perché hanno agganci con la malavita, con il mondo di Mafia Capitale, con pezzi dello Stato...  De Santis che spara e uccide Ciro Esposito, Casseri che a Firenze uccide due senegalesi, sono ogni volta "singoli", pazzi isolati... la parolina magica "fascista" fatica sempre a uscire - ieri la Raggi ha detto "fermeremo gli estremismi": proprio non riesce a pronunciarla...

Li volete fermare? Vi basta applicare la Costituzione antifascista. Vi basta indagare sui soldi e tagliargli il carburante. Ci mettereste due secondi a dissolvere Casa Pound e Forza Nuova.
Ma la verità è che i fascisti servono. E quindi ancora una volta dovranno essere le classi popolari di questo paese a fare tutto da sole... senza paura, alla luce del sole 
da je so' pazz

La propaganda di Casa pound sui giornali...
su Repubblica Giovanna Vitale parla di “vittoria senza precedenti” della formazione neo-fascista. Una pubblicità ingannevole. L’articolo, infatti, non l’ha scritto la giornalista del quotidiano La
Repubblica ma Casa pound stessa. Il testo si presenta integralmente come un copia-incolla del trionfale comunicato stampa diramato dal partito. Si apre con un virgolettato del vicepresidente, Simone Di Stefano, continua pubblicizzandone il programma e si conclude assicurando che Casa pound sta “crescendo a ritmi sostenuti”.
In cosa consiste questa “crescita” del partito neo-fascista? A Ostia due persone su tre a votare non ci sono proprio andate, considerando che qualsiasi altra attività è in fondo più interessante, utile o piacevole che andare a votare per una qualsiasi delle formazioni presenti in campo. E non si tratta di un dato endemico, nella precedente tornata elettorale più della metà degli aventi diritti era andata a votare, stessa cosa per le recenti elezioni comunali. Qui siamo a -20% di affluenza. Tra il 36,1% dei votanti effettivi tra gli aventi diritto, il candidato di Casa pound raccoglie i voti del 9,08%, ossia di 6’086 cittadini sui 185’661 registrati nelle liste elettorali del municipio X. Al netto dell’astensione, quindi, poco più del 3% degli abitanti di Ostia appoggiano Di Stefano e soci. Un pò pochino per una formazione che, ad ascoltare i giornali, sarebbe protagonista di una crescita inarrestabile. Un po pochino per un quartiere che, ad ascoltare le televisioni, sarebbe ormai in mano a Casa pound. 
Pacchetti di voti e pacchi di pasta: la bolla di Casa Pound
Dopo lo scioglimento della giunta e il commissariamento del Municipio per mafia, Casa pound, al pari di tutte le formazioni con un minimo di radicamento sociale che si muovevano sul territorio lidense, si sono trovate davanti ad un ultimatum: schierarsi con il redivivo legalismo peloso del Partito democratico, di cui si faceva garante niente di meno che mr TAV Stefano Esposito, oppure decidere di stare con la famiglia Spada, una famiglia sinti legata al clan dei Casamonica. Come a Ostia sanno ormai anche i sassi, i neo-fascisti hanno fatto una scelta di campo senza grandi esitazioni, venuta fuori in maniera eclatante nelle scorse settimane con le dichiarazioni di voto su facebook degli Spada e le foto di un esponente di spicco, Roberto, abbracciato al candidato presidente al municipio X di Casa pound, Luca Marsella, ma che in realtà era già evidente da qualche anno a chi vive nel territorio lidense. Fino a qualche mese fa uno dei principali sponsor mediatici di Casa pound era il Quotidiano del litorale, giornale il cui ex-direttore è Silvia Gonfaloni, amante del commissario Antonio Franco arrestato poi nell’estate del 2016 per corruzione a causa dei favori concessi a Mauro Cafagna, le cui attività prevedevano, tra l’altro, l’amministratore di alcune società legate ad Ottavio Spada. È con l’appoggio della famiglia Spada che CPI svolge le sue iniziative “sociali” come il blocco degli sfratti, che non si configura come un’iniziativa di lotta e di solidarietà per tutte le famiglie che si trovano in situazione di morosità incolpevole ma come protezione concessa dal clan (recentemente gli Spada hanno ricevuto sette condanne per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso per il racket delle case popolari ad Ostia). 
 La collusione tra neo-fascismo e imprenditorialità mafiosa legata agli stabilimenti è nel DNA di Casa pound Ostia fin dalle origini, basti pensare al candidato di CPI alle elezioni regionali del 2013, Ferdinando Colloca, veniva condannato nel febbraio scorso, con l’aggravante del metodo mafioso, a tre anni e quattro mesi di carcere per l’assegnazione della gestione dello stabilimento balneare "Orsa Maggiore”. La candidata di Casa pound alle ultime elezioni comunali è stata d’altronde Carlotta Chiaraluce, rampolla di una potente famiglia legata alla destra storica di Ostia con importanti interessi economici sull’arenile in parte legati all’attività di rimessaggio navale. È quella stessa Carlotta Chiaraluce che abbiamo ritrovato qualche giorno fa a “moderare” il “dibattito” tra Di Stefano e il giornalista Enrico Mentana nella sede dei fascisti del terzo millennio. 
C’è poi un consenso legato al mero acquisto di voti degno della prima repubblica. Casa pound distribuisce gratuitamente ogni settimana circa 250 pacchi alimentari a famiglie rigorosamente italiane che poi, senza sorprese, “passano alla cassa” al momento delle elezioni. Infine ritroviamo le attività di mero squadrismo sul territorio, con le numerose aggressioni e minacce di cui si è reso protagonista negli anni l’esuberante Luca Marsella, il già citato candidato alla presidenza del X municipio nelle elezioni di domenica scorsa e recentemente condannato per aver minacciato di morte dei liceali se avessero convocato una manifestazione contro l’apertura della locale sede di Casa pound.

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