lunedì 6 novembre 2017

pc 6 novembre - Astensionismo in Sicilia: la manifestazione non qualunquista ma di dissenso e protesta in aumento delle masse popolari

E BASTA CON LA VERSIONE QUALUNQUISTA DA "I SICILIANI SONO PECORE, SONO IGNORANTI, NON CAPISCONO UN C..." IN MERITO ALL'ASTENSIONISMO.

Il primo "partito" in Sicilia è stato anche questa volta l'astensionismo, in aumento rispetto alle precedenti elezioni regionali. 

Questo astensionismo che tutti i politicanti borghesi, nei loro tour elettorali, hanno cercato di esorcizzare, perchè lo temono,  definendolo appunto "da qualunquisti" o da chi "non votando poi lascia campo libero all'avversario", è in larga parte la manifestazione del dissenso e della protesta popolare (su questo anche alcune inchieste dirette tra lavoratori, precari, donne ci hanno dato la conferma) contro la classe borghese che  si prepara a continuare ad opprimere i lavoratori, i proletari, i giovani, le masse popolari... 



I PROGRAMMI ELETTORALI HANNO GIA' PARLATO CHIARO, SI' SFUMATURE DIVERSE, MA LA SOSTANZA DI FONDO NON E' AFFATTO A FAVORE DEGLI INTERESSI DEI PROLETARI. 



L'astensione in aumento non è solo un dato fisiologico, ma ancor più IN QUESTA FASE di profonda crisi del sistema sociale capitalista, in cui una  minoranza borghese opprime sempre più la maggioranza proletaria, è da considerarsi un agire attivo per affrancarsi dal teatrino elettorale borghese, per rifiutare il voto clientelare; è una forma di "disobbedienza civile" che deve avanzare lungo il percorso volto ad  un cambiamento reale per  i veri interessi dei proletari, dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati, delle donne, delle masse popolari, con la costruzione dell'organizzazione autonoma  politica, sindacale e sociale, senza delegare la propria vita a questi personaggi borghesi, dalle liste farcite di impresentabili, definiti "fascisti perbene", o che si pensano all'opposizione e poi agiscono peggio del governo, vedi la questione disabili in Sicilia solo per fare un esempio nell'immediato, il programma del M5S docet, ma non solo!



Tutto questo lo abbiamo chiamato BOICOTTAGGIO ATTIVO, mettendolo in campo laddove siamo presenti e organizzati tra i lavoratori, precari, giovani, donne...


In Sicilia la maggioranza non vota, alle urne solo il 46,76%

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