venerdì 24 novembre 2017

pc 24 novembre - Alternanza scuola-lavoro alla cinese... e ipocrisia all'italiana: 11 ore al giorno di lavoro per assemblare l’ultimo iPhone

Un articoletto del Sole 24 ore del 22 novembre scorso (riprodotto in fondo) riporta la notizia dello sfruttamento di studenti da parte della Foxconn con la scusa dell’”alternanza scuola-lavoro”, nella produzione dell’ultimo iPhone X.
Il giornalista al servizio dei padroni italiani ne parla in maniera diremmo quasi emotiva, colto quasi di sorpresa che possa succedere qualcosa di simile. Stiamo parlando, come è noto, di un giornale che in questi giorni in particolare, sta portando avanti una vera e propria crociata contro ogni tentativo di tornare indietro proprio rispetto all’alternanza scuola-lavoro, della continua magnificazione del Jobs Act (e di Renzi), per non parlare di quella contro la possibilità che venga dato un limite all’aumento dell’età pensionabile!
Insomma, senza dignità, di fatto, come la Foxconn, che ammette pure l’utilizzo dei minori per 11 ore al giorno; d’altronde loro non si possono meravigliare visto che la “sua forza lavoro … lavora per contratto per più di 40 ore a settimana”…
L’iPhone X assemblato con lavoro minorile illegale
Il nuovo gioiello di casa Apple, l’iPhone X, va forte. Gli ordini volano. Tanto che gli analisti prevedono da qui a Natale il superamento dei mille miliardi di market cap per la società californiana. Se gli ordini continuano ad arrivare qualcuno questi dispositivi deve produrli. E in fretta, per rispondere alle richieste del mercato ed evitare ritardi eccessini nelle consegne. Il Financial times ha rivelato che 3mila studenti cinesi delle scuole superiori sono stati reclutati dalla Hon Hai Precision Industry di Taiwan, meglio conosciuta come Foxconn, tristemente nota per i suicidi degli operai, assunti a tempo per velocizzare la produzione di iPhone X. Sei ragazzi hanno raccontato che lavorano 11 ore al giorno di norma per assemblare il nuovo smartphone Apple. Il ché per la normativa cinese viene considerato un tempo di lavoro eccessivo, illegale considerando che si tratta di studenti minorenni. Foxconn in una nota via e-mail ha fatto sapere che i lavoratori a termine rappresentano una percentuale “molto piccola” della sua forza lavoro, che lavora per contratto per più di 40 ore a settimana. Gli studenti son tutti “lavoratori volontari” e verrebbero “pagati adeguatamente”. Per assemblare i telefonini Apple. Undici ore al giorno.
Il Sole 24 Ore
22 novembre ’17

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