sabato 18 novembre 2017

pc 18 novembre - IL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO E' TRE COSE IN UNA

Primo, è un arma di trasformazione di tutto: del Partito in Partito di tipo nuovo; del sindacato in sindacato di classe autentico, del movimento in un movimento in cui le donne, le ragazze abbiano la prima linea.
Secondo, è la prima linea della strategia della guerra di popolo e quindi della costruzione della lotta rivoluzionaria, proprio perchè “scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione” è un'arma verificata storicamente e praticamente nell'insieme del movimento rivoluzionario del nostro paese e di tanti paesi. 
Terzo, lavora per guidare la lotta di un grande movimento delle donne.

Le compagne del Mfpr agiscono in forma organizzata ma come parte del partito, come parte del sindacato di classe, come parte di ogni movimento, in cui il loro scopo specifico è di contribuire alla trasformazione, per cui la questione delle donne è la chiave.
Nello stesso tempo sono un “piccolo esercito” d'avanguardia che assume la posizione di prima linea dentro lo scontro di classe della lotta rivoluzionaria.
L'Mfpr è la linea di massa, nel senso che le donne rivoluzionarie devono organizzare le masse delle donne, devono guidarle, essere impazienti quando avanzano e pazienti quando arretrano; e operano per scomporre le forze avversarie, unirsi con le forze amiche.

Proprio perchè le compagne del Mfpr assumono questo ruolo dentro questi tre fronti, non è solo una parola dire che le donne devono avere un ruolo di direzione. Essa è invece l'arma scientifica del pensiero rivoluzionario della nostra organizzazione per trasformare questo in realtà.
E' inevitabile, così, che le compagne diventino dirigenti dell'organizzazione; è inevitabile che attirino le masse attraverso il loro ruolo d'avanguardia, è inevitabile che siano una sorta di piccolo “stato maggiore” in formazione. E' inevitabile che attraverso questo percorso nella rivoluzione le donne saranno la maggioranza, e siano in prima fila tra i dirigenti/capi militari della rivoluzione.

Da un intervento del PCm al seminario estivo di proletari comunisti.

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