giovedì 5 ottobre 2017

pc 5 ottobre - Elezioni regionali in Sicilia… da PAURA

La borghesia siciliana, questa classe sociale che come dicono in tanti in questo momento è più confusa che persuasa, ha innanzitutto paura dell’astensione, per cui anche i vescovi in una apposita riunione hanno deciso di fare un appello invitando ad andare a votare! Visto che secondo alcuni sondaggi la possibile astensione è salita al 61 per cento!

Poi c’è la paura del candidato delinquente, e della possibile esclusione dalle liste, tanto che queste elezioni si potevano intitolare più o meno così: AAA candidato incensurato cercasi! Al punto che ad un mese esatto dalle elezioni, la commissione antimafia ha deciso di fare un controllo sulle liste elettorali. Da giorni si parla di liste nelle quali “sarebbero almeno venti i candidati indagati o sotto processo.” (La Repubblica) e sembra che l’appello di Musumeci, candidato per il centrodestra, sia caduto nel vuoto, altro che “liste pulite” come insisteva Musumeci, che conoscendo bene i suoi polli aveva “chiesto ai partiti l'applicazione del codice adottato proprio dalla commissione antimafia, con un'estensione anche ai parenti dei condannati! Ma Musumeci si è dovuto “arrendere”, se vuole
partecipare al “concorso” gli servono i voti, da qualsiasi parte arrivino!

E su questo nemmeno Cancelleri, candidato per il Movimento 5 Stelle, può esultare, come ha fatto alla notizia che arriva a Palermo la Commissione antimafia, visto che tra le sue file, non sappiamo se saranno anche nelle liste, ci sono un bel po’ di personaggi sotto processo; il prossimo che riguarda 14 di loro comincia proprio a Palermo per le famose firme false in occasione di un’altra elezione! Il resto è sparso qua e là per l’Italia.

La paura peggiore, che però sta attanagliando i “concorrenti” è quella di riuscire a conquistare la poltrona, visto che loro sono davvero tanti mentre le poltrone adesso si sono ridotte a 70 complessivamente (7 tra presidente vincitore e il suo cosiddetto listino, 1 il candidato presidente perdente e 62 per il resto).
Questa paura si è trasformata nella ricerca della coalizione che offre la condizione “migliore”, tanto che qui i quotidiani parlano di vera e propria “transumanza” (o cambio casacca, o voltagabbana, insomma fate voi) da un partito all’altro, da una coalizione all’altra, e questo passaggio non imbarazza nessuno di loro perché tanto sono tutti coscienti che non si tratta di “princìpi” ma appunto di un posto di lavoro!

Tra le paure c’è pure quella di non trovare la “promessa elettorale” giusta, per cui si dà libero sfogo a tutto quello che viene in testa a cominciare dal solito ponte sullo stretto che una volta era esclusiva della destra, adesso è stata la prima cosa che è venuta in mente al candidato Micari, del cosiddetto centrosinistra!

Davanti a queste paure è possibile, come hanno fatto alcuni precari qualche giorno fa, che anche i politici le prossime dichiarazioni in campagna elettorale le facciano da uno dei santuari che abbondano in Sicilia! Così, per avere un aiutino in più.

Chiudiamo questa kermesse di balordaggini con una notiziola simpatica e incoraggiante per chi si accinge a metter in campo il boicottaggio elettorale, e tutti quelli che non vorranno dare ascolto nemmeno ai vescovi, continuando ad aumentare il numero del non voto: qualche giorno fa sono state rubate mille cabine elettorali…

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