martedì 3 ottobre 2017

pc 3 ottobre - GENOVA - L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE RAZZISTA VA ROVESCIATA

Migranti, a Genova tasse come agli hotel per chi li accoglie


Copiata l'idea del sindaco di Pontinvrea che voleva mandare gli stupratori a casa della Boldrini. Nell’ordinanza del Comune anche l’obbligo di un registro per i richiedenti asilo in arrivo.
Altro che striscioni e barricate: il vero muro contro i migranti che il Comune di Genova sta mettendo a punto si nasconde nelle pieghe di un semplice foglio di carta. Oltre all'obbligo per le onlus di fornire l'elenco dei profughi prima del loro arrivo nei centri, pena una sanzione, l'ultima trovata dell'assessore alla sicurezza Stefano Garassino "per eliminare il business dei migranti, che ci ha rotto
le palle", è un'altra ordinanza. Scritta e già applicata dal sindaco leghista di un paesino da 800 abitanti, in provincia di Savona: Pontinvrea. È qui che il primo cittadino, Matteo Camiciottoli – fresco di dimissioni dal ruolo di coordinatore dei piccoli comuni in Anci per le frasi offensive scritte su Facebook contro la presidente della Camera.
Aveva dichiarato Camiciottoli: "potremmo dare loro gli arresti domiciliari a casa della Boldrini, magari le mettono il sorriso...". Da marzo ha "fatto magicamente sparire tutte le cooperative", gongola. Sì, perché l'ordinanza fa leva sulla facoltà delle amministrazioni locali di imporre tributi: così, se un'abitazione viene affittata a una cooperativa per ospitare i migranti, a Pontinvrea viene considerata una struttura ricettiva. E dovrà pagare le tasse – Imu, ma anche Tari, e Tarsi – come se fosse un albergo. Non solo: per ogni migrante, la cooperativa deve corrispondere al comune 2,50 euro al giorno. Come "contributo di solidarietà, visto che gravano sui costi di sicurezza e welfare del paese", continua ancora Camiciottoli. Ebbene a Palazzo Tursi, mentre la tensione per il caso dei 50 migranti nell'ex asilo Govone a Multedo continua a montare, adesso prende piede la linea dura: «È giusto che il Comune sappia chi sono questi profughi, quanti sono e chi li gestisce – incalza Garassino – e prima che i giochi siano ormai fatti»... La seconda ordinanza va a intrecciarsi con quella annunciata alla festa della Lega. Genova prende spunto in giro in cerca di soluzioni. «Faremo come a Palazzago", dice Garassino riferendosi al Comune, anche questo leghista, in provincia di Bergamo, che ha deciso di multare i proprietari di immobili che hanno stipulato un contratto con la prefettura per ospitare i richiedenti asilo: devono informare il Comune entro 48 ore, pena una multa che può arrivare a 15 mila euro. «Vogliamo sapere chi ci mettiamo in casa – tuona Garassino –, i contribuenti pagano 40 euro al giorno per i migranti. Vogliamo sapere cosa fanno e dove vanno, perché li vedo in giro a chiedere l'elemosina e non seguono nessun programma di integrazione»...

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