venerdì 13 ottobre 2017

pc 13 Ottobre - Corrispondenze dalla Tunisia - da Nord a Sud manifestazioni per chiedere verità e giustizia sui migranti speronati. Ufficiale la cooperazione Italia-Tunisia in materia di migrazione

In questi giorni vi sono state forti manifestazioni nella città meridionale di Souk Lahad, Kebili per esigere verità e giustizia per i tunisini annegati in mare in seguito ad uno speronamento da parte della marina militare tunisina, come riportato da alcuni superstiti.


Infatti molti dei morti e dei dispersi provenivano proprio dalla regione di Kebili. Alla fine dei funerali molti giovani hanno organizzato blocchi stradali bruciando pneumatici e dando alle fiamme la sede della delegazione (equivalente alle nostre province n.d.a.) alla casa del delegato totale. In seguito stavano dirigendosi verso la sede della guardia nazionale ma sono stati respinti dall'intervento di polizia che ha sparato lacrimogeni e caricato i manifestanti. In seguito l'esercito è stato posto a difesa della caserma, gli scontri sono comunque proseguiti, lo Stato ha messo anche in campo un elicottero dell'esercito, infine tre giovani sono stati arrestati.

Ieri a Tunisi si è invece tenuto un sit-in organizzato da parenti e familiari delle vittime di harraga (il termine tunisino che indica gli emigrati senza documenti).



Intanto gli organi ministeriali preposti hanno ufficializzato  che la settimana scorsa è avvenuto un incontro bilaterale tra Italia e Tunisia concernente il pattugliamento del Canale di Sicilia con mezzi aerei e navali... e qualche ora dopo i media sono pieni di notizie riguardanti tentativi di migrazione sventati sempre dalla regione di Sfax.
In tutto cio' il primo ministro Chahed fa appello, ipocritamente, a svolgere un'inchiesta veloce per sapere la "verità" sull'accaduto.
E in Tunisia quando si fa appello alal velocità delle procedure burocratiche e giudiziarie e sinonimo che il verdetto è già stato scritto...

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