sabato 15 luglio 2017

pc 15 luglio - Trenzano/Brescia: il sindaco è un ignobile topo di fogna, il cui posto dovrebbe essere a Piazzale Loreto



Brescia, il post del sindaco di Trenzano contro la legge Fiano: "Stato di m... tornerà il fascismo"


in questi giorni parlamentari, sottosegretari, prefetti e altri servi di questo #Statodimerda, in cui la gente muore sotto i cavalcavia che crollano, sono impegnati a censurare, rimuovere, impedire, travisare, mistificare ed infangare tutto ciò che rappresenta e fu fatto durante il Ventennio, o che anche solo lo ricordi. Il democratico #Fiano ha già pronta una legge.
Attenzione! I nonni non li avete avuti solo voi. I libri e le fonti storiche non sono solo quelli spacciati e ...


Il sindaco Andrea Bianchi, foto dalla sua pagina Facebook 
Su Facebook si scaglia contro il provvedimento che punisce l'apologia di fascismo. Poi lancia la provocazione: "Ora che l'ho detto che fate? Mi arrestate". Nel 2015 stesso sfogo: fu denunciato dal nostro inviato PAOLO BERIZZI

14 luglio 2017
"Stato di merda, tornerà il fascismo". Quando un sindaco viene eletto indossa la fascia tricolore e giura di rispettare le leggi dello Stato. Dopodiché il suo comportamento e le sue dichiarazioni dovrebbero essere conseguenti. Per Andrea Bianchi, sindaco di Trenzano, provincia di Brescia, evidentemente non è così: sul profilo Facebook il primo cittadino, che è al secondo mandato ed è stato eletto con una lista civica che porta il suo nome appoggiata dal centrodestra, con riferimento alle recenti polemiche politiche - in particolare quelle seguite al caso della spiaggia fascista di Chioggia e alla legge Fiano sulla propaganda fascista - ha postato queste frasi: "In questi ultimi giorni parlamentari, sottosegretari, prefetti e altri servi di questo Stato di merda (con tanto di hashtag) in cui la gente muore sotto i cavalcavia che crollano, sono impegnati a censurare, rimuovere, impedire, travisare, mistificare ed infangare tutto ciò che rappresenta e fu fatto durante il Ventennio, o che solo lo ricordi. Il democratico Fiano ha già pronta una legge".

"Attenzione - scrive ancora il sindaco - i nonni non li avete avuti solo voi. I libri e le fonti storiche non sono solo quelli spacciati e quelle spacciate male dalla scuola pubblica repubblicana. Gli italiani non sono tutti debosciati con l'anello al naso". Quindi la provocazione finale: "Continuate a governare e portare allo sfascio questo Paese, una volta grande, all'insegna del vostro antifascismo, e il Fascismo inevitabilmente tornerà. Forse anche solo per l'esigenza istintiva di distinguermi da voi, più vi sento parlare e più mi sento fascista. Ora che l'ho detto, anzi che l'ho scritto, cosa intendete farmi? Mi arrestate? Mi ammazzate?". "E' sconcertante quanto sta accadendo - è il commento di Roberto Cenati dell'Anpi - Negli ultimi due giorni abbiamo dovuto registrare i vergognosi insulti antisemiti del deputato Corsaro all'onorevole Fiano e il commento eversivo del sindaco di Trenzano. In entrambi i casi chi ricopre incarichi istituzionali si è dimostrato indegno del ruolo che ricopre. Tutto ciò non è più accettabile a 72 anni dalla Liberazione. Occorre al più presto l'approvazione del disegno di legge Fiano che punisce la propaganda fascista e antisemita sul web". E' interessante ricordare che, in quanto a eccessi verbali e insulti allo Stato, il sindaco di Trenzano è recidivo (ed è già stato denunciato all'autorità giudiziaria): nel 2015, dopo aver partecipato a una manifestazione contro i profughi organizzata in paese da Forza Nuova - manifestazione durante la quale lo stesso sindaco avrebbe incitato i presenti a non rispettare le prescrizioni fissate dalla questura - Bianchi utilizzò sempre Facebook per sfogare la propria rabbia. "Sconcertato per intimidazioni ricevute da un paio di funzionari dello Stato - scrisse in un post -, intimidazioni e minacce cui il sottoscritto non ha ovviamente ceduto. Stato di merda, antifascisti". Parole che fecero scattare la denuncia da parte della questura di Brescia. "Tutti i comportamenti che costituiscono violazione delle legge - affermò l'allora vicequestore vicario di Brescia Emanuele Ricifari - compiuti da chicchessia, sindaci compresi che talvolta ignorano il loro ruolo di pubblici ufficiali, sono oggetto di notizia all'autorità giudiziaria". Sempre sul social network, l'anno scorso, il sindaco di Trenzano fu protagonista di un botta e risposta con una tredicenne marocchina. "Sei razzista", gli scrisse la ragazzina. Lui rispose "non fatevi più vedere", e precisò "non sono razzista, sono patriota".
C'è da scommettere che le ultime dichiarazioni di Bianchi solleveranno nuove polemiche. Sinistra Italiana chiede un intervento, anche in questo caso, della questura di Brescia e dell'autorità giudiziaria e annuncia un'interrogazione al ministro degli interni Marco Minniti. "E' inaccettabile e gravissimo - si spiega in una nota - che un sindaco, che è un pubblico ufficiale, insulti lo Stato sul quale ha giurato e in un post si auguri il ritorno del fascismo. Quel Ventennio durante il quale, si intende chiaramente dalle parole di Bianchi, l'Italia era un 'grande Paese'". 

Nessun commento:

Posta un commento