martedì 11 luglio 2017

pc 11 luglio - G20 Amburgo Editoriale 3 - Nord Stream 2

Il contrasto Germania/Usa è davvero senza precedenti. Certo non è che comincia con Trump, perchè è cominciato prima e una sorta di esplosione già covava. Ma, in una certa misura, Trump è l'uomo giusto al momento giusto per farlo esplodere.
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un emendamento che, con il pretesto di “rafforzare le sanzioni alla Russia sul caso Ucraina, colpisce invece direttamente le imprese europee coinvolte nel progetto del gasdotto Nord Stream 2. Questo entro la fine del 2019 dovrebbe raddoppiare la capacità di trasporto di gas natura sotto il Mar Baltico, dalla Russia alla Germania e da qui al resto d'Europa”.
Ed è naturale, quindi, che non la Russia abbia protestato per questo nuovo emendamento, ma la Germania e l'Austria, due paesi direttamente coinvolti in Nord Stream 2, che hanno subito denunciato
le intenzioni degli Usa di promuovere il proprio export di gas verso il mercato europeo a scapito delle forniture russe.
I due ministri degli esteri hanno dichiarato: “La legislazione mira a proteggere posti di lavoro negli Usa nelle industrie del gas naturale e del petrolio”. E che questo sia lo scopo reale dell'emendamento, Trump non lo nasconde affatto. Questo è stato parte fondamentale del “comizio” di Trump in Polonia alla vigilia del G20, dove ha apertamente sponsorizzato la sostituzione con le forniture americane dei danni che possono venire dall'acutizzazione delle tensioni anti Russia.

Ma non è solo la Germania ad essere duramente colpita da questa azione americana.
Il NS2 è un gasdotto di oltre 1200 Km che affianca l'originale NS e punta a ridurre la dipendenza dal transito del gas naturale attraverso l'Ucraina. Ma è proprio questo che invece l'imperialismo Usa non vuole.
La Germania invece attraverso esso attenua la contraddizione con la Russia, consolida il rapporto economico. Certo, questo mette in luce come la Germania di giorno sostiene le sanzioni contro Mosca per il caso Ucraina e di notte tutela ben solidamente gli interessi dei suoi monopoli. NS2 è sostenuto da diverse compagnie europee, le tedesche Uniper e Wintershall (Basf), l'anglo-olandese Shell, la francese Engie e l'austriaca Omv.

Ma non c'è solo questo. Per la Germania la questione va oltre la tutela delle proprie industrie. Il NS2 raddoppia la fornitura diretta di gas russo alla Germania. E, quindi, la Germania diventa ancora più forte e autosufficiente. Gli Usa sostengono invece che la rendono ancora più dipendente dalla Russia.
Ma l'imperialismo tedesco non è così ingenuo. NS2 riduce il costo di energia per la Germania, diversifica le sue fonti di energia. Certo anche la Russia di Putin ne trae grandi vantaggi.
Gli Usa sono troppo spudorati e Trump ne esprime esplicitamente la volgarità della propria politica imperiale, perchè gli americani col progetto di legge fanno un invito diretto ad aumentare l'esportazione del proprio gas naturale.

Ma chiaramente la guerra è solo cominciata. 

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