lunedì 10 luglio 2017

pc 10 luglio - La campagna per Nadia prosegue - Nuova udienza a L'Aquila il 15 settembre - info mfprnaz@gmail.com

PER LA DIFESA DELLE CONDIZIONI DI VITA DELLE PRIGIONIERE POLITICHE
NO AL 41bis PER NADIA LIOCE

Chiediamo la difesa delle condizioni di vita di Nadia Lioce, unica donna, 
prigioniera politica, sottoposta da circa 12 anni a un duro regime di 41bis.
Detenuta nel carcere Le Costarelle di L'Aquila  in una condizione d’isolamento
totale e perenne, condannata al silenzio in una cella due metri per due, 
posta alla fine di un lungo tunnel sotterraneo che si affaccia sul nulla, 
le è concessa, senza le varie sanzioni disciplinari eseguite con l'interruzione 
di un solo giorno l'una dall'altra, solo un'ora d'aria, spesso da sola, in una vasca 
di cemento grande tre metri per tre, dove il sole non si vede mai. 
A Nadia Lioce viene negato perfino il diritto di detenere libri o riviste in cella 
e di riceverne dall’esterno, le viene sottratto materiale cartaceo. 
La sezione femminile del carcere speciale de L’Aquila è tristemente 
nota per le condizioni detentive di gran lunga peggiori delle sezioni 
a 41bis di altre carceri, che riserva alle donne perquisizioni corporali 
quando si esce dalla cella nell’unica ora quotidiana, totale divieto 
di comunicare tra detenute, corrispondenza con l’esterno praticamente 
inesistente per la forte censura.
Sono condizioni che ledono completamente i diritti umani, i diritti delle donne. 
E verso Nadia Lioce è una repressione da parte dello Stato, 
che ha anche lo scopo di punire una donna che continua a ribellarsi.
In questo ultimo anno le condizioni detentive già gravi di Nadia Lioce, 
sono addirittura peggiorate. Oltre ai libri, neanche i vaglia 
per comprarseli tramite il carcere le vengono consegnati, in un istituto di pena, 
quello abruzzese, dove manca persino un garante dei diritti dei detenuti. 
Con la sentenza della Corte Costituzionale dell’8.02.17, n° 122, 
questa “tortura bianca” è stata dichiarata legittima e definitiva, nonostante 
il parere contrario della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione 
dei diritti umani del Senato, che nel 2015 ha fatto anche una interrogazione 
parlamentare per l'accanimento repressivo nei confronti di Nadia Lioce.
Riteniamo questa “condanna al silenzio” un inaccettabile sacrificio della dignità 
umana e chiediamo la sua immediata fine.

Per adesioni e messaggi scrivere a mfpraq@autistici.org e mfpr.naz@gmail.com

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