giovedì 1 giugno 2017

pc 1 giugno - Ilva Taranto - contro i piani di esuberi di massa di padroni e governo la battaglia è in corso - dal blog tarantocontro

ILVA - Renzi la carogna al servizio dei padroni indiani e del taglio del lavoro e la salute. Abbiamo invitato alla rivolta quando è venuto a Taranto - abbiamo fatto la nostra parte il 29 luglio, e ci criminalizzano e processano per questo.

Ma avevamo ragione - i sindacati confederali sono andati ad omaggiarlo - gli operai tranne un folto gruppo se ne sono stati fermi e ora ne vedono le conseguenze - solo con lo Slai cobas per il sindacato di classe e le sue indicazioni si possono spezzare i piani di padroni e governo - ieri come oggi



Renzi: «Ci siamo impegnati per dare un futuro industriale a Ilva. 

Ora c’è il tema delle persone 

che devono restare a lavorare, 

dobbiamo fare in modo che 

siano il numero massimo immaginabile, e ce ne occuperemo».



Mittal - Jindal - una guerra a chi dichiara più... ESUBERI -

Jindal 7800 esuberi

Le precisazioni di Jindal che cerca il rilancio e di restare in corsa

Non è dato sapere perché gran parte della stampa locale e nazionale si sia schierata a favore della cordata AcciaItaliaO forse sì. Dopo aver contestato la partecipazione statale con Cassa  Depositi e Prestiti e contestato per anni il premier Renzi, la parolina magica è ‘decarbonizzazione‘. Che non è dato sapere esattamente come avverrà.
In realtà, in molti difendono il proprio orticellole proprie amicizie, i propri piccoli interessi.
Con riferimento alle indiscrezioni circolate in questi giorni e riprese dalla stampa, 
circa i riflessi occupazionali relativi al piano di acquisizione e rilancio dell’Ilva da parte di Acciaitalia (Arvedi, CDP, Delphin, Jindal), si precisa che il piano prevede, dopo una riduzione iniziale a 7.800 unità dalle attuali 10.100 in forza negli
stabilimenti Ilva (al netto dei 4.100 già in Cassa Integrazione) un impiego stabile di tale numero di unità fino alla piena realizzazione del piano ambientale previsto.



Ilva, Calenda cala numeri di AmInvestCo e AcciaItalia: migliaia di esuberi. Una nuova era è alle porte

scrive  Gianmario Leone sul corriere di taranto

Una nuova era alle porte... Certo per i padroni, governo è il ritorno dell'era del profitto e sfruttamento, taglio di salari 
e diritticome con Riva peggio che con Riva.
La nuova era, possibile alternativa è solo 
quella dell
AUTONOMIA OPERAIA - ORGANIZZAZIONE - 
LOTTA DI CLASSE - RIVOLUZIONE 

Fonti del Ministero assicurano però che “nessun lavoratore” dell’Ilva “sarà licenziato e/o lasciato privo di protezione” e “tutti i lavoratori non assunti dall’acquirente  rimarranno in capo all’amministrazione straordinaria  per la durata del programma e potranno essere  impiegati nelle attività di decontaminazione  eseguite dalla procedura”. Le fonti precisano anche che i numeri dei tagli previsti nell’offerta presentata da Am Investco sono “suscettibili di miglioramento, per espressa dichiarazione di disponibilità dell’offerente”.
In riferimento alle interpretazioni relative alle proposte di acquisto di Ilva, le stesse
fonti sottolineano che “la produzione di Ilva è limitata per i prossimi anni, a 6 milioni di tonnellate, fino al completamento del piano ambientale.
Tale limite costituisce una prescrizione del Ministero dell’Ambiente per garantire il rispetto degli standard emissivi”. Oggi l’organico delle società Ilva oggetto del trasferimento è composto da 14.220 lavoratori ad oggi effettivi di cui circa 2400 in cassa integrazione.
“La differenza tra la situazione attuale e quella post-acquisizione sarebbe dunque – si sottolinea – di circa 2.400 persone in più in cassa integrazione.
L’offerta di AM Investco prevede l’assunzione di 9.407 lavoratori, mentre resterebbero in cassa integrazione nell’amministrazione straordinaria 4.813 persone”. “Tale offerta è suscettibile di miglioramento, per espressa dichiarazione
di disponibilità dell’offerente e sarà oggetto di un confronto con i sindacati nella trattativa per il raggiungimento dell’accordo sindacale.
Tale accordo è condizione sospensiva per il trasferimento all’acquirente

Il Ministero non smentisce ma conferma perchè ribadisce che ci sono assunti e non assunti - tutto il resto è pura gestione degli esuberi e degli ammortizzatori sociali - d'altra parte il governo conferma che le attuali cassa integrazioni in corso erano già una anticipazione dei numeri degli esuberi a cui se ne aggiungano oggi altri 2400,
Quindi i sindacati confederali hanno firmato una cassa integrazione  che era anticamera degli esuberi - come ha sempre sostenuto lo slai cobas sc - quindi come hanno firmato prima, 
firmeranno adesso gli altri esuberi travestiti.
Per questo non si può lottare con i sindacati confederali, ma solo autonomamente da essi se si vuole difendere lavoro e salute

Lottare contro il piano di esuberi all'Ilva è giusto e necessario - ma affidarsi ai sindacati interni che ci hanno portato a questa situazione è sbagliato - lo slai cobas sc sostiene i lavoratori in lotta ma non aderisce allo sciopero

Ilva, sciopero di 4 ore e 
presidio sotto la “Direzione” dello stabilimento
Sciopero nelle prime quattro ore del primo 
turno dei lavoratori diretti dell’Ilva e dell’appalto in concomitanza con il nuovo vertice al Mise per discutere dei piani industriali presentati dalle due cordate interessate a rilevare l’azienda, che prevedono migliaia di esuberi. 
Lo ha deciso il Consiglio di fabbrica dopo un’assemblea nello stabilimento di Taranto. E’ previsto inoltre un presidio sotto la portineria ‘Direzione’ fino al termine della riunione al Mise.
A valle del vertice romano “saranno programmate – spiegano in una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm e Usb – le assemblee e decise ulteriori iniziative di mobilitazione”. I sindacati “respingono con forza – è detto – i numeri degli esuberi presentati da entrambe le cordate nei loro piani che risultano così non negoziabili” e “si dichiarano indisponibili a negoziare sui piani industriali presentati, che vanno riscritti garantendo salute, ambiente, occupazione e salari”.
Si ribadisce poi “la necessità di costruire una piattaforma rivendicativa che preveda il coinvolgimento della città”. “Ambiente, salute e lavoro sono – aggiungono Fim, Fiom, Uilm e Usb – imprescindibili per il rilancio di Ilva e della provincia ionica già fortemente in crisi”.
A fronte della convocazione di domani al Mise, i sindacati invitano i lavoratori
all’unità chiedendo agli stessi la massima partecipazione allo sciopero.

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