giovedì 1 giugno 2017

pc 1 giugno - G7 Taormina - editoriale 3 - speciale proletari comunisti

Al G7 si è rilevato il dissenso tra i sei paesi e gli Stati Uniti in relazione agli accordi sul clima, che tra i disaccordi è stato quello più vistoso. Non è una novità dato che Trump aveva già caratterizzato in questo senso la sua campagna elettorale, ma certo la forma di contrapposizione assunta è stata .
Sono gli interessi economici delle multinazionali del carbone, del petrolio e dell'energia che sono dietro la posizione degli Usa, così come in un quadro di guerra commerciale l'imperialismo Usa vuole le mani libere da ogni vincolo che possa venire da questi accordi. Ed è altrettanto evidente che non è certo per ragioni ambientaliste che gli altri paesi presenti al G7, in particolare i paesi europei, utilizzano questa carta, ma per contenere ed evitare gli effetti pesanti sulla produzione e il commercio mondiale della posizione della presidenza Usa.

Dal punto di vista dei proletari, dei popoli e nazioni oppresse, le cose stanno, però, un po' diversamente. Gli accordi di Parigi sull'ambiente sono stati un'arma che ha lo scopo di preservare lo sviluppo dei paesi imperialisti e contenere lo sviluppo dei paesi dipendenti dall'imperialismo. Come sempre in questione di ambiente, per i popoli del mondo si uniscono i danni dei disastri ambientali provocati dall'imperialismo all'ulteriore peggioramento e divaricazione tra il dominio dei paesi imperialisti e condizioni economiche dei paesi oppressi o dipendenti.
Proletari e popoli del mondo non vogliono gli accordi di Parigi, vogliono il rovesciamento del sistema che produce la devastazione climatica, ambientale. Quindi, se pè ben chiara la politica dell'imperialismo Usa, con Trump che ne rappresenta la faccia feroce, altrettanto chiara deve essere la denuncia degli imperialismi europei e in generale dell'ambientalismo imperialista.

E' senz'altro vero che l'approfondirsi dell'imperialismo come sistema conduce a un punto di non ritorno le grandi questioni ecologiche, ma questo non può che sollecitare l'urgenza della lotta contro l'imperialismo.

Questo G7 anche su questo tema va considerato una tappa importante per tracciare una netta demarcazione tra gli interessi dei proletari e dei popoli e quelli delle classi dominanti e loro alleati dei paesi imperialisti.

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