giovedì 18 maggio 2017

pc 18 maggio - Vertice G7 di Taormina - I giuristi lanciano l’allarme sulle misure repressive preventive - ma c'è un solo modo di combatterle... provare a violarle!

I giuristi lanciano l’allarme sulle misure repressive preventive


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In previsione del G7 a Taormina, fioccano le misure repressive preventive contro attivisti politici e sociali impegnati nelle mobilitazioni di contestazione del vertice. Su questo sta circolando un appello al rispetto della Costituzione sottoscritto per ora da una ventina di avvocati e giuristi. Misure come avvisi del Questore, divieti di dimora e altri provvedimenti sono stati emessi per decine di attivisti da questure siciliane e del centro e nord Italia per rispetto dell’ordine pubblico in vista del prossimo G7 di Taormina. Solo a Catania sono già otto gli avvisi del Questore notificati, mentre ad attivisti palermitani sono stati notificati dieci divieti di dimora per un anno nella città di Catania.
I dati destano ampie perplessità – è scritto nell’appello lanciato dai giuristi – sono provvedimenti di natura amministrativa, posti in essere senza alcun controllo giurisdizionale, che limitano di fatto la libertà di cittadini. Adottati discrezionalmente, senza il vaglio della magistratura. In quanto avvocati e giuristi – scrivono i firmatari – sentiamo il bisogno di esprimere la nostra più viva preoccupazione perché il tema in questione ha una portata più ampia della prossima manifestazione ed investe la tenuta democratica del Paese”. L’appello definisce inaccettabile che valutazioni discrezionali degli organi di polizia possano spingersi, in ragione di un’asserita preventiva tutela dell’ordine pubblico, fino al punto di comprimere senza controllo i diritti fondamentali della persona e che “questo si traduca, come avviene, nella repressione preventiva di un legittimo dissenso politico”.
L’appello segnala che “il grave e concreto pericolo che al momento esiste è quindi l’interruzione dell’ordinarietà giuridica e la limitazione dell’agibilità politica di chi ha espresso opinioni diverse da quelle di chi esercita il potere”. Coerente appare il richiamo ad una Costituzione che è stata difesa anche nel referendum dello scorso 4 dicembre battendo coloro che intendevano depotenziarla. Da qui l’appello “Per il rispetto e la salvaguardia dei principi Costituzionali”. “Chiediamo a tutti gli attori sociali democratici, e in particolare alla stampa, di esercitare tutta la critica necessaria perché possa ristabilirsi l’equilibrio del diritto. Il rischio di un punto di non ritorno è davvero prossimo. Noi, dal canto nostro – concludono i giuristi firmatari - faremo la nostra parte e chiediamo a tutti e a tutte di fare altrettanto”.

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