lunedì 15 maggio 2017

pc 15 maggio - Coordinamento internazionale dei lavoratori dell'auto - appello per la solidarietà attiva con i lavoratori indiani della Maruti Suzuki

Da un Appello del Coordinamento Internazionale dei Lavoratori dell’Automobile 

.....Ci sono anche iniziative importanti per portare avanti rivendicazioni offensive, come i lavoratori indiani della Suzuki Maruti che hanno lottato per i loro diritti sindacali e per porre termine al sistema del subappalto di manodopera. La multinazionale Suzuki, insieme al governo indiano, ha portato avanti la sua attività criminale antisindacale con l’arresto per oltre due anni di più di cento lavoratori e la condanna all’ergastolo per 13 lavoratori, oltre a lunghi anni di detenzione per altri 18.....
Facciamo appello a tutti i lavoratori dell’Auto, uomini e donne, e a tutti i lavoratori in lotta negli altri settori, per lottare contro la criminalizzazione degli scioperi in molti paesi del mondo, e in particolare in India.
Chiediamo l’immediata liberazione dei lavoratori della Maruti Suzuki incarcerati, essendovi stato un processo senza prove e una sentenza politica contro la giusta lotta del Sindacato Maruti Suzuki.
Proponiamo una campagna di raccolta fondi a sostegno delle loro famiglie tra il 1° Maggio e l’1 giugno 2017...

Segue il testo integrale

 I capitalisti vogliono rovesciare le conquiste dei lavoratori, e lanciare sempre nuovi attacchi per massimizzare i profitti con il supersfruttamento. L’intensificarsi della concorrenza tra i monopoli multinazionali e il caos del mercato capitalistico conducono a crisi economiche e politiche, peggiorando le condizioni dei lavoratori e le condizioni di vita delle loro famiglie. Ciò porta anche a guerre che provocano l’emigrazione di milioni di persone e le crisi dei profughi. È iniziata una corsa al riarmo, un processo di crescente militarizzazione e di diffusione dei focolai di guerra.

In molti paesi i gruppi multinazionali dell’auto stanno licenziando lavoratori o perfino chiudendo stabilimenti. La sovrapproduzione generata dalle multinazionali dell’auto negli ultimi anni provoca ora ristrutturazioni con migliaia di posti di lavoro a rischio, per esempio in Brasile.
Nella concorrenza tra le case automobilistiche, la fusione di due società come Opel e PSA costituisce una nuova concentrazione del mercato e della potenza economica in poche mani. Noi respingiamo ogni tipo di ricatto in termini di perdita di posti di lavoro e peggioramento delle condizioni lavorative quale conseguenza di questa fusione. Facciamo appello alla solidarietà di tutti i lavoratori delle due società a difesa dei loro diritti, dei salari e dei posti di lavoro.
La scandalosa truffa da parte della direzione VW mostra che i padroni non rifuggono da ogni tipo di crimine nella loro lotta distruttiva; siamo tuttavia certi che anche tutte le altre multinazionali possano essere coinvolte nella medesima truffa. Si tratta di un problema globale che ha effetti criminali sulla salute di milioni di persone. Respingiamo il patto segreto “per il futuro” stretto tra i vertici VW e il Consiglio di Fabbrica per nascondere questo scandalo e far pagare i lavoratori con la perdita di non meno di 30 mila posti di lavoro e una ristrutturazione, mentre i vertici aziendali ottengono premi e retribuzioni scandalosamente elevate. Chiediamo le dimissioni dei responsabili nel management e nel governo e che essi siano puniti.
Possiamo inoltre vedere come la concorrenza stia provocando anche una continua aggressione ai lavoratori che si ammalano o si sono infortunati a seguito degli alti ritmi di lavoro e delle condizioni di semi-schiavitù. I licenziamenti alla GM in Colombia, i lavoratori di VW mandati sulle catene di montaggio nonostante gravi infermità, azioni persecutorie da parte della Sicurezza Sociale e dei governi in molti paesi, devono avere una risposta importante di mobilitazione per il 28 aprile, giornata internazionale della salute sul lavoro. Facciamo appello per azioni di sciopero e di resistenza in tutti gli stabilimenti dell’auto.
In quanto lavoratori dell’auto ci sentiamo fortemente indignati per questi fatti. In molti stabilimenti i lavoratori stanno opponendo resistenza e hanno deciso di non lasciarsi ricattare, di non accettare la tesi che “non c’è alternativa”: ad esempio alla GM in Argentina e Brasile alla Opel, VW, Hyundai ecc.
Ci sono anche iniziative importanti per portare avanti rivendicazioni offensive, come i lavoratori indiani della Suzuki Maruti che hanno lottato per i loro diritti sindacali e per porre termine al sistema del subappalto di manodopera. La multinazionale Suzuki, insieme al governo indiano, ha portato avanti la sua attività criminale antisindacale con l’arresto per oltre due anni di più di cento lavoratori e la condanna all’ergastolo per 13 lavoratori, oltre a lunghi anni di detenzione per altri 18.
I lavoratori dell’Auto partecipano anche a grandi movimenti di massa, ad es. nella Corea del Sud e in Brasile, in prima fila nella lotta contro quei governi. Salutiamo la risposta di tutti i sindacati in Brasile, che hanno proclamato uno sciopero generale per il 28 aprile per le dimissioni del governo Temer e contro le riforme antioperaie!
Non accetteremo la logica capitalistica per cui l’aumento della produttività comporta riduzioni dei posti di lavoro. Oltre a questi attacchi ai lavoratori si prevedono conseguenze occupazionali negative a seguito della necessaria trasformazione dagli inquinanti motori a combustione interna alle tecnologie dell’elettromobilità, della digitalizzazione e robotizzazione detta industria 4.0. Noi chiediamo: riduzione della settimana lavorativa a 30 ore con il medesimo salario! E riduzione dell’età di pensionamento!
Tutte queste esperienze richiedono rapporti internazionali tra di noi Lavoratori dell’Auto in tutti i paesi e gruppi automobilistici e il coordinamento delle nostre lotte, superando le divisioni. Con la costituzione del Coordinamento Internazionale dei Lavoratori dell’Auto facciamo un passo in questa direzione.
Utilizziamo il Primo Maggio per mobilitare la classe lavoratrice, per elevare il livello di coscienza e di unità internazionale, necessarie per opporci ai nostri oppressori.
Noi siamo contro il razzismo e il social sciovinismo, per la libertà di movimento e il diritto di insediamento per tutti gli immigrati e i rifugiati in particolare e chiamiamo i lavoratori a opporsi a ogni azione militare e alla corsa al riarmo dei nostri governi.
Facciamo appello a tutti i lavoratori dell’Auto, uomini e donne, e a tutti i lavoratori in lotta negli altri settori, per lottare contro la criminalizzazione degli scioperi in molti paesi del mondo, e in particolare in India.
Chiediamo l’immediata liberazione dei lavoratori della Maruti Suzuki incarcerati, essendovi stato un processo senza prove e una sentenza politica contro la giusta lotta del Sindacato Maruti Suzuki.
Proponiamo una campagna di raccolta fondi a sostegno delle loro famiglie tra il 1° Maggio e l’1 giugno 2017.
Facciamo appello a tutti i lavoratori dell’auto e ai solidali in tutti i paesi perché si uniscano al Coordinamento Lavoratori Auto e diano forza al nostro movimento aderendovi.
La data del 28 aprile ebbe origine in Canada, per iniziativa del movimento sindacale, in commemorazione delle vittime degli infortuni sul lavoro, ed è stata diffusa in diversi paesi da sindacati, leghe e altre coalizioni internazionali. La data venne scelto a seguito di un incidente nel quale furono uccisi 78 lavoratori in una miniera in Virginia (USA) nel 1969. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha dedicato questo giorno alla riflessione sulla sicurezza e salubrità del lavoro a partire dal 2003.
In tutto il mondo milioni di lavoratori subiscono infortuni e centinaia di migliaia muoiono sul lavoro. Secondo stime OIL si hanno circa 270 milioni di infortuni sul lavoro e circa 160 milioni di casi di malattie professionali ogni anno. Inoltre, sempre secondo l’OIL, ogni giorno muoiono per infortuni o malattie dovute al lavoro 5 mila lavoratori in media, più di 3 ogni minuto. Tra i lavoratori morti sul lavoro 22 mila sono bambini, vittime del lavoro minorile.

COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI DELL'AUTO.
International Coordinating Group
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Groupe de coordination internationale
Gruppo di coordinamento internazionale

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