giovedì 6 aprile 2017

pc 6 aprile - Ancora repressione e lacrimogeni per i lavoratori della logistica. Toccano uno toccano tutti. Massima solidarietà!

Alcar Uno di Castelnuovo Rangone, ancora blocchi operai e lacrimogeni contro i manifestanti

Prosegue senza esclusione di colpi da entrambe le parti la lotta all'Alcar Uno di Catelnuovo Rangone (Modena). Anche oggi nuovi blocchi davanti agli stabilimenti che macellano le carni per l'azienda Levoni sono stati effettuati da parte degli operai organizzati dal SI Cobas.
A questi hanno dato manforte anche operai iscritti all'ADL Cobas, dopo che ieri si era verificato il percorso inverso, con i primi che erano andati a portare sostegno alla lotta in corso a Nogara contro la Coca-Cola. Una lunga fila di camion si è formata dalle prime ore del mattino grazie all'azione dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta contro i 55 licenziamenti
padronali effettuati dal gigante della macellazione carni, autore in passato della infame montatura a scopo denigratorio ai danni di Aldo Milani.

A tre differenti cancelli sono stati portati i blocchi, effettuate da operai di Modena (dove era in corso una giornata di sciopero a livello provinciale), Bologna, Milano, Pavia, Napoli. La giornata è stata contrassegnata dal solito atteggiamento puramente mirato all'ordine pubblico da parte delle forze dell'ordine. Infatti, mentre arrivava la notizia che il tetto dello stabilimento della Coca-Cola di Nogara era stato sgomberato dai vigili del fuoco, le sette camionette di celere presenti a Castelnuovo Rangone hanno scagliato i loro reparti a sgomberare i blocchi operai, lanciando lacrimogeni contro i picchettanti. I manifestanti prima hanno indietreggiato e poi si sono divisi in cinque blocchi del traffico contemporanei, bloccando la strada provinciale per tutta la mattina tramite l'occupazione della rotonda di Castelnuovo Rangone. Mentre scriviamo è tuttora in corso la mobilitazione operaia, che dopo aver fintamente lasciato intendere di terminare la giornata di lotta ha effettuato un blitz alla prefettura di Modena, dopo è riuscita a strappare un incontro per le 15.30 nel quale ribadire ulteriormente le proprie ragioni: non ci si tirerà indietro fino a che questa battaglia, in corso da novembre, non verrà vinta con il reintegro dei 55 licenziati!

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