mercoledì 26 aprile 2017

pc 26 aprile - Non ci può essere posto per Salvini al CAP Genova. Collettivo autonomo lavoratori portuali


«Hai scelto la città sbagliata per provocare», recita la scritta nera con la bomboletta spray davanti al Cap di via Albertazzi.  «Chi semina odio, divide i lavoratori in base al colore della pelle, parla di bruciare i campi nomadi e di affondare i barconi dei profughi in quel posto non dovrebbe neppure entrare. Perché le sue idee e quelle dei suoi sodali sono l'antitesi di tutta la storia del movimento operaio e democratico genovese», è la posizione del. E così ci saranno due eventi: uno dentro la sala (con Salvini, anche Giovanni Toti ed Edoardo Rixi) e un altro fuori, con partiti e movimenti della sinistra-sinistra a protestare per l'invasione di campo. «Non possiamo sopportare una simile vergogna e chiediamo ai gestori del Cap, a cui continuiamo a volere bene e il cui lavoro rispettiamo, di ripensarci. Per quel che ci riguarda la casa in cui Salvini può vomitare il suo odio razzista non potrà più essere la nostra», è la chiosa del Collettivo.
«Nei nostri spazi ospitiamo gratuitamente partiti, sindacati, associazioni, migranti: ho contato 75 realtà diverse che sono transitate dai nostri spazi in questi anni. L'unico paletto che ci siamo dati è il no a chi si richiama al fascismo», aggiunge Oliva, ex comunista poi Pds e Ds.
 «Se non è fascista chi semina odio e si nutre di insulti chi altri lo sarebbe? Auspichiamo che i responsabili del Cap ci ripensino, attingendo la forza di dire no dalla propria storia e dalle proprie radici, nonché dal sostegno di tutti noi, convinti che ancora oggi l'antifascismo sia un valore da difendere ogni giorno con le nostre stesse scelte».

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