martedì 28 marzo 2017

pc 28 marzo - La violenza poliziesca contro i manifestanti NO TAP - Basta polizia - basta repressione via il governo - via la carogna MINNITI

Solidarietà a Ippazio Luceri

Tap, polizia carica manifestantipanico e feriti, strattonatianche 2 consiglieri regionali Video

Tap, Polizia carica i manifestanti
Coinvolti due consiglieri regionali

Ieri la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto gli appelli della Regione, confermando gli espianti degli ulivi.


Tap, polizia carica manifestanticontro espianto degli ulivi
La polizia ha caricato almeno in due occasioni alcuni manifestanti fermi davanti al cantiere del gasdotto Tap a Melendugno che impedivano il regolare svolgimento delle operazioni al personale dell'azienda. I tafferugli in mattinata sono durati alcuni minuti e hanno riguardato una cinquantina di persone che presidiavano i cancelli per opporsi all'espianto di 200 ulivi la cui procedura è stata autorizzata ieri dal Ministero dell'Ambiente. Alcune delle persone sono state colte da malore, i manifestanti sono circondati da un cordone di polizia e sono seduti per terra in un «corridoio» che va dai cancelli del cantiere presidiati dalle forze dell’ordine e sino alla strada.
Tra i «caricati» ci sarebbero anche due consiglieri regionali, Mino Borraccino, di Sinistra Italiana, e Tony Trevisi, del Movimento 5 Stelle. Una ulteriore carica della polizia, più energica della precedente, ha sgomberato la gran parte del blocco di manifestanti davanti al cantiere Tap: quest'azione ha provocato nuovi contusi. Due persone sono state soccorse da altri manifestanti. Cinque camion, su ciascuno dei quali erano stati caricati due ulivi appena eradicati, sono poi dal cantiere in cui Tap costruirà il microtunnel del metanodotto. I camion sono stati scortati da mezzi delle forze di polizia. L'uscita dei mezzi è stata accompagnata dai fischi dei manifestanti. Un elicottero della polizia ha sorvolato la zona.
Colto da malore anche un 65enne, Ippazio Luceri, uno degli attivisti in prima linea nella protesta contro l'eradicazione degli ulivi, in sciopero della fame da una settimana: è stato soccorso dai sanitari giunti con un’ambulanza a seguito della prima carica della polizia. Durante lo sciopero della fame - raccontano i manifestanti - l'uomo ha perso quattro chili in circa sette giorni.
La tensione è rimasta alta anche nel pomeriggio, quando i manifestanti hanno lanciato alcune pietre contro la polizia che stava presidiando il transito dei camion in uscita dal cantiere con a bordo altri ulivi espiantati. Alcune delle pietre lanciate dai manifestanti hanno colpito due agenti, rimasti leggermente contusi. Al tentativo dei manifestanti di forzare il cordone le forze dell’ordine hanno reagito con una nuova e breve carica.
Il Ministero, ieri, aveva dato il via libera a Tap all’espianto degli oltre 200 ulivi sul tracciato del microtunnel del gasdotto comunicandolo al prefetto di Lecce, Claudio Palomba, che lo scorso 22 marzo aveva chiesto al Ministero di chiarire alcuni aspetti in seguito ad un incontro col sindaco di Melendugno e con altri sindaci della provincia.
Per il Ministero «sono soddisfatte le condizioni della prescrizione 'A 44' per la porzione di progetto esaminata». Per l’attività di espianto degli ulivi la nota evidenzia che «si ribadisce ancora quanto già rappresentato il 17 marzo scorso e che le attività di espianto asseriscono alla fase dei lavori convenzionalmente indicata come fase '0'». Tap ha annunciato di essere pronta a riprendere già da oggi l’espianto degli ulivi. Finora quelli espiantati e piantumati momentaneamente nel sito di stoccaggio di masseria del Capitano sono 33.
La notizia del via libero del Ministero è arrivata contestualmente a quella della sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, ha dato il via libera alla realizzazione del Tap, il gasdotto dell’Adriatico. Respingendo gli appelli proposti dalla Regione Puglia, Palazzo Spada ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse vagliato tutte le problematiche naturalistiche. Riconosciuto anche l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato.
Con la sentenza n. 1392, la IV Sezione del Consiglio di Stato ha respinto gli appelli proposti dal Comune di Melendugno e dalla Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar (l'udienza di discussione si era tenuta il 9 marzo) sul Tap - Trans Adriatic Pipeline.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative (ben undici).
Inoltre è stato escluso che l’opera dovesse essere assoggettata alla c.d. «Direttiva Seveso» ed è stato riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.
Il commento del Governatore Emiliano: devono essere i pugliesi a decidere dove farlo.

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