mercoledì 22 marzo 2017

pc 22 marzo - SULLA MARCIA A PARIGI PER LA "GIUSTIZIA E LA DIGNITA'" - corrispondenza dai nostri compagni presenti in Francia

La manifestazione di Parigi, “Marcia per la giustizia e la dignità” è stata un successo importante delle masse che sono confluite dalle banlieuse, da alcune città francesi, per dare una risposta unitaria e massiccia alle violenze, assassinii polizieschi e al razzismo.
Convocata dai familiari dei migranti uccisi dalla polizia, dalle diverse associazioni che rivendicano “verità e giustizia”, ha raccolto l'adesione di tutte le organizzazioni presenti in Francia, vecchie e nuove. L'appello, l'elenco delle adesioni parlano da soli.

In questa nota vogliamo mettere in rilievo alcune cose:
la grossa partecipazione che è stata intorno alle 20mila persone; alle diverse associazioni che si sono riempite di donne, giovani di ogni nazionalità d'origine presenti in Francia, si
sono uniti i movimenti di carattere sociale, San papiers, senza case, le associazioni anticolonialiste, antimperialiste, antifasciste.
La base di unità del movimento ha espresso una forza di lotta notevole. 
Forte è risuonato lo slogan, che in divesi momenti ha unito i manifestanti ed è servito a compattarli nei momenti di tensione con la polizia: “Tutto il mondo odia la polizia!”, “Niente giustizia niente pace!”, “Zyed, Bouna, Thèo e Adama, on n'oublie pas, on ne pardonne pas” (non dimentichiamo, non perdoniamo!) 

Presenti alcune delle associazioni che erano all'assemblea generale del giorno prima per George Ibrahim Abdallah. In particolare una nuova associazione di 'Fronte unito degli immigranti dei quartieri popolari' che ha lanciato in maniera massiccia durante la manifestazione gli slogan per la liberazione di George IA, dimostrando con la manifestazione il senso dell'insistenza fatta nell'assemblea sulla necessità del lavoro nei quartieri popolari come base sociale della campagna.

Questo nuovo panorama della realtà che unisce l'effetto delle manifestazioni contro la Loi Travaie con l'effetto lungo della rivolta delle banlieues, conferma la portata strategica di quella rivolta e costruisce una base fondamentale dell'opposizione politica e sociale rivoluzionaria.

Chiaramente la manifestazione, anche per la sua denominazione, ha favorito la presenza di ogni genere di organizzazione, anche partiti politici e organizzazioni sindacali, ma non si può certo dire che questi partiti, sindacati, associazioni umanitarie abbiano avuto un ruolo principale nella manifestazione. Gli spezzoni politici più grossi erano quelli dell'Npa, Lotte ovriere, fronte de gauche, dei sindacati Cnt e solidaries, poco presente la Cgt.

La gioventù era fortissimamente presente in tutti gli spezzoni, sia quelli di orientamento radicale, sia quelli di orientamento rivoluzionario; così come negli spezzoni erano fortemente presenti le donne, sia organizzate che non.
Una questione più presente rispetto al passato è la presenza di migranti e associazioni di migranti legati all'Africa.

Spiccava nel corteo, anche se in coda, lo spezzone del PCm Francia, formato interamente da giovani, con volto coperto da fazzoletti rossi e in stile combattivo.
La presenza dello spezzone era peraltro davati allo spezzone della “gioventù incappucciata” che rivendica e si rifà alle battaglie delle settimane precedenti che hanno sviluppato diversi focolai di rivolta. E' da questo spezzone finale che sono venuti i momenti più caldi della manifestazione, che in questa occasione non sono sfociati in scontri ma che hanno creato nella seconda parte del corteo un clima di tensione.
I compagni del PCm Francia hanno lanciato slogan giusti contro la polizia che entravano in dialettica con lo spezzone della “gioventù incappucciata”.

Una manifestazione importante in Francia e in Europa che mostra come si stia acutizzando la lotta di classe e stia entrando in campo in forme organizzate la gioventù di origine immigrata che domanda ai maoisti di sviluppare l'analisi, di costruire legami di massa per affermare nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse le parole d'ordini, la linea e l'organizzazione.

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