giovedì 2 marzo 2017

pc 2 marzo - Taranto Al Processo Ilva è stata una buona giornata - da tarantocontro

Il presidente della Corte d'Assise ha rigettato l’istanza di
trasferimento del processo
da Taranto, un'ennesima provocatoria manovra degli
imputati maggiori e dei loro avvocati di togliere a Taranto
la possibilità di giudicare e sorvegliare il più importante
processo mai celebrato a cui guardano operai e masse
popolari della città, ma anche tutto il nostro paese che
respinge la logica delle morti sul lavoro e dei quartieri inquinati.
L’unico risultato che i nemici del processo hanno
ottenuto è quello di allungarne i termini - forse era loro reale scopo.
La giornata di oggi ha visto finalmente raccolto l’appello
da noi fatto a partecipare in massa al processo.
Un centinaio ed oltre di persone si è accalcata all’ingresso
 dell'aula Alessandrini, tanto da non poter essere contenuti
nell’aula (a proposito che fine ha fatto la nuova sede del
processo a lungo promessa e in eterno allestimento?)
dando finalmente un segnale di partecipazione e interesse.
Questo è importante, perchè va smentita la diceria interessata,
seminata in città, secondo cui partecipando al processo
 lo si danneggiava e se ne favoriva il trasferimento.
Quando è esattamente vero il contrario
(e oggi ne è stata una dimostrazione): 
lasciando il processo nel deserto e nelle mani dei
cavilli giuridici e di addetti ai lavori si favoriscono i
nemici del processo e si espropria la città del suo
diritto a sentire e a far sentire la propria voce.
E' così che in altri importanti processi del genere Taranto,
vedi Eternit, Thissenkrupp, Viareggio,
si è potuta avere una parziale giustizia.
Ma la sentenza emessa oggi è stata importante anche
su altri temi.
Innanzitutto è stato messo un freno alla manovra
governo/Riva sul patteggiamento, a cui la nuova
procura Capristo si è prestata in maniera a nostra
giudizio illegittima, politicamente e giuridicamente
sbracata, con la questione del "cosiddetto" miliardo
e 300 milioni.
Oggi la posizione per il patteggiamento di due aziende,
Ilva spa commissariata e RIva Forni Elettrici, è stata
stralciata e rinviata a nuova sezione della Corte di Assise,
con un giudizio abbastanza negativo del presidente che
invita praticamente la nuova sezione a respingere
i patteggiamenti.
Mentre priva di fondamento è stata dichiarata
la richiesta di patteggiamento della ex Riva Fire,
messa su appositamente con un artifizio ingannevole.
Questo passaggio permette finalmente che il processo,
 ‘che non s’ha da fare’, possa finalmente iniziare il suo
dibattimento.
Noi vogliamo giustizia con condanne vere e pesanti,
vogliamo risarcimenti per le parti civili
vogliamo che le istanze di operai e cittadini, parti civili
in nome di tanti altri vengano raccolte e soddisfatte
in tempi processuali non epocali.
L’avvocato Bonetto, del foro di Torino,
con un suo intervento per le nostre parti
civili in aula ha fatto sentire forte chiaro
questo orientamento, compreso nella critica
dell’attuale Procura.
Sappiamo purtroppo che questa battaglia non è
che all’inizio e che va perseguita con tenacia,
determinazione, serietà e partecipazione.
Circa poi gli effetti in fabbrica di questo passaggio
ne parliamo in altra nota nei prossimi giorni.

Le parti civili operai Ilva /lavoratori cimitero/
gruppo abitanti quartieri tamburi, paolo VI, ecc.
slai cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
info 347-5301704
1 marzo 2017



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