mercoledì 15 marzo 2017

pc 15 marzo - A Napoli si è fatta la cosa giusta - Manifestazione di massa e resistenza all'aggressione poliziesca a difesa di Salvini - la migliore difesa è l'attacco - si può fare meglio e più organizzati - ma come a Napoli si deve fare - MA BASTA OPPORTUNISMO! - Non si ferma la reazione fascista, razzista, di governo e di Stato, per opporre alla violenza di Stato, la violenza delle masse

per il dibattito

Non chiamateci centri sociali, parlate delle responsabilità del Prefetto e del Questore



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Non chiamateci centri sociali e parlate delle responsabilità del Prefetto e del Questore da poco insediati a Napoli. Non ribadiamo l’elenco infinito delle ragioni politiche per opporsi all’aggressione leghista dopo decenni in cui la Lega Nord in tutti i suoi esponenti locali e nazionali ha attaccato la nostra città e che, oggi, nell’epoca delle ruspe e delle deportazioni, prova a ripulirsi la faccia con operazioni politiche a fini elettorali.
Spieghiamo come sono andate le cose prima di Sabato. Dopo numerose sollecitazioni e inviti, successivamente all'iniziativa di centinaia di abitanti il giorno prima del previsto comizio di Salvini alla Mostra d'Oltremare imposto dal "comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza", Venerdi 10
Marzo alle ore 15:30 nella sede della Prefettura a Piazza Plebiscito si era tenuto un incontro convocato ad horas con Questore, Prefetto, CapoGabinetto del Comune di Napoli, rappresentanti dell'amministrazione comunale tra assessori e consiglieri, alla presenza dei dirigenti della Digos di Napoli, con la Direttrice e l'Amministratore delegato dell'Ente Mostra ed una delegazione dei movimenti.
Un incontro convocato nello specifico dopo che centinaia di abitanti dalla mattina di Venerdi erano all'interno della Mostra in maniera pacifica ma determinata per invitare tutti all'intelligenza e valutare lo spostamento dell'iniziativa prevista per il giorno dopo, riscuotendo solidarietà di altrettante centinaia di persone accorse all'esterno della Mostra d'Oltremare i cui cancelli erano stati già chiusi e blindati dalle forze dell'ordine. Incontro durato due ore e più dove – oltre a sottolineare la preoccupazione e la contrarietà all'evento in città per i motivi noti – la Mostra ribadiva che la scelta di ospitare il comizio di "ZioTom" ed il necessario relativo contratto con gli organizzatori di "Noi con Salvini" era stata una scelta obbligata ed imposta dai vertici precedenti della Prefettura e Questura in un tavolo sull'ordine pubblico e la sicurezza perché reputato l'unico luogo idoneo per ospitare la kermesse leghista e fascista.
La Prefettura e la Questura ribadivano invece che non era così e che – seppure ribadivano la valutazione circa l'individuazione della Mostra come unico spazio possibile per poter consentire il comizio a Salvini – la scelta rimaneva all'Ente Mostra così come la possibilità di rescindere il contratto e non consentire più l'evento della Lega Nord per non compromettere altri eventi reputati oltre che più utili e validi anche economicamente più difficili da cancellare, come nel caso della Fiera Droni in Mostra.
L'incontro si concludeva alle ore 18:00 con l'espressa volontà da parte dell'Ente Mostra di rescindere il contratto per i motivi elencati (ma sopratutto perché se non ci fosse stata una precedente imposizione lo stesso ente non avrebbe voluto ospitare il comizio leghista) caricandosi anche delle responsabilità economiche conseguenti alla rescissione del contratto con gli organizzatori di "Noi con Salvini". Tutto questo come dimostrato dalla conferenza stampa convocata alle 19:00 dallo stesso Ente Mostra in cui si ripercorrevano i passaggi e le ragioni delle proprie scelte. L’Ente rescinde il contratto e il caso è chiuso. Salvini paghi un locale che lo ospiti e nessuno si opporrà. Gli abitanti all'interno della Mostra escono, dopo aver incontrato le Autorità, Prefetto e Questore, compresi.
Alla fine della giornata di venerdi quindi era previsto per Sabato un corteo della città di Napoli contro la Lega Nord che, come notificato da tempo, sarebbe terminato in piazzale Tecchio e un comizio xenofobo e ipocrita che non doveva esser tenuto nella Mostra D'Oltremare. C'erano quindi tutte le condizioni perchè ci fosse un altro esito al corteo. Ma qualcuno ha scelto di gettare benzina sul fuoco e sfidare con una nuova zona rossa il sentimento antirazzista e antileghista della città Poi succede quello che sappiamo.
La prima ipotesi: il Prefetto e il Questore sono stati utilizzati da paravento dal ministro Minniti e da qualche parlamentare leghista per inscenare una trattativa, un dialogo con l'ente mostra, di cui risultati però erano già stati decisi altrove, preferendo rispondere alle logiche di palazzo, delle pressioni politiche, piuttosto che dare seguito alle parole dette al tavolo in Prefettura, assumendosi cosi la responsabilità di costruire una situazione ancora più esplosiva di quella già in atto.
La seconda ipotesi: Prefetto scavalcato e umiliato, il Questore mandato allo sbaraglio, la "sicurezza" e sopratutto le migliaia e migliaia di manifestanti ignorati e la città venduta agli interessi del PD ed utilizzare questa vicenda per attaccare il Sindaco e l'amministrazione comunale (che potrebbe essere criticata per altro) I retroscena di Sabato sono questi si nascondono dietro l'appiattimento del dibattito sulla vicenda degli scontri, voluti soprattutto da Marco Minniti, ministro di polizia di un governo che ha ignorato un referendum e tiene in scacco il Paese, grazie a un Parlamento eletto con una legge che la Consulta ha dichiarato incostituzionale ma che è ancora li' e che invece dichiara che Napoli sta violando la Costituzione mentre pone sotto sequestro solo la mattina di Sabato alle ore 11:00 la Mostra d'Oltremare sotto sequestro per consentire il comizio di Salvini.
Lo schieramento delle forze dell’ordine, centinaia di mezzi e uomini disporsi a difendere un pezzo di città sottratto a Napoli e ai napoletani, rende la misura dell’intensita con la quale questo governo e disposto a difendere personaggi assolutamente funzionali a spingere verso l’odio sociale verso i piu deboli le enormi difficolta economiche e di vita che da decenni di crisi si protraggono sulla nostra pelle.
E' questo il nostro paese. E Napoli si ribella.
 
Nota e riflessione di alcuni partecipanti al tavolo in Prefettura Michela, Eddy e Giovanni

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