domenica 5 febbraio 2017

pc 5 febbraio - La "buona scuola", in salsa milanese, accellera verso il REGIME delle imprese sul sapere delle nuove generazioni



Come far nascere una vera azienda
Ex manager Olivetti in cattedra
Scuola-lavoro, piano per valorizzare la didattica. «Abbiamo seguito dei corsi con alcuni esperti del gruppo. Per ora sono tre le classi coinvolte, ma in futuro saranno di più»
di Sara Bettoni
L’ azienda nasce tra i banchi di scuola al Virgilio. Per essere precisi, un’impresa formativa simulata con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la didattica e le discipline studiate. In cattedra, gli ex dipendenti di Olivetti Laboratorio ricerche elettroniche, General Electric, Honeywell ora riuniti in un’associazione dall’evocativo nome di Pozzo di Miele. «Il progetto sta muovendo i primi passi» spiega Giovanni Carosotti, uno dei trenta docenti coinvolti. «Abbiamo seguito dei corsi con alcuni esperti del gruppo. Mercoledì sono entrati in aula per la formazione degli alunni. Per ora sono tre le classi coinvolte, ma in futuro saranno di più». Possibilmente di tutti gli indirizzi del Virgilio: classico, scientifico, linguistico e sociale. L’impresa (in futuro reale, non solo simulata) che nascerà è la risposta dell’istituto all’obbligo formativo dell’alternanza scuola-lavoro per gli alunni del triennio. «Vediamo che questa possibilità si concretizza in esperienze dagli esiti incerti - continua Carosotti - e in alcuni casi addirittura fallimentari. Noi abbiamo preferito non accontentarci e gestire in prima persona le attività. Vogliamo far capire il valore del percorso scolastico standard». Gli ex dipendenti di Pozzo di Miele saranno le guide per la costruzione dell’impresa produttrice di servizi. «Affronteremo tutti gli ambiti - specifica il docente - : come fare un business plan, tenere la contabilità, scrivere i testi... ci piacerebbe concretizzare il progetto già alla fine di quest’anno scolastico, mentre l’azienda partirà con le attività da settembre prossimo». Mancano solo alcuni passaggi burocratici. Ad accompagnare gli studenti in un possibile lavoro futuro, ex manager e dirigenti. «Tra gli scopi della nostra associazione - spiega il presidente Domenico Maletti - c’è anche la formazione dei giovani». E in effetti Pozzo di Miele (nome ereditato da Honeywell, società che nel tempo successe alla General Electric Information Systems) ha già all’attivo laboratori con 350 studenti.

Prima di essere pensionati, i professori d’impresa hanno fatto parte di una grande azienda. Nel 1954 Adriano Olivetti, su consiglio di Enrico Fermi, crea un laboratorio di ricerche elettroniche con base a Pregnana Milanese (dove oggi ha sede l’associazione). Nel ‘61 diventa una divisione della Olivetti. Negli anni l’azienda cambia ragione sociale, ma si mantiene protagonista dell’informatica con 50 mila Elaboratori prodotti in Italia ed esportati nel mondo (anche in Giappone) e oltre 1 milione e 500 mila stampanti. Il percorso si conclude nel 2006, con 10 mila persone transitate in azienda. «Ora vogliamo ricordare la nostra storia - racconta il presidente -. Qualche anno fa ci siamo incontrati tra ex colleghi e abbiamo deciso di creare qualcosa che ci tenesse uniti». Nel 2012 le prime attività, nel 2016 la costituzione ufficiale dell’associazione. Con uno sguardo al passato e uno al futuro. «Faremo un archivio storico - continua Maletti - e contatteremo tutti i colleghi. Ne abbiamo già rintracciati 8.300, ce ne mancano circa duemila. E ci piacerebbe aprire altre sezioni territoriali dove c’erano nostri centri di vendita. È già attivo un polo nel Canavese, dove era situata la fabbrica». Il tutto oltre alle attività con gli studenti. «Nel nostro logo ci sono le api - conclude - e noi siamo così: sempre operosi, ci piace darci da fare».
5 febbraio 2017 | 07:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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