venerdì 24 febbraio 2017

pc 24 febbraio - Torino - la giunta grillina dell'Appendino sgombera un centro sociale


Torino, tensione per lo sgombero del Centro popolare "Miccichè" alle Vallette

Sgombero del Centro popolare "Miccichè" alle Vallette

La polizia in tenuta antisommossa allontana le persone che occupavano lo stabile

Tensioni per lo sgombero, questa mattina, del Centro Popolare Tonino Micciché, nel quartiere Pietra Alta, nella periferia nord di Torino. La polizia in tenuta antisommossa è intervenuta per allontanare le persone che da tempo occupavano lo stabile, di proprietà comunale, che un tempo ospitava un circolo, ma che da alcuni anni era stato lasciato vuoto. Alcune persone, trovate all'interno della struttura, sono state fermate per essere identificate dalle forze dell'ordine.

Non si trattava di una occupazione a scopo abitativo, ma di uno spazio usato come punto di incontro

dai comitati delle Vallette che hanno dato nuovamente vita alla lotta per il diritto alla casa e che protestano contro gli sfratti e sostengono le famiglie che hanno occupato le case popolari vuote in zona. La scelta di intitolarlo a Micciché, militante di Lotta Continua molto attivo negli anni Settanta nelle battaglie su questi temi e ucciso durante una delle iniziative del comitato, è proprio dovuto alla volontà di riprendere le battaglie che infiammarono l'intera periferia di Torino in quel periodo.

Sulla gestione dello spazio, per il quale il Comune aveva pubblicato diversi bandi andati deserti, gli occupanti avevano inviato una richiesta di incontro al vicesindaco della giunta 5stelle, Guido Montanari, e all'assessora al Welfare, Sonia Schellino, ma dall'amministrazione è arrivata invece la richiesta di sgombero, effettuato questa mattina dalla polizia.
Il comitato e il sindacato di base Asia Usb hanno lanciato per questo pomeriggio un presidio sotto Palazzo civico per protestare contro la scelta: “Ci sembra che dalla giunta ci sia sempre meno attenzione alle richieste che avevamo fatto sulla gestione degli stabili abbandonati, l'auto-recupero da parte di chi non ha un lavoro e una casa è una possibilità concreta che darebbe speranza a tante persone in difficoltà – dicono i militanti – Se però la risposta dell'amministrazione è chiedere e ottenere gli sgomberi degli spazi che stiamo cercando di recuperare dal degrado dovremo trovare altre forme di mobilitazione oltre al dialogo”.

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