mercoledì 1 febbraio 2017

pc 1 febbraio - PD milanese: ritorno al passato. Ovvero il ritorno della peggior "gioventù" di affaristi, revisionisti, della "Milano da Bere", tanto cara a destra e sinistra

Pd, il circolo dei miglioristi di ritorno
Scalpelli, Borghini, Ferlini con altri ex pci e Cl fondano la sezione Cuore e critica-Meriti e Bisogni. Il nome ricorda un discorso di Martelli al congresso del Psi del 1982
di Marco Cremonesi 
Ride, Sergio Scalpelli: «Vogliamo rifondare la grande corrente migliorista dentro al Partito democratico». E in effetti, il circolo del Pd appena tenuto a battesimo segna suggestivi ritorni. C’è l’ex sindaco voluto da Bettino Craxi, Piero Borghini, e l’ex assessore di Paolo Pillitteri convertito alla Compagnia delle Opere, Massimo Ferlini. L’ex segretario della Casa della Cultura che Gabriele Albertini acquisì al centrodestra (Scalpelli), e l’ex amministratore della rivista ciellina Tempi, Marco Sala. C’è anche l’ex direttore del Tempo, oggi super consulente del sindaco Giuseppe Sala, Roberto Arditti. E il comunicatore di tante società pubbliche e private Daniele Bonecchi. Quasi tutti negli anni Ottanta avevano in tasca la tessera del Partito Comunista Italiano. Tutti ne erano usciti (da destra) e ciascuno di loro ha giocato ruoli importanti
nella Milano degli ultimi decenni. Sulla comune militanza degli anni verdi l’approccio è ironico: la pagina Facebook del circolo ha come foto un’immagine di Stalin che tiene in braccio un bambino: «E comunque i bambini non contengono olio di palma». Come dire: mangiarli non fa poi così male. Ora, gli ex compagni sono appena tornati a casa: si sono (re) iscritti al maggior partito della sinistra e hanno costituito il nuovo circolo dal nome che è programma: «Cuore e critica - Meriti e bisogni». Dove «Cuore e critica» è l’antesignana della «Critica sociale», la rivista di Filippo Turati. Mentre «Meriti e bisogni» è il titolo attribuito al discorso di Claudio Martelli al congresso Psi del 1982. Che i promotori del circolo identificano come la nascita del socialismo liberale italiano. E che lo stesso Renzi ha ripreso in ottobre nel presentare la manovra 2017. Il neo segretario del circolo è Massimo Ferlini. Assessore dell’ultima giunta Pillitteri, uscito senza macchia dall’inchiesta Mani Pulite, è poi diventato presidente della Compagnia delle opere. Gli amici lo chiamano con affetto «Croce e martello».
Scalpelli va diritto al punto, spiega che «ci siamo ritrovati per sostenere il grande rilancio riformista di Matteo Renzi». Ma Ferlini osserva che «il nostro punto di partenza non è essere una parte di un partito, ma tutti noi siamo parte della società». E in questo spirito preparare un contributo per il congresso del Pd che dovrebbe svolgersi a fine dell’anno. «Un contributo milanese — dice Ferlini — non solo qualcosa che serve alla conta interna. Vogliamo dire quale immagine del futuro ha rappresentato la Milano di questi anni». Ma Scalpelli non rinuncia: «Comunque, siamo i più attrezzati a fare rissa con D’Alema, visto che siamo quelli che l’han fatta per quarant’anni». Tra gli iscritti, anche Adrio De Carolis. Che è l’amministratore dei sondaggisti di Swg, ma presiede anche la fondazione Eyu, che D’Alema in sede europea liquidò come «Fondazione Matteo Renzi». E l’ingresso di persone vicine a Cl nel Pd significa qualcosa? Ferlini, che lo scorso giugno aveva rinunciato a candidarsi nella civica di Giuseppe Sala, spiega che «chi ha fatto quell’esperienza oggi fa la sua sintesi. Noi portiamo avanti quel che riteniamo importante, vincoli politici non ce ne sono mai stati». Sorpresa. Il nuovo circolo ha sede, almeno per il momento, nei locali dello storico circolo del Pd Aldo Aniasi di corso Garibaldi: «Che però noi continuiamo a chiamare come si chiamava un tempo, la sezione Togliatti» dice Scalpelli. E il partito come prende il grande rientro? Gabriele Messina, della direzione regionale Pd, saluta la novità: «Il Pd è il partito dei riformisti e il fatto che Massimo Ferlini sia diventato il segretario di un circolo è la dimostrazione che la scelta di immaginare e costruire il Partito democratico è stata giusta. E ha rotto definitivamente con le vecchie dinamiche Pci-Dc. Buon lavoro... ».

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