mercoledì 1 febbraio 2017

pc 1 febbraio - L'ENI GODE DEI PROFITTI NEL PAESE ASSASSINO DI GIULIO REGENI - ECCO CHI SONO I COMPLICI DI AL-SISI

Roma, 30 gen. (askanews) - "I nostri numeri oggi parlano chiaro: negli ultimi tre anni, con un barile in media a 65 dollari, abbiamo prodotto la stessa cassa operativa del precedente triennio, quando il prezzo era in media 110 dollari. Sono circa 35 miliardi di dollari. Certo, dobbiamo molto ai nostri successi esplorativi, ma con investimenti inferiori del 33% abbiamo registrato la crescita produttiva più importante nella storia dell'Eni, raggiungendo un livello di produzione record di 1,85 milioni di barili al giorno". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in un'intervista al Corriere Economia...
"la cura dimagrante c'è stata ma è avvenuta rafforzando i muscoli dell'Eni. E senza mandare a casa nessuno, cosa che non definirei proprio banale. L'industria nel suo complesso ha perso in questo periodo 440 mila persone, noi invece ne abbiamo assunte mille".
Per l’Eni “l’Italia è la sede di un know-how importantissimo: tutta la parte di calcolo e i modelli proprietari, tutta la ricerca scientifica e l’ingegneria sono qui”...
Come investimento il solo Egitto la supera a causa dello sviluppo del giacimento di Zohr, ma come spesa globale è il Paese numero uno. Qui abbiamo il 60% del personale, 5 raffinerie, 8 stabilimenti chimici, 6 centrali elettriche, oltre 100 piattaforme”, sottolinea l’ad...
Siamo partiti dall’Africa, dove siamo la prima compagnia petrolifera e siamo presenti in 15 Stati. Il fotovoltaico ci permette di liberare gas per il mercato interno, oltre che ridurre le emissioni”... In un futuro remoto l’Eni potrebbe pensare ad altri business, come ad esempio l’acqua, risorsa che sarà sempre più preziosa? “Come business futuro sinceramente non credo. Ma in Africa l’energia rinnovabile fotovoltaica serve spesso per alimentare le pompe che vengono utilizzate nei pozzi perforati per cercare acqua potabile”.
...A proposito delle prospettive per l'economia legate alla nuova amministrazione Usa, l'ad di Eni ha osservato che "come Trump stesso ha ripetutamente sostenuto la sua politica economica avrà impatto soprattutto sugli Stati Uniti, in termini di maggiori investimenti interni e lavoro. Se la focalizzazione sull'interno sarà forte ci saranno ritorni per tutti i settori economici in generale, non solo per quello petrolifero...
Secondo Descalzi inoltre "per l'Europa un riavvicinamento Usa-Russia sarebbe positivo, viste le nostre relazioni commerciali dirette. Ma non si può non rilevare che sullo scenario internazionale la Russia, malgrado le mani legate dalle sanzioni, si sia mossa in modo molto dinamico".

Infine, sulla questione del giacimento nigeriano Opl 245 dove è indagato per corruzione internazionale, ha affermato: "Rispetto la magistratura ma sono assolutamente tranquillo e penso che prima o poi, con i tempi che saranno necessari, ciò sarà confermato".

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