lunedì 23 gennaio 2017

pc 23 gennaio - Solidali con gli antifascisti di Pavia

Pavia. antifascisti rischiano 35 anni di cella


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Pavia, la questura elenca otto possibili reati contro i partecipanti al presidio dell’Anpi, compresa l’istigazione a delinquere
Un lungo elenco di accuse, che in caso di condanne (e prevedendo la pena massima per ogni reato) costerebbero 35 anni di carcere a testa. Sono otto le imputazioni per i partecipanti al presidio antifascista del 5 novembre denunciati dalla Digos e ora al centro di un’indagine della procura, condotta dal sostituto procuratore Giulia Pezzino. L’elenco degli indagati, composto da una cinquantina di nomi, non è stato reso noto, ma diversi partecipanti alla manifestazione,organizzata dall’Anpi e dalla rete antifascista, hanno presentato una richiesta alla procura per sapere se risultano nella lista.
Insieme alla risposta sono state indicate anche le contestazioni e non c’è solo, come prevedibile, l’accusa di manifestazione non autorizzata, in relazione alla violazione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. A questa contestazione si aggiungono infatti anche quelle di resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale (aggravata dalla presenza di più di dieci persone radunate), fino all’istigazione a delinquere.
Tra le accuse, poi, c’è anche l’oltraggio a pubblico ufficiale e a un corpo amministrativo, politico o giudiziario dello Stato. Inoltre, gli indagati sono accusati anche di istigazione a disobbedire alle leggi e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, 

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