venerdì 20 gennaio 2017

pc 20 gennaio - ALMAVIVA: LE ILLUSIONI E LE DISILLUSIONI NON HANNO AIUTATO PRIMA LA LOTTA E ORA BISOGNA LIBERARSENE

Nel dare tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio alla manifestazione che le lavoratrici e lavoratori di Almaviva licenziati faranno domani a Roma, pubblichiamo alcuni brevi stralci di un'inchiesta tra le alcune lavoratrici di Almaviva di Roma apparsa su Repubblica del 17 gennaio.

E' tutto sommato una brutta e parziale inchiesta. Al solito, i giornalisti non si sprecano nel lavoro e non vogliono capire realmente, per cui le interviste sono soprattutto alle team leader, alle Rsu.
Ma anche se certamente non può rappresentare l'humus della maggioranza delle lavoratrici, mette in luce una questione: l'illusione che vi era all'inizio della lotta sulla cosiddetta "sinistra": partiti, lo stesso governo, i sindacati; ora vi è chiaramente la disillusione e la rabbia, ma ancora non una coscienza reale dello scontro di classe in atto e necessario, per cui si va dalla sfiducia verso la "politica" in sè, all'altra illusione di far pesare i propri interessi di lavoratori con la presenza nelle elezioni.
Queste posizioni e idee chiaramente sono espressione anche della condizione delle lavoratrici intervistate, ma quanto questo ha pesato in generale tra le lavoratrici e sulla lotta ad Almaviva?

(Dall'inchiesta)
"Gli esuberi scatenano la rabbia contro il Jobs Act e la distanza dei politici dal dramma del lavoro negato. E oltre al Pd finiscono sotto tiro anche i grillini: "Non sanno proprio niente di noi"
Ramona (team leader): "Ho 38 anni, una grande rabbia dentro, niente e nessuno cui credere, ho maturato una completa sfiducia nella politica... questo governo di sinistra mi ha dato un calcio nel sedere... In Almaviva ero team leader e con il Jobs Act sono stata anche demansionata prima di essere licenziata".
Giuliana: "Vorrei che la sinistra capisse veramente cosa passiamo noi lavoratori, le rinunce che facciamo per sopravvivere. Ho 51 anni e due figli, vorrei lavoro e non ammortizzatori sociali. Vorrei che i ministri dei governi Renzi e Gentiloni sapessero quanto costa un litro di latte... Sento la sinistra lontana dai nostri problemi, vedo franare quei diritti minimi acquisiti per i quali mio padre, emigrato in Francia, aveva combattuto".
Monia (anche lei team leader):" mi sembra che nessun partito senta la nostra voce. Con alcuni colleghi stiamo pensando di presentarci alle prossime elezioni comunali con delle liste civiche"
Marzia (responsabile del call center in quota INPS: "All'establishment istituzionale manca anche e soprattutto il "cuore"... Non mi aspetto che ce l'abbia un imprenditore ma il governo e i sindacati sì".
Barbara (Rsu Cgil): "Ho visto crollare in Almaviva anni di battaglie sui diritti. Ho due figli di 8 e 5 anni. Il futuro lo vedo nero ma non mollo. Da un partito di sinistra mi aspetto che capisca che non si può vivere con meno di 600 euro al mese".

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