venerdì 5 agosto 2016

BRASILE: INIZIATIVE CONTRO IL "MASSACRO OLIMPICO"...



Rio de Janeiro: massiccio volantinaggio di denuncia del massacro olimpico
La squadra del giornale A Nova Democracia era presente per documentare l'azione di volantinaggio, il 3 agosto nel centro del Brasile, cui aveva fatto appello il Fronte rivoluzionario per la difesa dei diritti del popolo (FRDDP), il Fronte indipendente popolare (FIP-RJ) e altri movimenti popolari e democratici.
Con lo slogan "Abbasso il massacro olimpico! Ribellarsi è giusto! ", gli attivisti hanno denunciato il carattere antipopolare di questo mega evento che in nessun modo va a beneficio del popolo e serve gli interessi dei monopoli internazionali, e hanno esortato il popolo ad unirsi alla manifestazione che si terrà a Saens Peña Piazza, Tijuca, il 5 agosto alle 14h. La squadra di A Nova Democracia darà una copertura speciale di questa e di altre manifestazioni che i nostri lettori possono seguire nel Blog della redazione.

INDIA: INIZIATIVE PER LA SETTIMANA DEI MARTIRI..



Karkala, 31 luglio

I Naxaliti, che hanno mantenuto un livello basso dopo un breve periodo di attivismo, hanno annunciato la ripresa nel taluk appendendo striscioni in nome del CPI (Maoista).
Quattro striscioni sono stati trovati appesi ai pali di sostegno della pensilina vicino alla scuola Poonjaje nel villaggio di Mala situato ai piedi dei Ghati occidentali. La gente del posto ha notato questi striscioni sabato 30 luglio mattina.
Uno di questi quattro striscioni parlava del Giorno dei Martiri. I Naxaliti commemorano la settimana dei Martiri dal 28 luglio al 3 agosto di ogni anno. È diventato comune per loro dimostrare la loro presenza in questo periodo ogni anno. Sapendo questo, la Anti Naxal Force (Forza Anti Naxalita) rimane attiva durante questo periodo.
Negli ultimi anni, salvo episodi isolati, i Naxaliti non avevano intrapreso importanti iniziative. Pertanto, si è diffusa L’opinione che il loro numero fosse diminuito ampiamente. Gli striscioni dannon prevalentemente il messaggio che la foresta e l'ambiente sono in qualsiasi momento più grandi di qualsiasi governo e che il popolo dovrebbe unirsi per sconfiggere il tentativo di portare avanti il Tiger Project, l'attuazione del rapporto Kasturirangan e altri progetti in agenda nel Parco Nazionale Kudremukh e altre aree forestali. Gli striscioni ricordano anche di commemorare il giorno dei Martiri.
Alcuni rapporti dicono che una banda di sei membri composta da quattro uomini e due donne, ha fatto visita in alcune case nelle aree di Mala e Nooralbettu in cerca di sostegno per la loro organizzazione qualche giorno fa. Gli abitanti del posto ritengono che alcuni dei membri provenivano da un altro stato, per il fatto anche che parlavano un'altra lingua. Ma nessuno dei locali ha dato dettagli completi del loro incontro con i Naxaliti. Alcuni dicono di aver sospettato che fossero Naxaliti solo dopo aver visto le bandiere. Tuttavia, la banda non si è più vista da qualche giorno.
Sia la polizia che la FAN non hanno dato notizie sul ritrovamento di questi striscioni e delle misure che sono state prese come conseguenza. Dopo che coloro che hanno visto gli striscioni hanno dato loro la notizia, i funzionari del dipartimento si sono precipitati sul posto. La polizia rurale locale ha registrato uno di questi casi. Si dice che sia stata lanciata una operazione di rastrellamento nei boschi per scoprire se i Naxaliti sono accampati nella zona.

dalla stampa borghese indiana online
http://www.daijiworld.com/news/news_disp.asp?n_id=406782

mercoledì 3 agosto 2016

agosto - Logistica: continua la mobilitazione contro il sistema neo-schiavistico delle cooperative




I lavoratori che lottano e resistono
Mantiene un livello alto di mobilitazione e di partecipazione la lotta nei magazzini della logistica kamila/italtrans.
I lavoratori stanno lottando per il ritiro dei licenziamenti politici, e la fine dei trasferimenti, una vera e propria deportazione da un magazzino all'altro per 40 lavoratori colpevoli di essersi iscritti allo slai cobas sc.
Stanno lottando per avere una giornata di otto ore e turni regolari per tutti in tutti i magazzini. E per porre fine alle ruberie in busta paga.
40 lavoratori, nuovi tesserati, spostati due giorni dopo l'iscrizione dal magazzino dove stavano lavorando da anni, sostituiti da nuovi reclutati appositamente dalle cooperative, e confinati in un altro magazzino, lontano, per punizione.
Un sistema feudale quello delle cooperative, che viola costantemente i più elementari diritti umani. I lavoratori non hanno più vita. La loro giornata, è segnata da un sms delle cooperative che modifica un turno, un orario di lavoro, la sede di lavoro, che può arrivare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un metodo di gestione per il massimo profitto sulla pelle e la vita dei lavoratori. Per un lavoro che è gestito con il cottimo del numero dei colli da movimentare (altissimo) controllato elettronicamente, in una giornata di lavoro che 'normalmente' ha un orario di inizio ma non quello della fine, e che spesso supera le otto ore. O si riduce a 2,3,4, o addirittura a intere giornate senza lavoro, come forma di punizione.

È un sistema, questo, nelle mani degli aguzzini delle coop, coercitivo e repressivo verso ogni forma di dissenso o di disobbedienza, legalizzato, praticamente, dagli articoli del contratto nazionale, firmato da Cgil Cisl Uil, che da mano libera alle coop nella gestione degli orari, dei trasferimenti e mobilità interna tra le varie sedi degli appalti. E con l'art 42bis, permette i licenziamenti collettivi, con il cambio appalto.


Per questo, tra i vari obiettivi delle mobilitazioni, anche venerdì 29 luglio, il corteo dei lavoratori ha protestato alla sede della Cgil di Bergamo (anche per cisl e uil) perché per vincere contro i padroni, i lavoratori hanno bisogno di lottare contro questi ex sindacati corrotti e venduti e i loro accordi bidone.
Una lotta quotidiana, generosa e solidale, organizzata nel sindacato, contro mille soprusi, ritmi di lavoro bestiali, che spaccano la schiena e le braccia, per i diritti, il lavoro, il salario, la dignità.
Ma non possiamo tacere sul gruppetto di lavoratori, che nel magazzino di Brignano si sono uniti attorno ad un nostro ex delegato espulso dall'assemblea per i suoi comportamenti con la coop, finito nel Sicobas, che fanno i collaborazionisti e i crumiri a favore delle coop. Solo un esempio, che su questo abbiamo già scritto molto. Mentre i lavoratori stanno scioperando per il reintegro di 4 licenziati politici, questi 'iscritti al Sicobas' lavorano, tanto, durante gli scioperi e aiutano le coop a finire le consegne, portando, per rafforzare le fila dei crumiri, amici e parenti.
Una vergogna, che crediamo nulla abbia a che fare con le lotte che il Sicobas porta avanti in tanti magazzini, che abbiamo denunciato più volte, ma che deve finire una volta per tutte.
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE 







lunedì 1 agosto 2016

agosto 1966 -agosto 2016 - Viva il 50° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria - in questo mese in uscita un libro - a cura di 'proletari comunisti' - info pcro.red@gmail.com

8 agosto 1966 - i 16 punti

Decisione del Comitato centrale del Partito comunista cinese sulla Grande rivoluzione culturale proletaria


1 - Una nuova tappa della rivoluzione socialista

La grande rivoluzione culturale proletaria in corso è una grande rivoluzione che tocca l'uomo nel più profondo dell'animo. Essa rappresenta una nuova tappa, caratterizzata da una maggiore profondità e ampiezza, dello sviluppo della rivoluzione socialista del nostro Paese.
Alla decima sessione plenaria dell'ottavo Comitato centrale del Partito, il compagno Mao Zedong ha detto: "Per rovesciare un potere politico è sempre necessario, anzitutto, preparare l'opinione pubblica e lavorare in campo ideologico. Ciò è vero sia per le classi rivoluzionarie che per quelle controrivoluzionarie". La pratica ha provato che la tesi del compagno Mao Zedong è assolutamente giusta.
Benché rovesciata, la borghesia, attraverso le vecchie idee, la vecchia cultura, i vecchi costumi e le vecchie abitudini delle classi sfruttatrici, tenta di corrompere le masse e impadronirsi della loro mente per preparare la propria restaurazione. Il proletarato deve fare il contrario: deve rispondere a ogni sfida lanciata dalla borghesia in campo ideologico e usare le nuove idee, la nuova cultura, i nuovi costumi e le nuove abitudini proletarie per trasformare l'aspetto mentale dell'intera società. Attualmente, il nostro obiettivo è combattere e annientare quei dirigenti che hanno imboccato la via del capitalismo, criticare le "autorità" accademiche reazionarie della borghesia, criticare l'ideologia della borghesia e di tutte le altre classi sfruttatrici, e riformare l'istruzione, la letteratura, l'arte e tutte le altre branche della sovrastruttura che non corrispondono alla base economica socialista, in modo da favorire il consolidamento e lo sviluppo del sistema socialista.

Sosteniamo l'opposizione proletaria, rivoluzionaria, marxista-leninista-maoista in Turchia

Uno strumento necessario per capire che succede nella Nato, nelle contraddizioni interimperialiste oggi, e su come lottare in Italia contro imperialismo, guerra, imperialismo italiano e governo Renzi - richiedi a pcro.red@gmail.com

Lotte alla walmart in Cina - alla ripresa del blog - info

Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India

Il comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India – Italia - propone una riunione aperta di compagni e realtà italiane a tutti i sostenitori della Gp e a tutti coloro che vogliono partecipare in diverse forme alla campagna nel nostro paese, che ha in programma numerose iniziative per i prossimi mesi.
La data prevista per questa prima riunione è 18 settembre ore 10 a Dalmine Bergamo – comunicazioni via email in agosto possibilmente entro il 28 agosto o eventualmente nella settimana successiva:
csgpindia@gmail.com, anche telefoniche al 3471102638 in settembre
comitato internazionale di sostegno alla gp in India

Il blog sospende per un mese la sua pubblicazione come quotidiano comunista - potranno essere messi dei post, ma non a cadenza quotidiana e non datati

domenica 31 luglio 2016

pc 31 luglio - FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE - CHIANG CHING "LA RIVOLUZIONE NELLA RIVOLUZIONE" (conclusione)

Pubblichiamo, in conclusione del lungo testo/opuscolo su Chiang Ching - di cui abbiamo nei due mesi precedenti riportato ampi stralci - altri passi importanti, che riguardano in particolare il ruolo decisivo avuto da Chiang Ching per e durante la Rivoluzione Culturale Proletaria - che portò l'"altra metà del cielo" dal profondo abisso in cui stava prima della rivoluzione al "cielo" appunto. 
Nella GRCP Chiang Ching si rivelò ancora di più la compagna determinata, amata dalle masse, soprattutto dai giovani, dalle donne, e odiata dai vecchi e nuovi borghesi, che alla fine la incarcerarono e uccisero.
Chiang Ching è un esempio luminoso della forza dirompente e rivoluzionaria delle donne. Per questo la sua vita va conosciuta e divulgata.
Noi abbiamo cercato di farlo con la Formazione Rivoluzionaria. Ma invitiamo tutte le compagne, le donne che vogliono ribellarsi alla loro doppia, tripla oppressione ed essere in prima fila nella battaglia rivoluzionaria ad approfondire questa importante conoscenza. 
L'opuscolo integrale su Chiang Ching si può richiedere a MFPR scrivendo a: mfpr.naz@gmail.com 

Riprenderemo a fine settembre la Formazione Rivoluzionaria.

"...Per più di un decennio di potere proletario si erano fatti giganteschi passi avanti verso la trasformazione della Cina arretrata, semifeudale e semicoloniale le proprietà privata aveva subito una profonda trasformazione mediante la collettivizzazione e la nazionalizzazione dell'industria... la perversa spirale di miseria e indebitamento era stata interrotta e la fame e l'analfabetismo erano stati in gran parte eliminati. Le donne cominciavano in gran numero ad entrare nelle scuole e a prendere parte attivamente alla vita produttiva ed politica.
Allo stesso tempo, importanti progressi in molte sfere furono bloccati, in parte o del tutto, dalla linea revisionista e dall'oppressivo peso del passato... In alcune fabbriche l'amministrazione, nelle mani dei revisionisti, invitava gli operai a limitare le discussioni politiche a 30 minuti al giorno, perchè non si interrompesse la produzione...
Questa contraddizione tra il socialismo e le vestigia del semifeudalesimo, assieme al nascente capitalismo, emerse con chiarezza nella lotta, intenza e difficile, per la liberazione della donna cinese,

pc 31 luglio - A Taranto, il 29 luglio è stata davvero una bella giornata!


Le immagini, i video della grande contestazione alla visita di Renzi a Taranto di venerdì 29 luglio, testimoniano come operai, lavoratori, tante donne, madri, lavoratrici, ragazze, come abitanti dei quartieri, giovani, studenti, appartenenti a tante associazioni in prevalenza ambientaliste, siano stati numerosi in piazza Garibaldi, per cui lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto aveva dai giorni precedenti lanciato l'appello a portare, in forma autonoma, libera, individuale e collettiva, le ragioni generali dell'opposizione alla visita e all'azione del governo Renzi, non solo sui temi centrali della salute, del lavoro all'Ilva, ma su tutti i temi che ci toccano in questa città:
70mila disoccupati, decine di migliaia di precari, quartieri abbandonati degradati, mancanza di case, di servizi sociali, masse proletarie impoverite che non si possono neanche curare, una scuola divenuta allucinante per i costi, per la selezione di classe, per la miseria dei contenuti formativi, per il taglio degli asili, il taglio degli insegnanti, ecc.; e, per tornare all'Ilva, decine di migliaia di operai alla mercè dei decreti del governo, che continuano a infortunarsi in fabbrica e a morire, a subire quotidianamente sfruttamento e mancanza di sicurezza, in uno stabilimento sempre più a rischio; e che dire degli operai delle Ditte già massicciamente licenziati, a salario precario; che dire di ogni comparto industriale della città che affronta problemi di riduzione del lavoro, di cassintegrazione, di mobilità; che dire del cimitero, dove “i morti seppelliscono i vivi” e si attende da oltre quattro anni l'inizio di una qualsivoglia bonifica; che dire dei migranti rinchiusi in un hotspot dove si muore di caldo e dove si subiscono anche le conseguenze dell'inquinamento...
E potremmo continuare a lungo questa lista.

Diteci, miserabili porci del governo, delle Istituzioni, miserabili parlamentari, Pelillo in testa, miserabili gestori del Comune e della Provincia, miserabili della stampa, chi rappresentava il 29 la città? La platea di cortigiani belanti in giacca e cravatta, difesi da una quantità sterminata di poliziotti in assetto antisommossa, o le diverse centinaia di persone che sotto il sole cocente dalle 8 del mattino fino alle 16 del pomeriggio, con dignità, civiltà e rabbia hanno espresso le ragioni e i bisogni veri di vita dei proletari e delle masse popolari di questa città?
E voi signori della stampa che parlate dei “200” - in tutta la giornata eravamo almeno il doppio – che state a vedere se durante le 8 ore, per rinfrescarsi sotto gli alberi, o per spostarsi da un posto all'altro a braccare il signorotto fiorentino, in certi momenti erano 50, in altri 300 e più.
Ci contate? Ma quanto cazzo eravate voi e loro, tutti insieme e messi insieme? Eravate pur sempre infinitamente meno di noi. Ed è solo la polizia, probabilmente questa sì più di noi..., che vi ha permesso la passerella e il diritto di rappresentare, di raccontare la vostra favola della città che cresce, si sviluppa, diventa centro della cultura, ecc., ecc.

Renzi parla di insulti. Ma chi insulta chi? Come si permette lui e la sua stampa di insultare chi partecipava alla manifestazione mettendoci la faccia, non avendo paura di dire ciò che tutta Taranto voleva dire ieri: “Renzi assassino”. Girate signori la città, andate nei quartieri, parlate con le masse vere di questa città, e diteci se troverete uno solo che non si trova d'accordo con coloro che contestavano.

La visita di Renzi è stata una patetica fortezza assediata di persone che non possono neanche permettersi di girare liberamente per strada; e se in maniera tronfia, arrogante, con facce abbronzatissime e vestiti firmati, ci provano, anche per soli 50 metri – come il Pelillo di turno – vengono subissati di fischi, insulti giusti e sacrosanti, vengono assediati e chiamati con il loro nome, da una città che gli dice chiaro che lui non può in nessuna maniera parlare a nostro nome.
Pelillo, uno che vuole campare di 'poltrone' a vita, si dichiara preoccupato per le elezioni (unico suo problema), e ne ha ben ragione... Pelillo: niente di “personale”. Si fossero azzardati i Vico di turno, così come tutti coloro che stavano alla corte di Renzi, avrebbero avuto il medesimo trattamento. Perchè con il decimo decreto si è chiarito chi come Istituzioni, partito, persone, è dalla parte di Renzi e dei padroni e della continuità della morte di uomini, donne e bambini in questa città, e chi vuole che l'Ilva continui a produrre inquinamento e morte in mano a padroni peggiori anche di Riva, tagliando lavoro e incrementando i profitti.

Noi pensiamo che a Taranto il 29 sia stata una giornata bella. Bella per la rivolta, bella per la ribellione, bella per la chiarezza, bella per la determinazione, bella perchè ha messo in rilievo che a Taranto ormai le città sono due: quella dei padroni e dei loro cortigiani e quella dei proletari, dei giovani, donne, masse popolari che vogliono vedere qualcuno che cominci a protestare per davvero per partecipare via via in maniera progressiva ad una rivolta popolare.
Hai voglia che i giornali riempiono il giorno dopo le pagine delle dichiarazioni, promesse (i fantasmatici milioni in arrivo); hai voglia che si i giornalisti trasformino in portavoce, propagandisti di quello che dice Renzi e il potere. Anche loro sanno benissimo che la contestazione del 29 non è che l'inizio, e che i prossimi mesi lo scontro si farà duro - e speriamo non travisato dalla emergente campagna elettorale, da cui nessuno può aspettarsi niente di buono comunque.

Certo ieri i manifestanti potevano essere molto di più e sarebbe stato davvero molto meglio.
Ma i sindacati confederali e l'Usb dell'Ilva hanno dato il peggio di sé, dicendo agli operai di rimanere a lavorare, di non disturbare il manovratore, mentre loro andavano a stringere le mani al signore, o facendo scioperi inutili quando Renzi non c'era per tenere in fabbrica gli operai quando Renzi veniva. Al Porto un gruppo di lavoratori ha fatto anche peggio: la foto come pagliacci ridenti intorno a Renzi, persone che sono in cassintegrazione da una vita e vogliono forse continuare a vivere di cassintegrazione, mentre il porto muore e ingoia soldi che non ne assicurerà alcun sviluppo. Ecco, certi operai si dovrebbero vergognare, anche di fronte ai loro figli, alle loro famiglie!

Certo anche più dovrebbero vergognarsi i sindacati confederali. Avevano chiesto a Renzi di andare in fabbrica a incontrarli per illustrargli la loro “fantastica piattaforma”, e anche per evitare che gli operai andassero a protestare e per tenere separati gli operai dai cittadini - il gioco di sempre dei dirigenti sindacali corrotti e venduti dell'Ilva, ai tempi di Riva, durante questi anni dei commissari e già pronti a mettersi al servizio dei nuovi padroni - ma nonostante il loro atteggiamento servile e indegno di chiamarsi 'sindacato', sono stati ricevuti solo dalla “sindacalista in carriera” Bellanova e sono andati a fare la claque a Renzi a porte chiuse con il diritto solo di stringergli la mano.
Ma dove devono scappare? I nodi verranno al pettine. I giornali, i decreti, i programmi dei governi dei padroni li sappiamo leggere tutti e prima o poi gli operai, grande forza materiale, tireranno le somme e questi signori stiano sicuri che pagheranno caro e pagheranno tutto.

Il 29 luglio, nonostante il caldo afoso e il periodo estivo a Renzi e ai suoi servi non è andata bene e noi come Slai cobas per il sindacato di classe siamo davvero orgogliosi di aver acceso la scintilla che può e dovrà incendiare la prateria.

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Taranto, Renzi contestato: "Ecco 850 milioni per la città". Emiliano lo attacca: "Perdite di tempo"
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Taranto, la contestazione contro Renzi per l'Ilva: "Ci state ammazzando". Condividi. La visita ...