sabato 23 luglio 2016

pc 23 luglio - IMPERIA ANTIRAZZISTA SCENDE IN PIAZZA - DOPO L'AGGRESSIONE A MOHAMED

Imperia è #antirazzista, in 300 in corteo



Imperia - Sono scesi in piazza i giovani del Centro Sociale la Talpa e l’Orologio, molte famiglie, attivisti, i migranti ospitati nelle cooperative insieme agli educatori, sindacati. Un unico slogan: “Imperia è #antirazzista”. Il presidio, circa trecento persone, si è radunato davanti al Comune.
La manifestazione è stata organizzata per dire no al razzismo e per ribadire che quanto a successo a Mohamed, il giovane lavapiatti senegalese preso a pietrate , picchiato e insultato da sei ragazzi italiani, non è in nessuno modo accettabile e giustificabile.
Il razzismo non passerà, gli imperiesi sono usciti di casa per ribadirlo. Musica, sorrisi, striscioni e bandiere e la presenza simbolica del sindaco, del vicesindaco e di molti assessori e consiglieri che durante una pausa del consiglio comunale sono scesi sul piazzale del palazzo civico per unirsi al presidio.
Il corteo si è poi mosso sul Lungomare Vespucci, il luogo dove quel ragazzo senegalese di diciannove anni l’altra sera, complice il buio di un tratto isolato, è stato preso a pietrate, a calci e schiaffi da sei individui che vigliaccamente lo hanno apostrofato con parole terribili «sporco negro, vattene a casa». Senza pensare che Mohamed da quella casa è scappato, camminando a piedi nel deserto e affrontando la traversata - tra morte e speranza - su uno dei troppi barconi “degli ultimi”.

L’altra sera più di 500 persone hanno dato vita invece alla fiaccolata contro le vittime di mafia, violenza e contro ogni sopruso organizzata per la quarta volta a Imperia da Libera e il Consiglio comunale dei Ragazzi, a 24 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. «Dobbiamo mobilitarci perchè nessuno si senta legittimato a colpire altri in nome delle loro presunte differenze - spiega Maura Orengo referente di Libera - Siamo tutti coinvolti, dobbiamo continuare a camminare insieme o ricominciare a farlo».

pc 23 luglio - CHE SUCCEDE ALL'HOTSPOT DI TARANTO? - Una denuncia dello Slai cobas sc

COMUNICATO STAMPA
 
Ci arrivano segnalazioni e denunce su cui è necessario fare subito chiarezza.
Alcuni migranti del Camerun stanno protestando all’esterno dell’Hotspot di Taranto. Nei giorni precedenti starebbero stati mandati dall’Hotspot al centro sito a Paolo VI e gestito dall’Ass. “Noi e Voi” – la stessa che gestisce anche l'Hotspot; qui, denunciano i migranti, vengono alloggiati in condizioni indecenti e indegne, in un capannone industriale. 
Per questo alcuni dei migranti sono tornati all’Hotspot per rappresentare questa situazione; ma la polizia li terrebbe fuori, tanto che stanno dormendo all’esterno dell’area per terra.
 
Nello stesso tempo, anche all’Hotspot la situazione logistica è pesantissima. Soprattutto ora con il caldo, la struttura diventa una fornace, non c’è ombra. Tra l’altro una struttura, come denunciano anche alcune Forze dell’ordine, a due passi dall’Ilva, quindi con tutti gli effetti di inquinamento che sappiamo.
QUESTA SAREBBE L’ACCOGLIENZA BUONA, DIGNITOSA, DI CUI HANNO PARLATO I PARLAMENTARI PUGLIESI?
 
Ma sembra che non basti. Vi sono anche segnalazioni che denuncerebbero i metodi con cui i migranti vengono identificati all’Hotspot. L’obbligo di identificazione verrebbe attuato anche usando, verso chi non vuole, violenza fisica, si parla di migranti picchiati.
 
NOI VOGLIAMO SAPERE E ACCERTARE LA VERIDICITA’ DI QUESTE DENUNCE E SITUAZIONI!
Lo Slai cobas sc aveva chiesto alla prefettura di poter entrare nell’Hotspot, parlare con i migranti, MA IL MINISTERO DEGLI INTERNI E LA PREFETTURA CE LO HA NEGATO!
 
Perchè se non si ha nulla da nascondere, si impedisce a noi, ad associazioni, anche a quelle che si occupano proprio dell’assistenza migranti, ai giornalisti, di entrare nell’Hotspot? Questo è inaccettabile, i migranti non sono dei carcerati!
 
LO SLAI COBAS STA LAVORANDO CON ALTRE REALTA’ SOLIDALI, ANTIRAZZISTE CHE IL 30 GIUGNO HANNO MANIFESTATO A BARI COI LAVORATORI MIGRANTI, PERCHE’ CI SIA UNA MANIFESTAZIONE A LIVELLO REGIONALE ALL’HOTSPOT DI TARANTO.
 
IL 29, IN OCCASIONE DELLA VENUTA DI RENZI A TARANTO, SARA’ ANCHE LA CONDIZIONE DEI MIGRANTI, LA VIOLAZIONE DEI LORO DIRITTI, OGGETTO DELL’INIZIATIVA CHE FAREMO.
 
SLAI COBAS per il sindacato di classe

Fiorella Masci - 3339199075

pc 23 luglio - L'AVV. BONETTO DI TORINO - ANCHE LEGALE DELLE PARTI CIVILI NEL PROCESSO ILVA - AVEVA SUBITO DENUNCIATO:


"La Cassazione ha ideato il “disastro perfetto”, che c'è ma non è punibile...". 
  
Dall'intervista dell'Avv. Bonetto, legale di operai e familiari di lavoratori Eternit morti. 

L'intervista fu rilasciata in occasione di una delle udienze a Taranto del processo Ilva, in cui è legale delle parti civili presentate dallo Slai cobas sc.

"L'Eternit è stata un tentativo di fare un'operazione innovativa. Di considerare come unico fenomeno quello dei danni prodotti all'ambiente e alle persone da produzioni industriali.
Ci sono stati processi per disastri ambientali, ma quello di tenere assieme tutto, lavoratori, abitanti e ambiente, con l'art. 434 del codice penale, è stata un'operazione innovativa che è andata a sollevare un problema storicamente sotto la polvere, cioè gli effetti a lungo termine delle produzioni industriali. L'Eternit ha cessato la produzione nel 1986 e la gente continua a morire per quelle produzioni.
Il primo grado di giudizio ha riconosciuto che questa operazione si poteva fare, e anche la Corte d'appello. La Cassazione in modo ancora più violento della sentenza Thyssen, ha detto NO: dovevate fare i processi caso per caso per i singoli morti, perchè tenere assieme quanto accadde nel 1986 con oggi non è previsto dal codice penale, visto come articolo che esauriva le possibilità di punire nel momento in cui cessavano i comportamenti fattivi dei responsabili. Quindi è dal 1986 che comincia a determinarsi la prescrizione. Il fatto che la gente continui a morire non si tratta di “disastro” ma di singoli omicidi che bisogna perseguire uno per uno.
Questa interpretazione è secondo me forzata. La lettera della norma è degli anni '30, in quegli anni non vi erano disastri per l'utilizzo dei cancerogeni, in mente, allora, avevano l'idea di un disastro semi istantaneo, il cancerogeno invece non è mai istantaneo, ci impiega almeno 10 anni per far emergere i primi effetti, per l'amianto, almeno 30 anni dall'esposizione. Quindi, secondo la Cassazione per i cancerogeni non ci possono essere disastri. La Cassazione ha ideato il “disastro perfetto”, che c'è ma non è punibile.

Questa è una visione reazionaria: c'è un problema si cerca di affrontarlo per quello che è in maniera unitaria, loro invece dicono no: la lettera della norma dice che si devono vedere i singoli casi.
In Corte d'appello abbiamo detto che la produzione industriale produce merci e morti in serie, le patologie sono un effetto della produzione industriale, le patologia di amianto non esisteva prima della sua produzione industriale, Il capitalismo produce merci e morti con la stessa intensità.
Non accorgersi di questo è grave, quando se ne erano accorte le vedove dei lavoratori che appendevano i manifesti funebri sui muri della fabbrica. Se ne sono accorte loro negli anni '80..., ma la Cassazione ha detto: se ne dovevano accorgere prima...

pc 23 luglio - ETERNIT: IMPORTANTE SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE RIAPRE IL PROCESSO AI PADRONI ASSASSINI, DOPO LA SCANDALOSA SENTENZA DELLA CASSAZIONE DI ANNULLAMENTO DI TUTTE LE CONDANNE

(Da Stefano Ghio - Rete sicurezza Alessandria/Genova)
"La Corte Costituzionale ha preso, la sera di mercoledì venti luglio, la sua decisione in merito alla possibilità di processare il padrone svizzero dell’Eternit per l’omicidio di 258 persone, tra ex lavoratori della sua azienda e cittadini dei luoghi sui quali insistevano stabilimenti della stessa.
I giudici della Consulta hanno stabilito che l’assassino potrà subire un procedimento, con l’imputazione di omicidio doloso, per il decesso di quelle centinaia di persone che sono morte – a causa del tumore tipico dell’esposizione all’amianto, il mesotelioma pleurico – dopo la pronuncia della sentenza definitiva del processo originario.
- Questo vale anche per le vittime che erano già state nominate nel maxiprocesso potrebbe, secondo la prima interpretazione dei legali (tra cui Maurizio Riverditi e Esther Gatti), non valere il «ne bis in idem» (cioè il fatto, invocato dai difensori dell’imputato) che una persona non può essere processata due volte per i medesimi fatti - 
Con questo pronunciamento, cadono le assurde pretese per cui i legali dell’avvelenatore – Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva – pretendevano che il serial killer non potesse subire un nuovo processo, argomentando che secondo la Legge italiana non si può mettere sotto accusa una persona due volte per lo stesso motivo: il principio così detto “ne bis in idem”. Certamente questa sentenza non rappresenta altro che una vittoria in fase preliminare del processo: ora tocca fare le dovute ‘pressioni’ alla futura Corte perché si pronunci nella direzione di far pagare "un minimo di quanto dovuto" a colui che – secondo quanto affermato da suo fratello in occasione della sua testimonianza al precedente procedimento – già dagli anni cinquanta conosceva la nocività dell’asbesto, ma non ha mai fatto nulla per sospendere la sua lavorazione"

(Dalla stampa) - Stephan Schmidheiny, l’ultimo patron di Eternit italiana era stato condannato – in primo grado e poi in Appello – per disastro ambientale doloso; la Cassazione, invece, aveva applicato la prescrizione. La procura di Torino, subito dopo, aveva avanzato una nuova richiesta di rinvio a giudizio per l’imprenditore svizzero, contestandogli però un reato diverso: l’omicidio doloso di 258 persone. È il fascicolo che viene chiamato «Eternit Bis». 
Alcune delle vittime che rientrano nell’elenco di 258 erano già inserite nell’Eternit Uno, a riprova che il disastro ambientale doloso aveva provocato malati e morti, ma in quel procedimento non si era entrati nel merito dei singoli decessi. Ecco perché gli inquirenti andarono avanti con l’Eternit Bis. 
Ora ci sarà da fissare nuove date, a Torino, per l’udienza preliminare al termine della quale il giudice dovrà prendere quella decisione. Nel caso di processo per omicidio volontario, sarà poi la Corte d’Assise a esprimersi. E, dice l’avvocato Sergio Bonetto, «se Schmidheiny sarà riconosciuto colpevole, la condanna sarà non meno severa di quelle di primo grado (16 anni) e d’appello (18 anni) del maxiprocesso».  

Con questa sentenza viene sconfessato il Gup che invece aveva detto che il manager essendo già stato prosciolto per prescrizione in un precedente giudizio, nel quale erano però stati contestati i reati di disastro innominato aggravato e di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, non poteva essere di nuovo processato, e viene soprattutto impedito che gli assassini padroni dell'Eternit siano impuniti, liberi di uccidere ancora.

pc 23 luglio - Sostegno e appoggio alla grande lotta degli operai del gruppo Kamila/Italtrans

 
Una lettera alla stampa che riassume la lotta
Buongiorno,
le invio una nota per riassumere i contenuti della vertenza sindacale, che al tempo stesso rappresenta una situazione al limite dei diritti civili e umani, per i lavoratori della logistica nei magazzini del gruppo kamila Italtrans (brignano, basiano, calcinate) gestiti principalmente dal consorzio Cisa con le sue rete estesa di cooperative. 
La condizione dei lavoratori (più di 600 persone al 90% immigrati è pesante, ritmi e carichi di lavoro molto duri, aggravato dal lavoro gestito praticamente con una forma di cottimo, privazione dei diritti elementari fino a non avere più una propria vita privata, basti tenere presente che per i lavoratori è impossibile gestire turni, orari e sedi di lavoro: sanno quando entrano e non quando escono (10/12/14 ore sono cosa normale), le comunicazione e le variazioni arrivano con un sms a tutte le ore anche notturne. Una totale discrezionalità usata anche in termini punitivi (un equivalente delle punizioni corporali), quando un lavoratore non dimostra la massima subordinazione e ubbidienza, viene lasciato senza lavoro per più giorni, o spostato in una sede scomoda... o gli viene assegnato un turno con sole 3/4 ore, a seconda della colpa di cui si è macchiato... Un lavoratore è dal 16 maggio che non viene più chiamato al lavoro senza una spiegazione, senza una comunicazione scritta...  
Antisindacalità, pressioni minacce di ogni genere per impedire il minimo gesto di ribellione come iscriversi al sindacato, testimoniate da tante voci e da mille fatti quotidiani oggi, oltre che per condizioni di lavoro dignitose stiamo lottando per il reintegro di 4 lavoratori licenziati perchè si sono recentemente iscritti al sindacato, per uno, il nostro attivista, sospeso disciplinarmente con un'accusa falsa appena si è iscritto, contro la deportazione di 40 lavoratori del magazzino di basiano, che appena iscritti sono stati divisi e dispersi in altri appalti anche lontani, compresi quelli che non sono automuniti... e al lavoro nel magazzino di basiano sono stati sostituiti con una cooperativa fatta venire da roma... 
Non è semplice senza diventare ripetitivi presentare questo quadro i lavoratori da giorni stanno manifestando e scioperando per il ritiro dei licenziamenti, che si aggiunge alla richiesta di turni regolari, al pagamento della malattia al 100% e alla giornata di 8 ore. chiedono lavoro e diritti, giovedì l'altro c'è stata una bella manifestazione come prima risposta ai 4 licenziamenti a treviglio , poi uno sciopero dei due magazzini, altri scioperi e un presidio alla sede centrale di italtrans a calcinate ieri che viene ripetuto oggi pomeriggio alle 16.30. abbiamo inviato una segnalazione alla prefettura con la richiesta di convocazione di un tavolo negoziale è in via di ultimazione un ricorso legale per discriminazioni...  
Non lasciamo alcuna strada intentata, ma a livello di stampa c'è un vuoto pesante. Vi chiediamo di poter documentare questa condizione di centinaia di lavoratori, che tra l'altro, dopo 10/15 anni di duro lavoro di facchinaggio hanno come prospettiva, con la schiena e le braccia spaccate, di essere mandati via. 
per il sindacato slai cobas per il sindacato di classe 
sergio caprini - 340 7226074

pc 23 luglio - Per informazione e dibattito - la posizione del PKK

Retekurdistan.it

Campagna di boicottaggio della Turchia

Il PKK: Un blocco democratico deve essere costituito immediatamente in Turchia
22 luglio 2016

Il PKK ha dichiarato che un blocco democratico che riunisce le organizzazioni della società civile, gli intellettuali , gli scrittori e gli artisti che rappresentano segmenti diversi che rivendicano democrazia in Turchia deve essere costituito immediatamente.Il Comitato esecutivo del PKK ha rilasciato una dichiarazione scritta e ha affermato che l’attuale oligarchia di partito politico non può democratizzare la Turchia o risolvere i problemi del paese.Il Comitato ha sottolineato la necessità di un blocco di forze democratiche radicali che dovrebbe democratizzare il paese, impedire ulteriori colpi di stato dal verificarsi, e porre fine all’oppressione e alla crudeltà. Nella sua dichiarazione il Comitato del PKK ha commemorato le persone che hanno perso la loro vita durante la rivoluzione del Rojava e a Suruç, e ha sottolineato  che in Turchia c’è un sistema di oligarchie politiche economiche e sociali che ha permesso a così tanti colpi di stato dall’avere luogo nella storia recente.

L’incapacità della Turchia di democratizzare ha posto il terreno per i colpi di stato
Il PKK ha descritto l’incapacità di risolvere la questione curda come la ragione principale per cui la

pc 23 luglio - I serial killers della polizia Usa continuano a sparare - ma Mumia Abu Jamal dice "un nuovo giorno....

EEUU: La Policía dispara a un hombre desarmado tumbado en la calle con las manos arriba



21 jul. 2016
Un nuevo video grabado en el norte de Miami (Florida, Estados Unidos) muestra a un afroamericano desarmado momentos antes y después de ser baleado por un policía cuando estaba tendido boca arriba en el piso, desarmado y con las manos en alto, informa The Huffington Post.
----------

Mumia Abu-Jamal: Un nuevo día

Por  Mumia Abu-Jamal
Los eventos de la semana pasada  siguen resonando en la conciencia nacional.
Los asesinatos no provocados cometidos por policías en las calles del Medio Oeste de Estados Unidos y los subsecuentes asesinatos  de algunos policías en Texas nos indican que se ha alcanzado una nueva etapa en la guerra interna más larga del país, y que nadie sabe cómo acabará.
Obviamente el problema de la violencia policiaca no es nada nuevo.
Cuando el reverendo Dr. Martin Luther King, hijo, encabezó protestas contra la segregación racial en Selma, Alabama en los años 60, los policías no auxiliaron a los manifestantes. Al contrario, golpearon a los hombres y mujeres indiscriminadamente para proteger los privilegios de los blancos. El puente Edmund-Pettus bridge se volvió resbaloso con la sangre de los negros derramada ahí.
Hoy en día asesinan con impunidad total a hombres, mujeres, niñas y niños negros ––como Mike Brown, Rekiah Boyd, Tamir Rice, Eric Garner–– y nada les pasa. Los grandes jurados que operan en secreto, y los jueces que emiten fallas no tan secretas, coinciden en dictaminar “homicidio justificable” y los policías asesinos reciben ascensos de trabajo.
“Qué buen trabajo” ––y nada.
Ahora los medios, los políticos y los policías  dicen que  Micah Xavier Johnson es “un hombre loco”, o según un político prominente, “trastornado”.
Pero si es un hombre loco, ¿qué es lo que provocó su locura?
¿Estaba loco cuando fue a asesinar a personas afganas en representación del Imperio? Tal vez su capacitación era demasiada buena.
La opresión enloquece a la gente. La vuelve loca. Convierte los cerebros calmados en mentes dementes,  consumidos por la ira, la rabia y los resentimientos.
Los medios, los pastores y los políticos lo insultan, pero ya está fuera del alcance de sus maldiciones.
Su vida ya era una maldición naciendo nigger en Estados Unidos. Es una maldición suficientemente mala.
En1951, el gran poeta, Langston Hughes (1902:1967), escribió las siguientes líneas en su poema, “Harlem”:
¿Qué pasa con un sueño diferido?
¿Se marchita
como una pasa en el sol?
¿O se encona como una llaga –
y luego corre?
¿Apesta como carne podrida?
¿O forma una costra de azúcar –
como un dulce con jarabe?
Tal vez solo se hunda
como una carga pesada.
¿O explota?
Desde la nación encarcelada soy Mumia Abu-Jamal.

10 de julio de 2016
Audio grabado por Noelle Hanrahan: www.prisonradio.org
Texto circulado por Fatirah Litestar01@aol.com
Traducción Amig@s de Mumia, México

pc 23 luglio - Turchia Fronte popolare sul golpe - per il dibattito

In spagnolo facilmente comprensibile

Halk Cephesi (Frente Popular) Turquía: Que ha ocurrido el día 15 de julio?




Que ha ocurrido el día 15 de julio?
No nos rendiremos al fascismo de AKP!
El pueblo tampoco se puede rendir ante la declaración del estado de excepción!
Durante la noche del día 15 de julio, el choque de dos títeres del imperialismo resultó en intento de golpe de estado y por haber sido reprimido, [se convirtió] en muestra de fuerza de AKP.
Las raíces del golpe de estado llegan hasta el año 2012 y son el resultado de la lucha de poder entre AKP y Fetullah Gulen, quien se ha puesto cómodo dentro de AKP durante esta época. Los dos son colaboradores del imperialismo, ambos explotan los sentimientos islámicos del pueblo y ambos grupos colaboraron hasta el año 2012 y profundizaron la explotación del pueblo turco. La fuente del

pc 23 luglio - Manifesto nazionale per la Turchia - Fallo circolare, stampalo, diffondilo - info pcro.red@gmail.com

venerdì 22 luglio 2016

pc 22 luglio - Lettere dal carcere - 2 - per il dibattito - 'io sono per la creazione di un ‘Soccorso Antifascista’... a cura di SRP Italia

Contributo dal carcere su memoria, come affrontare i processi poggiati su ‘devastazione e saccheggio’ e sull’importanza dell’antifascismo

Ciao compagni!
Inizio questa lettera dicendovi che ho letto il documento ‘Rompere la piazza’ e vi chiedo di fare i miei complimenti a chi lo ha realizzato. Finalmente si ragiona serenamente. Detto questo vi informo che ho ricevuto l’opuscolo insieme al libro di Charlie Bauer e vi ringrazio infinitamente per la costante solidarietà. Il testo già l’ho letto, ma non ci sono problemi; l’ho messo ora a disposizione degli altri detenuti. Senza dubbio i libri sulle lotte carcerarie e dei ribelli sono i più consultati e apprezzati.
Il sotto-proletariato che riempie questi luoghi di morte della politica non se ne fotte un cazzo, però è tendenzialmente rivolto verso i nostri ideali. Facevano benissimo i ‘NAP’ a mettere al centro della loro attività i rapporti tra dentro e fuori.
Quei tempi purtroppo sono ormai passati e se prima migliaia di compagni riempivano le prigioni, e

pc 22 luglio - Lettere dal carcere di Torino -1- Notav - massima diffusione e solidarietà - SRP Italia

Ciao, sono Giuliano Borio e vi scrivo dal carcere di Torino. 
Sono da 2 settimane nella 9° sez. braccio B ‘nuovi giunti’.
In seguito alla decisione di non rispettare gli arresti domiciliari imposti dalla procura di Torino, dichiaravo pubblicamente la sera stessa in un’assemblea popolare, tenutasi il 21 giugno a Bussoleno, che non avrei trasformato la mia casa nella mia prigione, che non sarei stato carceriere di me stesso. Consapevole delle conseguenze, non avrei accettato di separarmi da amici e affetti.
L’operazione repressiva del 21 giugno andava a colpire 23 persone tra le migliaia che parteciparono alla manifestazione del 28 giugno 2015 indetta dal MOVIMENTO NO TAV - da Exilles a Chiomonte.
Nel mio specifico l’accusa era di aver buttato lateralmente n° 1 lacrimogeni, facilitando così la condotta di chi

pc 22 luglio - Turchia - il controgolpe perfetto di Erdogan - l'incandescente situazione ha partorito un mostro - EMERGENZA INTERNAZIONALE APPELLO

Turchia, sospesa la Convenzione europea sui diritti umani: “Rimozioni di massa senza giudizio in tribunale. Così Erdogan vuole liberarsi dei professori”

PIANO DI ISLAMIZZAZIONE: SCUOLE RELIGIOSE AUMENTATE 7 VOLTE

10MILA ARRESTI, 35MILA DOCENTI RIMOSSI, RETTORI E IMAM SILURATI

erdogan_pp

“La repressione contro i professori è destinata a peggiorare”. Non ha dubbi Cem Oyvat, economista dell’Università di Greenwich, in Inghilterra. È tra i primi firmatari della petizione Academics for Peace, appello sottoscritto, solo in Turchia, da oltre 1300 professori. Le epurazioni proseguono senza sosta, ma per ora le sospensioni sono temporanee perché la legge prevede un passaggio in tribunale. Tuttavia il ministro del Lavoro Suleyman Soylu – riportano Sabah e Akşam, giornali finora vicini al governo – sta lavorando alla modifica dell’articolo 657 dello Statuto dei Lavoratori per rendere le sospensioni permanenti senza dover passare dalle aule giudiziali

TURCHIA - EMERGENZA INTERNAZIONALE - APPELLO DI PROLETARI COMUNISTI - PC m ITALIA

comunicato urgente
QUALE CHE SIANO STATE LE VICENDE CONCRETE DEL GOLPE TENTATO-MANCATO-AUTOGOLPE..
LA REALTA’  ORA E’ UNA SOLA:
ERDOGAN IL SUO PARTITO I SUOI MILITARI EDIFICANO UNA FEROCE DITTATURA FASCISTA ISLAMICA AL SERVIZIO DEI PADRONI E DI TUTTE LE CLASSI DOMINANTI PARASSITARIE
NON SOLO TUTTI I DIRITTI DI OGNI GENERE E TIPO VENGO CANCELLATI E IN PARTICOLARE QUELLI DI OPERAI – DONNE – STUDENTI E DOCENTI – INTELLETTUALI, GIORNALISTI ECC.
MA SONO A RISCHIO VITA CENTINAIA DI DI MIGLIAIA DI OPPOSITORI – DECINE DI MIGLIAIA DI PRIGIONIERI POLITICI E MILITANTI DELLE ORGANIZZAZIONI RIVOLUZIONARIE DI OGNI E TENDENZA
E SONO A RISCHIO GENOCIDIO LE POPOLAZIONI DEL NORD KURDISTAN
SONO A RISCHIO  ESPULSIONE E MASSACRI DECINE DI MIGLIAIA DI MIGRANTI,
LA TURCHIA E’ UN PAESE CHIAVE PER GLI IMPERIALISTI USA, PER LA NATO, PER GLI STATI E GOVERNI IMPERIALISTI EUROPEI - E’ IN UNA FASE DI LEGAME E COPERTURA DA PARTE DELLO STATO D’ISRAELE E LA RUSSIA DI PUTIN – E’ COLLOCATO AL CENTRO DELL’AGGRESSIONE IMPERIALISTA NEL MEDIORIENTE – GOLFO PERSICO, MONDO ARABO E NEL PRINCIPALE FOCOLAIO DI TENSIONE VERSO LA GUERRA MONDIALE DEL MONDO
BISOGNA SVILUPPARE IL PIU’ AMPIO MOVIMENTO DI DENUNCIA E ISOLAMENTO DEL REGIME DI ERDOGAN
IL PIU’ AMPIO MOVIMENTO DI SOLIDARIETA’ CON LE MASSE PROLETARIE, GIOVANILI, FEMMINILI, CON LE FORZE RIVOLUZIONARIE TURCHE E TUTTE LE FORZE DI OPPOSIZIONE DEMOCRATICA IN TURCHIA, CON TUTTE LE FORZE DEL MOVIMENTO DI AUTODERMINAZIONE NAZIONALE KURDO,
UN MOVIMENTO ANTIFASCISTA, ANTI INTEGRALISMO ISLAMICO, ANTIMPERIALISTA
OGNI PAESE D’EUROPA DEVE ESSERE TERRENO DI QUESTO MOVIMENTO
I PAESI NATO E EUROPEI DEVONO ESSERE COINVOLTI E LE AMBASCIATE TURCHE E LE ISTITUZIONI DI QUESTI PAESI ASSEDIATI
OGNI INIZIATIVA, DI MASSA E DI AVANGUARDIA, PACIFICA E NON, SONO NECESSARIE PER RAGGIUNGERE LO SCOPO
PROLETARI COMUNISTI – PCm Italia
20 luglio 2016

pc 22 luglio - Renzi atteso a Taranto il 29 luglio



Taranto 0ccupy-Renzi 29 luglio 

Comunicato appello dello Slai cobas per il sindacato di classe
Per il 29 luglio abbiamo notificato alla questura - nel caso Renzi sia a Taranto come annunciato - l’occupazione di piazza Garibaldi dal mattino fino alla partenza di Renzi.

Non vogliamo zone proibite e altro, che sono una violazione della libertà di manifestare sancita dalla Costituzione. Se le faranno non saranno accettate.
Proponiamo una OCCUPY–RENZI
di tutti i lavoratori, precari, disoccupati, giovani, donne, migranti, cittadini di Taranto e provincia.
Contro il 10° decreto Ilva, per il lavoro, la sicurezza, la salute, la tutela dell’ambiente, le bonifiche, il risanamento dei quartieri inquinati
Contro il jobs act, per il lavoro ai disoccupati, il salario garantito ai senza reddito, le case, i trasporti, i servizi sociali
Contro il piano sanitario nazionale e regionale, contro ogni chiusura degli ospedali e dei servizi ospedalieri e sanitari nella nostra provincia, contro i ticket sanitari...
Contro temparossa, inceneritori, discariche
Contro gli aumenti di tariffe elettriche, gas, acqua, tassa sui rifiuti e tasse in genere...
Contro la ‘buonascuola’ per una scuola gratuita e di massa, per l’assunzione, stabilizzazione, salario e orario contrattuale pieno, di tutti i precari insegnanti, personale scolastico, lavoratori delle pulizie scuole e asili
Contro l’Hotspot a Taranto, per l’accoglienza e la libera circolazione dei migranti
Chiediamo alle associazioni ambientaliste e a ogni tipo di associazione a unirsi in piena autonomia alla manifestazione
Chiediamo alle organizzazioni sindacali tutte di promuovere scioperi, fermate che permettano la più ampia partecipazione di operai Ilva, indotto, operai di tutte le fabbriche in attività, cassintegrati, lavoratori di ogni settore, pensionati
Tutti insieme siamo forti e facciamo sentire un grande grido di protesta e proposta di tutta la città, per il lavoro, la salute, un nuovo sviluppo al servizio della trasformazione della città
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto
3475301704

pc 22 luglio - GLI IMPEGNI DI DE MAGISTRIS A NAPOLI: LAVORO, CASE, SALUTE, SERVIZI SOCIALI...? O NO? E SE FOSSE UNA AGENZIA TURISTICA....

Dove c'è festa lo trovate... Non c'è che dire, è un'attività di propaganda e autopropaganda defatigante quella di De Magistris, e la fa anche fuori città - ieri è stato a Firenze come sponsor di una "Napoli città dell'amore"... Sarà... 
E i problemi di lavoro, di vita degli operai, precari, disoccupati, tra cui tantissimi giovani, delle case, dei servizi sociali che mancano per le masse popolari...? Ci penseremo...
(Dal blog di Luigi de Magistris - i suoi impegni degli ultimi giorni)
1. É un vero e proprio boom di presenze turistiche nella nostra città che fa registrare, secondo in dati forniti da Federalberghi, un +8% nel primo semestre dell'anno.
Nel primo semestre 2016, Napoli ha fatto registrare oltre il 73% di occupazione media camere (+8% rispetto allo scorso anno, quando il dato fu del 65%) e un incremento anche del pernottamento medio
Un risultato straordinario perchè messo a paragone con il 2015 che era già stato un anno straordinario per il turismo.
Dobbiamo continuare a lavorare per dare servizi sempre migliori ed eventi sempre più attrattivi, a partire già da questa estate che sarà straordinariamente piena di spettacoli di ogni genere, ogni giorno, in tutta la città.

2. Ho partecipato al primo appuntamento della campagna "con la cannabis SiCura". Con un festoso flashmob cittadini e amministrazione hanno chiesto alla Regione Campania di adoperarsi per regolamentare l'accesso alla cura di cannabis, un'urgenza che riguarda numerosi soggetti affetti da patologie che da questa sostanza trovano un sollievo. Una battaglia di civiltà e diritto alla cura. Ma da Napoli parte forte anche la sollecitazione a governo e parlamento affinché intraprendano politiche di depenalizzazione e legalizzazione della cannabis. Anche questa è una battaglia di civiltà se si vuole tutelare la salute dei cittadini che ne fanno uso e che spesso trovano su un mercato gestito solo dalla malavita organizzata sostanze scadenti, modificate e per questo nocive. Lo spaccio di cannabis è una delle principali fonti di guadagno della camorra e, al contempo, un pericoloso punto di contatto tra giovani e malavita organizzata. Se le altre istituzioni vogliono Napoli si candida a sperimentare politiche alternative alla gestione del consumo di cannabis e alla produzione e distribuzione della stessa, con l'obiettivo di informare i consumatori su un uso critico per la tutela della salute pubblica e per una decisa politica di contrasto alla camorra. Napoli guarda al futuro, a una città sicura e senza camorra.


3. Ho accettato l'invito de "La Repubblica", in occasione della presentazione della "Guida ai sapori e ai piaceri" della Regione Campania edizione 2016-2017.
Nella bellissima cornice di Palazzo Caracciolo in via Carbonara punto di riferimento importante in

pc 22 luglio - "IMMIGRAZIONE, SFRUTTAMENTO E GUERRA IMPERIALISTA" - UN VIDEO DA PADOVA

Cari compagni e compagne,
segnaliamo la recente produzione del video "Padova: immigrazione, sfruttamento e guerra imperialista.
Alcune considerazioni sull'emergenza profughi, accoglienza e razzismo", a cura dell'assemblea della mensa Marzolo Occupata.

L'obiettivo principale del video è offrire una lettura oggettiva e dal punto di vista di classe alla situazione di centinaia di richiedenti asilo della provincia di Padova per frenare il razzismo imperante all'interno della nostra città, come di molte altre città italiane, e la continua mobilitazione reazionaria della classe politica che devia il malessere sociale verso il proletariato immigrato.
Partendo da dati e da alcune testimonianze orali, ripercorriamo l'arrivo dei primi profughi a Padova a luglio dello scorso anno, i ricchi interessi delle cooperative, la gestione dei media mainstream, lo
sfruttamento degli immigrati nei lavori più umili, fino ad analizzare come la questione dell’immigrazione sia strettamente connessa e conseguenziale alla guerra imperialista che il nostro paese, assieme agli altri stati occidentali, promuove da quasi 30 anni nel mondo come risposta alla crisi strutturale del sistema capitalista.

Chi fosse interessato a riceverne copia o a presentarlo ci contatti al seguente indirizzo mail:
info.marzoloccupata@autistici.org
Marzolo Occupata
via Marzolo 4 q.re Portello Padova 

giovedì 21 luglio 2016

pc 21 luglio - Disponibile il nuovo numero di proletari comunisti

pc 21 luglio - A Torino magistrato e polizia sono con Erdogan... Misure cautelari contro attivisti solidali con il Kurdistan



caselle
Di seguito il comunicato diffuso questa mattina sull’operazione di polizia ordinata dal pm Rinaudo:

Alle sei di questa mattina, 21 luglio 2016, decine di poliziotti della Questura di Torino sono piombati nelle case di una decina di compagni/e piemontesi per notificare l’ennesima ordinanza di misure cautelari disposta dal GIP Silvia G. Carosio su richiesta del PM Antonio Rinaudo. Le misure notificate impongono a tutti/e l’obbligo di firma quotidiana, due volte al giorno.
I compagni/e sono indagati per diversi reati (resistenza, violenza privata, violazione di domicilio…) commessi il 25 settembre 2015 all’aeroporto di Caselle (To) quando un gruppo di solidali aveva fatto irruzione negli uffici della Turkish Airlines, la compagnia di bandiera turca, occupandolo per leggere un comunicato di condanna della politica turca e di sostegno alla resistenza in Kurdistan, poi pubblicato sul web (vedi sotto il testo e il link al video). Il gruppo aveva poi improvvisato un corteo nell’aeroporto con slogan e striscioni contro il terrorismo di Erdogan.
Mentre in Turchia dilagano purghe e repressione, in Italia si cerca di zittire chi da tempo denuncia il terrorismo di Stato in Turchia, con un tempismo di cui dovrebbero vergognarsi, non conoscessimo la faccia da culo di Rinaudo e soci.
Da parte nostra, ci riserviamo di elaborare collettivamente le forme che più riterremo adeguate non soltanto per continuare a esprimere il sostegno alla resistenza del PKK e alla lotta rivoluzionaria in Kurdistan, ma anche per contrastare questo ennesimo maldestro tentativo di soffocare le lotte attraverso misure di polizia.

Di seguito invece il breve comunicato diffuso a settembre nel corso del blitz di solidarietà con il popolo curdo e contro la repressione esercitata dal regime turco:
Ci troviamo negli uffici della Turkish Airlines di Torino. Con questa irruzione vogliamo rompere i silenzi e le menzogne che coprono la guerra scatenata dalla Turchia di Erdogan contro il popolo curdo. Come negli anni Novanta, ai bombardamenti di villaggi e città, incendi, torture, arresti di massa, si vanno aggiungendo aggressioni razziste contro civili curdi.
È inutile e ipocrita commuoversi di fronte alle foto dei profughi o dei bambini in fuga dalla guerra, mentre i “nostri” Stati democratici continuano a sostenere i responsabili di tali guerre: la Turchia innanzitutto, amica dell’Occidente, partner commerciale, membro della Nato, e intanto sostenitrice dello Stato Islamico e massacratrice dei curdi e dei dissidenti.
Ecco perché siamo qui. Perché gli interessi della Turchia in Europa non devono più poter vivere in pace. E perché i nostri fratelli e sorelle che resistono sui monti del Kurdistan devono sapere che non sono soli.
Gli Stati nazione e la globalizzazione capitalista hanno fallito. L’Impero si sta sgretolando. È tempo di rivoluzione. È tempo di organizzarsi. In Kurdistan hanno cominciato. È per questo che hanno tutti contro. È per questo che noi stiamo dalla loro parte.
Per l’unione dei popoli in lotta! Dalle Alpi al Kurdistan!
Viva la solidarietà internazionale!

pc 21 luglio - Gli ultras di Fermo sono fascisti che uccidono Emmanuel e mettono bombe alla chiesa antirazzista di don Vinicio Albanese

Fermo. “Bombe anarchiche”, ma gli arrestati sono di destra


Nella combo Marco Bondoni (s), 30 anni, e Martino Paniconi, 44 anni, arrestati per gli attentati incendiari a cinque chiese di Fermo tra il 9 gennaio e il 22 maggio 2016. Fermo, 20 luglio 2016. ANSA/ US CARABINIERI +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++
“I due fermati a Fermo dai carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno (…) sono Martino Paniconi, 44 anni, e Marco Bordoni detto “Lupo”, 30 anni, entrambi del luogo, ultras fermani, gravitanti nell’ambiente anarchico, sono accusati tra l'altre ....“in concorso tra loro ed in esecuzione a Fermo, tra il 12 e 13 aprile 2016, alla Chiesa San Marco alle Paludi, di cui è parroco Don Vinicio Albanesi “cagionando gravi danni al portone d’ingresso”.

Insomma per tutte le agenzie di stampa, e per la stragrande maggioranza dei media italiani che hanno ripreso la versione diffusa dal sostituto procuratore Mirko Monti, a mettere le bombe davanti alle chiese di Fermo e a prendere di mira Don Vinicio Albanesi perché accoglieva e sosteneva migranti e

pc 21 luglio - Nelle banlieus parigine la polizia uccide...E' giusto ribellarsi!

 Beaumont-sur-Oise: la polizia uccide, notte di rivolta 

Aggiornamento 21/07. Nuova notte di scontri a Beamont sur oise. Molotov contro un commisariato, barricate e macchine incendiate davanti alla sede del comune. La polizia ha fermato 9 persone durante gli incidenti.
Aggiornamento ore 18. I familiari e amici di Adama si sono invitati alla conferenza stampa della prefettura per fornire la propria versione dei fatti e chiedere di vedere il corpo del proprio caro. La polizia li ha caricati e spintonati via
Un giovane di 24 anni, Adama, è morto nelle mani della polizia ieri nei pressi di Beaumont-sur-Oise, una cité dell’estrema periferia a Nord di Parigi. Secondo il racconto di chi ha assistito all’arresto, tra cui il fratello della vittima, il 24enne è stato inseguito e picchiato poi portato esanime dentro il commissariato. Qualche ora dopo la polizia ne ha annunciato la morte, ufficialmente per un problema cardiaco.
Una ricostruzione che non ha convinto nessuno e che suona come la solita presa in giro a chi sa benissimo cosa succede davvero nei commissariati di banlieu. 
Da subito decine di giovani hanno iniziato a riunirsi davanti alla gendarmerie per protestare contro la brutalità della polizia. Nella notte si sono verificati incidenti nelle zone limitrofe con macchine date alle fiamme e barricate, l’arrivo della polizia, a piedi e in elicottero, è stato accolto con lanci di oggetti (e forse colpi di arma da fuoco). Le forze dell’ordine hanno reagito lanciando granate stordenti tra cui la tristemente nota LBD40 che ha causato la morte di Remi Fraisse nell’ottobre del 2014.Cn0Wnt3WEAA1YEN
In Francia le violenze e il razzismo della polizia sono un’esperienza quotidiana per chiunque abiti nei quartieri, 103 persone sono state uccise dalle forze dell’ordine dal 2005 godendo, proprio come in Italia, di una totale impunità. Proprio nel 2005 la morte Syd e Bouna aveva scatenato una rivolta che si era propagata in tutte le banlieu della Francia in un’ esplosione di rabbia contro una giustizia schierata sempre dalla parte degli abusi in divisa.
Un’inchiesta è stata attivata dall’Ispezione della gendarmerie ma la tensione non sembra placarsi nei quartieri nord. Anche da questa sponda dell’atlantico la questione della violenza razzista della polizia torna di drammatica attualità grazie alla risposta di chi non lascia che tutto passi sotto silenzio. E stanotte è un’altra notte

pc 21 luglio - Torino Appendino/notav .. Chi va con i politicanti impara a fare il politicante?Infoaut

  • togliete pure il punto interrogativo, compagni? questo avviene perchè appartengono alla stessa classe e servono gli stessi interessi generali, fanno parte dell'alternanza dei 'comitati di affari' della borghesia.. la via elettorale in questo paese è oggi questa! 
  • le motivazioni del voto al 5 stelle erano e sono inconsistenti
  • la realtà per smentirle non ha atteso neanche i fatidici 100 giorni
  • serve la via rivoluzionaria a partire dal tener duro e costruire la nuova opposizione proletaria e popolare a Torino rispetto alla nuova forma del potere locale 
  • e serve autocritica...
  • proletari comunisti/PCm Italia
segue testo di  infoaut
Ci sono contesti in cui la semplificazione è imposta dalle lotte, dove i margini per le ambiguità politiciste stanno a zero. La Val di Susa, inutile dirlo, è uno di questi contesti: da una parte ci sono truppe di occupazione, dall'altra una popolazione che resiste. Perciò la solidarietà alle forze dell'ordine impegnate nel cantiere del Tav di Chiomonte firmata dal nuovo consiglio comunale di Torino non può essere archiviata come un mero atto formale privo di valore, né giustificata con le furbesche pressioni di Pd e destra.

Quella popolazione e quella resistenza, infatti, sono state una componente centrale della vittoria del M5s a Torino, o meglio e prima ancora della sconfitta del Pd. 
Esprimere solidarietà alle forze dell'ordine di quel maledetto cantiere significa dunque un piccolo ma simbolicamente pesante tradimento di coloro che hanno visto nel voto alle amministrative la possibilità della rottura con un consolidato sistema di potere; significa piegarsi agli imperativi della politica politicante, quella fatta degli interessi personali e delle lobby; significa sostenere lo sperpero di denaro pubblico, le grandi opere inutili e dannose, le banche che ci mangiano e affamano i risparmiatori.
Questa nefasta solidarietà è un brutto cedimento frutto di paura e inesperienza, oppure il primo passo di un rapido voltagabbana (la vicenda Pizzarotti dice qualcosa)? Lo vedremo presto, proprio sulla questione del Tav: vedremo, per esempio, se la nuova giunta accetterà di sedersi ai tavoli dell'osservatorio, uno dei tanti enti-mangiatoia contro cui il M5s ha sempre sostenuto di battersi. Insomma, o si combatte davvero il Tav, ognuno a suo modo e nel proprio campo, oppure ci si accomoda sulle poltrone della politica istituzionale. Questa è la scelta che bisogna compiere.
D'altro canto, le componenti più scaltre del sistema dei partiti e dello stesso Pd probabilmente stanno già ragionando su come recuperare una Appendino, così come le élite europee si stanno ponendo il problema di come addomesticare il M5s a discapito delle istanze di trasformazione che rappresenta, caotiche e ambigue ma sicuramente reali. Di come, cioè, spingerlo verso una direzione di innovazione tecnocratica, sconfiggendo l'anomalia di rifiuto espressa da buona parte della sua composizione e un'anima di riformismo radicale non socialdemocratico che dentro il M5s confusamente si agita. Del resto, le istituzioni sono macchine di produzione di soggettività, di una soggettività che lavora per la riproduzione e innovazione dello status quo e contro i processi di trasformazione radicale.  La questione non è tanto se i singoli si corrompono oppure no; sono le istituzioni stesse a produrre soggettività corrotta, funzionale all'autoperpetuazione del marciume istituzionale.
Non siamo certo così ingenui dal pretendere che a produrre rottura siano un sindaco o una forza politica istituzionale, ancorché anomala. Sono solo le lotte, nella loro autonomia, a poter rompere le compatibilità. Quello a cui siamo invece attenti - senza purismi ideologici che nascondono debolezze concrete e marginalità politica - è la disposizione delle forze in campo, le necessità di inceppare o chiudere spazi al nemico anche sul suo terreno, quello istituzionale. D'altro canto, sono le lotte stesse ad  aver contribuito ad aprire lo spazio che ha permesso la sconfitta di Fassino e compari. Una grande parte di coloro che ha votato per il M5s lo ha fatto non solo contro il Pd, ma contro l'idea che sia una casta separata di politici a governare la società. Una buona fetta di quella composizione - estremamente eterogenea e profondamente ambivalente - non vuole un partito di lotta e governo, ma vuole lottare cono il governo e la governabilità. Sono questi, tra altri, i soggetti che possono costruire un potente NO sociale a Renzi verso e oltre il referendum dell'autunno, per mandare a casa lui, per mandare a casa tutti. Ecco la scommessa che abbiamo di fronte: anche qui le ambiguità politiciste non hanno spazio, o si sta dalla parte del sistema istituzionale e dei partiti o lo si combatte con ogni mezzo necessario.
Del resto, lo stesso Renzi due anni fa pensava di poter sfruttare una fase di ripresa economica per costruire il proprio sistema di clientele e gettare le basi di un duraturo potere da ex rottamatore. Ha fatto molto male i suoi calcoli, la crisi continua a mordere ferocemente, i processi di impoverimento si allargano, crescono i pezzi della composizione sociale che non ne possono più di farsi governare da chicchessia. Quando le vacche sono magre diventano tutte scure e indistinguibili, un partito vale l'altro. E alla fine vengono tutti mandati a casa.
Sindaco avvisato...

pc 21 luglio - Vasta eco sui blog e siti internazionalisti dell'appello per la Turchia di proletari comunisti-PCm Italia pubblicato in diverse lingue

English unofficial traslation

TURKEY - INTERNATIONAL EMERGENCY CALL of Proletari comunisti - PC m ITALY

Urgent message
WHATEVER MAY HAVE BEEN THE CONCRETE EVENTS OF THE ATTEMPTED COUP-FAILED AUTOCOUP NOW THE REALITY IS ONLY ONE:
ERDOGAN, HIS PARTY, HIS MILITARY BUILD A FIERCE FASCIST ISLAMIC DICTATORSHIP AT THE SERVICE OF THE MASTERS AND OF ALL THE PARASITIC DOMINANT CLASSES
NOT ONLY ANY RIGHT OF EVERY KIND AND TYPE ARE DELETED AND ESPECIALLY THOSE OF WORKERS - WOMEN - STUDENTS AND TEACHERS - INTELLECTUALS, JOURNALISTS ETC.
BUT ARE AT RISK OF LIFE HUNDREDS OF THOUSANDS OF OPPONENTS - TENS OF THOUSANDS OF PRISONERS AND POLITICAL ACTIVISTS OF THE REVOLUTIONARY ORGANIZATIONS OF EVERY TREND
AND AT RISK OF GENOCIDE ARE THE POPULATIONS OF NORTH KURDISTAN
TENS OF THOUSANDS OF MIGRANTS ARE AT RISK OF EXPULSION AND SLAUGHTERS,
TURKEY IS A COUNTRY KEY FOR U.S. IMPERIALISTS, FOR NATO, FOR THE IMPERIALISTS STATES AND EUROPEAN GOVERNMENTS – IT IS IN A PHASE OF TIE AND COVER BY THE STATE OF ISRAEL AND PUTIN’S RUSSIA – IT FINDS ITSELF AT THE CENTRE OF IMPERIALIST AGGRESSION IN THE MIDDLE EAST - PERSIAN GULF, THE ARAB WORLD AND IN THE MAIN TENSION FOCUS TOWARDS THE WORLD WAR
IT IS NECESSARY TO DEVELOP THE MOST WIDE MOVEMENT OF COMPLAINT AND ISOLATION OF THE ERDOGAN REGIME
THE MOST WIDE MOVEMENT OF SOLIDARITY WITH PROLETARIAN MASSES, YOUTH MASSES, WOMEN’S MASSES, WITH TURKISH REVOLUTIONARY FORCES AND ALL DEMOCRATIC OPPOSITION FORCES IN TURKEY, WITH ALL THE FORCES OF THE NATIONAL KURDISH SELF-DETERMINATION MOVEMENT
AN ANTIFASCIST, ANTI ISLAMIC FUNDAMENTALISM, ANTI-IMPERIALIST MOVEMENT
EVERY EUROPEAN COUNTRY MUST BE THE FIELD OF THIS MOVEMENT
NATO AND EUROPEAN COUNTRIES MUST BE INVOLVED AND TURKISH EMBASSIES AND INSTITUTIONS OF THESE COUNTRIES BESIEGED
EVERY MASS AND VANGUARD INITIATIVE, BE PEACEFUL OR NOT, IS NECESSARY TO REACH THE PURPOSE
PROLETARI COMUNISTI – PCm Italia
JULY 20, 2016

Turkey - International emergency! call of PCm Italy

TURCHIA - EMERGENZA INTERNAZIONALE - APPELLO DI PROLETARI COMUNISTI - PC m ITALIA

comunicato urgente
QUALE CHE SIANO STATE LE VICENDE CONCRETE DEL GOLPE TENTATO-MANCATO-AUTOGOLPE...
LA REALTA’ ORA E’ UNA SOLA:
ERDOGAN IL SUO PARTITO, I SUOI MILITARI EDIFICANO UNA FEROCE DITTATURA FASCISTA ISLAMICA AL SERVIZIO DEI PADRONI E DI TUTTE LE CLASSI DOMINANTI PARASSITARIE.
NON SOLO TUTTI I DIRITTI DI OGNI GENERE E TIPO VENGO CANCELLATI E IN PARTICOLARE QUELLI DI OPERAI – DONNE – STUDENTI E DOCENTI – INTELLETTUALI - GIORNALISTI, ECC.
MA SONO A RISCHIO VITA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI OPPOSITORI – DECINE DI MIGLIAIA DI PRIGIONIERI POLITICI E MILITANTI DELLE ORGANIZZAZIONI RIVOLUZIONARIE DI OGNI TENDENZA
E SONO A RISCHIO GENOCIDIO LE POPOLAZIONI DEL NORD KURDISTAN
SONO A RISCHIO  ESPULSIONE E MASSACRI DECINE DI MIGLIAIA DI MIGRANTI.

LA TURCHIA E’ UN PAESE CHIAVE PER GLI IMPERIALISTI USA, PER LA NATO, PER GLI STATI E GOVERNI IMPERIALISTI EUROPEI - E’ IN UNA FASE DI LEGAME E COPERTURA DA PARTE DELLO STATO D’ISRAELE E DELLA RUSSIA DI PUTIN – E’ COLLOCATO AL CENTRO DELL’AGGRESSIONE IMPERIALISTA NEL MEDIORIENTE – GOLFO PERSICO, MONDO ARABO E NEL PRINCIPALE FOCOLAIO DI TENSIONE VERSO LA GUERRA MONDIALE DEL MONDO.

BISOGNA SVILUPPARE IL PIU’ AMPIO MOVIMENTO DI DENUNCIA E ISOLAMENTO DEL REGIME DI ERDOGAN.
IL PIU’ AMPIO MOVIMENTO DI SOLIDARIETA’ CON LE MASSE PROLETARIE, GIOVANILI, FEMMINILI, CON LE FORZE RIVOLUZIONARIE TURCHE E TUTTE LE FORZE DI OPPOSIZIONE DEMOCRATICA IN TURCHIA, CON TUTTE LE FORZE DEL MOVIMENTO DI AUTODERMINAZIONE NAZIONALE KURDO,
UN MOVIMENTO ANTIFASCISTA, ANTI INTEGRALISMO ISLAMICO, ANTIMPERIALISTA.
OGNI PAESE D’EUROPA DEVE ESSERE TERRENO DI QUESTO MOVIMENTO
I PAESI NATO E EUROPEI DEVONO ESSERE COINVOLTI E LE AMBASCIATE TURCHE E LE ISTITUZIONI DI QUESTI PAESI ASSEDIATI
OGNI INIZIATIVA, DI MASSA E DI AVANGUARDIA, PACIFICA E NON, SONO NECESSARIE PER RAGGIUNGERE LO SCOPO

PROLETARI COMUNISTI – PCm Italia
20 luglio 2016

pc 21 luglio - Il giornale brasiliano 'A Nova democracia' pubblica la nostra valutazione dell'azione di Dallas

Dallas: ato de guerra contra o imperialismo - A Nova Democracia

Frente aos recentes episódios do genocídio imperialista contra as massas pobres e negras, resultado da agudização da luta de classes no USA, organizações do campo popular e democrático se pronunciaram em todo o mundo. Publicamos trechos das declarações do Partido Comunista maoísta da Itália (PCm Itália) e da Associação de Nova Democracia Nuevo Peru (Hamburgo, Alemanha) acerca do importantíssimo tema.
http://anovademocracia.com.br/173/20a.jpg
Micah Johnson

USA: ódio, rebelião, mas agora um avanço

Publicado no órgão Proletari Comunisti (PCm Itália)
Micah Johnson é realmente um herói simbólico do povo, um produto de indignação e ódio que, através da sua própria vida, como um soldado das tropas imperialistas norte-americanas no Afeganistão, percebe que está dentro da sociedade norte-americana a única guerra justa que devemos combater, contra um sistema que arroga-se ser a maior democracia do mundo, portador de bens e igualdade de oportunidades, contra um presidente afro-americano que tem a mesma postura dos porcos que matam no ritmo de assassinos em série, com impunidade, combinando violência de classe e racismo.
 E esta é a América que se revela, e que a ação de Micah mostra que os tempos de impunidade desta América podem ser interrompidos, tempos esses em que uma força policial se mostra forte contra os

pc 21 luglio - Isis/al Quaeda con Erdogan





18 Julio 2016
En estos últimos días en los que ocurrió un Golpe de Militar en Turquía contra el Gobierno corrupto y tirano de Erdogán, comenzaron a aparecer a las pocas horas Islamistas con largas barbas entre la multitud pro-Erdogán, donde empezaron a tener enfrentamientos armados contra los golpistas, también en numerosas imágenes estos terroristas degollaron a numerosos soldados golpistas.

pc 21 luglio - Le truppe dello stato sionista di tipo nazista israeliano uccide un bambino di 12 anni

Mohammad Sidqy at-Tibakhi
Mohammad Sidqy at-Tibakhi, 12, a été tué par des tirs de soldats de l’occupation dans la région d’Al-Ram, près de Jérusalem, lorsque des soldats ont été envoyés dans la région pour disperser une manifestation. Le garçon a reçu une balle de caoutchouc sur sa poitrine et est mort d’un arrêt cardiaque. Lundi, enfant de 11 ans a été écrasé par un colon israélien, délibérément selon les témoins, dans la ville de Yatta, au sud de Hébron. Le conducteur a fui la scène du crime.