sabato 7 maggio 2016

pc 7 maggio - LE RISPOSTE ALL'INCHIESTA SULLA FORMAZIONE OPERAIA SPINGONO A PROSEGUIRLA E MIGLIORARLA

Commenteremo in seguito questi dati
INCHIESTA SULLA FORMAZIONE OPERAIA
Il questionario è disponbile online al link: https://it.surveymonkey.com/r/RHFF9QY 


1. Ritieni utile la Formazione Operaia?

Sì - 100%
No
Poco

2. Quanto spesso riesci a seguirla?

Ogni settimana - 66,67%
Ogni tanto - 33,33%

3. Pensi che si dovrebbe migliorarla con:

Testi più brevi - 11,11%
Più spiegazioni - 27,78%
Esempi dall'attualità - 27,78%
Va bene così - 33,33%

4. Pensi che occorra usare anche altri sistemi?

Lezioni in streaming - 41,18%
Video-conferenze - 29,41%
Riunioni con partecipazione diretta - 29,41%

5. Fai girare in rete la Formazione Operaia?

Sì, su Facebook - 55,56%
Sì, a indirizzi email - 38,89%
No - 5,56%

6. Vorresti partecipare alla Formazione Operaia?

Con contributi scritti - 66,67%
Con suggerimenti di testi - 6,67%
Altro - 26,67%

7. Se vuoi partecipare in qualsiasi forma, inserisci un tuo riferimento e.mail o Facebook

pc 7 maggio - IL PRIMO QUADERNO DELLA NUOVA SERIE DELLA FORMAZIONE OPERAIA - richiederlo a pcro.red@gmail.com

pc 7 maggio - NO agli HOT SPOT - no alla militarizzazione e al centro di detenzione per migranti - da Askavusa di Lampedusa



lampedusa
Da quando l’Hot Spot di Lampedusa è entrato in vigore le condizioni di vita delle persone all’interno del centro e nell’isola in generale si sono aggravate. Le proteste degli eritrei avvenuto a dicembre hanno subito una repressione violenta da parte delle forze dell’ordine ma lontano dalle telecamere, dagli obbiettivi e da tutto il clamore mediatico che si ostina a descrivere l’isola come “isola di accoglienza”.
Le situazioni di protesta, di disagio, di sovraffollamento si sono con continuità mantenute all’interno del centro di Lampedusa per tutti questi decenni e si sono aggravate con la trasformazione del centro

pc 7 maggio - Manifestiamo contro il Muos 15 MAGGIO – NISCEMI – ORE 16

Dal CGA (Consiglio di giustizia amministrativa) è arrivata ieri (6 maggio) la sentenza definitiva pronunciata contro la sentenza del TAR del febbraio 2015, che accoglie l’istanza presentata dal Ministero della Difesa per sbloccare il MUOS, così come chiesto in sede legale dai movimenti e accolto dalla sentenza del TAR. Il nodo da sciogliere era rappresentato dalla mancanza di alcuni nulla osta e di un’adeguata valutazione dei rischi ambientali, da verificarsi ad impianto accesso al massimo della sua potenza e secondo parametri e protocolli condivisi, su cui invece si è discusso molto senza giungere a pareri condivisi e su cui si appuntava la sentenza del TAR. Il CGA adesso interviene a mettere un pietra sopra queste rilevazioni e a stabilire che il MUOS non è nocivo per la salute.

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Manifestiamo contro il Muos
Per la smilitarizzazione della Sughereta e della Sicilia

15 MAGGIO – NISCEMI – ORE 16 partenza da piazza Vittorio Emanuele

Da anni il più potente esercito del mondo, in combutta con lo Stato italiano e con la complicità serva della Regione Siciliana, tenta di imporre l’ennesima opera militare a un territorio che la respinge in quanto strumento di guerra e di morte.
Da anni un movimento di attivisti, con la complicità solidale di un’intera popolazione, si oppone ad

pc 7 maggio - ENGELS CI AIUTA A CAPIRE ANCHE LE "SOLUZIONI" ALL'ILVA?

 La presentazione del libro "Ilva la tempesta perfetta" sta permettendo anche di approfondire e dibattere sulle posizioni che hanno agito nella mobilitazione dei due anni caldi (2012/2013) e che sono state (e in parte ancora sono) anche concausa della non continuità della rivolta. 

La prossima presentazione del libro ci sarà alla libreria MONDADORI (Taranto via De Cesare) IL GIORNO 16 MAGGIO (lunedì) ALLE ORE 20.

Interveranno oltre gli autori del libro:

GIANMARIO LEONE, giornalista locale e nazionale
GIANCARLO GIRARDI, ex lavoratore Italsider/Ilva
AVV. SERGIO BONETTO, legale parti civili processo Ilva

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Nel libro nella terza parte "Le posizioni in campo" viene affrontata anche la posizione/soluzione sulla "nazionalizzazione" dell'Ilva.
Su questa posizione, in attesa di eventualmente affrontarla nel corso della presentazione, pubblichiamo un brevissimo stralcio tratto dal libro "Antiduring" di Engels:

"...la trasformazione in proprietà statale non sopprime il carattere di capitale delle forze produttive... lo Stato moderno è l'organizzazione che la società capitalistica si dà per mantenere il modo di produzione capitalistico di fronte agli attacchi sia degli operai che dei singoli capitalisti. Lo Stato moderno, qualunque ne sia la forma, è una macchina essenzialmente capitalistica, uno Stato dei capitalisti, il capitalista collettivo ideale. Quanto più si appropria le forze collettive, tanto più diventa un capitalista collettivo, tanto maggiore è il numero di cittadini che esso sfrutta. Gli operai rimangono dei salariati, dei proletari. Il rapporto capitalistico non viene soppresso, viene invece spinto al suo apice. Ma giunto all'apice, si rovescia. La proprietà statale delle forze produttive non è la soluzione del conflitto, ma racchiude in sé il mezzo formale, la chiave della soluzione.
Questa soluzione può consistere solo nel fatto che si riconosca in effetti la

pc 7 maggio - La CGIL in azione - ovvero la Carta dei diritti dei padroni - il caso Manutencoop di Rovereto - Leggi l'opuscolo di analisi critica della "Carta dei diritti" richiedendolo a pcro.red@gmail.com


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Il tutto è successo in via del Garda a Rovereto e, per sedare la possibile rissa e il nervosismo è dovuta intervenire anche la polizia.
I momenti di nervosismo sono iniziati quando una ventina di dipendenti della Manutencoop, ditta che ha in appalto i servizi di sanificazione dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, e aderenti a Usb, con bandiere e striscioni ha organizzato una manifestazione di protesta con distribuzione di volantini davanti alla sede della Cgil.
Motivo della contestazione la mancata istituzione in Manutencoop della Rsu, la rappresentanza sindacale unitaria, un organismo a base elettiva che raccoglie i rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro (è risaputo che Cgil-Cisl-Uil si oppongono dappertutto alla costituzione di Rsu che rappresentino la effettiva volontà dei lavoratori, preferendo assumere nelle proprie mani in monopolio della rappresentanza a prescndere dai rappresentati, ndr).
La cosa non deve essere andata a genio a Paolo Burli che dopo essere uscito dagli uffici ha cominciato ad inveire pesantemente contro i manifestanti e dopo alcuni minuti ha chiamato le forze dell’ordine. A suo dire la manifestazione si stava svolgendo su suolo privato, da qui quindi l’allerta per la polizia.
«Così facendo i sindacati confederali reggono la sponda alla Manutencoop che, nonostante USB Lavoro Privato conti una ventina di iscritti (su 80 dipendenti) non riconosce il diritto a queste lavoratrici di avere una rappresentanza sindacale»afferma Casagranda.
«Oggi le lavoratrici ed USB Lavoro Privato hanno voluto denunciare alla pubblica opinione la doppia faccia di un sindacato – aggiunge Casagranda – che, nel mentre raccoglie firma sulla “carta dei diritti” nei fatti nega ad altri lavoratori quei diritti sindacali per cui raccoglie le firme».
Stupisce la reazione di Burli, infatti immediatamente il responsabile della Cgil è sceso in strada per dire ai manifestanti che eravamo sulla proprietà privata della Cgil invitandoli a spostarsi sulla pubblica strada altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri. I manifestanti hanno rispedito al mittente la richiesta di Burli ribadendo il dritto delle lavoratrici di esprimere il loro dissenso verso il comportamento antidemocratico della Filcams Cgil.

pc 7 maggio - L'università di Bologna non può essere proprietà di Ubertini e dei suoi amici reazionari

 ANCORA FOLLE DISPIEGAMENTO DI POLIZIA IN UNIVERSITA'

Stavolta contro una pericolosissima CONFERENZA STAMPA il rettore Ubertini richiede l'intervento di decine di poliziotti e blindati (mentre a pagare siamo sempre noi!). uber2
La conferenza stampa si è tenuta lo stesso e, in barba alle guardie, abbiamo attacchinato sui muri del rettorato il ritratto del rettore nazifascista Coppola a testa in giù (rettore dell'Università di Bologna tra il '44 e '45, ucciso dai partigiani a Dongo e appeso a piazzale Loreto): dopo la stretta di mano di ieri del rettore con il leader nazionale della destra Salvini chiediamo che almeno dimostri di essere ANTIFASCISTA rimuovendo il ritratto di Coppola tutt'oggi appeso in rettorato.
In più ci chiediamo con quale autorità Salvini abbia chiesto il conto delle sanzioni disciplinari per la contestazione a Panebianco al rettore: le INGERENZE DELLA POLITICA in università sono così forti?!
Ubertini sappia che i 200 studenti che ieri hanno contestato Salvini sono pronti anche ad opporsi alle sue sanzioni disciplinari!
C.U.A. Bologna

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pc 7 maggio - Processo ai compagni per 1° Maggio NOexpo - chieste condanne, annunciati 300 indagati - prossima udienza il 9 giugno

 1 Maggio No Expo, nuova udienza del processo a 4 compagni


  • Giovedì 5 maggio si è tenuta una nuova udienza del processo contro 4 compagni italiani in relazione al corteo del 1 maggio 2015 contro Expo.
  • Il pm di Milano, Piero Basilone, ha chiesto due condanne a 4 anni e 4 mesi e altre due a 5 anni e 8 mesi di reclusione per i quattro giovani imputati, arrestati il 12 novembre scorso con le accuse pesantissime di devastazione e incendio, travisamento e resistenza a pubblico ufficiale.
    Il Comune di Milano non potrà più costituirsi parte civile, quindi in causa rimangono Unicredit e il

    pc 7 maggio - Onore e gloria alla compagna Anuradha Ghandy

    Afficher l'image d'origineKobad Ghandy, uno dei leader più importanti del PCI (maoista), ricorda la moglie e compagna Anuradha Ghandy, l'unica donna nel comitato centrale PCI (maoista), morta nell'aprile del 2008 da malaria cerebrale.

    La vita di Anu preso ha attraversato molte strade. Era una brillante studentessa della scuola, dove l'atmosfera progressista e democratica della sua famiglia ha giocato un ruolo chiave nella sua formazione. È all'università che è diventata una militante e leader studentesca. Nel periodo dopo lo stato di emergenza, essendo allora diventata docente, era diventata una delle principali attiviste per i diritti umani nel paese. Dopo essersi trasferita a Nagpur nei primi anni ‘80, è diventata non solo in tutta l'India il volto del movimento culturale rivoluzionario a Nagpur/Vidarbha, ma nel suo lavoro di professore di sociologia, è diventata una leader sindacale riconosciuta. Ha diretto lotte dei lavoratori ed è persino andata in prigione diverse volte. Inoltre, è diventata una figura popolare nel movimento delle donne nella regione. Con questo, ha avuto anche un profondo impatto sull’intellighenzia - insegnanti, studenti, avvocati, scrittori e attivisti sociali – di Nagpur e Vidarbha. Ma ancora più importante è stato il suo impatto decisivo sul movimento Dalit a Vidarbha, in particolare a Nagpur.

    Kobad Ghandy è uno dei maggiori leader del PCI (Maoista). Arrestato a Delhi nel mese di settembre, Ghandy è attualmente detenuto nel settore di alta sicurezza del carcere di Tihar. Era sposato con Anuradha Ghandy, membro e dirigente nel comitato centrale del PCI (Maoista). Lei è morta nel mese di aprile 2008, di malaria cerebrale. In questo articolo scritto per Open, egli scrive.
    "Il 12 aprile del 2008, una bella vita si è improvvisamente spenta. Anuradha Ghandy è morta prematuramente all'età di 54 anni a causa del riconoscimento tardivo di una malattia mortale, la malaria falciparum. Quel giorno, gli indiani, in particolare le loro donne oppresse, hanno perso un fiore che diffonde il suo profumo in molte parti del paese. Due anni sono un lungo periodo di tempo, ma la fragranza aleggia ancora. L'odore dolce, come quello di un fiore eterno inebria l’animo con i ricordi del suo spirito vivace e amorevole. Anche qui nella cella di alta sicurezza del carcere di Tihar, i cinque gruppi di sbarre in cui siamo imprigionati non possono spegnere l'aroma di Anu che irraggia nella memoria di tutti. Il dolore che soffriamo qui sembra così insignificante rispetto a quello che lei ha dovuto affrontare in quel fatidico giorno.
    Ricordo il primo giorno che l'ho incontrata a metà del 1972. La splendente luminosità che emanava dal suo viso infantile non si è mai sbiadita in tutti gli anni tortuosi di lotta e di grande sacrificio. Lo stesso spirito frizzante, lo stesso slancio e lo stesso spirito vivo ed energico della gioventù, sono rimasti fino alla fine.
    La purezza della sua anima e il suo profondo impegno verso gli oppressi non hanno mai permesso alle difficoltà, fisiche o mentali, di abbatterla. Ecco perché l’usura della vita non poteva spegnere la sua giovinezza ed esuberanza. È stata solo la micidiale sclerosi sistemica incurabile che l’ha colpita nel 2002, che ha portato ad un tratto al suo invecchiamento.
    Anche se il suo volto era diventato pallido, non ha mai permesso alla malattia di distruggere il suo spirito. Il fuoco di una vita intera, al servizio del paese e del suo popolo, non è diminuito, neanche di una virgola. Fino al suo ultimo giorno, dalle sei del mattino fino a mezzanotte, era costantemente in movimento - per incontrare la gente, viaggiare, leggere, scrivere e anche cucinando e facendo le pulizie. Anche se la malattia ha lentamente mangiato i suoi organi - polmoni, reni, cuore e paralizzato le dita, Anu non conosceva riposo. Costringeva perfino le sue ginocchia artritiche, che diventavano sempre più dolorose a salire le scale, e a camminare per giorni nelle foreste, stando spesso in piedi tutto il giorno.
    Era la volontà? Era l’impegno? La sua stanchezza, il suo dolore, non li ha mai mostrati sul suo volto; lei non si lamentava mai. E chi la incontrava non poteva rendersi conto di che cosa stava attraversando.Con la sua precisa conoscenza della questione Dalit/casta e il suo ampio studio degli scritti di Ambedkar, era in grado di sfidare efficacemente la direzione Dalit profondamente radicata fornendo una interpretazione scientifica e marxista della questione. Con Nagpur, il centro del movimento dalit, verso cui ci siamo trasferiti era Indora - il più grande bastione dalit nel Maharashtra. Il suo impatto sui giovani dalit era enorme e lei è diventata ospite regolare nella maggior parte delle conferenze dalit.
    La gente di Nagpur si ricorda con emozione di questa importante professoressa, che soggiornava in un bastione Dalit, e si spostava in bicicletta per la città sotto il famoso sole di piombo di Nagpur.
    Dopo Nagpur/Vidarbha, Anu è andata a lavorare tra la gente delle tribù più remote che vivono nella foresta, in mezzo a loro, condividendo le loro gioie e le loro disgrazie. E, infine, nei suoi ultimi sei-otto anni, si è concentrata sulle donne oppresse del nostro paese, educandole e svegliandole per la loro emancipazione e liberazione dalla povertà.
    Attraverso tutti questi alti e bassi, a volte siamo stati insieme, ma spesso separati per mesi. Tuttavia, i momenti che abbiamo passato insieme sono stati i periodi nella mia vita che ho più cari. Il suo pensiero amichevole e indipendente, mi ha portato un grande aiuto nella comprensione razionale degli eventi, del popolo e dei problemi. Non ci sono state altre persone con le quali ho avuto tanti dibattiti appassionati. Questo ha dato un equilibrio alle mie opinioni, spesso unilaterali.
    Anuradha aveva la rara capacità di coniugare l'attivismo con la capacità teorica. Nonostante le sue attività giorno e notte, lei era una lettrice vorace e scrittrice prolifica – scriveva in inglese, hindi e marathi. Anche se ha scritto su molti argomenti, i suoi scritti sulla questione dalit/casta e sulle questioni femminili sono stati importanti contributi alla comprensione scientifica di questi due importanti aspetti sociali dell'India.
    Ma ciò di cui la maggior parte più si ricorderà di Anu è il suo bel carattere. In un'epoca in cui il comunismo è degenerato in tutto il mondo - Russia, Cina, Europa orientale erano crollate, e la maggior parte degli altri partiti degenerati - il carattere di Anuradha è rimasto ideale. Là dove il potere, anche a bassi livelli, tende a corrompere; dove l'ego, l'interesse personale e la voglia di dirigere/essere famosi divora le viscere di molti movimenti, Anu era esemplare. È rimasta la stessa da quando era diventata un quadro regolare a quando è diventata una figura ben nota e una grande leader.anuradha4
    La stessa semplicità, la stessa correttezza, la stessa innocenza infantile. Il suo volto era un riflesso delle sue emozioni - incapace di mentire, di manipolare gli altri o di impegnarsi in intrighi. Inoltre, la sua capacità di legarsi con tutti – dal più semplice tribale ai più grandi intellettuali - è in effetti leggendaria. Anu aveva la bellezza dell’innocenza, pur mantenendo l’acutezza dell’intelligenza e l'energia di una professionista. È questa combinazione che dà ad Anuradha il suo profumo eterno


    Anuradha Ghandy maoïste indienne

    pc 7 maggio - Rimini - fascisti accoltellatori protetti dalla polizia e compagni perseguitati dallo Stato. Solidarietà alla Rimini Antifascista!


     



    Oggi venerdì 6 maggio alle 5 del mattino i carabinieri hanno bussato alle porte di 6 persone di Rimini, alcuni compagni antifascisti, altri semplicemente amici e conoscenti, hanno perquisito le loro abitazioni non trovando nulla, e li hanno posti agli arresti domiciliari con l’accusa di rissa aggravata.
    Altri 11 compagni e amici sono indagati a vario titolo di percosse, lesioni personali, danneggiamento, invasione d’edificio e favoreggiamento.
    Sono 4 invece i nazisti indagati a piede libero per rissa aggravata, tra i quali colui che ha ammesso di aver accoltellato gravemente due compagni e quello che ha ammesso di avergli ceduto il coltello per farlo.
    L’episodio a cui fa riferimento il teorema della procura riminese risale infatti alla notte dell’8 marzo 2014, quando due compagni, Marsu e Bullo, furono feriti gravemente (e uno rischiò la vita subendo due difficili operazioni chirurgiche a seguito della fuoriuscita dell’intestino). Loro stessi adesso si trovano agli arresti domiciliari restrittivi (non possono vedere e sentire nessuno), mentre chi ha cercato di ucciderli si trova, di fatto, libero.
    La sproporzione repressiva verso gli antifascisti e le loro amicizie è oggettiva, palese e incredibilmente enorme ed è una precisa scelta politica della procura e dei carabinieri verso chi vive cercando di creare un’alternativa in città attraverso aggregazione non mercificata e solidarietà tra proletari.
    Questo è il prodotto della protezione istituzionale verso la presenza di partitini fascisti sul territorio che, con una spinta dall’esterno, ormai da anni cercano di inserirsi in Romagna e a Rimini: continue ordinanze di polizia e una cappa asfissiante fatta di militarizzazione, inchieste viziate e misure cautelari verso chi quotidianamente cerca di costruire un mondo migliore.

    Le etichette di “anarcoantagonisti” o “autorganizzati ultras”, mai utilizzate dagli stessi eppure sparate ai quattro venti dagli inquirenti e riportate in maniera ossessiva e persecutoria da tutti gli organi di stampa locale e non, dimostrano la malafede dei torquemada che conducono queste inchieste da caccia alla streghe.
    In questi due anni sono state interrogate come informate sui fatti decine di persone, sono stati fatti rilievi su impronte e prelievi di dna, intercettazioni di ogni tipo e non è stata trovata alcuna prova a parte i riconoscimenti eterodiretti di quattro fascistelli infami che hanno cercato di uccidere e che per sgravare le loro colpe giudiziarie hanno fatto accordi con la procura.
    Ma forse questa parzialità ha qualcosa a che fare anche con il fatto che la PM titolare dell’inchiesta, Paola Bonetti, ci risulta essere parente stretta di quel Bonetti che fu l’iniziatore di Forza Nuova Rimini e che in passato fu arrestato insieme all’attuale segretario Ottaviani per aver cercato di incendiare uno spazio occupato?!
    Quel che è certo è che si tratta di un processo farsa fatto di congetture e di “due pesi e due misure”: basta dire che il coltello usato dai fascisti e ritrovato insanguinato inizialmente era stato “dimenticato” e non messo a verbale tra le prove.
    Forse è sempre per questo che partecipare a una palestra popolare di boxe in questa inchiesta significa avere un’indole violenta che emerge dalla pratica di uno sport da combattimento, e semplici manifestazioni antifasciste di paese come quella di Cattolica del 15 gennaio scorso così come la contestazione a Salvini dello scorso 9 aprile per gli inquirenti rappresentano episodi allarmanti.
    Quello che sappiamo è che questi sono episodi ed esperienze di cui è pieno il paese e che ci auguriamo continuino a crescere senza paura, insieme all’autogestione di spazi sociali, alle occupazioni di case, alle lotte dei lavoratori e dei migranti, a quelle in difesa dei territori e contro infrastrutture dannose, perché questa finta democrazia in drammatica crisi di consenso sta sempre più mostrando il suo volto fatto di sfruttamento e autoritarismo.
    Questa inchiesta rappresenta inoltre anche un grave attacco alla tifoseria riminese, vengono infatti citati alla rinfusa o distorti episodi di vita di curva per giustificare una criminalizzazione da rotocalco scandalistico stile “sbatti il mostro in prima pagina”.

    A questa campagna di terrore risponderemo in tanti a testa alta e col sorriso sulle labbra, come abbiamo sempre fatto perché non riusciranno mai a farci prigionieri del loro mondo da incubo.
    MARSU, BULLO, ZAGO, SURGE, VESCO E TANIA LIBERI! TUTTE E TUTTI LIBERI!

    Rimini Antifascista

    pc 7 maggio - Contro il governo reazionario e corrotto di Dilma LULA, il Brasile della rivoluzione di Nuova Democrazia

     RJ: Ato-panfletagem de 1º de Maio na Central do Brasil

    Publicado em

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    Primo Maggio- Rio de Janeiro:
    Militanti di organizzazioni popolari e classiste come il Movimento Studentesco Popolare Rivoluzionario (MEPR), il Movimento Femminile Popolare (MFP), la Lega Operaia e il Movimento classista dei lavoratori dell’educazione (Moclate) hanno realizzato un volantinaggio in occasione del 1° maggio, giornata dell’internazionalismo proletario.
    L'attività si è svolta a Brasile Centrale, la principale stazione ferroviaria di Rio. Migliaia di volantini del bollettino informativo 'Lotta Classista' sono stati distribuiti con il titolo 'Via PT, PSDB, PMDB, DEM, ecc.! Abbasso tutto questo sistema politico marcio, i suoi partiti e la farsa elettorale'.
    Il Comitato di sostegno del giornale Nuova Democrazia era anch’esso presente e ha distribuito centinaia di copie di numeri precedenti.
    Oltre a esporre le proprie opinioni circa la situazione politica ai lavoratori e alle lavoratrici che passavano dal posto, con un megafono, gli attivisti del MEPR innalzavano uno striscione con lo slogan 'Abbasso la farsa elettorale!'. Molti si sono fermati a prendere i volantini, parlare dello scenario brasiliano attuale e capire il percorso indipendente, di lotta, combattivo e di classe proposto dalle organizzazioni autenticamente rivoluzionarie.

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    Brasile - marcia antifascista a San Paolo
    Nel pomeriggio del 30 aprile scorso ha avuto luogo a San Paolo, la Marcia Antifascista. Circa un migliaio di manifestanti si sono concentrati sulla piazza della cattedrale, lo stesso luogo in cui, nel 1934, comunisti, anarchici e gruppi progressisti in generale si sono riuniti per impedire un comizio di membri di Azione Brasiliano Integralista, partito fascista guidato da Plinio Salgado. Lo scontro storico contro i fondamentalisti divenne noto come "Banda delle galline verdi".
    Ancora una volta, ora nel 2016, i manifestanti antifascisti si incontrano per manifestare pubblicamente il rifiuto del fascismo del vecchio stato borghese-latifondista. Anche se alcuni filo-governativi hanno tentato di intervenire e cambiare il tono della manifestazione per una difesa opportunistica della gestione Dilma/PT, la manifestazione ha mantenuto le parole d'ordine combattive contro la farsa elettorale, la repressione della polizia e ha reso omaggio alla lotta degli studenti liceali, insegnanti e contadini oltre a tenere alta la necessità di una grande rivoluzione in Brasile.
    Organizzazioni rivoluzionarie, come Unità Rossa, Movimento Femminile Popolare (MFP), tra le altre, hanno organizzato un blocco rosso, combattivo e ben organizzato in cordoni con i ritratti di brasiliani e brasiliane che hanno versato il loro sangue nella lotta contro il regime militare fascista.
    La manifestazione ha percorso il centro di San Paolo fino alla sede dell’ex DEOPS (Dipartimento di Stato dell’Ordine Politico e Sociale), che imprigionò, torturò e uccise le persone che si opponevano al regime militare fascista che ha imperversato disgraziatamente in Brasile dal 1964 fino al 1985. Da lì, la manifestazione è continuata e si è conclusa davanti al palazzo del Centro Paula Souza, dove gli studenti delle scuole superiori di Etec occupano l'edificio contro la cosiddetta ‘mafia della mensa' e il taglio dei finanziamenti per l'istruzione.

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    Faixa e ativistas do Movimento Feminino Popular (MFP), São Paulo, 30 de abril.

    pc 7 maggio - Brasile il governo Dilma-Lula al servizio permanente dei padroni - la denuncia della LIGA OPERARIA

     Brasile - Cadê a punição para os crimes da Vale/BHP-Samarco? - O canalha e criminoso presidente da Vale, Murilo Ferreira e sua cúmplice, Dilma Rousseff




    Repercutimos o artigo da Liga Operária sobre o que sucedeu ao maior crime ambiental no Brasil, cometido por Vale/BHP-Samarco com cumplicidade de Dilma e de todo o velho Estado brasileiro.

    venerdì 6 maggio 2016

    pc 6 maggio - L'alleanza Renzi-Verdini è l'alleanza tra padroni, finanzieri, politicanti corrotti e affaristi, massoni e pduisti - Una alleanza nera che va combattuta in tutte le forme ma non sono le elezioni che la spazzeranno via

    Comunali 2016, la fase 2 dell’alleanza Pd-verdiniani. Gli uomini di Denis con Renzi ovunque: Napoli, Campania e non solo
    Comunali 2016, la fase 2 dell’alleanza Pd-verdiniani. Gli uomini di Denis con Renzi ovunque: Napoli, Campania e non solo


    Da Grosseto a Cosenza, spuntano liste ispirate da Ala in sostegno dei candidati a sindaco democratici in nome della squadra che dovrà sostenere il sì al referendum costituzionale. Così in Campania sono al lavoro tutti i senatori compagni di banco di Verdini: D'Anna, Longo, Langella, Auricchio. E la Valente, a Napoli, dice: "Se c'è convergenza sui programmi e non ci sono indagati nelleliste, non ho pregiudizi"

    Milano pare che non ce ne siano. A Napoli invece sì, ce ne sono a volontà, si dice che abbiano fatto vincere le elezioni a Vincenzo De Luca, e così la candidata a sindaco Valeria Valente spalanca le porte. A Roma non c’è niente di ufficiale, ma hanno espresso gradimento esplicito per Roberto Giachetti. A Cosenza il timbro l’ha messo già diverse settimane fa Lorenzo Guerini, a Grosseto tutti negano ma l’alleanza è certa. E’ già arrivato il momento della seconda stagione

    pc 6 maggio - Almaviva Palermo: riprende la mobilitazione con scioperi e cortei dopo il no forte e determinato

    A Palermo, in particolare, le lavoratrici e i lavoratori Almaviva, chiamati ad esprimersi sulla bozza di accordo sindacati-padrone, hanno risposto con un potentissimo no, 95%. Contro il chiaro tentativo da parte dell’azienda di diminuire il salario e precarizzare ancora di più i tempi di lavoro. E tutto questo a prescindere dalle chiacchiere sulla crisi, dichiarazioni e accuse di “concorrenza sleale” (senti chi parla di slealtà!) tutte, nemmeno tanto sottilmente, venate di razzismo e “guerra tra poveri”. Argomentazioni che l’azienda ha ripreso nel comunicato di “presa d’atto” dell’esito del “referendum” tra i lavoratori. E, infatti, dopo aver ripreso la minaccia dei licenziamenti: “in linea con la procedura di legge avviata, con la giornata di oggi si conclude la fase sindacale del procedimento", aggiunge "Almaviva Contact prende atto che, nella consultazione promossa dalle organizzazioni sindacali, la grande maggioranza dei lavoratori ha respinto l'attivazione di un nuovo contratto di solidarietà, per la durata prevista dall'attuale normativa, come strumento adeguato ad interrompere la procedura di licenziamento". I lavoratori hanno respinto una enorme schifezza, il grande NO non è stato per niente di un fatto “tecnico”.

    E piangendo come sempre miseria dice: "mai come oggi l'urgenza di soluzioni strutturali per il settore, che da anni AlmavivA Contact rappresenta formalmente e responsabilmente in ogni sede

    pc 6 maggio - Venti di guerra: 1000 miliardi di dollari all’anno, aumenta la spesa mondiale per le armi

    In questo articolo del quotidiano della Confindustria, Il Sole 24 Ore, che riprende lo studio annuale del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali di Washington, il giornalista prova a dimostrare che la spesa per le armi sia dovuta alle “paure” di ogni stato per le minacce che ci sono o possono venire dal “terrorismo” principalmente, ribaltando di fatto la realtà che è questa descritta nel nostro volantino del 1° maggio: “L’imperialismo, in nome della lotta al terrorismo, che esso stesso – come lo ‘stato islamico’ ISIS – ha foraggiato e alimentato, scatena guerre in tutto il Medio oriente, Libia Siria – guerre che bombardano e uccidono la povera gente, per il profitto, il petrolio, il controllo geostrategico conteso tra le diverse potenze imperialiste”.


    Ed effettivamente, sebbene nel suo linguaggio, anche il giornalista è costretto ad ammettere in parte questa verità, quando dice: “Il mondo è pieno di tensioni che giustifichino la ripresa delle spese militari. Ma non sempre è solo una questione di geopolitica. Nella definizione dei bilanci per la Difesa, le linee che vanno dalla stagnazione economica alla crescita corrono parallele a quelle dell’aumento o della diminuzione della minaccia alla sicurezza nazionale.”
    Quindi, la “geopolitica”, la crisi economica mondiale, la necessità della ripresa economica… tutto questo dovrebbe giustificare “Una ripresa della crescita dei bilanci militari «che si prevede sostenibile per il resto del decennio».”

    ***
    Armi, spese globali in crescita

    04 maggio 2016
    «Il 2015 è stato un anno importante per la Difesa», nota l’ultimo annuario del Csis, il Center for Strategic and International Studies di Washington. «L’F35 dei Marines ha raggiunto la capacità operativa iniziale; la Marina ha iniziato a costruire la sua nuova portaerei, la Uss John F. Kennedy; l’Aeronautica ha aggiudicato l’appalto per il primo nuovo bombardiere in 30 anni e l’Esercito quello per il veicolo tattico di prossima generazione, il Jltv».
    Sembra che continui a non esserci niente di nuovo sul fronte occidentale. Secondo la dottrina Obama,

    pc 6 maggio - ARSENALE TARANTO - SI MUORE PER AMIANTO E RADIAZIONI... MA C'È ANCHE ALTRO

    L'associazione contramianto ha fatto venire alla luce casi di lavoratori dell'Arsenale morti per aver lavorato a bordo di navi militari dove erano presenti amianto e radiazioni (vedi stralci di articolo sotto).

    Oltre questi micidiali pericoli a cui i lavoratori sono stati (e sono) esposti, nonostante il fatto che fossero già considerati fuori legge, intorno al 2007 una mega inchiesta portata avanti da un'ispettore del lavoro di Taranto fece venire alla luce una realtà spaventosa sia per la salute e la vita degli operai che ci lavoravano (e ci lavorano) sia per la popolazione. 
    Tra le altre cose fu scoperta la presenza di decine e decine di fusti in stato deteriorato, tonnellate di sostanze altamente inquinanti, tossiche, abbandonate, sversate sul terreno e nelle falde acquifere, ecc.; per non parlare delle condizioni di totale insicurezza e mancanza di un minimo di igiene sul lavoro, in cui operavano gli operai (i bagni - meglio chiamarli gabinetti - gli spogliatoi ricordavano le baracche in cui spesso sono costretti a vivere da schiavi gli immigrati). Il tutto interno ad una situazione di "normale" illegalità, in cui si appaltavano lavori il cui costo reale era di un tot di euro e che invece risultavano alla fine di migliaia di euro - e su cui "mangiavano" tutti, sia le Ditte che la Marina nei suoi alti gradi.


    Ma questa vasta inchiesta fu prima, in tutte le maniere ("legali" e illegali), ostacolata, poi definitivamente bloccata d'imperio, da parte dei vertici romani della Marina Militare, e a sua volta dall'allora Direttore della Direzione del lavoro, con l'accordo/complicità anche di Istituzioni locali, tra cui l'allora presidente della Provincia, Florido.
    Ma anche i sindacati confederali fecero la loro sporca parte. Col ricatto che a seguito di quella inchiesta alcune ditte potevano chiudere e i lavoratori licenziati, fecero anch'essi pesanti pressioni perchè l'indagine fosse fermata. 
    E anche ora sull'amianto e radiazioni non possono certo dire di non averlo saputo...

    E' TEMPO, ALLORA, DI SCOPERCHIARE TUTTO! 
    DI RIPRENDERE ANCHE QUELL'INCHIESTA, E DI FARE ANCHE ALLA MARINA MILITARE UN MEGA PROCESSO.

    (da Tarantosera) - "Amianto e radiazioni all’interno dell’Arsenale Militare. Un mix micidiale». E’ quanto sostiene Luciano Carleo, presidente di Contramianto e altri rischi onlus in riferimento ad alcuni lavoratori che «furono esposti a radiazioni e amianto lavorando sino agli anni Ottanta a bordo del naviglio militare e nelle officine dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto
    I casi non sarebbero unici essendo presenti almeno altri sei morti nell’archivio di Contramianto «operai elettronici Arsenale deceduti per mesotelioma e cancro polmonare tutti esposti all’amianto ma anche a rischio di radiazioni ionizzanti per aver lavorato con apparecchiature valvolari e radar che emettevano radiazioni potenzialmente pericolose. Eppure gli effetti cancerogeni delle radiazioni ionizzanti sono noti da oltre novant’anni come il fatto che sono causa di forme tumorali correlate.
    Non esiste un livello di esposizione alle radiazioni ionizzanti, come per l’amianto, che per quanto basso possa definirsi senza alcun effetto cancerogeno...

    Intanto salgono a 198 i casi di patologie asbesto correlate anche ad altri rischi presenti in archivio Contramianto ed associate ad attività in Marina militare». 

    pc 6 maggio - Fincantieri Palermo: siamo alle battute finali? Senza una ripresa forte della lotta degli operai…

    Le forti lamentele degli operai dell’indotto e la stanchezza della lunga cassa integrazione dei pochi operai rimasti Fincantieri che abbiamo registrato in questi ultimi anni e anche durante l’ultimo incontro del 1° maggio davanti la fabbrica, ha costretto i sindacati confederali, che insieme ai dirigenti dell’azienda hanno portato a questo punto la situazione, ad “impegnarsi” almeno nell’organizzazione di un sit-in… davanti la prefettura! Quello che dicono questi sindacalisti (riportato dall’articolo sotto) rispecchia esattamente come sono fatti questi tipi, che dinanzi ad una situazione quasi disperata sembrano tutti cadere dalle nuvole, frasi come queste che sembra scoprano l’acqua calda: “Abbiamo appreso che al cantiere di Palermo sono saranno più assegnate costruzioni navali”, naturalmente “indignati” però.


    Sono anni che non si costruisce più, sono anni che la “mission” per Palermo è cambiata, sono anni che non c’è alcun raccordo con gli altri stabilimenti per decidere una strategia comune e innanzi tutto una giusta distribuzione dei carichi di lavoro, sono anni che gli operai vivono di cassa integrazione e sopportano mille ricatti e soprusi…
    La rabbia sta soprattutto nel fatto che la Fincantieri va a gonfie vele in questo momento con una montagna di navi da costruire e lavoro per tutti e per tanti anni e che quindi questa si dimostra come una mossa voluta dalla Fincantieri per tenere gli operai in una condizione di disperazione.
    Come abbiamo detto parlando con gli operai il primo maggio, è chiaro che, visto il punto in cui siamo, o c’è un’azione forte, determinata e ben ragionata oppure si fa la fine di tante altre aziende che chiudono quasi in silenzio… anche qui bisogna rialzare la testa per riprendersi innanzi tutto la dignità!

    ***
    La protesta. Sit-in delle tute blu dell’indotto davanti alla prefettura, appello a Fincantieri: “Distribuzione del lavoro equa”. Il sindaco: “disimpegno incomprensibile”
    Cantieri navali senza commessa
    Gli operai: “Situazione drammatica”

    giovedì 5 maggio 2016

    pc 5 maggio - CON MARX I PROLETARI DI TUTTO IL MONDO SI SONO "ALZATI IN PIEDI!"

    Oggi nel 1818 nasceva Karl Marx, comunista rivoluzionario, filosofo, scienziato, combattente della causa del proletariato...
    OGGI MARX E' PIU' VIVO CHE MAI!

    Chiamiamo gli operai, tutti i lavoratori, i giovani, le donne che lottano ad onorarlo impugnando il suo pensiero.








    pc 5 maggio - Primo Maggio di lotta - Francia


    pc 5 maggio - Almaviva. I lavoratori hanno detto No al referendum di padroni e sindacati. Hanno vinto una battaglia! Ora bisogna vincere la guerra!

    da je so'pazzo
    foto di Ex OPG Occupato - Je so' pazzo.

    Napoli: 543 NO 95 SI'
    Questa storia, parla di orgoglio e dignità.
    Molti si lamentano sempre che in Italia non si lotta, che qui non siamo buoni a nulla, e che al Sud in particolare siamo schiavi, "non abbiamo le palle"...
    Ovviamente spesso quelli che fanno questo discorso poi non fanno niente, si lamentano solo. Invece noi conosciamo ogni giorno gente che resiste, che combatte spesso in solitudine la legge del più forte, la legge del profitto...
    Le lavoratrici e i lavoratori Almaviva, che abbiamo conosciuto poco più di un mese fa, sono fra questi. leggete qui!
    Il 27 marzo ALMAVIVA, multinazionale delle telecomunicazioni con 8.000 dipendenti solo in Italia,

    pc 5 maggio - Isochimica, un'altra strage da lavoro voluta da padroni assassini e governi e politicanti complici

    isochimicalapide
    L’ex Dirigente dell’Ispettorato del Lavoro di Avellino, dott. Festa, ha dichiarato alla stampa di aver presentato nel 1988 al Pretore di Avellino (forse dott. Marena) un dossier in cui si evidenziavano la massiccia presenza di amianto all’interno dell’Isochimica e le omissioni del responsabile delle Ferrovie dello Stato presente dal 1983 (inizio attività di scoibentazione) nell’azienda.
    L’ex Dirigente dell’Ispettorato del lavoro di Avellino ha affermato che l’Isochimica non aveva l’idoneità a poter svolgere l’attività di scoibentazione.
    Il dott. Festa ha così certificato quanto da noi denunziato a partire dal 1987: la diretta responsabilità

    pc 5 maggio - FORMAZIONE OPERAIA - L'ESPORTAZIONE DEL CAPITALE - DA "L'IMPERIALISMO" DI LENIN

    Riprendiamo il testo di Lenin, dal IV capitolo. 

    "L'eccedenza del capitale non sarà mai impiegata 
    per elevare il tenore di vita delle masse..."


    Il vecchio capitalismo, dice Lenin, era fondato sull'esportazione delle merci, il nuovo capitalismo sotto il dominio dei monopoli è fondato sull'esportazione di capitali.
    Conseguenza di questo è la disuguaglianza e discontinuità nello sviluppo sia all'interno dei singoli settori industriali sia all'interno dei singoli paesi, sia a livello internazionale.
    Storicamente questo è già avvenuto sin da quando il capitalismo si è sviluppato. L'Inghilterra ne era l'esempio più chiaro. Nel libero commercio, essa veniva a giocare il ruolo di fornitrice di tutti i prodotti manufatti in cambio della fornitura di materie prime. Via via però una serie di paesi cominciavano a svilupparsi e con dazi protettivi divenivano paesi capitalistici indipendenti.
    Questo processo nel suo sviluppo ulteriore, sul limitare del secolo XX, va a definire un sistema fondato sulla posizione monopolistica di alcuni paesi ricchi, in cui l'accumulazione del capitale raggiunge una dimensione gigantesca. E questa è l'eccedenza del capitale. Questa eccedenza non ci sarebbe se l'agricoltura non fosse rimasta indietro rispetto all'industria e se si potesse elevare il tenore di vita delle masse.
    Questo è l'argomento dei critici piccolo borghesi del capitalismo che non tiene conto che il capitalismo non sarebbe più tale senza la disuguaglianza di sviluppo e lo stato di miseria e povertà,

    pc 5 maggio - A Bologna una banda di facce di porco che colpisce vigliaccamente gli studenti - mentre Ubertini il rettore ha tutta la responsabilità politica e deve essere cacciato

    ANCORA DUE VIOLENTE CARICHE DAVANTI INGEGNERIA 

    UBERTINI ha TUTTA la responsabilità politica di ciò VERGOGNA!

     Torniamo in Zona Universitaria. Preveniamo possibili scorribande di Salvini in via Zamboni!

    pc 5 maggio - Bologna. Via la carogna troglodita razzista Salvini dall'Università di Bologna, difeso come sempre dalla polizia che carica e ferisce gli studenti

    Redazione di Operai Contro, la polizia difende sempre i parassiti dei partiti Ancora una volta il segretario della Lega Matteo Salvini viene accolto, giustamente, da una manifestazione di protesta Scontri […]


    Bologna, Salvini in visita all’università. Manifestazioni e proteste: scontri e cariche delle forze dell’ordine



    Matteo Salvini torna a Bologna e, come successo già a novembre scorso, si verificano scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. Alcune decine di persone, infatti, hanno protestato contro la visita del leader del Carroccio e, dopo avere dato vita a una sit in davanti al rettorato in via Zamboni, si sono spostate a Porta Saragozza per raggiungere la Facoltà di ingegneria, dove il segretario federale della Lega Nord ha in programma l’incontro con il rettore, Francesco Ubertini, e dove si terrà la conferenza stampa post faccia a faccia. I manifestanti hanno provato a risalire la via Risorgimento, ma sono stati bloccati da un cordone di forze dell’ordine, schierati in assetto antisommossa, con scudi e manganelli. A seguito di un secondo tentativo di percorrere la stessa strada, ci sono state un paio di cariche di polizia, che hanno allontanato i manifestanti i quali, a loro volta, hanno lanciato a loro volta uova e ortaggi.

    pc 5 maggio - Vuoi lavorare in Fiat? Iscriviti alla Cisl… La CISL un sindacato al servizio del padrone e corrotto - questo sindacato va attaccato in ogni luogo e in ogni modo





    vm-motori-e1455128031645
    In Vm assunti i raccomandati del sindacato

    Trafugata mail di Rizzo (Fim-Cisl): “Ora fategli fare la tessera”
    Cento. Assunzioni di lavoratori interinali alla Vm di Cento e alcuni addirittura trasformati con contratto a tutele crescenti grazie alle raccomandazioni di una sindacalista.
    È quel che emerge da una e-mail trafugata dall’account di Sandra Rizzo, segretaria della Fim-Cisl di Ferrara ed entrata in possesso del quotidiano La Repubblica. Secondo l’articolo, a firma di Paolo Griseri, la missiva inviata nel pomeriggio del 23 settembre 2015 contiene nomi e cognomi dei raccomandati e l’invio ai colleghi sindacalisti affinché facciano

    pc 5 maggio - USCITO IN FORMATO OPUSCOLO LA FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE - 1° parte

    L'opuscolo raccoglie i testi usciti on line da gennaio ad aprile 2016.
    Un importante risultato della battaglia, non facile, dell'importanza della teoria per la pratica rivoluzionaria delle donne che il Movimento femminista proletario rivoluzionario sta portando avanti.

    Per richiederlo: mfpr.naz@gmail.com

    pc 5 maggio - Viva la compagna Chiang Ching! Viva la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria - PCm Italy

    chiang1
    Camarada Chiang Ching

    pc 5 maggio - Gli scontri di Parigi contro la Loi-Travail - 1° maggio

    May Day France - clashes against LOI-TRAVAI



    pc 5 maggio - Un canto dedicato ai martiri della rivoluzione indiana

    Too Many Martyrs by Phil Ochs dedicated to Comrade Kishenji and Comrade Azad - by Democracy and Class Struggle



    In the state of Mississippi many years ago
    A boy of 14 years got a taste of southern law
    He saw his friend a hanging and his color was his crime
    And the blood upon his jacket put a brand upon his mind

    Too many martyrs and too many dead
    Too many lies too many empty words were said
    Too many times for too many angry men
    Oh let it never be again

    His name was Medgar Evers and he walked his road alone
    Like Emmett Till and thousands more whose names we'll never know
    They tried to burn his home and they beat him to the ground
    But deep inside they both knew what it took to bring him down

    Too many martyrs and too many dead
    Too many lies too many empty words were said
    Too many times for too many angry men
    Oh let it never be again

    The killer waited by his home hidden by the night
    As Evers stepped out from his car into the rifle sight
    he slowly squeezed the trigger, the bullet left his side
    It struck the heart of every man when Evers fell and died.


    Too many martyrs and too many dead
    Too many lies too many empty words were said
    Too many times for too many angry men
    Oh let it never be again

    And they laid him in his grave while the bugle sounded clear
    laid him in his grave when the victory was near
    While we waited for the future for freedom through the land
    The country gained a killer and the country lost a man

    Too many martyrs and too many dead
    Too many lies too many empty words were said
    Too many times for too many angry men
    Oh let it never be again

    MARTYRS OF THE INDIAN REVOLUTION 

    IN 21st CENTURY

    Comrade Azad

    Comrade Kishenji                                                          

    pc 5 maggio - La dichiarazione congiunta del 1° Maggio - in spagnolo. Esistono traduzioni in differenti lingue per i proletari immigrati del nostro paese - facciamo appello a fargliela pervenire

    Comunicado Primero de Mayo 2016
    ¡Proletarios de todos los países, uníos!

    ¡Viva el 50 aniversario de la Gran Revolución Cultural Proletaria!
    ¡Viva la Revolución Proletaria Mundial! ¡Viva el Maoísmo!

    Este 1° de mayo hacemos un llamado al proletariado y a los pueblos oprimidos del mundo a celebrar el 50 aniversario de la Gran Revolución Cultural Proletaria (GRCP) en China. Durante la GRCP, como un gran farol estratégico, el pensamiento Mao Tsetung se propagó intensamente y el Presidente Mao se convirtió en el reconocido líder de la revolución mundial y generó una nueva etapa del marxismo-leninismo: el maoísmo. 

    Cinco décadas después de que el Presidente Mao afirmara que “los imperialistas y todos los reaccionarios son tigres de papel", el imperialismo ha caído aún más hondo en su prolongada y profunda crisis; en un mundo cada vez más tormentoso, las condiciones para el avance de la revolución son cada vez más favorables.

    En la fase actual del imperialismo, la brutal concentración y centralización del capital alcanza niveles

    pc 5 maggio - Campagna internazionale per la libertà del compagno francese Antoine

    Chers camarades,

    Nous appelons tous les progressistes, syndicalistes, révolutionnaires à signer cette déclaration unitaire pour dénoncer la mise en détention d'un Camarade militant de la CARA et de la CGT de Vichy, arrêté à Clermont-Ferrand. Pour signer envoyer un message à cara.antifa@gmail.com ou sur la page FB « Liberté pour Antoine et arrêt des poursuites ».

    Face à la répression, unité ouvrière et populaire !

    La CARA - https://www.facebook.com/libertepourantoine/

    Un Camarade en prison,
    développons la solidarité révolutionnaire !

    Antoine, un Camarade brancardier de Vichy, militant de la CARA et à la CGT, a été placé en détention provisoire après avoir refusé la comparution immédiate. Il avait participé à l’occupation du Conseil Municipal de Clermont-Ferrand vendredi 29 avril dernier. Lors de cette action, à l’appel de Bianchi, maire PS, les flics avaient évacué la salle à coups de matraques, de gazeuses et de taser. Marc Fernandez, chef de toute la police du Puy de Dôme, dirigeait ses troupes. En première ligne dans la répression, il s’est pris une enceinte en pleine tête dans la cohue. Les flics se jettent alors sur Antoine et l’arrêtent.

    Au procès qui a eu lieu lundi 2 mai, le Camarade a refusé la comparution immédiate. Mais le procès est politique. La justice veut faire des exemples de celles et ceux qui refusent de baisser la tête. Quel que soit sa situation ou les arguments de l’avocat, il est puni pour son engagement révolutionnaire. Il est placé en détention provisoire jusqu’à son procès le 26 mai prochain.

    Les violences policières de vendredi dernier et la répression qui s’accumule à Clermont (3 procès à venir, les 10 et 23 mai et le 7 juin) et ailleurs montre bien que la justice n’est pas aveugle comme veut bien nous faire croire le mythe républicain mais qu’elle touche principalement les couches les plus pauvres de la population et les révolutionnaires. Cette répression s'inscrit dans la continuité de la répression qui frappe le mouvement contre la Loi « Travail », contre les  syndicalistes en lutte (Goodyear, Airfrance...) et le mouvement Nuit Debout. C’est ça la justice de classe : « file bien droit, tête baissée, et si tu la ramènes, tu sais ce qu’il t’attend ».

    Nous, signataires, affirmons que nous ne nous laisserons pas intimider. Ils peuvent bien essayer de « faire des exemples », ce n’est pas ça qui fera tomber notre détermination, bien au contraire ! Nous exigeons la remise en liberté d'Antoine et l'abandon des poursuites judiciaires.

    Liberté pour Antoine ! Arrêt des poursuites !

    Premiers signataires : Cellule Antifasciste Révolutionnaire d'Auvergne, Parti Communiste maoïste, CRI Rouge (pour la défense des prisonniers politiques révolutionnaires)

    mercoledì 4 maggio 2016

    pc 4 maggio - Migranti, schiavi a basso costo nelle campagne, sfruttati dai padroni e presi in giro dallo Stato. Gli ex schiavi del Salento denunciano


    Li chiamavano gli schiavi della green economy. Erano più di 500. Tutti dipendenti della Tecnova, una società spagnola che tra il 2009 e il 2010 realizzò nel Salento 17 campi fotovoltaici. L’azienda assumeva prevalentemente migranti africani, molti di loro clandestini. Manodopera a basso costo per ritmi di lavoro massacranti. Le giornate lavorative non erano meno di 12 ore, alle volte anche di 24 ore. Dalle 6 del mattino fino alle 6 giorno successivo. Senza pause, senza contratto, senza assicurazione, senza contributi. Per il primo mese i lavoratori percepirono una paga di 45-55 euro al giorno, per i successivi mesi invece l’azienda non sborsò un euro. Così arrivarono le prime denunce

    pc 4 maggio - AUSTRALIA, MIGRANTI ALLA DERIVA... FORTE PROTESTA

    (Da Il Manifesto) - "...la politica di Canberra nei confronti di rifugiati e migranti è sintetizzata nello slogan «No Way», vale a dire nessuna possibilità che qualcuno sbarchi sul territorio nazionale grazie a un capillare controllo da parte della marina e a una serie di accordi stipulati con gli altri paesi dell’area per la costruzione di centri di identificazione su alcune isole distanti dalle coste australiane.
    È qui, nell’isola Christmas, in mezzo all’Oceano Pacifico, piuttosto che sull’isolotto di Nauru o a Manus Island, “affittate” agli australiani dalle autorità della Papua-Nuova Guinea che sono sorte delle vere e proprie prigioni dove sono costretti migliaia di richiedenti asilo e di migranti: donne, uomini e anche molti bambini. Luoghi sinistri e pericolosi, il cui uso è stato più volte condannato da Amnesty International dove regna la violenza e dove, dopo mesi di detenzione provvisoria, la disperazione è

    pc 4 maggio - 1 maggio da tutto il mondo dal blog dell'internazionalismo proletario Maoistroad!

    • http://maoistroad.gmail.com


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