sabato 16 gennaio 2016

pc 16 gennaio - Soldati dell'esercito turco disertano a Sirnak stanchi dei massacri contro la popolazione Kurda

Soldati, tra cui 12 ufficiali delle unità speciali hanno disertato dall’esercito turco per via dell’acuirsi die massacri e della guerra psicologica contro la popolazione curda in Turchia. I nomi dei soldati sono stati pubblicati.
Nonostante le pesanti operazioni del governo dell‘AKP e i massacri a Şirnex (turco Şırnak) e Silopî (turco Silopi) e in tutta la provincia di Cizîr (turco Cizre), la resistenza popolare nelle zone di autogoverno continua ormai da più di un mese.
All’inizio del mese è stato pubblicato un documento ufficiale che riferisce dettagliatamente die retroscena die massacri da parte delle forze dello stato turco contro la popolazione civile nel Kurdistan settentrionale. Il documento ‘classificato“ di sei punti attesta l’ordine del Comando delle Forze di Terra all’esercito turco di usare le armi contro la popolazione, di puntare in via generale sulla forza delle armi e di non preoccuparsi di eventuali conseguenze legali.

‘SONO PERSONE CHE MANCANO DI CONVINZIONE?’
Secondo quanto riferiscono fonti affidabili, larghe parti dell’esercito turco non vogliono partecipare alle operazioni nelle città curde.

Così è stato riferito che 23 sottoufficiali delle unità speciali e alti ufficiali dell’esercito turco hanno disertato. Questo in analogia con quanto avvenuto nel regimento di polizia di Çakırsöğüt a Şirnex, dove dozzine di guardiani di villaggio hanno anch’essi deposto le armi per non continuare a prendere parte alle aggressioni contro civili curdi.

12 UFFICIALI DELLE UNITÀ SPECIALI HANNO LASCIATO ŞIRNEX
In base ai rapporti i soldati hanno disertato per via delle condizioni di guerra nelle città e a causa di fucilazioni mirate di cittadini civili nell’ambito delle operazioni in corso.
Yakup Girgin, Necmi Şekerci, Cesim Erhan, Yakup Bilici, Onur Küçükil, Mehmet Akış, Emre Gönenç, Oğuz Boz, Hamdi Algül, Ali Değirmi, Serkan Susan e Ertuğrul Kılıç haben hanno presentato da poco le loro dimissioni con un rifiuto di continuare a prendere agli attacchi.
Viene inoltre riferito che l’opinione pubblica non viene informata né dei soldati turchi uccisi, ne delle diserzioni e dei rifiuti da parte dei soldati durante operazioni in città come Cizîr o Silopî nella provincia di Şirnex.

pc 16 gennaio - Lo schiavismo capitalista in una fabbrica tessile in Cambogia. Per il profitto dei padroni schiave di 9 anni sfruttate dal colosso svedese dell'abbigliamento H&M

Cosa si cela dietro i vestiti di H&M? 
La blogger 17enne svela il segreto

Si chiama Sweat Shop, ed è un docu-reality realizzato dal quotidiano norvegese Aftenposten nato per raccontare come e dove vengono prodotti gli abiti venduti da una delle più grandi catene di negozi di abbigliamento “low cost”, il colosso svedese H&M.

Lavoratori in una  azienda cambogiana. (Human Rights Watch)
Tre giovani fashion blogger norvegesi sono state inviate in Cambogia – uno dei paesi dove l’azienda produce la maggior parte dei capi – e per un mese hanno vissuto a stretto contatto con i lavoratori dei laboratori tessili dove vengono realizzati gli abiti, vivendo nelle loro stesse condizioni, tra alloggi fatiscenti e turni di lavoro massacranti. Lo scopo dell’iniziativa di Aftenposten era quello di raccontare ai giovani norvegesi da dove viene la maggior parte dei vestiti che indossano ogni giorno, prodotti nei laboratori tessili dei paesi in via di sviluppo, diventati ormai da decenni “terreno di conquista” per i grandi brand della moda che delocalizzano la produzione dei capi di abbigliamento nei paesi del sud-est asiatico, dove milioni di persone lavorano anche per 16-18 ore al giorno con uno stipendio molto al di sotto di quello che considereremmo “salario minimo”, in condizioni igienico-sanitarie spesso molto precarie e senza tutela alcuna.

Eppure, il pesante velo di omertà che copre questo scenario non si squarcia nemmeno grazie al lavoro dei tre blogger norvegesi di Sweat Shop cui è stato chiesto, o per meglio dire imposto, di non raccontare parte di ciò che avevano visto e vissuto durante la loro esperienza nei laboratori tessili della Cambogia. Per questo motivo, la giovanissima Anniken Jørgensen, una delle tre blogger che ha partecipato al reality, ha deciso di raccontare la verità, intraprendendo da sola una campagna per far sapere al mondo le reali condizioni dei lavoratori tessili cambogiani e fare in modo che la propria esperienza non restasse solo “un pugno di video” pubblicati sul web

Nonostante la giovanissima età, Anniken ha 17 anni, la ragazza ha cominciato a fare i nomi delle aziende coinvolte nello sfruttamento degli operai, in particolare H&M, raccontando sul proprio blog la realtà dei fatti, accuratamente censurata anche dallo stesso Aftenposten. Per mesi, nonostante le obiezioni dei tre blogger, il quotidiano sarebbe riuscito a mantenere il silenzio, fino a un paio di mesi fa, quando Anniken non ha deciso di parlare “da sola” dopo aver compreso che nessuno sarebbe stato disposto ad ascoltare la sua storia: “È incredibilmente frustrante che una grande catena di abbigliamento abbia così tanto potere da spaventare e condizionare il più importante quotidiano della Norvegia. Non c’è da meravigliarsi: il mondo è così. Ho sempre pensato che nel mio paese ci fosse libertà di espressione. Mi sbagliavo”.

E così, grazie al tam tam del web, la denuncia di Anniken ha cominciato a prendere il largo, diventando virale insieme alla sua iniziativa di boicottare H&M e i suoi abiti. Fino al punto che la stessa azienda ha chiesto di poterla incontrare nella sede principale di Stoccolma annunciando, nello stesso tempo, di aver preso provvedimenti nei confronti dei laboratori tessili a cui commissiona la realizzazione degli abiti, affinché si impegnassero a migliorare le condizioni di vita dei propri operai. In diverse occasioni Anniken ha sottolineato che quel viaggio in Cambogia ha cambiato per sempre la sua vita e che mai potrà dimenticare le condizioni di lavoro di quegli operai. In particolare, la giovane racconta dell’incontro con una ragazza diciottenne, che ha iniziato a lavorare quando aveva appena nove anni

pc 16 gennaio - I raid razzisti della feccia fascista romana contro gli immigrati del Bangladesh

Razzismo. Indagati 13 simpatizzanti di estrema destra. Perquisizioni nella capitale, a Ferrara e a Chieti. L’inchiesta della procura di Roma su una cinquantina di aggressioni a cittadini del Bangladesh mostra un sistema gangsteristico che mette in scena l’Arancia meccanica xenofoba

«Andiamo per cantine con lo Zyklon B», dicevano evocando il gas impiegato nei campi di concentramento nazisti. E partivano per pestare migranti. Bisogna fare attenzione ai luoghi nei quali si dipana questa storia per capire il portato simbolico ed il disegno politico che potrebbero implicare.

Siamo a Roma, quartiere Appio-Latino, a pochi metri dalla storica sezione di Acca Larentia,

pc 16 gennaio - Sul 9° decreto Ilva - Perchè dobbiamo respingerlo, ma con la lotta! Non con "emendamenti" o "incontri istituzionali" o escursioni in Parlamento

Con alcuni emendamenti, che non intaccano la sostanza negativa, è passato alla Camera il 9° decreto Ilva, con 297 voti a favore e 164 i contrari, due gli astenuti.Ora ripasserà al Senato che se ne occuperà a partire dal 27 gennaio.
Già dire nono decreto unisce farsa a tragedia. Ogni "soluzione" fatta dai decreti, ultimo questo, imbriglia sempre più la matassa, si fonda su 'sabbie mobili', vischiose e porta solo rinvii e nere illusioni sui problemi reali, mentre la situazione peggiora sempre più per operai e popolazione, sia sul fronte del lavoro che della salute, della sicurezza. MA PER OPERAI E POPOLAZIONE NON CI SONO DECRETI!

Per questo 9° decreto PD e parlamentari di Taranto parlano ancora una volta di importanti risultati... Facendone anche una vittoria personale (vedi Pelillo) degli emendamenti passati alla Camera.  
In realtà, si tratta in generale di punti che il governo Renzi già aveva deciso, come lo stanziamento di 800 milioni per il risanamento ambientale e le bonifiche; 300 milioni per gli stipendi e i fornitori. 
Ma questi soldi andranno tutti per la gestione ordinaria in attesa della svendita dell'Ilva, sia perchè gli 800 milioni sono una miseria rispetto ai fondi necessari per risanamento e bonifiche (non dimentichiamo che la Todisco aveva quantificato in 8 miliardi il costo degli interventi - non fatti); sia perchè il governo stesso ha messo di fatto uno stop agli interventi più importanti (tipo copertura parchi minerali) dato che i nuovi padroni potranno cambiare l'Aia secondo il loro piano industriale.

Uno degli emendamenti riguarda le ditte dell'indotto, per cui è stato deciso, che per accedere alle garanzie del Fondo Pmi sarà sufficiente aver realizzato la metà del fatturato (e non più il 75%) grazie a commesse del gruppo siderurgico, in due anni anche non consecutivi successivi al 2010. Garanzie che potranno coprire fino all'80% dell'operazione finanziaria per un importo massimo di 2,5 milioni. 
Ma non è chiaro - e non lo dicono nè il governo, nè le associazioni padronali - se verranno pagati tutti gli stipendi arretrati degli operai.

M5S e 'Liberi e pensanti' alla Camera dei Deputati
Durante l'esame a Montecitorio è stato approvato all'unanimità un emendamento del Movimento cinque stelle che prevede che le risorse sequestrate al gruppo Riva - il famoso 1,2 miliardi di euro - saranno destinate ad un apposito fondo del ministero dell'Ambiente per le bonifiche, a parziale copertura delle anticipazioni pubbliche e a ulteriori operazioni di bonifica. 
Su questo emendamento il M5S plaude. Ma di cosa può essere soddisfatto? Si tratta sempre del famoso 1,2 miliardi che come un araba fenice ogni tanto compare (ma solo nelle parole) e poi scompare, e che ognuno tira per proprio conto, dai sindacati, ai partiti e ora anche il M5S. Ma qualcuno ha quantomeno il senso del ridicolo?! 
Parentesi: saranno soddisfatti anche i "Liberi e pensanti" che ora fanno "coppia fissa" con il M5S? 

Infine un altra modifica è stata di riportata dal 60 al 70% l'integrazione salariale per la solidarietà dei lavoratori di Genova Cornigliano.
Ma, appunto, solo per i lavoratori di Cornigliano. Per quelli di Taranto, la cui copertura al 70% scade a marzo, ancora non si dice niente, in compenso però si aumentano i Contratti di solidarietà a più di 3500, chiamandoli ora "esuberi temporanei" - brutta parola che anticipa gli esuberi "definitivi"...

Detto questo riportiamo stralci del decreto: 

pc 16 gennaio - CONTINUA LA SOLIDARIETA' AL RESPONSABILE SLAI COBAS SC DI BERGAMO - INTANTO LA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA DI BRIGNANO VA AVANTI

Dai lavoratori dell'Ist. tumori di Milano - esprimiamo la solidarietà  ed il sostegno al compagno Sebastiano fatto oggetto di intimidazione, a conferma dell'arroganza padronale quale mandante di un atto vile. Tale attacco è da intendersi come atto di debolezza e non di forza dei padroni quando la lotta dei lavoratori cresce e si consolida.
Solidarietà e sostegno alla lotta degli operai della logistica di Brignano che lottano contro una realtà di moderno sfruttamento e per i diritti dei lavoratori.

Giorgio Cremaschi ha telefonato direttamente al compagno Sebastiano la sua solidarietà. 

Dagli operai della Pasquinelli di Taranto - Gli operai Slai Cobas Pasquinelli Taranto addetti alla raccolta differenziata esprimono la massima ed incondizionata solidarieta' per il vile ed infame gesto perpetrato nei confronti del responsabile sindacale  Slai Cobas Bergamo.
Forza Seba non sei solo siamo tutti con te, non un passo indietro!
 
Camera popolare del lavoro Napoli (ex Opg occupato) - A Bergamo ieri mattina si è avuta l’ennesima prova della violenza che possono mettere in campo gli imprenditori quando i lavoratori decidono di cominciare a rivendicare i loro diritti e il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Sul cancello dell’abitazione di uno dei responsabili dello “Slai Cobas per il sindacato di classe” è stata infatti gettata benzina. Una chiara intimidazione verso l’azione che sindacato e lavoratori stanno svolgendo nella zona affinché siano rispettate le condizioni minime previste dai contratti.
Per una classe padronale abituata a fare ciò che vuole e incentivata dall’azione del governo Renzi, che dà ulteriore fiducia a questi personaggi sul fatto di potersi comportare come meglio credono, anche tenere la testa alta è un affronto che non si può tollerare. Comandano loro e deve essere chiaro. Per fortuna ci sono lavoratori e sindacati che non ci stanno e mettono in discussione l’ordinario svolgimento delle relazioni sui posti di lavoro.
A loro la nostra massima solidarietà e vicinanza.

Dalla precarie Coop Sociali di Palermo - Piena solidarietà a te Sebastiano il vile gesto fatto nei tuoi confronti....questi gesti intimidatori mettono in luce che le vostre lotte sono scomode ed efficaci per combattere la feccia che ci circonda. ...la lotta non si ferma.
Gravissimo e meschino l'attacco contro il nostro compagno di lotta Sebastiano.. possono attaccarci in tutti i modi ma noi non risponderemo mai con la paura poichè la paura non appartiene ai coraggiosi e tu di forza, coraggio e determinazione ne hai davvero tanta". 
"La storia di ogni societa' esistita fino a questo momento e' storia di lotta di classi " e noi la nostra storia dobbiamo scriverla... tutta la nostra solidarieta' a Sebastiano ..... forza forza forza!!! 

Domenico Destradis delegato del sindacato è un'altra cosa alla Fca Sata/Melfi - solidarietà verso compagni che subiscono attacchi intimidatori di ogni tipo...

Bonato Daniela - VERGOGNA, tutta la solidarietà dei compagni del sindacato è un'altra cosa del Veneto

Slai Cobas per il sindacato di classe di Milano-scuola - esprime la massima solidarietà al responsabile dello Slai cobas sc di Bergamo per il vile attentato che stamattina è stato fatto presso la sua abitazione. Si vuole intimidire chi lotta per difendere diritti, dignità dei lavoratori. Si vogliono colpire i lavoratori e le loro giuste lotte

Da SLAI Cobas s.c. – Policlinico Palermo - IL FASCISMO PADRONALE, PRODOTTO DEL SISTEMA CAPITALISTICO, USA SEMPRE PIU’ I SUOI SGHERRI PER ATTACCARE E TENTARE DI REPRIMERE LA LOTTA OPERAIA. MA SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI! Grande solidarietà al compagno di Bergamo, responsabile dello SLAI Cobas s.c., vilmente attaccato da scagnozzi prezzolati da quei padroni, a cui, in questi anni e a tutt’oggi, lo SLAI Cobas s.c., con coraggio e forte determinazione ha pestato i piedi… Ma se queste carogne pensano di poter fermare la lotta di classe, si sbagliano alla grande!
La benzina, prima o poi, gliela metteranno in quel posto… la classe operaia ed il proletariato, e gli daranno fuoco…! LA LOTTA DI CLASSE NON SI PUO’ FERMARE FINCHE’ AL POTERE VI E’ IL CAPITALE!
   
Piattaforma Comunista - esprimiamo la nostra piena solidarietà  al compagno responsabile dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Bergamo raggiunto dall'attentato. Le vili intimidazioni non fermeranno i lavoratori e i loro rappresentanti in lotta per i loro diritti e contro il sistema di sfruttamento capitalista.

pc 16 gennaio - L'ilva alla canna del gas - manifesto a Taranto

pc 16 gennaio - IL VOLANTINO DUFFUSO ALLA FCA SATA - NUOVE DENUNCE DAGLI OPERAI E OPERAIE

Ancora tante denunce sulle condizioni di lavoro alla Fca-Sata. Basta che gli operai e le operaie possono parlare e viene fuori su quale sfruttamento, attacco alla salute, ai dignità si regge il "modello" Marchionne:
"Ora insieme ai "normali" dolori" e problemi alla colonna vertebrale, alle braccia, ecc, sta succedendo un fatto nuovo e grave, ora vi sono gli infarti! Vediamo arrivare troppo spesso ambulanze in fabbrica perchè un operaio ha avuto l'infarto.
Questo chiaramente è dovuto ai ritmi con cui lavoriamo, all'intensità del lavoro.
Prima aumentavano i ritmi ma la produzione rimaneva la stessa, oggi intensità del lavoro e aumento della produzione vanno di pari passo"
Anche i giovani operai, dopo l'entusiasmo iniziale, non ce la fanno più. Ma evitano di andare in infermeria. La loro assunzione spesso fatta su raccomandazione, ora diventa un motivo ricattatorio per non parlare, non lamentarsi"
"Certo, l'acqua da bere sta nel reparto, ma è come se fosse un miraggio: tu la guardi, ma non puoi andarla a prendere perchè non puoi fermarti...".
"Anche qui è come se ci fosse il caporalato; i capi si comportano come dei "caporali".

Alla condizione in fabbrica ma strettamente legata a questa si aggiungono altri problemi: uno tra tutti è la questione della casa. Gli operai e le operaie che arrivano da altre regioni, o da paesi della Basilicata da cui ci vogliono ore per raggiungere la fabbrica, a volte devono alzarsi anche alle 02,30 di notte per arrivare in tempo per il 1° turno.
Gli operai vorrebbero che si costruissero delle case più vicino alla Sata, un "quartiere operaio". Anche in passato l'hanno sollevato, ma non hanno trovato risposta da nessun sindacato.

pc 16 gennaio - Dal meeting internazionale del 21 novembre a Parigi - 8


Partito Comunista maoista - Italia
Cari compagni e compagne, nel ringraziarvi a nome del nostro partito per vostra presenza, vogliamo sottolineare che questa partecipazione è quanto mai importante e urgente nel contesto della situazione attuale in Francia. Quando abbiamo proposto di fare questo meeting, lo abbiamo fatto perché dopo 10 anni questa rivolta andava ripresa e rilanciata. Nello stesso tempo, pensavamo che questa rivolta avesse un grande valore internazionale, innanzitutto per tutti i compagni e organizzazioni maoiste dei paesi imperialisti ma, nello stesso tempo anxche per tutti i partiti e organizzazionoi dei paesi oppressi dall'imperialismo che sono impegnati nelle guerre popolari, dall'India al Perù, dalle Filippine alla Turchia.
E innanzitutto a tutti i partiti e alle masse popolari che dobbiamo dedicare questa discussione.

pc 16 gennaio - In piazza contro la guerra - la posizione dei maoisti italiani

pc 16 gennaio - Dall'India un appello del PCI(maoista) Contro il piano di attacchi aerei sulle aree Adivasi - verso nuove iniziative internazionali di solidarietà che saranno decise nei prossimi giorni ICSPWI italia csgpindia@gmail.com tel 3471102638

Appello
PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (Maoista) 
Comitato Speciale di Zona – Dandakaranya

Comunicato stampa 28 novembre 2015
Nella zona di Bijapur nel Bastar, sotto la diretta supervisione di alti funzionari di polizia e ufficiali superiori della Air Force, sono stati effettuati addestramenti con simulazioni di attacchi aerei, usando 3 elicotteri, il 13 ottobre scorso. Il governo fascista brahminico indù del BJP [Bharatiya Janata Party – partito reazionario attualmente al governo – ndt] di Modi ha preparato un piano d'azione, "Missione 2016", per spazzare via la lotta rivoluzionaria nel Dandakaranya entro la fine del 2016, e queste esercitazioni ne fanno parte. Questi addestramenti sono parte del processo che vuole sopprimere crudelmente la lotta maoista e

pc 16 gennaio - Il movimento antifascista fiorentino informa

PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO: I TEMPI SI ALLUNGANO.

Nel corso dell'ultima udienza del Processo contro il movimento fiorentino il PM Coletta ha deciso di riformulare alcune delle accuse per alcuni degli 86 compagni imputati. Questa scelta ha portato all'allungamento dei tempi processuali. Pertanto stiamo prendendo in considerazione l'ipotesi di posticipare la manifestazione di solidarietà fissata per il 13 febbraio. La prossima udienza è fissata per il 22 gennaio e solo allora sapremo in che tempi si arriverà alla formulazione delle richieste di condanna e saremo in grado di rilanciare una data precisa per la manifestazione di piazza.

Firenze, 14 gennaio 2016
Centro Popolare Autogestito fi-sudMovimento di Lotta per la CasaCollettivo Politico Scienze PoliticheCantiere Sociale Camilo Cienfuegos - Campi BisenzioOccupazione Corsica 81Assemblea contro la metropoliRete dei Collettivi fiorentiniConfederazione Cobas FirenzeClash City Workers - FirenzePer un'altra CittàCollettivo contro la repressione - FirenzeLa PolverieraCSA nEXt EmersonPartito Comunista dei Lavoratori - Firenze

pc 16 gennaio - G8 di Genova, Covell a Renzi: "Genova nel mirino dei fascisti"

G8 di Genova, Covell a Renzi    "Genova nel mirino dei fascisti"

Il giornalista inglese Mark Covell, vittima dei pestaggi nel 2001 e risarcito con 110 mila euro, scrive al premier Matteo Renzi: "Genova nel mirino dei fascisti"


"Caro primo ministro Renzi, il mio nome è Mark Covell". Covell, il giornalista inglese ridotto in fin di vita alla Diaz nel sanguinario blitz del G8 e - come centinaia di manifestanti - arrestato con accuse false. Quella notte del luglio 2001, ridotto ad un "human fooball", un pallone umano, si era finto morto sperando di saziare le belve. Quattro costole rotte, un polmone perforato, addio agli incisivi e qualche altro dente. Una settimana in prognosi riservata. Nel novembre scorso la Corte dei Conti ha condannato 16 poliziotti coinvolti nel pestaggio a risarcirlo con 110.000 euro. 
Oggi scrive a Matteo Renzi. Una lettera aperta per avvertirlo di potenziali "disordini sociali", dopo che il Governo – su cui pende una probabile sentenza di condanna della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo - ha presentato una proposta di "conciliazione amichevole" a

venerdì 15 gennaio 2016

pc 15 gennaio - Lo schifoso razzismo xenofobo di Charlie Hebdo mascherato da satira sui fatti di Colonia

Charlie Hebdo, nuova polemica: "Chi sarebbe diventato Aylan da grande? Un palpeggiatore in Germania"
  • Redazione, L'Huffington Post

Divampano le polemiche per una nuova vignetta del settimanale satirico Charlie Hebdo. La vignetta, realizzato da Laurent Sourisseau, ironizza su chi sarebbe diventato da grande il piccolo Aylan Kurdi, il bambino siriano di tre anni trovato morto a inizio settembre sulla spiaggia turca di Bodrum: un “palpeggiatore” in Germania. Il disegno mostra in alto l’immagine stilizzata del piccolo Aylan che giace senza vita sul bagnasciuga. Accanto la scritta: “Cosa sarebbe diventato da adulto il piccolo Aylan?”. Sotto, l’immagine di due uomini con la faccia da maiale che rincorrono una donna formosa. E la risposta: “Un palpeggiatore di sederi in Germania”.
L’accostamento della morte del bimbo siriano con la vicenda delle centinaia di donne molestate e derubate la notte di capodanno a Colonia da bande organizzate di migranti prevalentemente di origine maghrebina non è piaciuta a molti utenti della Rete. Sui social network imperversa il dibattito tra chi difende in ogni caso il diritto di satira e chi sostiene che, questa volta, il settimanale abbia davvero esagerato. Alcuni utenti propongono un'interpretazione alternativa: la vignetta, infatti, potrebbe essere intesa anche come satira del doppio standard utilizzato dai mass media per i rifugiati - da un lato lo sdegno unanime per la morte del piccolo Aylan, dall'altro la retorica che equipara tutti i migranti a degli stupratori.

pc 15 gennaio - L'Aquila, un altro omicidio di "crisi" senza colpevoli

Lavorava alla Tensiter di Bazzano Piero Fiordigigli, l’operaio che ha eseguito la sua condanna a morte ingerendo acido muriatico. Aveva 36 anni, due bambini e una compagna che fino all’ultimo ha cercato di tirarlo fuori dal tunnel in cui lo avevano cacciato padroni, governo e sindacati concertativi.
 
Viveva a Paganica (AQ) Piero ed era da qualche mese in mobilità. La  Tensiter di Bazzano, specializzata nella produzione di strutture prefabbricate, come muri di sostegno in cemento armato  e ponti, lo aveva “sacrificato” insieme ad altri 14 esuberi, per mantenere il sito aquilano, dato che l’azienda lamentava, dal 2014, “una forte crisi aziendale a causa del mercato debole e della mancanza di commesse” nel più grande cantiere d’Europa!

La Tensiter di Bazzano è una srl, come quella di Cagliari e fa capo a una SPA con sede a Torino .

«La Tensiter naviga in brutte acque», spiegava Di Donato della Uil due anni fa’ «Tenteremo di trovare un accordo per evitare gli esuberi. Dovranno essere spiegate anche alcune contraddizioni rilevate nella gestione, come il fatto che, nonostante i problemi, i lavoratori hanno lavorato anche a Natale e vengono richiesti straordinari. Inoltre la rotazione della cassa integrazione non sempre viene rispettata, con disparità di trattamento».
La UIL si accordò con la proprietà per 15 esuberi e Piero era il 15° “esubero” di una fabbrica che si occupa di ricostruzione nel più grande cantiere d’Europa!


Piero si è ucciso perché gli hanno tolto il lavoro, la dignità, la vita per sé e per la sua famiglia!
Come si fa’ a dire «Si tratta di una tragedia senza colpevoli»?


I colpevoli ci sono eccome, tant’è che è stata disposta un’autopsia e aperta un’indagine!

Piero è morto di “crisi” e di colpevoli di questa crisi ce ne sono a iosa, a cominciare dalla Tensiter, dalla Uil, dai sindacati concertativi, dal governo, dallo Stato e dal sistema capitalistico che è dato per scontato e “naturale” in questa società.
Una società che antepone il profitto alla vita, il profitto alla salute, il profitto alla felicità, il profitto alla libertà.

Piero non era in guerra
Piero cercava solo di lavorare per mantenere la sua famiglia
Forse Piero, dai pompieri della UIL, non ha mai sentito parlare di lotta di classe e tantomeno di guerra di classe
E Piero la classe per cui gli muovevano guerra l’aveva nel sangue!
Il suo primo ed ultimo gesto con cui ne ha difeso la dignità è stato il suicidio

Ma il suicidio non esiste, esiste l’omicidio

E per questo omicidio di classe pretendiamo giustizia!
Slai cobas s.c. L'Aquila

pc 15 Gennaio - "A peine j'ouvre les yeux" film franco-tunisino che mostra uno spaccato della gioventù tunisina nell'era di Ben Ali


Mercoledì 13 Gennaio (per la vigilia dell'anniversario della "rivoluzione") è stata proiettata la prima tunisina di "A peine j'ouvre les yeux/ When i open my eyes/      على حلّة عيني " (lo scorso 23 Dicembre il film è uscito in Francia) film franco-tunisino e primo lungometraggio della regista trentenne tunisina Leyla Bouzid.
E' stato un evento particolare per il paese in quanto la proiezione ha avuto luogo in 33 sale ovvero in tutti i 24 governatorati del paese. Solitamente le prime dei film hanno luogo solo in alcune città del nord come nella zona di Gran Tunis, Sousse e Hammamet in quanto in molti governatorati del paese (principalmente nel centro e nel sud) non vi sono cinema. Questa volta invece è stato possibile fare ciò con la collaborazione dei centri culturali, questi si presenti in quasi tutte le città anche le più remote, che si sono coordinati con gli organizzatori in quello che questi ultimi hanno definito "decentramento culturale" sottolineando l'elemento di una sorta di autorganizzazione in assenza di servizi forniti dallo stato.

Il film si ambienta a Tunisi nell'estate del 2010, pochi mesi prima la caduta del regime. Protagonista è Farah (Baya Meddahfar) una diciottenne appena diplomatasi al liceo con la

pc 15 gennaio - Dal meeting internazionale del 21 novembre a Parigi - 7

Bloc Rouge (Unificazione dei Maoisti) - Francia
traduzione non ufficiale
Prima di tutto, grazie a tutti per essere qui a partecipare a questo incontro. I compagni sono venuti anche da altri paesi, altri hanno inviato messaggi.
Per noi maoisti, la rivolta delle banlieues del 2005 è uno degli eventi chiave della storia dei movimenti popolari del nostro paese. E anche oltre, dato che questa rivolta ha occupato le prime pagine in tutti i paesi del mondo.
Molto si è detto sulla la rivolta delle banlieues, comprese molte fesserie. Il che non è così sorprendente, dato che questo è il messaggio dell’apparato ideologico borghese che domina, tra l'altro, anche attaverso radio, giornali e TV.
Prima di dare il nostro punto di vista, abbiamo preparato una piccola selezione di stupidaggini dette da diversi partiti e organizzazioni in Francia, dall'estrema destra all'estrema sinistra.

pc 15 febbraio - Grande manifestazione in onore di Lenin-Liebnecht-Luxemburg a Berlino

Honour and Glory to our Martyrs - Lenin-Liebknecht-Luxemburg Demonstration 2016
resoconto in via di traduzione

The bourgeois paper BZ describes this year’s Lenin-Liebknecht-Luxemburg Demonstration (LLL-Demo) as follows “[…] a group of about 2400 youth protesters chanting aggressive slogans walked from Frankfurter Tor to the Central Cemetery. They demanded a ‘World Revolution’. The partially hooded individuals were shouting those words behind banners with heads of mass murderers such as Mao and Stalin. At the cemetery, vulgarities were uttered at the memorial stone for the victims of stalinism.”
This quote essentially reflects the general developments, being that on one the one hand, more youth are participating in the demonstration and, above all, a new active force is being

pc 15 gnnaio - Renzi l'illusionista imbroglia sui numeri della disoccupazione

(da contropiano)

Far diminuire la disoccupazione, in tempi di crisi e di aumento dell'automazione nei processi produttivi, non è facile. Se poi sei un governo “ottimista”, che deve comunicare soltanto successi e radiose prospettive, diventa davvero problematico. C'è quella fastidiosa abitudine dei dati statistici a mettersi di traverso sull'autostrada della tua “comunicazione"
Ma siccome sei un governo del fare, anche a questo si può trovare una soluzione. Basta cambiare i criteri con cui vengono classificati i dati statistici, intervenendo non

pc 15 gennaio - Lo Slai cobas per il sindacato di classe oggi alla FCA SATA

Contro la firma di un nuovo contratto bidone targato Federmeccanica
contro l'epurazione nella FIOM dei delegati FCA 

per un legame d'acciaio FCASATA- ILVA TARANTO
Per lo sciopero delle donne - appoggiato da tutti gli operai contro 'tute bianche', discriminazioni molestie, fascismo padronale e opportunismo sindacale

slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
sede Puglia - Taranto via rintone 22
slaicobasta@gmail.com
347-5301704

pc 15 gennaio - Sabato 23 gennaio a Cremona

NIENTE E' FINITO

Scendiamo in strada per ribadire la nostra solidarietà ad Emilio, compagno coraggioso che, il 18 gennaio di un anno fa, per difendere uno spazio sociale dall'assalto dei fascisti di Casa Pound ha rischiato di perdere la vita.
Vogliamo ricordare che ci sono antifascisti che per i fatti del 18 gennaio sono stati arrestati e dovranno subire un processo per essersi difesi da un vile attacco squadrista.
Scendiamo in strada anche per tenere viva la giornata di rivolta del 24 gennaio dello scorso anno, per dire che c'eravamo tutte e tutti a portare solidarietà ad Emilio.
Andiamo in strada per ribadire che il covo fascista di Casa Pound è ancora li al suo posto ad un anno dall'annunciata finta chiusura; fatto che ribadisce che non saranno certo le istituzioni, complici dei fascisti, a chiudere quella sede.
Vogliamo lottare contro l'accusa di “devastazione e saccheggio” che, come successo per Genova 2001, per la rivolta contro l'austerità del 15 ottobre 2011 a Roma e per i fatti del Primo Maggio di Milano contro Expo, vuole seppellire donne e uomini nelle galere perché accusati di essersi rivoltati contro questo sistema fatto di oppressione e sfruttamento.
Siamo vicini e solidali con Aro e Vivi, compagni che hanno subito un arresto e una condanna ad un anno e due mesi nel marzo dello scorso anno, per essersi opposti ad un presidio vigliacco antiimmigrati dei fascisti di Forza Nuova in quel di Formigine, in provincia di Modena.
Siamo vicini e solidali con Andre, Pippo e Tommy, tre compagni antifascisti accusati di aver sabotato un avamposto fascista nel parmense, una notte di aprile dello scorso anno, perché tentare di chiudere i covi fascisti non dovrebbe rimanere solo nel “vorrei ma non posso”.

Vogliamo comunicare in strada contro il razzismo e la guerra fra poveri, al fianco di tutti quegli sfruttati che lottano contro la miseria generalizzata che produce questo mondo, armata da frontiere e galere che andrebbero solo distrutte. 


Nessuna pace per gli oppressori, nessuna guerra fra gli oppressi.

Sabato 23 gennaio 2016
Ore 15 presidio antifascista
in piazza San Luca

antifasciste e antifascisti

pc 15 gennaio - Solidarietà al responsabile dello Slai cobas s.c. di Bergamo da L'Aquila


Le lavoratrici del "Brico io" di L’Aquila esprimono massima solidarietà al responsabile dello Slai cobas s.c. di Bergamo, per il vile attentato subito presso la sua abitazione e inviano il loro sostegno alla lotta degli operai della logistica di Brignano.
La regia di quest’atto intimidatorio e fascista di stampo mafioso verso un dirigente operaio del sindacalismo di classe, è chiaramente padronale e mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che non esiste un capitalismo “buono”, pulito e uno “cattivo”, ma che entrambi hanno le mani sporche di sangue e l’odore acre dello sfruttamento.
Quando la lotta è giusta fa paura e i padroni ricorrono a ogni mezzo per metterla a tacere.
Ma quando la lotta è giusta non la si può fermare se tutti i lavoratori rispondono uniti e solidali.

giovedì 14 gennaio 2016

pc 14 Gennaio - Quinto anniversario della rivolta in Tunisia, tra vuote celebrazioni e fuoco che cova sotto la cenere...

Famiglie dei martiri e invalidi feriti durante la rivolta popolare tunisina del 2010-2011
In occasione del quinto anniversario della rivolta popolare scoppiata in Tunisia il 17 Dicembre 2010, ma di cui si celebra l'anniversario il 14 Gennaio (data della fuga di Ben Ali in Arabia Saudita) non è successo niente di nuovo per dirla in maniera brutale...

Dal punto di vista del governo e della borghesia compradora da esso rappresentata, la "rivoluzione" (come viene chiamata comunemente dai partiti politici borghesi, dai sindacalisti collusi con il regime ma anche generalmente nel paese) ormai viene celebrata a livello istituzionale in pompa magna al palazzo di Cartagine (sede della presidenza della repubblica). Oggi il governo, guidato da un partito che di nuovo ha solo il nome, Nidaa

pc 14 gennaio - Fuori i fascisti da Firenze!

Fuori i fascisti da Firenze


Sabato 16 gennaio i fascisti di Casapound hanno in programma una duplice iniziativa a Firenze, alla presenza del loro capetto Iannone, con il ridicolo slogan “difendi l'Italia difendi Firenze”. Ma da chi e da che cosa dobbiamo difenderci in realtà?
Di sicuro dobbiamo difendere i nostri quartieri da chi, come il caso di Roma e la cosiddetta Mafia Capitale ha dimostrato, ha lucrato a man bassa sugli appalti, speculando sui migranti, sguazzando in un sottobosco politico dove fascisti come Carminati, Mokbel, vanno a braccetto con politici di ogni colore e personaggi legati al PD come Buzzi. Un sottobosco dove i membri di Casapound sono di casa. Dobbiamo difenderci dagli infami, pronti a colpire chi vedono debole e indifeso, e a scappare, abbandonando i loro amichetti, quando invece vedono la malaparata. Da chi vuole impedire ai bambini di andare a scuola o ai malati di curarsi perché hanno la pelle di un altro colore. Da chi, dopo aver gettato parole al vento contro le banche, trova il nemico sempre e soltanto in chi è più povero, o semplicemente “diverso”, rompendo il tessuto della solidarietà di classe sui posti di lavoro e nei quartieri, rendendoci tutti più soli e sfruttabili. Da chi, propagandando odio
verso gli stranieri e razzismo, agevola il lavoro ai governi che vogliono portarci verso nuove guerre sempre più criminali e più pericolose. Dai mercenari che si prestano a progetti golpisti in giro per il mondo o si uniscono ai battaglioni nazisti in ucraina che massacrano la popolazione del Donbass.  Da chi, definendosi “fascista del terzo millennio”, si pone come erede di un regime che, dopo avere invaso e sterminato intere popolazioni (Etiopia, Jugoslavia, Albania, Grecia...), ci ha lasciato come eredità lutti, stragi e distruzioni. Un regime che ha da subito cancellato i diritti dei lavoratori, aggiungendo la violenza della legge allo squadrismo che attaccava le sedi dei sindacati e dei partiti operai.
Questo è il vero volto di Casapound e dei suoi militanti, sempre pronti, per provare a far dimenticare quello che sono veramente, a presentarsi come “bravi ragazzi”, a nascondersi dietro progetti di solidarietà internazionale, che poi coprono traffici di armi e droga, o addirittura dietro la “cultura”, come hanno fatto con la finta libreria che hanno aperto a Coverciano. In questo sono aiutati dai media e dalla politica istituzionale, del governo e di tutti i partiti, che dà loro spazio, protezione e soldi, proprio perché, mentre fingono di fare gli anticapitalisti, sono funzionali a questo sistema. Per questo sono subito pronti a scaricare chiunque tra i propri appartenenti possa rovinare la loro immagine, come Gianluca Casseri, che ha assassinato nel 2011 due lavoratori senegalesi in piazza Dalmazia, o come Fabio Vitrano, trovato armato fino ai denti pochi giorni fa a Lucca.
Il vero obiettivo dell'iniziativa di sabato può essere, all'apparenza, di sollevare gli animi dei fascistelli fiorentini, sempre pochi e tristi nelle loro piccole stanzucce. Ma forse Iannone vuole anche vedere se i soldi per mantenere ben due sedi sono ben spesi.
Peccato che gli abitanti dei quartieri interessati, prima Coverciano e ora Novoli-Maragliano, si siano da subito mobilitati proprio perché giustamente preoccupati da una presenza di questo tipo, completamente estranea a questi quartieri. Sappiamo bene che i fascisti hanno la protezione della questura, sempre pronta ad accorrere per proteggerli e  per denunciare e reprimere gli antifascisti. Pensiamo che sia nostro compito, come antifascisti, scendere in piazza sabato per
ribadire, con la nostra presenza militante, che i fascisti sono e restano un corpo estraneo a Firenze.
Sabato 16 Gennaio
Manifestazione
Antifascista a Coverciano
Ore 15, Via D'Annunzio angolo via Ramazzini
Presidio a Novoli
Ore 19, via Felice Fontana

pc 14 gennaio - Forza Nuova una gang razzista da colpire e schiacciare


Roma, indagini su gang razzista, perquisita una sede di Forza Nuova

  • Redazione Contropiano
Roma, indagini su gang razzista, perquisita una sede di Forza Nuova
Organizzavano raid razzisti, in particolare contro cittadini bengalesi che avevano ribattezzato “Banglatour”, e spedizioni punitive contro militanti di sinistra oppure di gruppi di estrema destra concorrenti. E, per cementare l’ordine e l’obbedienza in un gruppo di affiliati tutt’altro che mansueto, si dedicavano a continue vessazioni e anche a pestaggi e punizioni nei confronti dei membri della gang, come ad esempio quelli ritenuti responsabili di aver abusato sessualmente di una ragazza o di aver fatto uso di droghe. Attività squadristiche alle quali avrebbero affiancato un “rigoroso indottrinamento” dei componenti

pc 14 gennaio - COMUNICATO DEL COORD. NAZ. SLAI COBAS SC SUL VILE ATTENTATO AL RESPONSABILE DI BERGAMO - COMINCIANO AD ARRIVARE MESSAGGI DI SOLIDARIETA'

COMUNICATO DELLO SLAI COBAS SC coordinamento nazionale


Gli operai, tutti i lavoratori, le lavoratrici, i disoccupati dello Slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale - inviano una forte solidarietà al dirigente operaio dello Slai cobas sc di Bergamo, oggetto di un vigliacco attentato presso la sua abitazione, ed esprimono il loro sostegno alla lotta degli operai della logistica di Brignano, che si cerca invano di colpire anche con queste gravi e squallide minacce.
Ma anche questo vile attentato dimostra solo che lo Slai cobas e i lavoratori della logistica sono nel giusto, che stanno portando avanti una battaglia che sta toccando un nodo centrale, mettendo allo scoperto la vera realtà di sfruttamento, attacco al diritto al lavoro, discriminazioni sindacali portate avanti delle cooperative.
I padroni hanno paura di questa lotta e usano ogni mezzo, legale o illegale per fermarla. Lo hanno fatto in passato mandando i loro scagnozzi criminali ad aggredire un presidio dei lavoratori, e più recentemente con un delegato dello Slai cobas sc., poi anche licenziato.
E gli organi delle forze dell'ordine, il prefetto, la magistratura stanno a guardare...
Ma, siccome i lavoratori hanno ragione, la repressione non spegnerà la lotta!
Lo Slai cobas per il sindacato di classe alza ancora di più la testa e la voce!

Invitiamo a mandare da ogni città, posti di lavoro, messaggi di solidarietà a Bergamo, scrivendo a: sindacatodiclasse@gmail.com - 3355244902

RISPONDIAMO CON L'UNITA' E LA SOLIDARIETA' DI TUTTI I LAVORATORI!
I LAVORATORI UNITI SONO FORTI! I PADRONI SONO GIGANTI DAI PIEDI DI ARGILLA!

DALLA LIBRERIA METROPOLIS DI ROMA

La libreria Metropolis di Roma esprime la sua solidarietà al responsabile dello Slai cobas per il sindacato di classe di Bergamo per il vile attentato di questa mattina presso la sua abitazione. Chi ha compiuto quest'atto criminale e fascista ha voluto colpire le lotte dei lavoratori, in particolare contro la vertenza Kamila/Brignano; è una rappresaglia contro il sindacato che li organizza. La dignità, i diritti, l'organizzazione di classe dei lavoratori sono principii che nessun mercenario al soldo dei padroni riuscirà mai a schiacciare!
Per cominciare diffonderemo la notizia a tutta la rete dei nostri contatti a Roma.

DAI LAVORATORI DI TARANTO
Conosciamo personalmente il responsabile dello Slai cobas sc di Bergamo, Sebastiano, operaio della Dalmine, oggetto dell'attentato; è venuto varie volte a Taranto, alle portinerie dell'Ilva, al Tribunale in occasione del processo Ilva, per sostenere gli operai Ilva e per affermare che dal nord al sud gli operai devono essere uniti nella lotta contro i padroni, governo, Stato.
Per questo diciamo ancora più forte: GIU' LE MANI DAI DIRIGENTI DELLE LOTTE! 

pc 14 gennaio - Vile attentato contro un responsabile dello slai cobas per il sindacato di classe di Bergamo. - controinformazione e solidarietà immediata ovunque e da ovunque!

comunicato stampa

Questa mattina gettata benzina sul cancello dell’abitazione di un responsabile dello slai cobas per il sindacato di classe di Bergamo.
Intimidazione verso il sindacato e la sua azione.
Dai luoghi di lavoro sta arrivando la solidarietà dei lavoratori, particolarmente importante la posizione che uscirà oggi dalla vertenza Kamila/Brignano.
per slai cobas per il sindacato di classe
S. Lamera
3355244902

pc 14 gennaio - ULTIMA EDIZIONE DEL CATALOGO DEGLI OPUSCOLI DEL MFPR - "Chi ha più interesse alla teoria rivoluzionaria sono le donne..."



Per richiederli: mfpr.naz@gmail.com

pc 14 gennaio - USCITO IL FOGLIO SULLA "MARCIA IN PIU'..." DEL MFPR

Un foglio, doppio, a 4 pagine per raccontare tutte le tappe del viaggio fatto dalle compagne, lavoratrici, disoccupate del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario l'11 e 12 dicembre scorso, e che ha toccato Melfi, la Fca/Sata, Napoli e Roma.

Una marcia particolare in cui abbiamo il "bagaglio" della solidarietà e delle lotte che facciamo quotidianamente contro padroni, governo, Stato, contro gli “uomini che
odiano le donne”..., della necessità di autorganizzare ovunque un movimento femminista proletario rivoluzionario; una marcia per parlare della storica esperienza dello sciopero
delle donne del 2013, e della necessità di costruire oggi un nuovo Sciopero delle donne...

PER RICHIEDERE IL FOGLIO, ANCHE ON LINE: 
scrivere a: mfpr.naz@gmail.com

pc 14 gennaio - Ilva Taranto - Ilva Genova... come è cominciata, cosa è successo a Taranto, come andrà a finire - se ne parla stasera aTaranto - info 3475301704

pc 14 gennaio - Dal meeting internazionale del 21 novembre a Parigi - 6

Klassenstandpuntkt– Germania

Proletari di tutti i paesi, unitevi!
Una classe – Una ideologia – Un Partito – Una rivoluzione

“I prossimi 50 o 100 anni, cominciando da ora, saranno una grande epoca di radicali cambiamenti nel sistema sociale in tutto il mondo, un'epoca di grandi sconvolgimenti, un'epoca senza pari in nessuna epoca precedente della storia. Vivendo in tale epoca, dobbiamo essere preparati a impegnarci nelle grandi lotte che avranno molte caratteristiche differenti nella forma da quelle del passato.”
(Mao Tse-Tung, "Libretto Rosso" da Peking Review # 2, 1969)

Dieci anni dopo la rivolta eroica dei giovani proletaria in Francia che scosse tutta l'Europa occidentale e mandò un messaggio di speranza per il futuro agli oppressi di tutto il mondo, in tutto il mondo troviamo oggi condizioni ancora migliori, più mature, per lo sviluppo di la rivoluzione proletaria mondiale. La rivoluzione preme sempre più forte, come tendenza storica e politica principale, in un mondo in cui le contraddizioni fondamentali, in particolare quella principale tra l'imperialismo e le nazioni oppresse, si acutizza. La situazione oggettiva è eccellente. Ciò che tutti sappiamo è che il problema siamo noi, i comunisti, e la nostra condizione scandalosamente arretrata. Negli ultimi decenni ci sono stati sviluppi positivi, soprattutto nelle nazioni oppresse, il che è particolarmente importante, perché sono la base della rivoluzione proletaria mondiale. Ma la situazione resta comunque quella in cui, principalmente in Europa occidentale, nonostante si debba segnalare l'esistenza in diversi paesi di partiti, organizzazioni e gruppi maoisti, non raggiungiamo la fase necessaria del nostro sviluppo. Per superare questa situazione, la sua è necessario individuare e superare i principali problemi, attraverso lo sviluppo della lotta teorica e pratica. In primo luogo, ciò richiede chiarezza politica.

pc 14 gennaio - Sabato in piazza contro la guerra imperialista, contro l'imperialismo italiano, contro il governo Renzi - diffondi e affiggi i nostri testi - info: pcro.red@gmail.com

pc 14 gennaio - INDIA: Ancora uno sciopero totale (bandh) contro l'operazione genocida, per mano del governo Modi "GreenHunt"



(dalla stampa borghese indiana online)

Uno sciopero totale (bandh) di 2 giorni è stato indetto dai maoisti per opporsi all’Operazione 'Greenhunt' a Nuapada, distretto di Malkangiri e Kalahandi da domani per protesta contro l'Operazione Greenhunt'.

L ‘Operazione 'Greenhunt' è un'operazione congiunta delle forze di sicurezza contro i maoisti nella parte sud-occidentale dello stato di Odisha. Secondo le fonti il gruppo messo al bando ha fatto appello allo sciopero anche nel vicino Chhattishgarh. Il bandh è stato proclamato dal Comitato divisionale di Nuapada Menpur e chiede anche la restituzione delle terre forestali alle popolazioni tribali e una società senza sfruttamento.