venerdì 30 dicembre 2016

pc 30 dicembre - NATALE A VENTIMIGLIA, TRA SOLIDARIETA' COI MIGRANTI E REPRESSIONE

(DA MIGRANTI VENTIMIGLIA) 


"La sera del 24 e del 25 dicembre ci siamo organizzati per offrire due sere di cibo con un po di musica e un ambiente un po festivo con vari lumini accesi. La discesa di un camion super attrezzato da Longo Mai in Francia e cinque di loro super motivati con pentole e tanto cibo bio da preparare...
Per la sera di natale l'ordinanza nazista del sindaco Ioculano che vieta di dare acqua e cibo per strada ha conosciuto una pausa e l'unica macchina dei carabinieri presente nel parcheggio si e tenuta distante.
Il 25 sera, arrivati con cibo ancora più buono e affiancati da un altra macchina di un altro gruppo ancora di solidali francesi, siamo subito stati importunati da un macchina della guardia di finanza accompagnata da una macchina in civile con due funzionari donne della polizia.
Ci intimano di andarcene, ricordando che volenti o nolenti dovevano far rispettare l'ordinanza e che nel caso ci avrebbero portate al commissariato obbligandoci a smettere. Nel frattempo ci avevano puntato i fari ben addosso.
Di fronte alla nostra intenzione di rimanere e al nostro continuare a distribuire cibo, hanno iniziato a prendere i documenti. Dopo un 15 minuti sono arrivate altre tre macchine e una jeep della polizia.
Di fronte alla nostra domanda del perche di un tale dispiegamento di forze, ci rispondono che noi siamo di più, comprendendo le persone migranti. La risposta abbastanza stupida, denota comunque un certo atteggiamento paranoico e in parte timoroso.
Un timore forse giustificato dai continui abusi che le forze di polizia compiono sulle persone migranti. In realtà le persone incontrate hanno espresso più paura che rabbia... un sentimento di oppressione grande. Vari di loro hanno rimarcato che non possono camminare per strada, che vengono presi, maltrattati, insultati... "monkey... sei come un monkey", l'insulto che le nostre onoratissime e valorose forze dell ordine ripetono e rivolgono ai nostri amici e fratelli africani.
Un clima da Apartheid come denunciato più volte che si somma alle mani fredde che tocchiamo e che stringiamo.
Le mani di un popolo di persone che sfidano gli apparati repressivi e le frontiere di mezzo mondo, con la loro ostinata volontà di libertà e il desiderio di trovare un luogo dove vivere dignitosamente.
Altre testimonianze ci raccontano della brutalità della polizia francese, dall'altra parte della frontiera che sembra picchiare ancora più spesso del solito nelle ultime due settimane.
Le deportazioni per Taranto continuano imperterrite dal lunedì al venerdì con due pullman pieni. Alcune persone sono state prelevate anche da bar di Delia nei giorni che servivano persone per riempire i bus.
Dopo la risposta delle funzionarie, inizia una breve perquisizione dei mezzi... poi si contratta un tempo di permanenza. Riusciamo a dare quasi tutto il cibo... le persone si sono rifocillate, il momento di festa un po disturbato... rimaniamo noi e le due macchine dell'inizio... sistemiamo le ultime cose e andiamo via con la ennesima conferma che solo spezzando la voragine che il potere ha creato per tenerci separati dal popolo che migra, potremo provare a restare umani e a vivere il sogno di un pianeta giusto e solidale" 

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