martedì 20 dicembre 2016

pc 20 dicembre - Ditte indagate per mazzette nei cantieri TAV fermi

I No Tav: “i sindacati hanno abbassato la testa davanti al malaffare”

A casa le ditte indagate, cantieri Tav fermi e 200 lavoratori a rischio

Cociv ha rescisso i contratti con le ditte sub appaltatrici rimaste coinvolte nelle inchieste delle magistratura romana e genovese. Cantieri fermi e operai a casa. I sindacati: “non possono essere i lavoratori a pagare” e chiedono anche il rispetto dell'accordo di agosto sull'assunzione di 150 lavoratori del territorio. 

LAVORO – Cantieri del Terzo Valico fermi a Voltaggio, Fraconalto (per amianto), Arquata e Novi. E' ancora uno strascico delle inchieste giudiziarie che hanno portato agli arresti di 14 persone, tra cui i vertici di Cociv, ora sostituiti. Il consorzio per la progettazione e realizzazione dell'opera da 6 miliardi di Euro ha infatti rescisso i contratti con le aziende che, a diverso titolo, sono state coinvolte nelle medesime inchieste.
Asserendo di “ribadire il suo impegno per la continuazione dei lavori e per l’occupazione dei lavoratori del Terzo Valico, svolgendo ogni azione necessaria, nei tempi previsti, per evitare l’insorgere di problematiche occupazionali e sociali nel territorio”, Cociv ha “interrotto i rapporti contrattuali con le imprese terze, contratti per i quali le indagini dell’Autorità Giudiziaria hanno riscontrato oggettive criticità, tenendo costantemente informati il Committente (RFI) e le autorità competenti”,
scrive in una nota stampa il Consorzio.
Sono però circa 200 i lavoratori, impiegati in quelle ditte, che sono stati rimandati a casa. E c'è estrema incertezza sui tempi entro i quali questi lavoratori potranno essere eventualmente riassorbiti e i lavori nuovamente assegnati.
L'altro ieri in Prefettura la nuova dirigenza di Cociv, il committente Rfi, i sindacati e l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte si sono riuniti per discutere come affrontare la questione ed evitare una crisi occupazionale. “Abbiamo chiesto che non fossero i lavoratori a pagare per gli errori delle aziende – spiega Rocco Politi, segretario di Fillea Cgil – chiediamo che nessuno venga lasciato a casa”. 
Ma quali errori delle aziende, profitti spculazioni ruberie - questi cantieri devono essere chiusi
Sul piatto della bilancia i sindacati ci mettono anche le cento cinquanta assunzioni di manodopera locale promesse da Cociv, entro gennaio, in un protocollo d'intesa siglato prima degli arresti. “Cociv per l'ennesima volta non ha dato risposte esaustive, anzi invece di rispettare i tempi stabiliti ha affermato che non è in grado di mantenere gli accordi sottoscritti”. E in questi giorni stanno partendo le lettere di licenziamento a tredici lavoratori Cementir. 
 la cementir fa profitti e licenzia i lavoratori per usarli per avere nuovi appalti
Hanno pienamente ragione i No Tav  “In nome di pochi posti di lavoro hanno fatto finta di non vedere la devastazione ambientale, davanti al ritrovamento di amianto si sono voltati letteralmente dall’altra parte nonostante siano i loro iscritti i primi a doverselo respirare, davanti alle inchieste della magistratura hanno invocato il rispetto della legalità quando invece era evidente che il Terzo Valico fosse intriso di malaffare, davanti alle infiltrazioni mafiose hanno fatto spallucce sempre per salvare i posti di lavoro. Per Cgil, Cisl e Uil esistono solo le vite dei poveri lavoratori e scompaiono letteralmente quelle di migliaia di cittadini che lottano da anni contro lo scempio. Cgil, Cisl e Uil amano la guerra fra poveri interessati solo alle sorti degli operai e totalmente disinteressati a quelle di tutti gli altri cittadini che rischiano di ammalarsi di malattie gravissime a causa della presenza di amianto”.

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