sabato 26 novembre 2016

pc 26 novembre - Lo Stato borghese a Torino blinda i migranti e lascia scorazzare i fascio razzisti

E' giusto ribellarsi! E' giusto non lasciar soli i migranti in lotta!
E' giusto denunciare Prefetto e giunta Appendino - su questo l'Appendino è come Fassino, peggio di Fassino - come il leghismo di Salvini
Se il MOI sarà sgomberato, tutto il movimento deve essere mobilitato! Il resto è filisteismo e opportunismo!

Il prefetto "blinda" con polizia e carabinieri l'ex Moi occupato dai profughi

Torino, il prefetto "blinda" con polizia e carabinieri l'ex Villaggio olimpico occupato dai profughi

Sorveglianza fissa, in aggiunta a quella dell'esercito ma con più poteri d'intervento, dopo il lancio di bombe carta da parte di un gruppo ultrà e la rivolta degli immigrati. 
Sindaco e prefettura accelerano per lo sgombero
Diventa zona blindata, sotto osservazione costante, quella intorno alle palazzine dell’ex Villaggio
olimpico di Torino occupate da circa 1300 immigrati. Lì davanti, nella notte tra mercoledì e ieri, e la mattina seguente, si sono scatenati tafferugli causati da un lancio di bombe carta da parte di un gruppo di ultrà e dalla reazione dei profughi che hanno occupato la via, divelto cartelli e rovesciato cassonetti. Il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, riunito ieri mattina dal prefetto Renato Saccone, ha deciso di rafforzare i controlli e disporre presidi permanenti di polizia e carabinieri per evitare nuovi incidenti e tenere sotto controllo la situazione, in aggiunta alla sorveglianza già in atto da parte dell’esercito con l’operazione «Strade sicure».

La presenza fissa delle forze dell'ordine, con maggiori poteri d'intervento rispetto all'esercito che l'altra sera ha potuto fare ben poco per evitare gli incidenti, è la vera novità decisa dalla Prefettura. Tutti d’accordo: la sindaca Chiara Appendino e i rappresentanti delle forze dell’ordine stesse, ora che si è toccato con mano quanto rapidamente la tensione possa dare vita a scontri pericolosi per l’ordine pubblico e i cittadini. Questa mattina il procuratore vicario, Paolo Borgna, coordinatore del gruppo di magistrati che si occupano di pubblica sicurezza, e il capo della Digos, Giampiero Lionetti, si incontreranno per ricostruire la dinamica delle ore che ieri hanno tenuto gli abitanti di via Giordano Bruno con il fiato sospeso. Per ora nessuno dei possibili responsabili è stato identificato e denunciato. Mantenere la situazione sotto controllo è l’obiettivo prioritario delle forze di polizia in attesa che diventi operativo il piano di sgombero graduale già pianificato.


La pista di una provocazione di un gruppo di ultrà del Torino sembra la più accreditata: sarebbero stati loro, secondo la ricostruzione degli investigatori, a lanciare grossi petardi e bombe carta intorno agli edifici occupati. Decine di immigrati che ci vivono in condizioni miserevoli, per reazione, si sono riversate in strada, urlando «italiani razzisti», rovesciando cassonetti e cartelli stradali, disponendosi in circolo per difendere l’ingresso.... Ma in realtà sono giorni che singoli episodi di poco conto si susseguono quasi quotidianamente nella zona: una troupe televisiva allontanata dagli immigrati che non volevano essere ripresi con le telecamere, una delegazione di esponenti della Lega in strada a manifestare per lo sgombero dietro lo striscione «Ex Moi: case agli italiani». Infine, ieri, i petardi e le bombe carta. Dopo anni di calma apparente, ora che il Comune ha preso in mano il progetto di sgombero, sembra che qualcuno stia cercando di far esplodere la polveriera.

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