sabato 12 novembre 2016

pc 12 novembre - Genova, condomini: razzisti di mer... metteteli in galera e buttate la chiave!

Migranti in via XX settembre. La Prefettura cita i condomini che negarono l’acqua

Migranti in via XX settembre. La Prefettura cita i condomini che negarono l’acqua

Per l'Avvocatura la delibera con cui veniva negato l'allaccio alla rete idrica è da considerarsi nulla

LA GUERRA dell’acqua va avanti sulla carta, nel condominio senza pace di via Venti Settembre. È qui, al civico 11, che dalla metà di agosto hanno trovato casa sei famiglie di migranti con bambini, tra
le dure proteste dei residenti. Ma l’ultima trincea per “arginare” l’arrivo di altri profughi ha la forma di un tubo in polietilene, del diametro di 25 millimetri: è tutto qui, che si gioca il braccio di ferro tra i condomini e la Prefettura, che ha in gestione l’appartamento di proprietà del Demanio. Il tubo, infatti, serve per l’allaccio all’acqua condominiale della casa dove vivono i migranti: perché quella usata finora è a caduta, dalla cisterna, e non è sufficiente per alimentare le cinque docce e i sei bagni. A pronunciare un secco no all’allacciamento, fu il 4 ottobre l’assemblea condominiale: una presa di posizione forte, che suscitò l’indignazione di molti cittadini che si diedero appuntamento sotto lo stabile per un flash mob, con simboliche bottiglie d’acqua per i migranti. Ebbene, la Prefettura ora ha impugnato quella decisione dell’assemblea condominiale, con un ricorso cautelare urgente da parte dell’Avvocatura dello Stato.
Nel lungo e articolato documento in possesso di Repubblica, l’Avvocatura dello Stato precisa che “l’approvvigionamento idrico diretto ed esclusivo per l’appartamento in questione, che in tal modo potrà rendersi indipendente dall’impianto condominiale, comporterà anche una riduzione dei costi condominiali riferiti all’utenza idrica”. E fa leva sul fatto che l’intervento, “per la sua particolare modestia” e per la collocazione sul retro dell’edificio, non reca alcun danno all’estetica: tanto più che la Soprintendenza lo aveva autorizzato. Insomma: secondo l’Avvocatura, la delibera dell’assemblea è da considerare nulla. La risposta del Tribunale di Genova è stata: convochiamo le parti. L’udienza è fissata il 23 novembre.

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