domenica 9 ottobre 2016

pc 9 ottobre - Venti di guerra: dopo gli USA anche la Russia, “alla luce degli interessi nazionali”, rilancia con nuove basi militari a Cuba e in Vietnam!



Come “risposta” alla massiccia presenza militare degli Stati Uniti in tutta l’area asiatica, la Russia ha preso la palla al balzo per decidere di potenziare, di “riaprire” dicono gli esperti militari di Putin, le basi a Cuba e in Vietnam. Il motivo, come viene riportato dal Sole 24 Ore di ieri, ce lo dice il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, visto che la: “situazione globale relativamente alla sicurezza è ‘piuttosto fluida’” allora “È naturale che tutti i Paesi stiano valutando questi cambiamenti alla luce dei loro interessi nazionali”.

La risposta della Russia, in verità, non è solo dovuta alla “fluidità” della “sicurezza globale”, ma anche alla guerra economica dovuta alla crisi mondiale e che porta, come dice apertamente Peskov, ogni paese al “protezionismo”.

Alle guerre già in corso, scatenate dagli Stati Uniti direttamente o indirettamente: Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, Yemen… e a quelle della Russia e degli altri paesi imperialisti in giro per il mondo, si aggiunge, quindi, la possibilità di una guerra ancora più estesa!



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Passi indietro
Cuba e Vietnam, Mosca pensa a nuove basi


Sullo sfondo di una crescente tensione tra Mosca e Washington, il ministero della Difesa russo sta valutando la possibilità di riaprire le basi militari di era sovietica a Cuba e in Vietnam. Il viceministro della Difesa, Nikolaj Pankov, ha dichiarato ieri in Parlamento che il ministero sta considerando l’ipotesi di stabilire punti di appoggio lontano dai confini russi.
Rispondendo a una domanda di un deputato, riguardo alla possibilità di un ritorno a Cuba e in Vietnam, Pankov ha detto che si sta “riesaminando” la decisione di ritirarsi dai due Paesi, ma non è entrato in dettagli.
La decisione era stata presa nel 2001, quando Vladimir Putin – alla presidenza da un anno – aveva ordinato il ritiro in un momento in cui si lavorava a un rafforzamento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti. Che ora sono invece tornate a uno dei punti più bassi della guerra fredda, dopo la rottura dei contatti diretti sul fronte dei negoziati per la Siria.
Sull’ipotesi delle basi a Cuba e in Vietnam il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, ha detto che la situazione globale relativamente alla sicurezza è “piuttosto fluida”: “È naturale che tutti i Paesi stiano valutando questi cambiamenti alla luce dei loro interessi nazionali”.
Il Sole 24 Ore
8/10/16

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