venerdì 7 ottobre 2016

pc 7 ottobre - I MIGRANTI TORNANO A LOTTARE A TARANTO - MA C'E' CHI PREFERISCE FARE DEL RAZZISMO INVECE DI PARLARE DEI MIGRANTI CHE LOTTANO


Ieri una rappresentanza dei migranti del centro di Paolo VI, gestito dall'ass. "noi e voi" - la stessa che opera nell'Hotspot di Taranto, superando paure, hanno preso il coraggio nelle loro mani e hanno fatto un presidio sotto la Prefettura con lo Slai cobas sc.
Vi erano i migranti che già da alcuni mesi sono a Taranto, parte provenienti da altre città, Catania, ecc., e alcuni giunti appena nei giorni scorsi, dal loro viaggio in mare.

Poco dopo c'è stato un incontro della     viceprefetto, Dr.ssa Trematerra, con una loro delegazione.
I migranti hanno chiesto di intervenire su una serie di problemi:

- Nessuno di loro, anche chi sta da più di tre mesi in Italia, ha il permesso di soggiorno, nè chiaramente documenti di identità.
Nè sanno nulla circa le loro richieste di "permesso d'asilo".
Su tutto questo manca un'assistenza legale; non sono informati se c'è e chi sia l'avvocato che li può assistere:
- manca una reale assistenza sanitaria, non sanno a quale medico possono rivolgersi in caso di malessere, nè un medico va presso il centro;
Ma ci sono anche tutta una serie di problemi quotidiani, dalle docce insufficienti (ve ne sarebbe una per più di 60 persone), che sono anche prive di acqua calda, alla scarsità di detergenti personali e detersivi per i vestiti, al cibo che è poco e non buono.
Così come i migranti lamentano l'assenza di corsi per imparare la lingua italiana.
I nuovi migranti, poi, arrivati da alcuni giorni dormono in uno stanzone spoglio, con le aperture in
alto, prive di finestre.
I centri di accoglienza non possono essere dei "parcheggi" - è stato detto alla viceprefetto.
Ciò che lamentano di più i migranti è, non a caso, l'assenza di informazione. 
Perchè non si tratta solo di garantire condizioni di vita dignitose nei centri, ma che i migranti stessi siano protagonisti e possano decidere della loro situazione, della loro vita.

Questa mobilitazione ha conseguito un primo risultato: la prefettura si è attivata verso l'associazione che ha contattato lo Slai cobas. Nei prossimi giorni si terrà, quindi, un incontro tra slai cobas e associazione.

Ancora una volta, come è stato per i migranti del Bel Sit, si dimostra che è la lotta dei migranti, la mobilitazione con lo slai cobas che serve.

Questo è un messaggio di incoraggiamento per tutti i migranti che sono a Taranto 


SLAI COBAS per il sindacato di classe




MA C'E' CHI PREFERISCE FARE DEL RAZZISMO INVECE DI PARLARE DEI MIGRANTI CHE LOTTANO.

Denuncia del condominio di via Acclavio: No, non è razzismo...?
Come chiamare allora il sollevamento di protesta per l'alloggio di qualche decina di migranti nello stabile, a prescindere da episodi reali negativi? Come chiamare l'allarme dei condomini avvenuto per il fatto stesso che si tratta di migranti? Nessuno può nascondersi dietro i distinguo di parole...

Ma dove vi è chiaramente razzismo è nell'attivismo del consigliere comunale Vietri; sempre pronto a sposare cause razziste e reazionarie, a cavalcare umori della gente, a farsi propaganda sulla pelle dei migranti. Questo è schifoso!

Ma anche la stampa locale è parte del problema perchè alimenta il razzismo.
Il Quotidiano di oggi dedica ben due pagine all'episodio, amplificando l'allarmismo.
Mentre neppure un rigo mette sul presidio che ieri gli immigrati di Paolo VI hanno fatto alla prefettura per chieder condizioni dignitosi di assistenza, di vita.
Quando i migranti lottano con coraggio, e danno un esempio di civiltà a tutti, si tace.
Quando, invece, si devono strumentalizzare situazioni o umori razzisti, si fanno articoli su articoli, diventando corresponsabile del clima tra la gente.

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