lunedì 31 ottobre 2016

pc 31 ottobre - LA LOTTA NOTAV CONTINUA CONTRO MILITARIZZAZIONE E REPRESSIONE

Continua il fine settimana di lotta no tav! Fuochi e militarizzazione al cantiere di Chiomonte 

 Continua il fine settimana di iniziative no tav al cantiere di Chiomonte. E’ sabato sera e dalle 19.00 Giaglione si ritrova militarizzata in ogni suo ingresso. Camionette di polizia, agenti in borghese e pattuglia di carabinieri sbarrano gli ingressi del paese. “Documenti, dove va? cosa trasporta? Apra il bagagliaio e favorisca i documenti” Questa l’accoglienza per i residenti e non che cercano di attraversare i posti di blocco. Agenti in borghese fanno domande e filmano in ogni particolare chi prova ad avvicinarsi, foto ai documenti, filmati ai vestiti e alle auto. Sembra un viaggio nel tempo e nel mondo, scenari di quotidiani soprusi riservati ai popoli in lotta e in guerra. Possiamo dirlo, Giaglione ieri sera era militarizzata, ogni accesso verso il cantiere controllato da filtri di militari e polizia.
Nonostante questo i no tav hanno saputo attraversare e aggirare gli ostacoli presentandosi in molti a ridosso dei new jersey che sbarravano l’antica strada rurale a collegamento dell’abitato con la vicina Chiomonte e il cantiere tav. Si inizia con una bella polentata, vino e canti popolari. Dalle 21 arrivano i rinforzi dalla valsusa e subito, per digerire, si parte con una piccola passeggiata dalle tavolate verso le recinzioni. Inizia quindi una battitura con slogan e si accende un falò che innervosisce e non poco le truppe di occupazione. In barba ai divieti e ai blocchi arriva anche Errico Canta Male, cantautore torinese che con la sua musica allieta le ore di attesa della serata. Le luci del bosco si accendono e si spengono, i plotoni di polizia nascosti tra il fogliame per non farsi individuare evitano di accendere le pile cercando, inutilmente, di non divenire un facile bersaglio. Quando tutto tace e le truppe ormai pensano di averla scampata, grazie ai posti di blocco ecco partire i primi fuochi d’artificio. Sono quasi le 3 di notte, ad illuminare la clarea e il cantiere sono i no tav sorprendendo chi aveva cantato vittoria troppo presto. Finiti i fuochi il presidio continua attorno ai falò a poche centina di metri dalle reti. Le forze di occupazione si agitano, cercano nei boschi, non dormono e non riposano ma per la mobilitazione sono arrivate le ore del riposo.
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Si riprende la mattina di domenica e i nuovi militanti giunti da Giaglione notano una strana operosità a ridosso dei blocchi. Operai e militari avanzano di circa un centinaio di metri verso i no tav con le recinzioni mobili. Saldano e legano, alzano e spostano presi da uno strano nervosismo mattutino. A rompere l’idillio lavorativo è però la questura di Torino, un solerte funzionario con tanto di cartina attorno all’ora di pranzo arriva sul luogo degli spostamenti e decreta lo stop. “Tutto da rifare”, la posizione dei nuovi blocchi è sbagliata, si retrocede nuovamente di alcune decine di metri. Nel cantiere del futuro succede anche questo, neanche buoni a leggere un disegno tecnico. Intanto il prefetto proroga l’ordinanza di divieto di transito e circolazione da Giaglione verso il cantiere e i no tav che chiedono spiegazioni vengono respinti. Uno strano nervosismo accompagna le risposte dei poliziotti alle domando poste dagli abitanti “… E poi ieri sera, di nuovo! Abbiamo un carabiniere ferito! Andate a chiedere al sindaco lui ha l’ordinanza depositata in comune, non si passa!…”
La giornata intanto continua con serenità, i no tav presidiano felici mentre le truppe nervose attendono la prossima fastidiosa”sorpresa”.
notav.info

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