domenica 2 ottobre 2016

pc 2 ottobre - Lenin viene iscritto all'ARCI - ma l'Arci purtroppo oggi è tutto tranne uno strumento per la rivoluzione di Lenin... Ma il centenario della rivoluzione d'ottobre: 1917-2017 può essere un'occasione per cambiare

Parte la campagna tesseramento: “Il testimonial giusto: è un’offerta rivoluzionaria"


TORINO
L’Arci spegne sessanta candeline. Quello del 2017 sarà un anniversario a cifra tonda per la più grande rete di associazioni e circoli del nostro paese. Compleanno accompagnato da una grande novità rispetto alla tradizione: quest’anno si è scelto di lanciare la campagna di tesseramento ad ottobre e non attendere la fine di dicembre. Una rivoluzione, insomma, che il comitato territoriale torinese - che conta 72 mila soci - ha affidato a un testimonial ripescato nei libri di scuola: Vladimir Lenin. Filosofo, animatore della Rivoluzione d’ottobre, fondatore e padre nobile della Unione Sovietica. Il
volto, in versione multicolor, presenterà la nuova stagione dell’Arci che guarda al futuro. E campeggerà sui manifesti cittadini. Una scelta che rischia di creare polemiche.
SCELTA VOLUTA
A distanza di oltre un secolo, la figura di Lenin divide ancora. Ne è consapevole il presidente del Comitato Arci Torino, Andrea Polacchi, 33 anni: «Un atto volutamente provocatorio – dice il rappresentate dei 110 circoli torinesi -. La figura di Lenin, rivista da un bravissimo illustratore, serve a trasmettere la rivoluzione che partirà da quest’anno». Un vento di cambiamento che soffia a livello nazionale e locale. «Cambia la validità della tessera: durerà 12 mesi, ma si sottoscriverà da ottobre per rispondere al meglio alla vita dei circoli che avviano corsi e attività già in autunno», spiega Polacchi. Che poi sposta l’obiettivo sulla realtà torinese rappresentata dai Magazzini sul Po, il circolo dei Murazzi, meglio conosciuto come Giancarlo Due, che è il terzo per numero di soci nel panorama italiano. «Lenin servirà a raccontare anche le novità nostrane». Quali? L’inaugurazione del Centro Servizi che offrirà consulenza fiscale, amministrative, legale, progettuale e di comunicazione per tutte le associazioni Arci. E una nuova politica di affiliazione che guarda alla periferia e ai giovani: sarà gratuita per le associazioni under 35 e per i nuovi circoli che nasceranno nelle zone meno battute. Una serie di cambiamenti che serviranno anche a cancellare le polemiche del recente passato.
LARGO AI GIOVANI

«Il congresso ha eletto un nuovo comitato formato da giovani che vuole preservare il valore dell’Arci soprattutto in questo periodo storico – spiega il presidente Polacchi -. Siamo a livello nazionale l’unica associazione che offre cultura popolare e diffusa, dal centro alla periferia, in maniera auto-organizzata e indipendente». In tutte le circoscrizioni di Torino e in quasi la totalità dei paesi della provincia. Circoli come lo storico Anatra Zoppa, le Officine Corsare, il Samo, il Caffè Basaglia e Neruda che organizzeranno una serie di attività ad ottobre per lanciare la festa dei 60 anni.

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