lunedì 5 settembre 2016

pc 5 settembre - TERREMOTO - DA UNA LETTERA DA L'AQUILA

"...Quello che si capisce qui è che la scuola di Amatrice doveva essere antisismica e servire al ricovero della popolazione in caso di terremoto, che i ponti dovevano essere ristrutturati, che l’ospedale e il municipio dovevano essere messi in sicurezza, che i soldi c’erano ma sono stati spesi male, che il sindaco di Amatrice li ha “deviati” dal municipio alla scuola alberghiera (che infatti non è crollata), che i fondi per l’edilizia scolastica sono stati sacrificati per l’ospedale, che l’ospedale è stato sacrificato per ripianare i debiti della regione Lazio, ecc., ma che, da adesso in poi, tutto cambierà con il governo Renzi e i suoi solerti ministri delle infrastrutture, trasporti, scuola, sanità ecc., che i soldi ci sono e che per questo Renzi, Del Rio e sciacalli vari, dal più grande al più piccolo (vedi vari imprenditori e costruttori aquilani che si sono precipitati nella zona per portare “solidarietà” ai terremotati), hanno piena legittimità a calpestare, sotto i riflettori di tutto il mondo, l’intimità, l’umanità e il dolore di quella terra bellissima!

Quello che non si dice è che i soldi per la sicurezza nelle scuole, nelle case, negli ospedali e per strada NON CI SONO perché servono per finanziare le guerre imperialiste, per devastare i territori (TAV, TRIV, Snam ecc.), per arricchire ancora di più i ricchi e opprimere/sopprimere sempre di più i poveri.
Davanti alle affermazioni di Vespa e di Del Rio - il terremoto come volano dell’economia e la ripresa dell’occupazione - non c’è nulla di cui stupirsi quindi!
Quello che non si dice, ma che è assodato dalla comunità scientifica, è che l’estrazione degli idrocarburi con la tecnica del fracking (quella economicamente più conveniente) è direttamente correlata all’intensità e frequenza dei terremoti. E qui il gran culo di questo governo, che ha attivamente boicottato il referendum No Triv alla vigilia di questa botta, per regalare altri profitti agli amici petrolieri!
Quello che non si dice è che l’Abruzzo, il centro Italia in particolare e tutta la dorsale appenninica in generale sono zone ad alto rischio sismico e andrebbero messe in sicurezza invece di finanziare con soldi pubblici una pericolosissima grande opera di interesse privato come la “Rete Adriatica” della Snam.
Ma il “furbetto” Renzi, che con i suoi ministri si riempie ora la bocca di prevenzione e rispetto dei cittadini, cosa ha fatto sinora della scuola se non terra bruciata a beneficio dei manager? E del tubo della Snam ne vogliamo parlare ora o alla prossima botta nella faglia più grande d’Italia, quella sotto il monte Morrone?
Leggevo pochi giorni fa un’intervista del geologo Moretti, che metteva in guardia sulle conseguenze devastanti della riattivazione della faglia più lunga d’Italia, inattiva da 1900 anni. Diceva più o meno che la faglia era carica perché inattiva da troppo tempo e che l’intensità delle scosse è direttamente proporzionale alla grandezza della faglia. Ergo, la riattivazione della faglia sotto il Morrone potrebbe provocare scosse anche di 6.5 a Sulmona, proprio dove la Snam, con il sostegno del governo e i soldi nostri, vorrebbe localizzare la centrale di decompressione del gasdotto, per vendere indisturbata il gas ad altri paesi europei, passando per tutti i territori a zona sismica 1 e 2.

Ma di quale prevenzione vogliamo parlare, qui c’è da fare la rivoluzione, il gasdotto deve scoppiare in mano a loro e non in culo alle popolazioni!"

Luigia - L'Aquila

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