giovedì 23 giugno 2016

pc 23 giugno - Cara di Mineo: ancora uno “scandalo” per truffa, e siamo al quarto filone di inchieste giudiziarie

Lo schifosissimo pozzo senza fondo per avvoltoi e delinquenti rappresentato dal Centro di accoglienza per richiedenti asilo “Cara” di Mineo non smette di far affiorare “scandali” perpetrati da misere figure che sulle infinite sofferenze dei migranti si sono arricchite! Questo ultimo “scandalo” “È solo uno dei quattro filoni d’inchiesta sul Cara che viaggiano paralleli alla procura di Caltagirone che continua ad indagare anche per capire se su queste cifre così consistenti siano stati intascate tangenti” come riporta La Repubblica di oggi in un articolo dal titolo “Truffa al Cara di Mineo, il pm: trentamila false presenze.”
Quello più grande, come si sa, è il filone che ha coinvolto i politici romani e non solo di “Mafia Capitale” con i loro addentellati in Sicilia come Castiglione.

La truffa svelata dall’ultima inchiesta considerava presenti nel Cara migranti che invece avevano da tempo lasciato il centro. “Bastano due numeri per dare il senso della truffa: - dice il giornale -  27.984 false presenze giornaliere, 870.747 euro di finanziamenti indebiti. In soli tre anni il Cara di Mino
si sarebbe trasformato in una macchina mangiasoldi che avrebbe fatto finire nelle casse degli enti gestori cifre astronomiche (non dovute) oltre a quelle legittimamente percepite per la gestione del più grande centro per richiedenti asilo d’Europa.” E continua riportando l’elenco delle associazioni responsabili: “A fare la parte del leone, stando alle carte della procura di Caltagirone, sarebbe stato il consorzio Sisifo, capofila dell’associazione di imprese che si è aggiudicata l’appalto da ottobre 2011 a tutto il 2012. In questi 15 mesi, sarebbero state falsamente attestate le presenze di oltre 22.000 migranti che avrebbero fruttato all’ati rimborsi indebiti per oltre 660.000 euro. Meno avrebbe invece lucrato nel periodo successivo, che va da gennaio 2013 a settembre 2014, il consorzio Calatino Terre d’Accoglienza che avrebbe incassato indebitamente 204.000 di rimborsi per le false presenze a Mineo di 5.849 migranti.”

I responsabili che hanno ricevuto i sei avvisi di garanzia sono “Salvo Calì, presidente del consiglio di amministrazione di “Sisifo”, e Giovanni Ferrera, direttore generale del “Terre d’Accoglienza”, insieme al direttore del Cara Sebastiano Maccarrone […] Falso ideologico e truffa aggravata i reati contestati a vario titolo anche al consigliere delegato della cooperativa Sisifo, Roberto Roccuzzo, all’amministratore delegato delle “Casa della solidarietà consorzio di cooperative sociali”, Cosimo Zurlo e a una componente del vertice amministrativo del Cara, Andromaca Varsano.”
Battersi per la chiusura dei Cie, i Cara, i “nuovi” Hotspot… che sono tutti veri centri illegali di detenzione dei migranti, è urgente e necessario.

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