giovedì 26 maggio 2016

pc 26 maggio - OBAMA/VIETNAM: OPERAZIONE INTERNA AD UNA "GUERRA PACIFICA" DELL'IMPERIALISMO USA




Il 23 maggio scorso gli Stati Uniti hanno cancellato l’embargo sulla fornitura di armi al Vietnam. 




Il progetto degli Usa è sviluppare il più possibile l’intesa con Hanoi, in modo da arginare l’espansionismo della Cina. 
Gli americani hanno ottenuto la disponibilità dei vietnamiti a consentire alle unità della Marina militare Usa un approdo più facile e più frequente nei porti del Paese.

La stampa scrive che l’obiettivo dei generali del Pentagono è poter entrare nella Base navale di Cam Ranh, posizionata nello sperone meridionale del Vietnam, dove termina il mare cinese meridionale e transita il 50% del commercio mondiale e il 60% dell’export americano. Sempre qui si scaricano le tensioni causate dall’attivismo cinese. Pechino e
Hanoi si disputano la proprietà dell’arcipelago di Spartly, parzialmente occupato anche da Malesia e Filippine, per un motivo molto semplice: i fondali sono ricchi di petrolio. 

Questa cancellazione dell'embargo di armi unisce ad un'operazione chiaramente di contrasto verso l'invadenza della Cina, per mantenere l'egemonia geopolitica nella regione, profitti immediati per le grandi multinazionali Usa: "sono state annunciate vendite al Vietnam per 16 miliardi di dollari in aerei e materiale per l'aviazione, inclusi 100 aerei della Boeing e135 motori aerei Pratt and Whitnay che andranno ad una compagnia locale low cost"

A questo vanno aggiunti altri importanti passi che consentiranno futuri affari. "Obama e Quang (presidente vietnamita) si sono assicurati a vicenda sulla necessità di ratificare al più presto il Tpp, il "trans Pacific Partnership", l'accordo per il libero scambio commerciale firmato il 5 ottobre 2015, insieme con altri 10 Stati. Il Tpp escude la Cina". 

Ma c'è un altro importante aspetto interno, politico, ideologico: "Obama in Vietnam parla alla gente e coi dissidenti", "Gli Stati uniti continueranno a premere sulle autorità vietnamite per garantire "il diritto d'espressione, la libertà di stampa...". 
Un'operazione simile, su questo, a quella fatta a Cuba: mettere una pietra sopra, azzerare ogni residuo del passato rivoluzionario, anti imperialismo americano, per spostare/affermare lo "stile di vita" americano. 

Tutta questa operazione verso il Vietnam, come verso Cuba, è di fatto una "guerra2 di espansione, di occupazione dei territori, una "guerra" interimperialista, anche se non dichiarata e non fatta con le armi.
Come scrive Lenin ne "l'imperialismo": "...può mutare. e di fatto muta continuamente la forma della lotta, a seconda delle differenti condizioni parziali e temporanee; ma finchè esistono classi non muta mai assolutamente la sostanza della lotta, il suo contenuto di classe”... "oggi può essere pacifica, domani bellica, dopodomani nuovamente pacifica”.

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