lunedì 16 maggio 2016

pc 16 maggio - La borghesia e i suoi governi è come se in questo periodo di crisi abbiano perso ogni freno

Questo si vede non solo negli attuali provvedimenti anti operai, anti popolari, dove usano tutti i mezzi leciti e illeciti e le forzature di regole e procedure per farli passare – basta pensare alla caterva di decreti di fiducia imposti su tutte le questioni – e questo non lo fa solo Renzi, basti vedere la porcata del governo francese Holland/Valls, sulla loy-travail -; ma nel delirio di onnipotenza che li caratterizza hanno imparato a cambiare il nome alle cose e a vendere per bianco ciò che è nero. Per cui le leggi vengono chiamate con nomi che sono il contrario di quello che sono, vedi le leggi sul lavoro, ecc.
Ma abbiamo parlato di “delirio di onnipotenza”. E' stata presentata in parlamento un testo di legge per definire diversamente la legge sul bilancio, la “legge di stabilità”, e quindi abbiamo l'introduzione dell'”indice di felicità”. Non è la sola cosa. Si aggiunge il divieto di emendamenti, e così via.

La cosa è grottesca se non fosse tragica, e dimostra anche l'autoreferenzialità e il distacco dalle vite e dal pensiero reale delle masse popolari dei parlamentari, che rende questo parlamento davvero una campana di vetro estranea e contrapposta alle masse.

Il fenomeno dell'astensionismo è un segnale di questa estraneità, ma non è sufficiente.
Quello che serve è spezzare l'intera macchina delle istituzioni della borghesia odierna, di cui il parlamento è pura cassa di risonanza.  

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