sabato 14 maggio 2016

pc 14 maggio - Roma, contro la tortura e le morti da carcere, contro la barbarie del sistema capitalistico, sommergiamoli di libri! Presidio davanti al D.A.P.

Report da una compagna del MFPR


Un centinaio di compagne e compagni hanno manifestato ieri, 13 maggio, davanti al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, nell'ambito della campagna "Pagine contro la tortura".

Una bella giornata di lotta, combattiva e solidale, che è riuscita a coinvolgere positivamente i passanti nonostante il massiccio traffico automobilistico in quel punto e nonostante il tema, un po' scomodo, delle carceri e il 41 bis, che potrebbe sembrare lontano dai problemi delle masse.

Con un diffuso volantinaggio nelle aree pedonali limitrofe abbiamo suscitato l'interesse e la solidarietà di molte persone, alcune delle quali si sono fermate al presidio anche dopo un'accenno di carica da parte della polizia.

Il volantinaggio è stato rivolto anche agli automobilisti, molti dei quali, nonostante l'ora di punta e il traffico rallentato per i compagni presenti in strada, hanno accolto con curiosità i volantini, abbassando il finestrino e chiedendoli spontaneamente

Su un banchetto davanti la strada abbiamo sistemato numerosi libri e con gli stessi abbiamo scritto per terra: "no 41 bis".
 
Abbiamo anche chiesto di portare dei libri direttamente dentro il D.A.P., ma ci hanno fatto solo attraversare, uno alla volta, il cordone di polizia per depositarli, in maniera simbolica, all'ingresso.

In ogni caso, le auto dei funzionari del ministero dell'ingiustizia, veri responsabili esecutivi di quanto accade dentro le carceri, sono state più volte circondate e bloccate all'uscita dai compagni che gli hanno urlato "Perché non fate entrare i libri nelle carceri? Siete dei torturatori!", "vigliacchi, avete bisogno di farvi proteggere dalla polizia perchè avete le mani sporche di sangue, assassini!".

"Assassini" è quanto abbiamo scritto e urlato tra un intervento al microfono e un altro, e lo hanno inteso forte e chiaro i mandanti delle torture e dei suicidi in carcere, un pò sorpresi e preoccupati di trovarsi faccia a faccia con i loro spettri usciti dall'armadio in carne e ossa, e soprattutto vivi e incazzati neri

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