martedì 5 aprile 2016

pc 5 aprile - ALMAVIVA: i lavoratori in assemblea si preparano allo sciopero e all’incontro del 13 aprile a Roma

Infine abbiamo le date importanti dei prossimi giorni: il 13 aprile sciopero nazionale e “tavolo di crisi per questa società”. Il 18 un altro incontro con il ministro Poletti su tutto il settore dei call center.
“Il Governo porta in sede ministeriale due difficili partite riguardanti il settore dei call center. La più scottante è sicuramente (dati i numeri) quella di Almaviva Contact, società del gruppo Almaviva leader nei call center che ha aperto una procedura di licenziamento per 2.990 lavoratori nelle sedi di Roma (fino a 920), Napoli (fino a 400) e Palermo (fino a 1.670 persone).” E poi c’è la “Gepin: altro call center alle prese con una procedura di licenziamento collettivo per 352 unità dopo la perdita della commessa di Poste.” Come ci ricorda il Sole 24 Ore di oggi.
Le posizioni dell’azienda le abbiamo analizzate e criticate in articoli precedenti, sintetizzandoli così: Almaviva conferma i licenziamenti per avere soldi e leggi a suo favore; i sindacati sono oggettivamente dalla parte di Almaviva; i lavoratori si devono organizzare e lottare in maniera indipendente.

Ma come ci si prepara allo sciopero e all’incontro del 13 aprile a Roma? A Palermo, tra giovedì e venerdì, le organizzazioni sindacali confederali terranno diverse assemblee con le lavoratrici e i lavoratori. Per decidere cosa? Visto che le posizioni dell’azienda sono abbastanza nette e anche quelle del governo messe giù in “cinque punti”, e le une e le altre prevedono al massimo una estensione di ammortizzatori in attesa di chissà cosa, o meglio sono solo l’anticipo del peggio, visto “che i 1.670 licenziamenti a Palermo potrebbero essere soltanto una tappa per la chiusura del sito”?, perché è questo il sentore che “aveva avuto anche l’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello, che nei giorni scorsi ha parlato con la famiglia Tripi, i patron del gruppo” (La Repubblica Palermo 3/4/16).
È lo stesso sentore che tiene banco tra diversi lavoratori che dimostrano in tanto in tanto il loro dissenso nei confronti dei sindacalisti che, soprattutto in certi momenti caldi e davanti a proposte di lotte più conseguenti invitano i lavoratori alla moderazione all’incirca così “non mettiamo in crisi ancor più l’azienda che è già messa male!”

Invece di invitare tutti alla lotta, ad una lotta conseguente, adeguata all’ampiezza dell’arroganza padronale e dei licenziamenti, così facendo danno una mano alla guerra tra poveri, tra coloro che sono a rischio e quelli che si sentono “sicuri”. Per fortuna una parte di quelli che dovrebbero essere al sicuro (e che a quanto pare l’azienda attraverso i suoi capi i TL, come li chiamano all’inglese, Team Leader, ha voluto rassicurare) partecipa ugualmente alle lotte. A Palermo quelli di Almaviva nel complesso, compreso i Lap, sono circa 4.500. In questa guerra tra poveri ritornano a galla le condizioni dei Lap, per esempio, che sono messi peggio di tutti perché negli ultimi anni sono passati da un contratto peggiorativo all’altro e adesso sono pagati (?) a seconda di quanti minuti parlano al telefono! Non solo se fanno contratti ecc. e la cifra che raccolgono a fine mese è davvero ridicola…
Ma di cose strane in azienda ne succedono diverse: per esempio, a quanto pare non è vero che l’Enel ha smesso già adesso la commessa perché per un altro anno, nell’attesa che questa passi ad un’altra azienda che ha vinto il nuovo appalto (qual è questa azienda?) i servizi li offriranno ancora i lavoratori Almaviva. Ma non finisce qui! Le lavoratrici e i lavoratori impegnati in questa commessa Enel non devono limitarsi al loro lavoro, quello cioè di assistenza (inbound), ma vengono “invitati” dai TL a vendere il prodotto Enel Gas! E coloro che si oppongono, lavoratori che stanno lì anche da 12 anni!) vengono “invitati gentilmente” sempre dagli stessi a desistere dall’intraprendere iniziative (se proprio non lo vuoi fare, non lo fare e basta!). Per così dire… i ricatti non finiscono mai… Tripi ricatta il governo e pure i lavoratori…

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