martedì 19 aprile 2016

pc 19 aprile - PER LA MANIFESTAZIONE "NO BORDERS" PRONTE CENTO DENUNCE AI CENTRI SOCIALI - GIU' LE MANI DAI COMPAGNI E DAGLI ANTIRAZZISTI!

(Dalla stampa di Genova) - Il giorno dopo, è tempo dei primi bilanci: secondo la Questure sono oltre quattrocento le scritte che hanno imbrattato i muri di Genova, molte delle quali hanno deturpato palazzi storici. E poi uova ripiene di vernice, razzi, sassi lanciati su vetrine, bancomat danneggiati e un falò finale in piazza De Ferrari. È quanto rimane del brutto spettacolo della manifestazione “No borders”, sfilata sabato notte per le vie della città, e sfociata in forti tensioni. «Un attacco vergognoso», ha commentato ieri il ministro della Difesa Roberta Pinotti su Twitter.
La Digos sta indagando sull’infiltrazione di circa 80 casseur francesi del blocco di Calais, fra i più attivi nei tafferugli, che hanno lasciato la loro firma in molte scritte in francese che ora campeggiano per le strade. Gli inquirenti hanno già identificato un centinaio dei trecento manifestanti, che già domattina potrebbero essere denunciati alla Procura. I reati ipotizzati sono lancio di oggetti, imbrattamento, danneggiamento, accensione pericolosa, manifestazione non autorizzata. Il corteo ha colto di sorpresa non solo le forze dell’ordine, che non si attendevano scontri: fra gli stessi partecipanti alla protesta, organizzata per attirare l’attenzione sulla condizione dei migranti, si è consumata una frattura.
Sulla gestione dell’ordine pubblico è intervenuto in modo durissimo il sindacato di polizia Siap, che il 21 aprile ha convocato un presidio di protesta davanti alla questura: «È stato un flop per la gestione dell’ordine pubblico - attacca il segretario Roberto Traverso - Chiediamo al questore come mai in pieno allarme terrorismo si continui a sprecare quotidianamente personale del reparto mobile tenuto di riserva tutta la settimana sotto la questura. Ciò conferma che sulla gestione dell’ordine pubblico a Genova, che da anni è basato sull’impostazione di facciata senza un supporto d’intelligence adeguato e fortemente impegnato a garantire i servizi allo stadio».

Migranti, la rabbia dei centri sociali

Scritte sui muri del centro di Genova (foto pambianchi)

Genova - ...Hanno invaso Genova all’improvviso. Trecento antagonisti vicini agli ambienti dei centri sociali e al movimento “No Borders”, ieri sera, si sono raccolti in via delle Fontane per un corteo non organizzato di protesta contro il rimpatrio dei migranti. I manifestanti hanno spiazzato polizia e vigili. Nessuno si aspettava la protesta. O almeno non in questi numeri. C’era sì una mobilitazione annunciata a livello nazionale ma nessuno pensava che in piazza potessero scendere così in tanti. Durante la manifestazione, che si è spostata dal centro storico a piazza De Ferrari sino alla Prefettura, non sono mancati i momenti di tensione. Il più critico davanti a palazzo Spinola quando gli antagonisti hanno lanciato razzi contro la sede della prefettura prima e contro gli agenti poi. Si è sfiorato il contatto con i poliziotti in assetto anti sommossa inviati a presidio dell’edificio.
Il corteo improvviso
Sono da poco passate le 21 quando 300 antagonisti si mettono in marcia da via delle Fontane. Il corteo non è autorizzato, nessuno si aspetta nulla. I manifestanti come prima tappa raggiungono largo Zecca, dove ha sede il comando dell’esercito. Lanciano uova piene di vernice, imbrattano la facciata con scritte a favore dei migranti. Arriva il polizia, il primo blitz si conclude qui. I manifestanti si disperdono nei vicoli. Per apparire mezz’ora dopo in piazza De Ferrari. Viene incendiato un carrello del supermercato carico di legna, lanciate altre uova e accesi fumogeni. Poi l’onda si sposta verso via Roma e la prefettura dove si registra il momento di maggiore tensione. Non ci sono scontri o cariche ma l’aria è talmente tesa che alcuni dei manifestanti davanti a palazzo Spinola preferisce lasciare il corteo. Tuttavia alla fine non ci sono cariche o scontri.
La rabbia degli abitanti

Il corteo si sposta poi verso Manin ed è in via Assarotti che si registrano altri momenti di tensione. Questa volta con gli abitanti della zona che accusano i manifestanti di aver imbrattato muri e vernice. «Venite a pulire, delinquenti», grida la gente dalle finestre. Si sfiora la rissa ma l’intervento della polizia scongiura tutto. Alla fine il corteo si disperde. Tutte le scritte vengono documentate dalla polizia scientifica. E molte sarebbero in lingua straniera...

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