lunedì 14 marzo 2016

pc 14 marzo - Una informativa sulle manifestazioni contro la guerra del 12 marzo -









Report: 12 marzo, 30 piazze dicono no alla guerra e alla Nato

Roma
A Roma quasi cinquecento persone hanno manifestato nel quartiere di Cinecittà nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra e la militarizzazione.... hanno denunciato il coinvolgimento del nostro paese in una missione militare in Libia, l’ennesima, che pur giustificata da una copertura umanitaria e di lotta al terrorismo jihadista in realtà mira esplicitamente a ristabilire il pieno controllo delle potenze occidentali e delle multinazionali del petrolio e del gas sul paese nordafricano, mandato letteralmente in frantumi dall’intervento militare del 2011 che ha creato le condizioni per la tribalizzazione della Libia e per l’affermazione di gruppi e milizie fondamentaliste. ,,,, interventi hanno ricordato il ruolo che nell’operazione militare avrà il regime egiziano, in queste settimane nell’occhio del ciclone per l’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni e per le sempre più strette relazioni con il regime israeliano. Il quartiere di Cinecittà, hanno spiegato gli attivisti ai passanti e agli abitanti della popolosa zona di Roma, è stato scelto dalle organizzazioni no war perché ospita il COI, quel Comando Operativo Interforze al quale il complesso meccanismo bellico ha affidato il coordinamento della missione in Libia........

Bologna
A Bologna alcune centinaia ..hanno sfilato da via del Pratello con l'intenzione di dirigersi verso la caserma Mameli, sede della brigata aeromobile Friuli impegnata in diversi contesti di guerra. All'arrivo del corteo un imponente schieramento di forze dell'ordine in assetto antisommossa ha sbarrato la strada ai manifestanti che non si sono però arresi dando vita ad una contestazione con cori e fumogeni.  Una dimostrazione, quella di ieri, che mette il punto sulle responsabilità del governo a guida PD di fronte agli scenari di guerra sempre più inquietanti, e sulla volontà di far crescere un fronte ampio contro il coinvolgimento dell’Italia.

Camp Darby
Nella giornata nazionale di mobilitazione contro la guerra, in Toscana oltre 300 persone si sono mobilitate per il presidio contro la base USA di Camp Darby.

Vicenza
A Vicenza l'iniziativa del 12 marzo si è articolato in tre distinti momenti. Alle 10 e 30 circa 200 compagni hanno dato vita ad un presidio di fronte alla caserma Ederle, la base USA che ospita i paracadutisti della famigerata 173ª brigata dell'esercito nordamericano, impegnata nell'occupazione dell'Iraq e dell'Afganistan e che recentemente è stata utilizzata in appoggio al regime fascista ucraino (a Leopoli nel 2014, nel corso dell'esercitazione Rapid Dragon). Dalla Ederle ci si è spostati verso il centro di Vicenza con un corteo di auto che ha fatto sosta nella zona degli istituti professionali per un comizio e un volantinaggio di massa e infine ha dato vita ad un secondo presidio di fronte alla caserma Chinotto che ospita il comando della Forza di gendarmeria europea a cui partecipano gli eserciti di Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Romania e Polonia.


Napoli
Oltre un centinaio di attivisti hanno presidiato la base NATO di Giugliano/Lago Patria. L'insediamento NATO di Giugliano/Lago Patria, che ha sostituito quello storico di Bagnoli, è sede dei centri di comando, controllo e pianificazione dell'attivita dell'alleanza atlantica nell'area Sud del Mediterraneo. Una funzione centrale in questo scorcio dell'interventismo bellico in atto in Medio Oriente e nella fascia Nord Africana.



Val Susa
Anche la Val Susa si è mobilitata ieri nella giornata nazionale contro la guerra. Oltre un centinaio di persone, ritrovatesi al campo sportivo di Giaglione, ha manifestato lungo la strada che porta al cantiere TAV della Val Clarea a Chiomonte, trovando peraltro la strada sbarrata da una barriera new jersey a debita distanza dal cantiere. Gli interventi dei partecipanti hanno sottolineato la necessità di ricostruire un movimento di massa contro la guerra e il collegamento esistente tra la guerra portata all’esterno dalle potenze occidentali e quella combattuta all’interno dei territori europei, con attacchi ai diritti dei lavoratori, politiche securitarie e crescente militarizzazione dei territori.

Catania
A Catania quasi un centinaio di compagni e compagne di vari partiti e organizzazioni ha partecipato al presidio convocato davanti alla Prefettura. Tra le rivendicazioni c'è quella che ha animato le manifestazioni di tutta Italia, ossia il no deciso alla guerra, all'intervento italiano in Libia e la richiesta di uscita dell'Italia dalla Nato. Necessari i riferimenti alla militarizzazione del territorio e al vicino Muos, contro il quale, quasi contemporaneamente, i comitati No Muos manifestano nel pomeriggio a Niscemi.

Ghedi (Brescia)
Davanti alla base militare di Ghedi - che ospita anche testate nucleari statunitensi - hanno manifestato ieri circa 200 persone arrivate da Brescia e da altre località.

altre manifestazioni a Gaeta e Bari



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